La situazione sociale della donna al tempo di Gesù
La società ebraica aveva una struttura patriarcale. L’uomo era signore e padrone della casa. Sotto l’aspetto giuridico la donna aveva molteplici svantaggi. Come in genere nell'Oriente antico, essa non poteva partecipare alla vita pubblica; non poteva avere nemmeno parte attiva al culto né essere citata come teste in tribunale. Al Tempio le donne non potevano oltrepassare il vestibolo a loro riservato. Quando, poi, usciva di casa, doveva avere il viso coperto da un'acconciatura che comprendeva due veli sul capo, una benda sulla fronte con due fasce pendule fino al mento e un filetto con cordoncini e nodi.
La donna che usciva di casa con il volto scoperto, cioè senza l'acconciatura, il marito aveva il diritto di ripudiarla senza l'obbligo di versare la somma che, in caso di divorzio, era dovuta alla sposa in forza del contratto matrimoniale.
In generale il divorzio, nella Palestina al tempo di Gesù, era praticato con molta facilità. Questa concezione si trova anche nel diritto matrimoniale. Qui vi è l’idea che l’uomo potesse violare solo il matrimonio altrui, mai il proprio. Invece la donna sposata era considerata adultera anche quando si concedeva ad un uomo non sposato. Comunque è assai difficile precisare in quale misura fosse praticato il divorzio al tempo di Gesù. Inoltre, l’applicazione e la severità delle norme variavano all’interno delle diverse scuole.
In genere si desiderava che la donna prima del matrimonio non uscisse di casa e Filone a tal proposito afferma che «mercati, consigli, tribunali, processioni festive, assembramenti di grandi folle, in breve tutta la vita pubblica con le sue discussioni e i suoi affari, in tempo di pace e di guerra, è un fatto di uomini». La letteratura rabbinica precisa che la vita ritirata delle donne, specie prima del matrimonio, era, però, rispettata solo nelle famiglie dei notabili di Gerusalemme, la donna del popolo non poteva permetterselo soprattutto per motivi di ordine economico. Il fatto che nei ceti meno abbienti, si era meno severi, si deduce dalle descrizioni delle grandi feste popolari che si svolgevano nel sagrato delle donne durante le notti della festività delle Capanne.
L'educazione
delle donne si esauriva soprattutto
Bibligrafia:
J.Carmignac
- J. Glibet-P. Grelot -
R. Le Déaut - A. Paul
Ch. Perrot,
Agli inizi dell'era cristiana, in Introduzione al Nuovo Testamento,
Vol I, Ed. Borla, Roma 1993.
J.
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