Il IV LIBRO DI ESDRA E LA GRANDE
MOLTITUDINE
(REQUIEM AETERNAM)
Il IV
libro di Esdra, conosciuto anche come Apocalisse di Esdra, è
considerato uno dei più importanti apocrifi dell'Antico Testamento. Il libro fu
utilizzato dai Padri e dalla Liturgia (la preghiera del Requiem aeternam è
tratta dal IV libro di Esdra, capitolo II, versetti 33-48). San Gerolamo inserì
il IV libro di Esdra in appendice alla Vulgata ma il papa Damaso ne ribadì più
volte il carattere apocrifo. Il libro tratta il problema del male (cap. I-III)
e descrive anche sette rivelazioni, fatte dall'Arcangelo Uriele ad Esdra,
riguardanti il Messia ed il Giudizio finale (cap. III-XIV). L'opera originale,
redatta probabilmente in ebraico o in aramaico, è giunta a noi in varie
versioni e risale alla fine del I secolo dopo Cristo. In seguito fu tradotta in
greco e, dal greco, furono ricavate le versioni latina, siriaca, etiope, araba
e georgiana. Invero i capitoli III-XIV sono attribuiti ad un autore giudeo del
I secolo, mentre i capitoli I-II e XV-XVI (che esistono soltanto in versione
latina) sembrano risalire ad un autore cristiano del III secolo. Sulla parte
cristiana del IV libro di Esdra è evidente l’influsso esercitato dal VII
capitolo dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo.
Ego
Ezra accepi praeceptum a Domino in monte Horeb, ut irem ad Israhel. ad quos cum
venirem, reprobaverunt me et respuerunt mandatum Domini.
Ideoque
vobis dico, gentes quae auditis et intellegitis: expectate pastorem vestrum,
requiem eternitatis dabit vobis, quoniam in proximo est ille, qui in finem
saeculi adveniet.
Parati
estote ad praemia regni, quia lux perpetua lucebit vobis per aeternitatem
temporis.
Fugite
umbram saeculi huius, accipite iucunditatem gloriae vestrae. Ego testor palam
salvatorem meum.
Commendatum
Domini accipite et iucundamini gratias agentes ei qui vos ad caelestia regna
vocavit.
Surgite
et state et videte numerum signatorum in convivio Domini.
Qui se de umbra saeculi
transtulerunt, splendidas tunicas a Domino acceperunt.
Recipe, Sion, numerum tuum et
conclude candidatos tuos, qui legem Domini conpleverunt.
Filiorum tuorum, quos optabas,
plenus est numerus; roga imperium Domini, ut sanctificetur populus tuus, qui
vocatus est ab initio.
Ego Ezra vidi in monte Sion turbam
magnam, quam numerare non potui, et omnes canticis conlaudabant Dominum.
Et in medio eorum erat iuvenis
statura celsus, eminentior omnibus illis, et singulis eorum capitibus inponebat
coronas, et magis exaltabatur; ego autem miraculo tenebar.
Tunc interrogavi angelum et dixi:
qui sunt hii, domine?
Qui respondens dixit mihi: hii sunt
qui mortalem tunicam deposuerunt et inmortalem sumpserunt et confessi sunt
nomen Dei; modo coronantur et accipiunt palmas.
Et dixi ad angelum: ille iuvenis
quis est, qui eis coronas inponit et palmas in manus tradit?
Qui
respondens dixit mihi: ipse est Filius Dei, quem in saeculo confessi sunt. Eo
autem magnificare eos coepi, qui fortiter pro nomine Domini steterunt.
Tunc
dixit mihi angelus: vade et adnuntia populo meo, qualia et quanta mirabilia
Domini Dei vidisti.
Sul
monte Oreb, io Esdra, ricevetti l'ordine di rivolgermi a Israele. Mentre andavo
verso di loro, mi rigettarono e rifiutarono il comandamento del Signore.
Pertanto vi dico, o gente che ascoltate e comprendete: aspettate il vostro
pastore, vi darà l'eterno riposo perché è prossimo colui che deve venire alla
fine dei secoli. Siate pronti e riceverete il premio del regno, perché nei
secoli dei secoli splenderà su di voi la luce perpetua. Fuggite le tenebre del
secolo presente, ricevete la gioia della vostra gloria. Di fronte a tutti
chiamo il mio Salvatore a testimone. Ricevete il comandamento del Signore e
siate lieti, voi che siete stati chiamati al regno celeste. Sorgete, state in
piedi e considerate il numero dei segnati nel banchetto del Signore. Coloro che
lasciarono le tenebre del secolo presente hanno ricevuto dal Signore splendide
vesti. Ricevi Sion la pienezza dei fedeli, di quelli che osservarono le leggi
del Signore. È completo il numero dei tuoi figli: implora l'impero del Signore
affinché sia santificato il tuo popolo che fu chiamato fin dall'inizio dei
secoli. Io Esdra vidi sul monte di Sion una moltitudine immensa che nessuno
poteva contare. E tutti insieme lodavano il Signore con canti. In mezzo a loro
era un giovane maestoso, più alto di tutti. Era da tutti esaltato e sul capo di
ognuno poneva corone. Allora interrogai un angelo e dissi: Chi sono costoro,
signore? Mi disse: questi sono coloro che deposero la veste mortale,
indossarono quella immortale e confessarono il nome di Dio: ora sono incoronati
e ricevono le palme. E dissi all'angelo: chi è quel giovane che pone le corone
sul capo e consegna le palme? Mi rispose: quello è il Figlio di Dio, che essi
confessarono nel secolo presente. Io cominciai a lodare coloro che, senza
cedimenti, erano restati fedeli al nome di Dio. Allora mi disse l'angelo: vai
ed annuncia al mio popolo quali e quante meraviglie del Signore Dio tu hai veduto.
[IV libro di Esra, II, 33-48]