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23 FEBBRAIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

POLICARPO DI SMIRNE, Santo, Vescovo Martire

Nato verso il 69 fu discepolo di Giovanni Evangelista, vescovo di Smirne fu martirizzato sotto il proconsolato di Stazio Quadrato. Di lui si conserva una Lettera ai Filippesi relativa al viaggio di Ignazio di Antiochia.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“CARISSIMI, NOI FIN D’ORA SIAMO FIGLI DI DIO”. (1Gv. 3,2)

Quando dico a qualcuno: “Devi essere santo!”, vedo sgranare gli occhi: “Eh, sì, altro che santo!”. Eppure siamo figli di Dio, figli del Santo, fratelli di Gesù, Maria è nostra Madre, la trasmissione della nostra fede è nata dal sangue dei martiri, lo Spirito Santo abita in noi. No, amici, se vogliamo essere cristiani non possiamo fare a meno di aspirare alla santità. Ma non spaventiamoci! La santità non è una cosa terribile, noiosa, la santità è beatitudine, gioia. La santità si manifesta sì con i miracoli, ma non quelli grandi, eclatanti, ma quelli piccoli, quotidiani di cui possiamo essere capaci anche noi, ad esempio il miracolo dell’ottimismo, del perdono, dell’accoglienza, del controllo della lingua, dell’ascolto...  Signore, che la tua santità possa manifestarsi anche nella mia vita!

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

23 febbraio 1873

Muore la serva di Dio Luisa Borgiotti cofondatrice con Padre Marcantonio Durando delle Figlie della passione di Gesù Nazareno.

 

UN ANEDDOTO

IL MARTIRIO DI POLICARPO

Era ormai anziano quando seppe che i suoi persecutori lo cercavano e allora temendo di non riuscire a dare una buona testimonianza, in un primo tempo si nascose. Nel nascondiglio pregava Gesù d’infondergli la perseveranza e il coraggio necessario per affrontare la prova, se ciò fosse stato necessario. Scoperto, venne condotto in città. Per strada si cercò di convincerlo a sacrificare all’imperatore. Il vecchio scosse la testa, dicendo: “No, No, non è possibile che io possa far questo”. Portato nell’Anfiteatro, in mezzo alla folla dei pagani smaniosa di vederlo divorare dalle fiere: “Risparmia la tua vecchiaia, — gli fu detto. — Rendi omaggio al genio dell’imperatore”. Ma il vecchio vescovo scosse ancora la testa canuta. “Io ho a mia disposizione le fiere”. “Fatele pure venire”, rispose con serena rassegnazione Policarpo. “Io ti posso far bruciar vivo”, incalzò il Proconsole. “Il fuoco che mi minacci, brucia un momento, poi passa: io temo invece il fuoco eterno della dannazione” La folla gridava:” Egli è il grande dottore dell’Asia, è il padre dei cristiani: il distruttore degli dèi. Alle belve!”.Ma l’ora dello spettacolo era trascorsa, e per quel giorno le fiere non potevano entrare nel circo. Venne allora raccolta in gran furia, la legna per il rogo. Le guardie portarono le catene. “Lasciatemi come sono” pregò il vecchio. Si tolse la tunica, si sciolse da se stesso i calzari. Salito sulla catasta di legna, pronunciò una bellissima preghiera. Quando il fuoco divampò, le fiamme avvolsero il corpo del vescovo, che aveva, “il colore di un pane cotto da poco, o d’una lega d’oro e d’argento in fusione. Lo splendore abbagliava la vista”. Poi tutto cadde in cenere.

 

FEBBRAIO CON ESCRIVA’ DE BALANGUER

Lo scoraggiamento è nemico della tua perseveranza. Se non lotti contro lo scoraggiamento, giungerai dapprima al pessimismo, e poi alla tiepidezza. Sii ottimista.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Un cavallo in affitto non è mai stanco.

 

I CONSIGLI DI PERPETUA

Per accendere più velocemente la carbonella, usate per qualche minuto il getto d'aria dell'asciuga capelli, tenuto al minimo: avrete una brace perfetta.

 

RISATE IN CANONICA

In campagna il parroco domanda ad un bambino:

— Qual è per casa vostra la più grande festa? Quando ammazziamo il porco!

 

 

 

 

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