VAGABONDO

Io, vagabondo che non sa aspettare,
parto deciso e vò col veleggiare:
devo raggiungere una meta ambita
per me questione di morte o di vita.
Perciò preparo una strana valigia:
dentro ci metto poca cupidigia,
un ricordo d'affetti denso
e di casa un profumo intenso.
Voglio girare per mare e per terre
per fermarmi là dove non ci son guerre,
voglio incontrare un senso di pace
e illuminarmi di una bianca face.
Ho procurato spessi scarponi
e, per strumenti, vanga e picconi:
non si sa mai se dovrò scavare,
ma son deciso, ci devo arrivare.
Lotterò tanto coi denti e col sangue
per giunger laddove non si langue.
Salterò fossi, scaverò gallerie
correrò tanto per calli e per vie.
Nessuno al mondo potrà fermarmi
finché non giunga a rasserenarmi.
A meta giunto, picchierò deciso
e aspetterò chi mi dia un sorriso.
Ei mi dirà: alfin sei giunto,
ma non è qui che devi metter punto ...

 

Antonio Caporale

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