31 AGOSTO
ELISABETTA O ISABELLA DI FRANCIA, Beata
Nacque a Parigi nel 1225 era sorella di Luigi IX, ebbe sin da giovanissima una vera venerazione per l'ordine francescano. Dopo aver rifiutato la mano di Corrado, figlio dell'imperatore Federico II, entrò nel monastero delle clarisse di Longchamp, che aveva ella stessa fondato (1259) e al quale Urbano IV aveva dato una regola particolare, meno rigida di quella di santa Chiara (1263). Rimarrà a Longchamp fino alla sua morte avvenuta nel 1270.
“I FRATELLI DI GIUSEPPE VENNERO DA LUI. NON SAPEVANO CHE LI CAPIVA ALLORA EGLI SI ALLONTANO' E PIANSE.” (Gen. 42,1-24)
La storia di Giuseppe venduto per invidia dai fratelli che diventa il loro salvatore è chiaramente figura della storia di Gesù che venduto, per invidia e gelosia,diventa il Salvatore di tutti. Giuseppe pur essendo diventato grande in Egitto non ha dimenticato i suoi. Dio pur avendo a che fare con un "popolo dalla dura cervice "non si dimentica di esso. Giuseppe quando sente che i suoi fratelli sono pieni di rimorsi per quello che hanno fatto si ritira e piange. Gesù mentre lo crocifiggono prega invocando il perdono per i suoi persecutori. Ancora oggi, specialmente in tutti quelli che portano il nome di cristiani, questa storia deve ripetersi. Anche se traditi, abbandonati, i cristiani devono essere persone capaci di perdono: la strada di questo può essere lunga e difficile ma chi è segnato da Gesù non può fare a meno di percorrerla, e con amore!
31 agosto 1240
Muore San Raimondo che si fece schiavo per liberare uno schiavo e per essere più vicino agli ultimi.
RABBINO
Termine è usato odiernamente per indicare il ministro principale nel culto della sinagoga. Deriva dal termine Rabbi, maestro.
«ERO MALATO E SEI VENUTO A VISITARMI»
I coniugi Ozanam (genitori del celebre Federico), arrivati alle soglie della vecchiaia, sentirono il peso delle fatiche che la carità, da loro costantemente praticata nelle soffitte e nei tuguri di Parigi, aveva loro imposto per tanti anni. Cosi stabilirono di limitare il lavoro secondo le loro forze; e perché il cuore soffriva nel salire tante scale si promisero a vicenda che non sarebbero andati a visitare se non i malati del primo o, al massimo, del secondo piano. Un giorno papà Ozanam, che era medico, si trovava presso alcuni poveretti a pian terreno. Seppe che su, al quarto piano, stava un malato, abbandonato da tutti e in miseria: “Vada a trovarlo gli dissero ne ha proprio bisogno”. Il bravo dottore tentennò un po’, poi finì col dire: “Va bene, ci vado, ma per amor del cielo, non ditelo a mia moglie, le ho promesso che non avrei mai superato il secondo piano”. E va su, col fiato grosso, con grande fatica. Entra dall’ammalato, a cui una donna stava dando da bere. Quando si avvicinò, la donna si voltò: era sua moglie. Si guardarono in faccia arrossendo, poveri vecchietti, ancora ansanti per quelle scale. Ma erano felici.
Se ci mostriamo riconoscenti per tutto ciò che abbiamo ricevuto da Dio, prepariamo alla grazia un posto più grande del nostro cuore ci rendiamo degni di riceverla con più abbondanza
Meglio un sorriso fatto ai vivi che una fontana di lacrime sulla tomba dei morti.
I CONSIGLI DI PERPETUA
Pennelli
Quando avete finito di usare i pennelli, lavateli in acqua e poi nel solvente,
quindi lavateli con acqua e sapone e fateli asciugare con le setole all'ingiù.