Ultimo Raggio
Raggio di sole che sbuchi silente dal verde fogliame
Riscalda il gelido cuore in un tiepido abbraccio discreto
Poggia un caldo tepore sull’arida pelle e riscoprimi
Gli antichi splendidi albori dei giovani anni fuggiti veloci
Ancora il ricordo consola la mente delusa per quanto ieri
Celiava con te sulle plaghe marine o sui dolci declivi montani
Sprecando, forse, quanto ad altri usi deciso, e perché?
E se non l’avesse mai fatto? Più arsa sarebbe mia vita!
Oggi , ancorché mesto ed illuso, di che animerei il passato?
Lungo ad un tempo e sciupato m’appare il vissuto
Nel ritmico incedere lento dell’ultimo lustro affannato
Tu solo mi puoi ristorare nell’era futura che avanza,
Volgendo il pensiero maturo a mete più amene
già lungi da convulse passioni e incerte avventure.
Antonio Caporale