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7 FEBBRAIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

RICCARDO, Santo

Molto probabilmente fu re di Inghilterra. Certamente fu un santo uomo se anche i suoi tre figli Villebaldo, Vunibaldo e Valburga, sono onorati come santi dalla Chiesa. Durante un pellegrinaggio verso la Terrasanta trovò la morte a Lucca dove fu sepolto nella basilica di San Frediano, nel 722.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“CHI NON PRATICA LA GIUSTIZIA NON È DA DIO, NÉ LO È CHI NON AMA IL SUO FRATELLO”. (1 Gv. 3,10)

Nella nostra presunzione assurda di voler decidere e definire chi è buono e chi è cattivo, noi usiamo categorie umane molto esteriori: diciamo che è buono chi partecipa alla messa; pensiamo sia più cristiano di un altro chi partecipa ad un gruppo o chi sa far sfoggio di cultura religiosa...  La parola di Dio è molto più drastica: chi non ama il fratello, chi non pratica la giustizia non è da Dio! il criterio, quindi, non per giudicare il prossimo ma per giudicarci è proprio questo: le mie opere sono giuste (non della mia giustizia ma di quella di Dio) e sono capace di amare tutto il mio prossimo?

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

7 febbraio 1236

Muore il beato Rizziero. Era nato a Muccia (Macerata). Avendo conosciuto Francesco lo aveva seguito.

 

UN ANEDDOTO

Un giorno si abbatté su colui che fu poi il beato Rizzerio una terribile prova, smarrito e turbato si presentò a San Francesco per capire, dal modo come sarebbe stato accolto dal serafico padre, se fosse stato ancora amato da Dio. San Francesco, che era allora infermo nel palazzo del Vescovo di Assisi, illuminato da Dio su ciò che stava accadendo, spedì incontro a Rizzerio Fra Leone e Fra Masseo con il compito di accoglierlo a braccia aperte e di comunicargli che lui tra i frati gli era il più gradito. La calorosa accoglienza e le tenere parole calmarono il cuore in tempesta di Rizzerio. Quando fu vicino a San Francesco, il poverello d'Assisi, benché gravemente ammalato, lo abbracciò teneramente e gli ribadì: "Figliolo carissimo, frate Rizzerio, fra tutti i frati che sono nel modo io amo te singolarmente". Baciatolo, gli impresse un segno di croce sulla fronte e aggiunse: "Figliolo carissimo, questa tentazione è stata permessa da Dio per un tuo grande merito e guadagno".

 

FEBBRAIO CON ESCRIVA’ DE BALANGUER

La mormorazione è rogna che insudicia e ostacola l'apostolato. E contraria alla carità, sottrae energie, toglie la pace e fa perdere l'unione con Dio.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Senza l'umiltà tutte le virtù sono vizi.

 

I CONSIGLI DI PERPETUA

ANGUILLE VISCIDE

Le anguille sgusciano nelle mani e pulirle è un dramma. Prima di tutto assicuratevi che siano morte davvero per non doverle cercare sotto i mobili, poi passatele nella crusca toglierà il viscido e tutto diventerà più facile.

 

RISATE IN CANONICA

Durante una cena ufficiale un vescovo e un rabbino sono seduti uno accanto all’altro. Viene servito del prosciutto cotto caldo con degli spinaci e il rabbino rifiuta di mangiarne. “Non assaggia questo maiale squisito, signor rabbino?” chiede il vescovo con un sorriso malizioso. “No, monsignore, non posso mangiarne perché la mia religione me lo vieta” “E’ un gran peccato, signor rabbino, lei non sa che cosa perde” Alla fine della cena, quando è ora di salutarsi il rabbino dice al vescovo: “Monsignore, la prego di porgere i miei rispettosi saluti a sua moglie” “Ma, signor rabbino, io non sono sposato, la mia religione me lo vieta.” “Che peccato, monsignore, lei non sa che cosa perde”.

 

 

 

 

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