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4 OTTOBRE

 

TRA I SANTI DI OGGI

FRANCESCO D’ASSISI, Santo

“Beati i poveri!”. Vivendo nella povertà e nella gioia, Francesco Bernardone (1182-1226), figlio di un ricco mercante di Assisi, divenne un santo che assomiglia straordinariamente a Gesù di Nazareth. In un mondo lacerato dalle guerre, il cavaliere di madonna Povertà apparve come un nitido specchio del vangelo. Distaccato dai beni di questa terra e da se stesso, Francesco poté cantare la creazione con la freschezza di un’infanzia ritrovata. Le stigmate da lui ricevute ne fanno un immagine ancora più perfetta del Cristo. Alla sua triplice famiglia religiosa (Frati minori, Clarisse e Terzo ordine) egli lasciò in eredità il suo amore per il Cristo povero, per la croce e per la chiesa.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“QUANTO A ME NON CI SIA ALTRO VANTO CHE NELLA CROCE DEL SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO”. (Gal. 6,14)

Mi sono sempre chiesto se su questa terra si possa davvero essere felici. Qualche volta sembra che la cosa sia possibile, altre volte pare di concludere che la felicità non sia di questo mondo. Credo però che questo non saper rispondere sia dovuto soprattutto al fatto che non abbiamo chiaro che cosa sia la felicità. Se per noi felicità è assenza di ogni male, anche il più ‘fortunato’ su questa terra incontra quotidianamente avversità, incomprensioni, difficoltà, malattia, morte…Se felicità è gioire e godere delle cose, degli affetti, delle persone, capita a tutti di fare esperienza che, ad esempio, la natura meravigliosa può essere altrettanto terribile, che gli affetti possono essere distrutti in mille modi diversi… Eppure ti capita di incocciare nella vita alcune persone che sembrano veramente felici, non dico i mattacchioni, gli incoscienti, gli sbandieratori di sorrisi per mestiere o per etichetta, ma persone tipo San Francesco, tipo qualche suora di clausura o qualche uomo di fede profonda. Non sono esenti dal male: pensate anche solo a Francesco: non era bello, era piccolo di statura e cagionevole di salute, aveva il ‘bel dono delle stigmate’ che lo facevano soffrire, nella sua vita ha provato che cosa volesse dire il tradimento dei propri ideali, l’abbandono dei propri cari e il silenzio di Dio, eppure questo “pazzerello di Dio” emanava, pur nelle lacrime, un senso di serenità che conquistava e conquista ancor oggi migliaia di persone… Per lui come per tutti gli altri santi aureolati o no la felicità era ed è la serenità di sapersi nelle mani di Dio; il gioire, il combattere, il soffrire, ma nelle mani di Dio… Forse noi non raggiungiamo la felicità perché l’abbassiamo semplicemente al tempo e alle cose dimenticando che “il nostro cuore non può essere felice finché non riposa in Lui”.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

4 ottobre 1988

Muore a Spello all’età di 78 anni Carlo Carretto già presidente di Azione cattolica e poi piccolo fratello di Charles de Foucauld.

 

UN ANEDDOTO

Una volta Francesco era in cammino in compagnia di un frate molto spirituale, discendente da una grande e potente famiglia di Assisi. Il Santo, debole e malato stava in groppa ad un asino: Il compagno, stanco del viaggio si mise a borbottare fra sé: "I parenti di questo qui non erano nemmeno paragonabili ai miei. Ed ecco, lui cavalca e a me tocca di venirgli dietro, stanco e appoggiandomi al somaro". Stava rimuginando queste riflessioni, quando Francesco scivolò d'improvviso dal giumento e gli disse: "Fratello, non è giusto  né conveniente che io cavalchi e tu vada a piedi poiché nel mondo eri più nobile e più potente di me". Stupefatto e pieno di vergogna quel frate cominciò a piangere e, buttandosi ai piedi del santo gli confessò il pensiero avuto e riconobbe la sua colpa.

 

HANNO DETTO

Non appoggiarti all'uomo: deve morire. Non appoggiarti all'albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane per sempre. (San Francesco d’Assisi)

 

SAGGEZZA POPOLARE

La saggezza viene da Dio e l’astuzia dal diavolo.

 

RISATE IN CANONICA

Che differenza c’è tra l’ubriaco e la Pasqua?

La Pasqua cade solo una volta l’anno e la domenica, l’ubriaco tutte le sere della settimana.

     
     
 

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