le Nebulose
culle delle stelle .

Tra i singoli astri scintillanti che brillano sulla volta celeste è possibile scorgere alcune macchie luminose più o meno estese. Gli antichi astronomi, non disponendo di mezzi sufficientemente potenti per comprenderne la natura, si limitarono a chiamarli nebulae, nome latino che significa "nuvole", traendo ispirazione dal loro aspetto. Successivamente da questo termine è stato ricavato l'appellativo attuale di nebulose.

Osservata con un moderno telescopio, la nebulosa appare spesso ben più che una macchia luminosa sulla volta celeste. Essa in molti casi infatti si presenta costituita da un gran numero di stelle raggruppate in uno spazio molto ristretto. Le nebulose di questo tipo vengono chiamate ammassi stellari, il più noto dei quali è quello delle Pleiadi. Ciascun ammasso prende il nome della costellazione utilizzata come punto di riferimento per individuarlo, anche se non ne fa parte.

Una nebulosa è una massa di particelle di polvere (soprattutto silicio, carbonio e sodio) e di gas (idrogeno ed elio), con una densità di circa 100 atomi per cm3, situata nello spazio interstellare. Prima dell'invenzione del telescopio, il termine nebula (in latino "nube") era utilizzato per tutti gli oggetti celesti di aspetto diffuso e includeva quindi ammassi stellari e galassie. Per questo motivo ancor oggi rimane la denominazione di "nebulose" per alcune galassie a noi vicine, come la "nube" di Andromeda o la Grande Nube di Magellano Tutti gli ammassi stellari sono stati suddivisi in due categorie a seconda del loro aspetto. Quelli che si presentano alquanto diradati e senza una forma ben definita sono detti ammassi aperti. Quelli che invece appaiono molto compatti e di forma pressoché circolare sono chiamati ammassi globulari. Nella parte centrale della nostra galassia è stata registrata l'esistenza di ammassi aperti, che stime recenti hanno stabilito essere circa 15 000 in tutto. Gli ammassi aperti sembrano costituiti da gruppi di astri che, dopo aver avuto un'origine comune forse da una immensa nube primordiale di gas e polveri, tendono a diradarsi e a disperdersi. All'esterno della Via Lattea si trovano gli ammassi globulari, che appaiono regni isolati composti da stelle vecchissime, risalenti a più di 10 miliardi di anni fa. È stato calcolato che ciascun ammasso globulare può comprendere da un minimo di 50 000 fino a 50 milioni di stelle. I dati relativi alla massa complessiva risultano anch'essi eccezionali: si pensi, per esempio, all'ammasso M3, situato nella costellazione dei Cani da caccia, la cui massa è pari all'incirca a 250 000 masse solari.

ritorna