FIGLIO DI DIO E FIGLIO DELL'UOMO











Ma nella mitezza e nella bontà come un re manda suo figlio,

lo inviò come Dio e come uomo per gli uomini [A Diogeneto, VII, 4]




MATTEO 8,20 E LUCA 1,35





 

FIGLIO DI DIO E FIGLIO DELL'UOMO FIGLIO DI DIO E FIGLIO DELL’UOMO

 

 

Tra sottomissione ed inferiorità esiste una notevole differenza: per natura tutti gli uomini sono uguali, mentre gli animali sono inferiori agli uomini. Tra gli uomini poi esistono casi di subordinazione come quella dei figli ai genitori o quella dei cittadini alle autorità preposte. Una cosa, pertanto, è dire che Cristo è di natura divina, generato dal Padre e a Lui sottomesso, mentre altra cosa è dire che il Figlio è di natura angelica, creato ed inferiore a Dio. In Cristo coesistono comunque due nature: la natura umana e la natura divina. Coloro che attribuiscono a Gesù una unica natura angelica tentano di giungere ad un compromesso tra le due nature di Cristo.   

   

Come Figlio dell'Uomo (Matteo 8,20; Matteo 24,30; Giovanni 3,14; 1 Timoteo 2,5) possiamo dire che il Padre era maggiore di lui (Giovanni 14,28), che non conosceva il giorno della fine (Marco 13,32), che è stato fatto inferiore agli angeli (Ebrei 2,7), che il capo di Cristo è Dio (1 Corinzi 11,3), che farà atto di sottomissione al Padre alla fine dei tempi (1 Corinzi 15,28), che il Padre è il Dio del Signore Gesù Cristo (Giovanni 20,17; Romani 15,6; Efesini 1,17), che vi è un solo Dio, il Padre, ed un solo Signore, Gesù Cristo (1 Corinzi 8,6). Dopo la morte e resurrezione la natura umana venne glorificata e Gesù Cristo uomo meritò i titoli Figlio di Dio (Romani 1,4) e di Signore (Atti 2,36; Romani 14,9; Filippesi 2,9-11).

 

Per la sua natura divina Gesù Cristo poteva però vantare il titolo di Figlio di Dio (Matteo 4,3; Luca 1,35; Giovanni 1,18; Giovanni 10,36) già prima della resurrezione e poteva dire al Padre di glorificarlo con la gloria che aveva presso il Padre prima che il mondo fosse (Giovanni 17,5), perché Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Ebrei 13,8). Come Figlio di Dio, Gesù Cristo è pertanto anche Dio, come testimonia tutto il Nuovo Testamento (Giovanni 1,1; Giovanni 20,28; Romani 9,5; Tito 2,13; 1 Giovanni 5,20).

 

 

 

LA GLORIA DEL PADRE E LA GLORIA DEL FIGLIO

 

 

·         "Dio lo ha sovraesaltato e lo ha insignito di quel nome che è sopra ogni nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre" (Filippesi 2,9-11);

·         "E la Parola si fece carne e dimorò tra di noi e vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità" (Giovanni 1,14);

·         "Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare (Giovanni 17,4);

·         "Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno, ma restarono svegli e videro la sua gloria (Luca 9,32);

·         "Ora Padre, glorificami davanti a te, con la gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse" (Giovanni 17,5);

·         "Egli ricevette onore e gloria da Dio Padre …" (2 Pietro 1,17);

·         "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua maestà, accompagnato da tutti i suoi angeli, allora si siederà sul suo trono di gloria" (Matteo 25,31);

·         "Allora si vedrà il Figlio dell'uomo giungere tra le nuvole con grande potenza e gloria" (Marco 13,26).

 

Un cristiano dell'antichità, a tal proposito, osservava: "Chi nega che il Padre sia glorificato attraverso il Figlio ? Ma chi oserebbe negare che anche il Figlio è glorificato dal Padre? Lo stesso Figlio dice al Padre: Glorificami e anche: Io ti ho glorificato.  Glorificare, onorare e celebrare sono tre parole che hanno il medesimo significato, che in greco si esprime con il termine δοξαζειν. In latino, invece, per la varietà degli interpreti, si traduce ora in un modo, ora in un altro" [1].

 

Come Figlio dell'Uomo, Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre (Filippesi 2,11), glorifica il Padre (Giovanni 17,4) e tornerà sulla terra a giudicare i vivi e i morti nella gloria del Padre (Matteo 16,27 e Marco 8,38).

 

Come Figlio Unigenito di Dio, Gesù Cristo era nel seno del Padre (Giovanni 1,18) e nella gloria del Padre (Giovanni 1,14), riceve gloria insieme al Padre (Apocalisse 5,13-14; Giovanni 13,31; Giovanni 14,13) e tornerà a giudicare i vivi e i morti nella gloria del Padre e del Figlio (Luca 9,26).

 

Solo come Dio e YHWH, Gesù Cristo può essere glorificato in cielo e in terra dal Padre (Giovanni 17,1; Giovanni 17,5; 2 Pietro 1,17), tornare a giudicare i vivi e i morti nella maestà e nella gloria di Figlio (Matteo 19,28; Matteo 25,31; Marco 13,26) e sedersi sul trono di Dio e dell'Agnello (Apocalisse 22,1-22,3).    

 

Sta infatti scritto:

 

·         "Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento. Solo in YHWH, si dirà di me, è la giustizia e la forza" (Isaia 45,25);

·         "Io sono YHWH; questo è il mio nome; e non darò la mia gloria ad un altro…" (Isaia.42,8);

·         "Perché dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria ad un altro" (Isaia 48,11);

·         "Nessuno gli è simile, neppure tra gli angeli di Dio" (Isaia 46,9 e Salmo 89,6).

 

 

 

 

…….E LA GLORIA DELLO SPIRITO SANTO

 

Troviamo nella liturgia della Chiesa dei primi secoli alcune dossologie trinitarie, del tipo:

 

  • Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo”;
  • Gloria al Padre ed al Figlio con lo Spirito Santo, nella Santa Chiesa;
  • Gloria al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo

 

La terza dossologia fu cara agli ariani nel IV secolo, mentre delle prime due danno ampia testimonianza alcuni Padri della Chiesa, già prima del Concilio di Nicea (vedansi, ad esempio, Clemente, Lettera ai Romani, I, 58; Giustino, Apologia, I, 67; Martirio di Policarpo, XIV e XXII; Clemente Alessandrino, Il Pedagogo, III, 12; Ippolito, Contro Noeto, XVIII; Ippolito, Tradizione Apostolica, IV-VI-VII-VIII-XXXI; Dionigi Alessandrino, Sull'accusa e la difesa, fr. 16, PL 5, 128B; Giulio Africano, fr. 19, PG 10, 93A; Basilio, Lo Spirito Santo, I, 3; XXVII, 68; XXIX, 72).

 

La formula ariana “Gloria al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo” è comunque equivalente alle formule cattoliche “Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo” e "Gloria al Padre ed al Figlio con lo Spirito Santo, nella Santa Chiesa” (Vedasi Basilio, Lo Spirito Santo, XXV, 58). L’uso strumentale della preposizione εν + dativo (cioè la completa equivalenza di “εν = in” , “συν= con” e “δια = per mezzo di”) è testimoniata sia dalla Settanta che dal greco del Nuovo Testamento [2]

 

 



[1] Agostino, Replica al sermone degli ariani, 31.

 

[2] L’uso strumentale della preposizione εν + dativo (cioè la completa equivalenza di “εν = in” , “συν= con” e “δια = per mezzo di”) è testimoniata sia dalla Settanta che dal greco del Nuovo Testamento. Vedansi, ad esempio:

 

·          Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna e non marci più nei nostri eserciti (Salmo 44,9);

·          Entrerò nella tua casa in olocausti, adempirò le mie promesse (Salmo 66,13);

·          E fece uscire gli Israeliti in argento e oro, e nessuno vacillò nelle sue tribù (Salmo 105, 37);

·          Egli scaccia i demòni nel principe dei demòni (Matteo 9,34);

·          Tutti quelli che mettono mano alla spada periranno in spada (Matteo 26,52);

·          I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui in inganno, per ucciderlo (Marco 14,1);

·          Io battezzo in acqua (Giovanni 1,26);

·          Colui sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo (Giovanni 1,33);

·           Poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra in giustizia in di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti (Atti 17,31);

·          L'opera di ciascuno sarà resa manifesta: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà in fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno (1 Corinzi 3,13);

·          In un ordine, in voce d’arcangelo ed in tromba di Dio (1 Tessalonicesi 4,16);

·           In questi giorni, ha parlato a noi in Figlio (Ebrei 1,2);

·          In essa benediciamo il Signore e Padre e in essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio (Giacomo 3,9);

·          Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro nella spada della mia bocca (Apocalisse 2,16);

·          Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare in spada, in fame, in morte e con le fiere della terra (Apocalisse 6,8);

·          Ed un altro angelo uscì fuor del tempio, gridando in gran voce (Apocalisse 14,15).

 

Per un'analisi dell’argomento, vedansi, ad esempio, Robertson, A Grammar of the Greek New Testament in the Light of Historical Research, 1919, pag. 590; Blass & De Brunner, Greek Grammar of the New Testament, Chicago: University of Chicago Press, 1961, pag. 104 [§ 195]; Wallace, Greek Grammar Beyond the Basics, 1996, pp.372-375.