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MORBO
DI DUPUYTREN
Purtroppo non è mai possibile prevedere i tempi di questo peggioramento che in
molti casi avviene repentinamente e soprattutto(e ciò è paradossalmente un
guaio) senza dolore ma inesorabilmente. Le
cause
della malattia non sono completamente note. Infatti esistono tante ipotesi
possibili la più nota delle quali è che la malattia sia causata da continui
microtraumi che colpiscono il palmo della mano come già nell’ 800 affermò il
medico che per primo descrisse la malattia (per l’appunto il Barone di
Dupuytren) dopo averla osservata sul proprio cocchiere. In realtà recenti
statistiche hanno dimostrato che esiste la stessa frequenza della malattia tra
lavoratori manuali ed intellettuali. Recentemente è stata presa anche in
considerazione l’ipotesi autoimmunitaria,ma niente è ancora sicuro. La
terapia
di questa malattia è purtroppo, esclusivamente chirurgica e consiste nella
asportazione della aponeurosi palmare ipertrofica da eseguire negli stadi
precoci della malattia.In questo modo la terapia sarà curativa ma soprattutto
di prevenzione dei gradi più avanzati della malattia cioè la retrazione in
flessione delle dita. Ogni
altra terapia(irradiazioni ecc.) si è dimostrata non efficace. Se
operata negli stadi precoci la malattia sarà arrestata in più del 90% dei
casi,mentre le recidive saranno tanto più frequenti quanto più tardi si
affronta l’intervento chirurgico così come le complicazioni
post-operatorie(necrosi cutanee ematomi retrazioni cicatriziali). Se
invece il paziente giunge alla osservazione presentando uno stadio avanzato
della malattia con le dita già in netta retrazione, si preferisce non eseguire
l’intervento classico che non è assolutamente garantibile, ma si esegue un
trattamento detto cordotomia (sezione dei cordoni che retraggono le dita) che ha
lo scopo di estendere le dita intervenendo in maniera percutanea(senza
incisioni) con appositi aghi.E’ una tecnica che,se non risolve radicalmente la
malattia, risolve brillantemente il sintomo più importante(la retrazione) in
maniera atraumatica. In
ogni caso,qualunque sia stata la tecnica impiegata, all’intervento dovrà
seguire un periodo di cure fisioterapiche guidate per garantire una precoce
mobilizzazione della mano malata
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Aggiornato il: 10 febbraio 2008
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