SIGNORE A GLORIA
DI DIO PADRE












FILIPPESI 2,5-11





 

SIGNORE A GLORIA DI DIO PADRE

 

 

 

5Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,

6il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9Per questo Dio l'ha sovraesaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

 

 

 

 

CRISTO È SIGNORE A GLORIA DI DIO PADRE

 

·         Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto. (Daniele 7,13-14);

·         A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen (Apocalisse 1,5-6);

·         "E la Parola si fece carne e dimorò tra di noi e vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità" (Giovanni 1,14);

·         "Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare (Giovanni 17,4);

·         "Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno, ma restarono svegli e videro la sua gloria (Luca 9,32);

·         "Ora Padre, glorificami davanti a te, con la gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse" (Giovanni 17,5);

·         "Egli ricevette onore e gloria da Dio Padre …" (2 Pietro 1,17);

·         "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua maestà, accompagnato da tutti i suoi angeli, allora si siederà sul suo trono di gloria" (Matteo 25,31);

·         "Allora si vedrà il Figlio dell'uomo giungere tra le nuvole con grande potenza e gloria" (Marco 13,26).

 

Un cristiano dell'antichità, a tal proposito, osservava: "Chi nega che il Padre sia glorificato attraverso il Figlio ? Ma chi oserebbe negare che anche il Figlio è glorificato dal Padre? Lo stesso Figlio dice al Padre: Glorificami e anche: Io ti ho glorificato.  Glorificare, onorare e celebrare sono tre parole che hanno il medesimo significato, che in greco si esprime con il termine δοξαζειν. In latino, invece, per la varietà degli interpreti, si traduce ora in un modo, ora in un altro"[1].

 

Come Figlio dell'Uomo, Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre (Filippesi 2,11), glorifica il Padre (Giovanni 17,4) e tornerà sulla terra a giudicare i vivi e i morti nella gloria del Padre (Matteo 16,27 e Marco 8,38).

 

Come Figlio Unigenito di Dio, Gesù Cristo era nel seno del Padre (Giovanni 1,18) e nella gloria del Padre (Giovanni 1,14), riceve gloria insieme al Padre (Apocalisse 5,13-14; Giovanni 13,31; Giovanni 14,13) e tornerà a giudicare i vivi e i morti nella gloria del Padre e del Figlio (Luca 9,26).

 

Solo come Dio e YHWH, Gesù Cristo può essere glorificato in cielo e in terra dal Padre (Giovanni 17,1; Giovanni 17,5; 2 Pietro 1,17), tornare a giudicare i vivi e i morti nella maestà e nella gloria di Figlio (Matteo 19,28; Matteo 25,31; Marco 13,26) e sedersi sul trono di Dio e dell'Agnello (Apocalisse 22,1-22,3).    

 

     Sta infatti scritto:

 

·        "Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento. Solo in YHWH, si dirà di me, è la giustizia e la forza" (Isaia 45,25);

·        "Io sono YHWH; questo è il mio nome; e non darò la mia gloria ad un altro…" (Isaia.42,8);

·        "Perché dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria ad un altro" (Isaia 48,11);

·        "Nessuno gli è simile, neppure tra gli angeli di Dio" (Isaia 46,9 e Salmo 89,6).

 

 

 Nell’Antico Testamento, la dossologia “A Te sia gloria nei secoli dei secoli” è un’espressione di adorazione rivolta solo a Dio (1 Cronache 29,11; Salmo 29,2; Salmo 104,31). Nel Nuovo Testamento è rivolta anche a Cristo (Daniele 7,14; 2 Timoteo 4,18; 2 Pietro 1,17; 2 Pietro 3,18; Ebrei 13,20-21; Apocalisse 1,6) e, congiuntamente, al Padre ed al Figlio (Apocalisse 5,13).

 

Ritroviamo alcune dossologie trinitarie, del tipo “Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo” o “Gloria al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo” o "Gloria al Padre ed al Figlio con lo Spirito Santo nella Santa Chiesa” anche nei Padri della Chiesa, prima del Concilio di Nicea e della crisi ariana (vedansi, ad esempio, Clemente, Lettera ai Romani, I, 58; Giustino, Apologia, I, 67; Martirio di Policarpo, XIV e XXII; Ippolito, Contro Noeto, XVIII; Ippolito, Tradizione Apostolica, IV-VI-VII-VIII-XXXI; Clemente Alessandrino, Il Pedagogo, III, 12; Basilio, Lo Spirito Santo, XXVII, 68 e XXIX, 72).



[1] Agostino, Replica al sermone degli ariani, 31.