IL PRINCIPIO
DELLA CREAZIONE DI DIO












APOCALISSE 3,14

Poiché Dio aveva la propria Parola nel proprio cuore,
la generò insieme alla sua Sapienza,
emanandola prima di tutte le altre cose .....

Egli si chiama Principio perché precede e domina
tutto ciò che è stato plasmato per mezzo di lui
[Teofilo, Ad Autolico, II, 10]


Il Primogenito del Padre, non fu creato,
ma fu dal principio presente
nella mente eterna del Padre....
[Atenagora, Supplica per i Cristiani, X, 3]





 

APOCALISSE 3,14

 

 

Apocalisse 3,14

I significati di arché

Arché e il genitivo

Traduzioni possibili di arché

 Traduzioni di Rivelazione 3,14

 

 

 

 

 

 

IL TESTO DI APOCALISSE 3,14

 

Nell'apocalisse l'apostolo Giovanni descrive Gesù come "l'Amen, il testimone fedele e verace, il principio (αρχή= principio, capo o mezzo) della creazione di Dio" (Apocalisse 3,14). Ai colossesi Paolo ricorda che Cristo "è il capo del corpo cioè della chiesa, il principio (αρχή= principio, capo o mezzo), il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose" (Colossesi 1,18). I due versetti sono sicuramente legati ad un famoso passo dell'Antico Testamento dove vien detto che "la Sapienza fu generata da Dio all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera (Proverbi 8,22).

 

Cristo è sicuramente il “principio della creazione di Dio”, essendo stato generato prima della creazione del mondo ed avendo collaborato attivamente alla creazione di tutte le cose (Giovanni 1,1-1,3; Colossesi 1,15-1,18; Ebrei 1,2). In tal senso la traduzione di αρχή con “principio” è esatta. Non si può e non si deve negare che Cristo sia stato realmente generato prima di tutte le cose: le creature però vennero create dal nulla, mentre il Figlio Unigenito[1] fu generato, cioè separato dal seno del Padre prima della creazione del mondo (Giovanni 1,18). Di fatto, "tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste" (Giovanni 1,3), segno evidente che il Logos non è parte della creazione né rientra nella categoria delle cose create. Alcuni Padri della Chiesa (Atanasio, Gregorio di Nissa, Cirillo di Alessandria, Teodoro e Augustino), seppur convinti da tale semplice spiegazione, hanno interpretato in chiave allegorica le espressioni “Primogenito di tutte le creature” (Colossesi 1,15), "Principio" (Colossesi 1,18) e "Principio della creazione di Dio" (Apocalisse 3,14), cioè nel senso di “primogenito o principio della nuova creazione di Dio”.

Se comunque pensiamo che la creazione vada intesa in senso ampio, comprendendo la produzione diretta del Logos (prima) e la creazione dell'Universo tramite il Logos (dopo) non abbiamo bisogno di cercare spiegazioni teologiche o linguistiche particolari. L'errore di molti è pensare che si possano separare i due eventi: Dio produce prima la sua Parola e tramite essa crea il Mondo e tutto questo fa parte di un'unica opera creatrice. La generazione del Verbo è diversa dalla creazione perché sgorga direttamente dalla mente dell'Eterno, senza artefici, architetti, collaboratori o intermediari.

 

Occorre pertanto onestamente riconoscere che Gesù Cristo:

·        fu "generato" prima di tutte le creature (Proverbi 8,22; Colossesi 1,15; Apocalisse 3,14);

·        fu "il mezzo e lo strumento della creazione di Dio" (Giovanni 1,1-3; Colossesi 1,15-16; Ebrei 1,2);

·        è stato "la primizie di coloro che resuscitano, il primogenito dai morti, il principio della nuova creazione" (1 Corinzi 15,20; Colossesi 1,18; Apocalisse 1,5; Apocalisse 1,18);

·        è "il Capo, il Leader, il Signore della creazione" (Atti 2,36; Romani 10,9; 1 Corinzi 8,6; Filippesi 2,11; Apocalisse 17,14; Apocalisse 19,16).

 

 

 

IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA ARCHÉ

 

Secondo la grammatica greca, in Colossesi 1,18 e Apocalisse 3,14 la parola αρχή "arché" potrebbe legittimamente tradursi con:

·        capo, re, principe;

·        principio;

·        mezzo o strumento.

 

La parola greca αρχή "arché" ha infatti molti significati e, solo nel Nuovo Testamento, è presente ben 58 volte con traduzioni molto diverse:

·        primo o principio applicato al Padre (Apocalisse 1,8[2]; e Apocalisse 21,6);

·        primo o principio applicato al Figlio (Apocalisse 22,13);

·        autorità o magistrato (Luca 12,11; Luca 20,20; Romani 8,38; 1 Corinzi 15,24; Efesini 1,21; Efesini 3,10; Colossesi 1,16; Colossesi 2,10; Colossesi 2,15; Tito 3,1);

·        inizio, origine, primo periodo (Matteo 24,21; Marco 10,6; Giovanni 1,1; Giovanni 2,11; Giovanni 8,44; Atti 26,4);

·        primitivo, antico, originario, primiero (Giuda 6);

·        estremità di un lenzuolo (Atti 10,11 e Atti 11,5).

 

 

 

LA PAROLA ARCHÉ SEGUITA DA GENITIVO

 

Secondo alcune analisi statistiche condotte sul testo greco del Nuovo Testamento la parola αρχή  seguita da genitivo avrebbe sempre il senso di principio o capo e mai quello di causa o strumento. Risulta pertanto debole la tesi di coloro che continuano a tradurre "arché" con mezzo, strumento, origine, causa attiva, sorgente primaria, autore, iniziatore. Per alcuni studiosi l'uso del genitivo denoterebbe poi sicuramente l'appartenenza al gruppo o alla categoria successiva: l'αρχή della creazione farebbe pertanto parte del creato e rientrerebbe così inevitabilmente nel regno delle creature. Evidentemente chi sostiene tale tesi ignora (o preferisce ignorare) il fatto che, in greco come in tutte le lingue, esistono genitivi partitivi e genitivi di relazione.

 

Per comprendere il genitivo di relazione [3] non occorre aver fatto studi profondi. La realtà presente e passata fornisce infatti abbondanti esempi di genitivi di relazione quando si fa riferimento a capi, dirigenti, leader e condottieri. Basta, a tal proposito, considerare che spesso un leader è tale anche in relazione ad un gruppo di soggetti rispetto a lui eterogenei: il capo degli schiavi era infatti spesso un liberto (o un uomo libero) e non uno schiavo, nelle forze armate il capo dell'esercito è oggi normalmente un politico e non un militare, in un ospedale il capo dei medici è quasi sempre un dirigente amministrativo e non un tecnico, in un cantiere edile il capo dei muratori è un geometra (o un architetto) e non un semplice capomastro. Un esempio biblico di genitivo di relazione è contenuto in Esodo 12,29 dove si parla del "primogenito del prigioniero": qui si parla certamente di "uno dei figli del carcerato" ma è estremamente difficile che anch'egli sia "un prigioniero" [4] [5]. A ciò va aggiunto il fatto che il verbo greco αρχω, correttamente tradotto con "precedere", "essere primo", "cominciare", "essere causa" e "governare", quando è seguito da genitivo assume l'unico significato di "comandare", "dominare", "governare" ed "essere capo", rappresentando (come del resto insegna qualsiasi manuale di grammatica) un tipico caso di genitivo di relazione.

 

Inoltre, a parte le perplessità che incontrano le analisi statistiche sul testo greco del Nuovo Testamento (ciò che vale nella maggioranza dei casi non è detto che sia sempre vero), occorre notare come nel testo greco della Versione dei Settanta esistono innumerevoli casi in cui αρχή seguito da genitivo ha senso di "capo" o "primo", traduce l'ebraico ראש (rash) e non può essere assolutamente inteso come "principio" o "causa".  

 

Si veda ad esempio:

·        Genesi 40,20  (il capo dei coppieri);

·        Esodo 6,25 (i capi delle famiglie dei leviti);

·        Geremia 22,6 (le vette del Libano);

·        Daniele 11,41 (i capi dei figli di Ammon);

·        Amos 6,1 (i notabili della prima tra le nazioni);

·        Michea 3,1 (capi di Giacobbe);

·        Giobbe 40,19 (il primo della creazione di Dio).

 

Si noti come nella Versione dei Settanta  la parola αρχή (arché) sia usata in Giobbe 40,19 per indicare l'ippopotamo (il Behemot ebraico) che viene chiamato αρχή πλασματος κυριου (primo della creazione di Dio), traducendo così l'ebraico ראשית דרך אל  (El derek rashit). La parola ראשית (rashit) però non vuole mai dire "causa" o "strumento" ma significa "capo" o "principio". La traduzione "principio" (nel senso di creato per primo) è priva di senso perché la Bibbia testimonia chiaramente che l'ippopotamo non fu creato per primo (Genesi 1,20-24). Esso é detto αρχή (arché) in quanto si tratta dell'essere più forte e più potente di tutto l'universo.

 
Di fatto, Dio creò per primi gli animali acquatici, i mostri marini e gli uccelli del cielo (Genesi 1,20-21) e, solo in seguito, il bestiame, i rettili e le bestie selvatiche (Genesi 1,24). Che poi l'ippopotamo (o Behemot) non sia un animale marino (come il Leviatan) risulta chiaramente leggendo il libro di Giobbe. Sta infatti scritto: "Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te, mangia l'erba come il bue. Guarda, la sua forza è nei fianchi e il suo vigore nel ventre. Rizza la coda come un cedro, i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi, le sue vertebre, tubi di bronzo, le sue ossa come spranghe di ferro. Esso è la prima delle opere di Dio; il suo creatore lo ha fornito di difesa. I monti gli offrono i loro prodotti e là tutte le bestie della campagna si trastullano. Sotto le piante di loto si sdraia, nel folto del canneto della palude. Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici, lo circondano i salici del torrente. Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema, è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca. Chi potrà afferrarlo per gli occhi, prenderlo con lacci e forargli le narici?" (Giobbe 40,15-24).

 

Sempre nella Versione dei Settanta la parola ebraica משרח (misrah), che vuol dire sovranità, comando o impero, è tradotta con αρχή (arché) nella famosa profezia di Isaia, applicata dapprima ad Ezechia ed in chiave messianica a Gesù Cristo. "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle sarà il comando (αρχή) e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti". (Isaia 9,5-6)

 

Del resto anche la parola arcangelo (derivante da αρχή e da aggeloς) significa "capo degli angeli" e non "principio degli angeli" o, peggio ancora, "causa, mezzo e strumento degli angeli".

 

Pertanto, sebbene la traduzione più diffusa di αρχή (arché) in Apocalisse 3,14 sia "principio" (della creazione di Dio), occorre onestamente riconoscere che la parola αρχή è correttamente tradotta (sia dal punto di vista teologico sia dal punto di vista grammaticale) con "capo, leader, primo, signore, sovrano, governatore" (della creazione di Dio), anche se non si può onestamente escludere che il termine αρχή (arché) possa essere anche reso (con qualche forzatura e con modesta efficacia) con "mezzo, strumento, origine, causa attiva, sorgente primaria, autore" (della creazione di Dio).

 

Di fatto, il concetto di:

 

·        leader o principe è presente in almeno un punto dell'Apocalisse "il principe dei re della terra" (Apocalisse 1,5) ed è reso con la parola greca αρχων, derivata da αρχή;

·        autore e capo è espresso dalla parola greca αρχήγoς (derivata da αρχή)  che viene applicata quattro volte a Cristo e in ben tre casi regge il genitivo; si veda Atti 3,15 (autore della vita), Atti 5,31 (capo e   salvatore), Ebrei 2,10 (capo della salvezza) e Ebrei 12,2 (autore e perfezionatore della fede);

·        mezzo o strumento è ribadito nel Nuovo Testamento dalla parola greca "δια " (Giovanni 1,3; Colossesi 1,16; Ebrei 1,2) e nel Vecchio Testamento da una  parola ebraica piuttosto rara (אמון = 'amown), che può essere tradotta, in astratto, come artefice, mezzo e strumento e, in concreto, come artigiano o architetto (Proverbi 8,30) [6].

 

 

 

 

DIVERSE TRADUZIONI DI ARCHÉ

 

In Apocalisse 3,14 la traduzione di αρχή con capo, re o principe (della creazione di Dio) non è contraria né alla logica, né alla grammatica greca né alla teologia ed è condivisa da alcune autorevoli versioni bibliche (New International Version, Young's Literal Translation, Revised Young's Literal Translation, New Living Translation, Hebrew Names Version, Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente).

 

Anche la traduzione di αρχή con mezzo, strumento, origine, causa attiva, sorgente primaria, autore, iniziatore, oltre ad essere condivisa da versioni autorevoli (vedansi a tal proposito la versione di Moffatt, la New American Bible, la New English Bible, la Amplified Bible, la New Revised Standard Version ed il lessico del Thayer), non sembra contraria né alla ragione né alla teologia. Il vangelo di Giovanni inizia infatti così: "In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio e tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste" (Giovanni 1,1-3). Ai colossesi l'apostolo Paolo ricorda che Cristo " è l'immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; perché per mezzo di lui sono state create tutte le cose; quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili" (Colossesi 1,15-16). Sempre l'apostolo Paolo scrive agli ebrei che "Dio … in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto il mondo" (Ebrei 1,2).

 

 

 

 

ESEMPI DI VARIE TRADUZIONI IN LINGUA INGLESE

(sottolineate le bibbie cattoliche)

 

 

1.      BEGINNING

 

·        and unto the angel of the church of the laodiceans write: these things saith the amen, the faithful and true witness, the beginning of the creation of god (king  james version 1611)   

·        and to the angel of the church of laodicea, write: these things saith the amen, the faithful and true witness, who is the beginning of the creation of god (douay-rheims bible 1899)

·        and to the angel of the church in laodicea write: these things saith the amen, the faithful and true witness, the beginning of the creation of god (american standard version 1901)

·        and to the angel of the assembly in laodicea write: these things says the amen, the faithful and true witness, the beginning of the creation of god (darby holy bible 1923)  

·        and to the angel of the church in laodicea write: the words of the amen, the faithful and true witness, the beginning of god's creation (revised standard version 1952)

·        to the angel of the church in laodicea write: the amen, the faithful and true witness, the beginning of the creation of god, says this (new american standard bible 1971)

·        and to the angel of the church of the laodiceans write: these things says the amen, the faithful and true witness, the beginning of the creation of god  (new king james version 1982)

 

 

2.      CHIEF, HEAD, RULER

 

·        and to the messenger of the assembly of the laodiceans write: these things saith the amen, the witness - the faithful and true - the chief of the creation of god (young's literal tranlation 1898)

·        to the angel of the church in laodicea write: these are the words of the amen, the faithful and true witness, the ruler of god's creation. (new international version 1978)

·        write this letter to the angel of the church in laodicea. this is the message from the one who is the amen, the faithful and true witness, the ruler  of god's creation (new living translation 1996)

·        to the angel of the assembly in laodicea write: the amein, the faithful and true witness, the head of god's creation, says these things (hebrew names version 2000)

 

 

3.      ORIGIN, AUTHOR, PRIME SOURCE

 

 to the angel of the church at laodicea write: these are the words of the amen, the faithful and true witness, the prime source of all god's creation. (new english bible 1970)

·        to the angel of the church in laodicea, write this: 'the amen, the faithful and true witness, the source of god's creation (new american bible 1987)

·        and to the angel of the church in laodicea write: the words of the amen, the faithful and true witness, the origin of god's creation (new revised standard version 1989)

 

 



[1] Si noti come in Giovanni 1,18  i Codici Sinaitico e Vaticano portino la forma "Unigenito Dio",  mentre il Codice Alessandrino porta "Figlio Unigenito".

 

[2] In Apocalisse 1,8 αρχή και τελος è presente solo nel Codice Sinaitico.

 

[3] Lo stesso discorso vale per πρωτοτοκος di Colossesi 1,15 dove non si ha per forza un genitivo partitivo come sostiene invece qualche autorevole commentario biblico (si veda ad esempio The New Thayer's Greek-English Lexicon, 4a edizione, Maggio 2000, pag. 555). "Primogenito della creazione" come “Principio della creazione” sono infatti genitivi di relazione, dove "Primogenito di tutte le creature " e “Principio della creazione di Dio” rappresentano titoli onorifici in relazione a tutto il creato, senza che ciò implichi per forza l’appartenenza alla creazione o la natura di creatura. Per amor del vero va comunque detto che i cattolici, sebbene siano profondamente convinti che il Logos non risulti legato alla creazione come entità creata, non escludono affatto che i termini “Primogenito di tutte le creature” (Colossesi 1,15) e “Principio della creazione di Dio” (Apocalisse 3,14) possano mettere in rapporto l’uomo Gesù Cristo con la creazione, della quale egli è, a tutti gli effetti, entrato a fare parte..... Tale tesi è sicuramente legittima soprattutto se si riconosce che alcuni accenni alla generazione del Figlio (Salmo 2,7 e Ebrei 1,5) si riferiscono, molto probabilmente, all’entrata di Gesù uomo nella storia e nel mondo creato......

 

[4] A sostegno di questa tesi si veda, ad esempio, D. B. Wallace, Greek Grammar Beyond The Basic: An Exegetical Syntax of The New Testament, 1997, pp. 103-104. Wallace interpreta l’espressione prwtotokoς  pashς  ktisewς di Colossesi 1,15 come genitivo di subordinazione cioè come “primogenito sopra tutte le creature”. La tesi che “primogenito della creazione” sia un genitivo di relazione e non un genitivo partitivo è pure condivisa da autorevoli studiosi cattolici. Vedasi, ad esempio, John Henry Newman, Select Treatises of St. Athanasius: Discours II, Cap. XXI, nota M.

 

[5] Un esempio molto semplice può aiutare a chiarire meglio le idee. In una fabbrica tradizionale Achille è capo di tutti gli operai di uno stabilimento, mentre in una fabbrica totalmente automatizzata Ettore è capo di tutti i robot addetti alla produzione. Chi può garantire che Achille sia un operaio? E soprattutto chi può affermare che Ettore sia un robot? Il fatto di essere capo non implica infatti alcuna omogeneità funzionale né tanto meno ontologica con gli elementi sottoposti.

 

[6] Per il termine ebraico אמון = 'amown  vedasi comunque anche Geremia 52,15 e Cantico dei Cantici 7,1. Un cristiano dell'antichità notò come alcuni falsi dottori tentassero di sminuire la potenza del Verbo di Dio e di eliminare quasi totalmente lo Spirito Santo. Essi non esitavano, infatti, ad attribuire a Cristo espressioni riservate a strumenti inanimati, non vergognandosi di presentare l'"Artefice della creazione" con espressioni idonee...ad una sega o ad un martello (Basilio, Lo Spirito Santo, III, 5)