VISIONE DEL MONDO

Nell'antichità l'universo fu immaginato dapprima come una campana, o una specie di cupola, o persino come un ombrello, in un'antichissima leggenda cinese. Più tardi la volta del cielo fu considerata perfettamente sferica e si pensò che in essa fossero incastonate tutte le stelle, che erano sede degli dei e partecipavano al moto di rotazione del cielo.

Sumeri

I Sumeri ritenevano che la terra fosse un disco piatto  limitato in estensione. Poichè ogni notte il sole calava sull'orizzonte occidentale e il mattino seguente si alzava da quello orientale pensavano che durante la notte andava a finire sotto la terra. Analogamente si pensava che in determinati periodi anche la luna andasse al disotto della terra. I Sumeri ritenevano che sotto la superficie terrestre ci fosse un'enorme massa d'acqua, che alimentava tutte le fonti della terra, mentre sopra di essa si trovava il cielo. Sotto la massa d'acqua si trovava l'Ade, ovvero gli Inferi, in cui andavano gli spiriti degli uomini al momento della morte. Da queste idee si può ben vedere come la astronomia fosse strettamente legata al mondo mitologico e religioso.

 

Babilonesi

Anche i Babilonesi pensavano che l'universo comprendesse il cielo, la terra, la massa d'acqua e gli Inferi. Per quanto concerne la forma della terra, essa si può ricavare da una tavoletta babilonese conservata al British Museum che mostra una terra circolare circondata d'acqua, chiamata "Fiume amaro".

Oltre quest'acqua si estendono molte zone triangolari chiamate "regioni", probabilmente destinate a uomini eccezionali. Sulla tavoletta vi sono poi due linee che scendono verso il centro della terra che probabilmente rappresentano i due fiumi Tigri e Eufrate; al centro di questa terra vi è un foro che rappresenterebbe la città di Babilonia. Alcuni studiosi sostengono che l'universo babilonese fosse concepito come una montagna appuntita, suddiviso in strati sovrapposti di uguale dimensione e forma, separati dallo spazio.
La famosa torre a sette piani eretta dal biblico Nabocodonosor (604 a. C. ) in un sobborgo della città di Babilonia,si può considerare come un monumento astronomico per i sette astri: sole, luna, e i cinque maggiori pianeti che percorrono lo zodiaco. Alcuni critici pensano che essendo la torre chiamata "tempio dei sette compartimenti del cielo e della terra" simboleggi piuttosto le sette divisioni dell'universo, cioè la terra abitata, circondata da quattro regioni corrispondenti ai quattro punti cardinali, al di sopra il cielo e al di sotto il regno dei morti.

 

Egizi

Per via della scarsa e incerta conoscenza dei territori diversi dai loro, la visione del mondo per gli Egizi rispecchiava le condizioni fisiche e geografiche della Valle del Nilo.
Essi immaginavano che il mondo fosse una cavità, piuttosto simile ad una bolla d'aria, che galleggiava nel centro della distesa infinita di acqua, le Acque Primordiali opera del primo degli Dei, Num.
A loro sembrava logico credere che le acque si dovessero incontrare ovunque ai limiti del loro mondo, sotto la terra e sopra il cielo.
Pensavano quindi che i mari, i fiumi, la pioggia che cade dal cielo, le acque dei pozzi, etc..., fossero parte delle Acque Primordiali che circondavano il mondo da ogni lato.Dentro la cavità c'era la terra che abitavano; in alto, al di sopra dell'aria, si allargava il cielo, un lastrone piatto tenuto sospeso da quattro pilastri (in alcuni racconti erano quattro montagne) agli angoli della terra. A causa del suo colore, per la maggior parte dell'anno sgombro di nuvole, il cielo era visto dagli Egizi come un oceano celeste che il Sole attraversava in barca durante il giorno e la Luna durante la notte. Anche se i territori conosciuti aumentarono, la visione del mondo non subì mutamenti di grande rilievo.

 

Indiani

Non è facile sapere con certezza quale idea avessero dell'Universo gli indiani: dagli scritti più antichi (cosmologia vedica, seconda metà del II millenio a.C.) si desume che l'Universo fosse considerato bipartito formato da terra e cielo ma anche tripartito formato da terra, atmosfera e cielo. Probabilmente la prima ipotesi è la più antica sulla quale in seguito si è innestata la seconda senza però cancellarla; in questa prima ipotesi terra e cielo vengono paragonate a due ciotole facendo supporre così che si avesse un concetto di terra concava, ma anche questo non è certo perché in altri passi le similitudini fanno pensare ad una terra piatta. In testi di poco posteriori si propongono altre idee dell'Universo non più coerenti delle precedenti. Si allude sempre alla bipartizione: il mondo è paragonato alle due metà di un guscio d'uovo, quella del cielo è d'oro, quella della terra è d'argento; l'Universo viene anche descritto come una tartaruga, il suo guscio arcuato è il mondo, la sua parte piatta è la terra. Con la corazza tonda in alto, simile alla volta celeste, e piatta sotto, come sembra essere la Terra, la tartaruga è un simbolo cosmico.

Non meno complicate e fantasiose sono le ipotesi relative al sole; in un testo si trova che il sole irradia luce verso l'alto di notte ( e verso il basso di giorno)…ma in un altro testo dell'epoca, si trova anche che i destrieri del sole trascinano sia la luce che la luce nera. Troviamo anche i primi tentativi, molto fantasiosi, per misurare le dimensioni del mondo: la terra e il cielo distano mille giornate di viaggio a cavallo oppure, più modestamente, l'altezza di mille vacche messe una sopra l'altra. Non manca l'idea che il mondo sia un uomo smisurato ( o a volte una clessidra stretta nella parte centrale).
Per i buddisti, poi, l'Universo è costituito da tre strati orizzontali: il mondo del desiderio in cui si trova la nostra terra, sovrastato dal mondo della forma e successivamente dal mondo misterioso della non forma, che si libra al di sopra della vetta della montagna assiale (probabile traduzione spaziale dei diversi stati mistici della coscienza).

 

Greci

Secondo Talete la Terra è un cilindro appiattito che galleggia "come un pezzo di legno" sull’oceano, la cui acqua è principio e origine di ogni cosa; l’aria è formata a sua volta dall’evaporazione di tale acqua. L’agitazione dell’acqua causerebbe i terremoti.
La volta celeste delimita il mondo al di sopra, mentre nulla si dice sul limite inferiore o sul supporto dell’Oceano; ma evidentemente l’acqua, essendo il principio di ogni cosa non ha bisogno di qualcosa che la sostenga.


Anassimandro credeva che la Terra, di forma simile ad un cilindro, fosse in equilibrio al centro del Mondo; che il cielo fosse di natura ignea e di forma sferica e che racchiudesse l’atmosfera "come una corteccia di forma sferica circonda l’albero"; tra i vari strati di questo involucro sarebbero situati a diverse distanze il Sole, la Luna e le stelle: il Sole si troverebbe a distanza maggiore, mentre le stelle fisse sarebbero più vicine a noi.

 

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