Le comete: viandanti solitarie 

Tra i corpi che si muovono negli spazi celesti, le comete sono senza dubbio i più straordinari, tanto da poter essere paragonati a degli astri ribelli a ogni ordine prestabilito. Esse infatti appaiono e scompaiono misteriosamente, percorrono gli spazi celesti senza tener conto, seppure solo in apparenza, delle leggi che regolano l'intero Sistema Solare. Inoltre si presentano ornate di code di ogni dimensione e forma, talvolta smilze ed esigue, talaltra davvero impressionanti per lunghezza e spessore.

Nonostante il loro aspetto singolare e misterioso, le comete sono state considerate per lo più messaggere di eventi nefasti. In realtà queste vagabonde del cielo non giustificano tutti i timori e le paure che hanno suscitato nel passato. Le comete sono semplicemente (e scientificamente) corpi celesti costituiti dalla stessa materia di cui sono composti tutti gli altri corpi dell'universo. La loro massa è generalmente tanto esigua da far apparire, al confronto, la Luna enorme. Quindi esse non possono provocare catastrofi cosmiche. Infine il loro movimento nello spazio è regolato dalle leggi della meccanica celeste.

  Una stella con la "chioma"

Il nome cometa deriva dal latino coma ("capigliatura") ed è dovuto all'alone luminoso che costituisce la più vistosa caratteristica di questi corpi celesti e suggerisce appunto l'immagine di una chioma fluente. In ciascuna cometa si può distinguere un nucleo, che si presenta come un punto particolarmente luminoso ed è avvolto in un viluppo di vapori detto, appunto, chioma.

Queste due parti, il nucleo e la chioma, costituiscono la testa della cometa. Mentre la parte più imponente, la coda, composta di sostanze estremamente rarefatte, costituisce la parte allungata del corpo celeste. La chioma può assumere le forme più varie: ad alone circolare di diversa luminosità, ad archi concentrici , a ovale striato, a pennacchio, a piccola nube sfrangiata. La forma della chioma muta continuamente a mano a mano che, percorrendo la sua orbita, la cometa tende ad avvicinarsi al Sole. La coda è solitamente molto allungata e assai luminosa. La sua lunghezza può, a seconda dei casi, giungere ad attraversare la volta apparente del cielo quasi da un capo all'altro. Le code delle più grandi comete osservate dagli astronomi raggiungevano le decine e anche le centinaia di milioni di chilometri di lunghezza.

Le comete più piccole invece sono sprovviste di coda o ne possiedono una di dimensioni del tutto irrilevanti.

La coda non segue sempre la testa. Quando la cometa ha doppiato il Sole e ha iniziato il suo cammino di ritorno, i materiali che costituiscono la coda hanno tendenza a disporsi in direzione opposta a quella del Sole e quindi a precedere la testa.

 

La cometa più famosa, perché è stata la prima di cui sono state determinate le leggi del movimento e le successive apparizioni, è la cometa di Halley, così denominata in onore dello scienziato inglese Edmund Halley, che ne calcolò l'orbita. Halley era grande amico e collaboratore di Newton. Studiando il comportamento di alcune comete, volle applicare a esse la teoria newtoniana della gravitazione universale. Egli era convinto che le tre comete avvistate negli anni 1531, 1607 e 1682 fossero in realtà la medesima. Halley calcolò che tale cometa descriveva una rivoluzione intorno al Sole ogni 75 anni circa, predicendo la sua successiva riapparizione alla fine del 1758. Due astronomi e matematici del tempo, Alexis-Claude Clairaut e Joseph-Jérome Lalande, riuscirono per mezzo di calcoli a determinare esattamente la data dell'appuntamento, con l'approssimazione di un mese. Infatti, il 12 marzo 1759 la cometa passò puntualmente al perielio (distanza minima dal Sole), confermando le previsioni. Da quel momento le misteriose "stelle con la coda" furono assoggettate al calcolo, perdendo buona parte del loro fascino leggendario.

 

La coda delle comete si è rivelata composta da particelle assai rarefatte di carbonio, idrocarburi, azoto e acqua. Dalla conoscenza della composizione chimica della coda è possibile risalire a quella del nucleo. Questo è composto da ammoniaca, metano, cianogeno, monossido di carbonio e ghiaccio d'acqua mescolati con materiale meteorico. Questo ammasso di ghiaccio e pietre, del diametro di pochi chilometri (da 1 a 100), lontano dal Sole rimane inattivo. A mano a mano che gli si avvicina, però, comincia a espellere materiali gassosi, che vanno a formare la caratteristica coda, dovuta allo scioglimento e all'evaporazione degli strati superficiali per opera della radiazione solare. Via via che la cometa si approssima al perielio della sua orbita, diventa sempre più brillante e la sua coda si ingrandisce. I materiali che compongono la coda si dispongono sul piano dell'orbita della cometa. La forma della coda dipende non solo dal modo e dalla velocità con cui le polveri e i gas vengono espulsi dal nucleo, ma anche dalle interazioni tra le particelle gassose di cui è composta la coda stessa.

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