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DITO
A SCATTO
Il
complesso di queste alterazioni va sotto il nome di tenosinovite (infiammazione
della guaina del tendine) stenosante (che è causa di riduzione del diametro del
canale digitale). Esiste anche una variante congenita, che riguarda per lo più il pollice. Dopo i primi mesi di vita, quando il bimbo inizia ad utilizzare le manine per afferrare, i genitori notano che il pollice è stranamente poco mobile. Il bambino non accenna a muovere l’ultima falange e, toccando la base del ditino, si può chiaramente percepire la presenza di un nodulo ingrossato. Questa situazione è spesso fonte di ansia nei genitori, ma una visita medica è in grado di chiarire il dubbio. Il problema è dovuto ad un tendine congenitamente “troppo largo” per potere scorrere nella sua guaina.
MORBO DI DE QUERVAIN
L’affezione è più comune nella donna che nel maschio e si manifesta fra la
terza e la quinta decade di vita, molto spesso compare a carico della mano
dominante, quella che in realtà si usa di più nelle attività lavorative o
sportive con i movimenti o le posizioni del polso favorenti la sua insorgenza. Si
riscontra molto spesso in soggetti che eseguono ripetuti movimenti di pinza con
il pollice o trascorrono lungo tempo con il polso in posizione flessa.
Frequentemente, coloro che ne sono colpiti, hanno eseguito di continuo movimenti
che non sono abituali per il proprio polso in corso di attività lavorative o più
spesso per hobby (per esempio la tinteggiatura o la lucidatura), è prodotto di
attività occupazionali che richiedano frequentemente il ripetuto movimento di fare
autostop col polso specie se vengono adoperati utensili. Questo determina la
frizione tra tendini, guaina e processo stiloideo del radio responsabile della
sinovite. Sicuramente sono più esposti coloro che, per mansioni lavorative,
sono addetti ad attività di macellazione e sezionamento di bestiame, potatura
oppure utilizzo di strumenti manuali, pennelli o pinze; ovviamente ne sono
colpiti i muratori, imbianchini, giardinieri o meccanici e quanti altri
utilizzino questi arnesi. Occorre ricordare parimenti le ricamatrici, le
dattilografe e gli addetti ai videoterminali (negli U.S.A. spesso la malattia
viene indicata come “malattia da mouse”). A
proposito del mal di mouse che, a causa dell’esponenziale espansione dei
computer, ha fatto si che i casi si moltiplicassero comprendendo non solo gli
utilizzatori professionali ma anche gli hobbisti. Bisogna ricordare come i
continui movimenti per spostare il mouse (soprattutto se il gomito non è
appoggiato) inducano l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice
ad un’infiammazione congiuntamente alla loro membrana di scorrimento. Ecco
perché è molto importante consigliare a quanti si avvicinino all’uso del
computer a tenere il gomito ben appoggiato su di una superficie. Una
menzione particolare va fatta per di più per le giovani mamme che tengono a
lungo il neonato in braccio, infatti spesso si recano dal medico perché,
inspiegabilmente a loro modo di vedere, hanno sviluppato questa fastidiosa
sintomatologia dopo la nascita del neonato. Fra gli sportivi occorre ricordare
quanti facciano uso di racchette come i tennisti, i pongisti o i golfisti; ma
anche i pianisti che, pur non adoperando alcun utensile, effettuano per suonare
i ripetuti movimenti indicati a carico del polso. Tali
movimenti distendono i tendini interessati determinando l’infiammazione
ricordata cui, solitamente, risulta dolore e difficoltà nei movimenti del
polso. L’etiologia
rimane incerta anche se pare correlata ai ricordati fenomeni di frizione fra i
tendini, la guaina fibrosa ed il sottostante solco osseo creato dai movimenti
del pollice e del polso. I ripetuti microtraumatismi danno luogo a quello che
viene descritto dagli autori anglosassoni come “chronic trauma”, sono
proprio loro a far si che s’instauri la flogosi e la loro continua presenza ne
perpetua i procedimenti dando luogo alla caratteristica stenosi della guaina
tendinea. Questa
malattia provoca la comparsa di dolore al di sopra del processo stiloideo del
radio, dolore che s’irradia prossimalmente all’avambraccio e distalmente al
pollice. In
alcuni casi il dolore compare improvvisamente dopo uno strappo a carico del
polso. Il dolore esacerbato dall’utilizzo della mano gradualmente
s’intensifica e può, talvolta, essere causa di una considerevole disabilità.
I dolori infatti possono essere così accentuati dai movimenti del polso e del
dito, tanto che frequentemente è difficile eseguire gesti banali quali il
girare una chiave in una serratura “dura”. Obiettivamente
si riscontra la presenza di una zona edematosa, alla palpazione si rileva una
marcata iperestesia al di sopra del processo stiloideo del radio ed è possibile
evidenziare un ispessimento della guaina fibrosa con un crepitio che possono
essere rilevati lungo la guaina tendinea. L’abduzione contro resistenza può
indurre ed esacerbare il dolore. Il
test di Finkelstein, aumento del dolore alla flessione ulnare passiva del
polso, è positivo. Il
trattamento consiste, innanzi tutto, nella sospensione delle attività che
possano favorire l’infiammazione e far insorgere il dolore. L’applicazione
di una borsa di ghiaccio sul processo stiloideo del radio (l’eminenza ossea
del polso dove passano i tendini interessati), può altresì ridurre la flogosi
diminuendo la sintomatologia dolorosa. Può
essere utile l’applicazione di uno splint removibile allo scopo di
immobilizzare il polso e prevenire l’insorgenza di un’ulteriore irritazione
e infiammazione.E’ indicato sottoporre il paziente, nella prima fase, a
trattamento fisioterapico mediante ultrasuoni e/o elettroanalgesia con
ionoforesi, diadinamiche o T.E.N.S. I farmaci antiflogistici, somministrati per
via generale, avranno qualche possibilità di successo soltanto in questa fase
iniziale. Nei
casi più importanti invece il dolore potrà essere alleviato, ad opera dello
specialista, solo dalla somministrazione per via topica di cocktails di
anestetici e farmaci antiflogistici mediante mesoterapia mirata con F.A.N.S.
oppure da farmaci corticosteroidei che dovranno essere iniettati all’interno
della guaina tendinea per via infiltrativa. In dipendenza del grado di flogosi,
se importante, è poi possibile confezionare un apparecchio gessato di
avambraccio, polso e pollice per un mese circa lasciando, eventualmente, una
finestrella per il trattamento infiltrativo. Pertanto,
se il trattamento conservativo ha avuto insuccesso o nei casi cronici e
recidivanti, la decompressione chirurgica della guaina tendinea rappresenta
l’intervento più ovvio e curativo che potrà essere attuato dallo specialista
chirurgo plastico. Le
complicanze a tale procedura chirurgica saranno: |
Aggiornato il: 10 febbraio 2008
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