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4 GIUGNO

TRA I SANTI DI OGGI

FRANCESCO CARACCIOLO, Santo

Nato a Villa santa Maria, nelle vicinanze di Chieti nel 1563 si chiamava al secolo Ascanio. Di nobile famiglia, fu ordinato sacerdote a ventidue anni e si dedicò particolarmente alla assistenza dei condannati a morte, collaborò con Agostino Adorno e Fabrizio Caracciolo alla fondazione e alla redazione delle costituzioni dell'ordine dei chierici regolari minori, dediti alla vita attiva e contemplativa. Le costituzioni furono approvate da Sisto V (1588). Nel 1591 divenne generale dell'ordine e fondò diverse case religiose in Spagna. Morì ad Agnone, Campobasso nel 1608.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“DA QUESTO ABBIAMO CONOSCIUTO L’AMORE: EGLI HA DATO LA SUA VITA PER NOI”. (1 Gv. 3,16)

E’ vero che quando cominciamo a  ragionare troppo sulle cose perdiamo di vista la loro essenza. Quando ci chiediamo: ma può un Padre buono come Dio, aver permesso che suo Figlio morisse sulla Croce? E quando ci chiediamo se Gesù non avrebbe potuto salvarci in un’altra maniera, perdiamo di vista il gesto d’amore: Dio in Gesù ci ha regalato la sua vita. Se una persona  che ci vuoi bene ci fa un regalo e noi, subito, invece ci mettiamo a criticare perché il dono poteva essere diverso, il nostro interesse si ferma sul dono e non su chi ce lo ha donato e siamo degli ingrati che non capendo l’amore e la donazione non siamo capaci di gioia, di ringraziamento e di amore gratuito a nostra volta.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

4 giugno1991

Durante un suo discorso Papa Giovanni Paolo II equipara l'aborto all'eccidio nazista.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

DISCORSI DI ADDIO

In ogni letteratura antica o moderna troviamo questo genere letterario. Ben presente nell’antico Testamento soprattutto per quanto riguarda i patriarchi, lo troviamo anche nel Nuovo Testamento: ad esempio il discorso di Paolo a Mileto (At 20,17-38). Ma sono soprattutto i discorsi di Addio di Gesù che ci interessano perché è Lui stesso a dare il significato alla sua morte. In Marco e Matteo ce ne sono delle tracce, in Luca è più sviluppato (Lc. 22,15-18.21-38) ma è soprattutto Giovanni che gli da uno spazio centrale (Gv. 13-17).

 

UN ANEDDOTO

Umiltà

Il Vangelo insegna: «Chi si umilia sarà esaltate». Questa verità vale particolarmente per San Antonio rimasto fino allora, nel più grande nascondimento e la cui scienza venne conosciuta per caso. Nel settembre del 1222, nella cattedrale di Forlì, si teneva la consacrazione sacerdotale di alcuni chierici francescani e domenicani. Fra quelli che assistevano al sacro rito c'era anche frate Antonio. Al termine della cerimonia il predicatore che doveva tenere l'importante discorso sulla grandezza del Sacerdozio venne a mancare. Il Padre Provinciale rivolse l'invito a parecchi, ritenuti bravi oratori, ma tutti si rifiutarono perché impreparati. Si rivolse allora al nostro fraticello che per obbedienza accettò e salì sul pulpito. Tutti si aspettavano di sentire poche parole incerte e disadorne, invece dopo un'introduzione calma, frate Antonio incominciò ad infervorarsi e pronunciò un discorso chiaro, vibrante e pieno di sapienza. Fu per tutti una rivelazione e il Padre Provinciale lo nominò predicatore della Romagna contro l'eresia degli Albigesi. Da quel giorno frate Antonio cominciò a percorrere le città d’Italia attirando tanta gente ad ascoltare la sua infiammata parola.

 

PENSIERI DI SAN ALBERTO MAGNO

Gli apostoli devono essere come montagne; ossia fermi nella fede, eminenti per bontà di vita, primi a ricevere i raggi del sole per diffonderli sugli altri.

 

RISATE IN CANONICA

CREAZIONE

L’insegnate di catechismo chiede alle piccole allieve di raccontare la storia della creazione.

Ecco la risposta di una bambina: “Prima Dio  creò Adamo. Poi lo guardò e disse. "Forse posso far di meglio, se ci riprovò". E così creò "Eva".

 

 

 

 

 

 

 

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