"ULTIME NEWS"
28 Gennaio 2003  - da Stampare e distribuire -


 

    INTERVISTA A DANIELE DELBENE di Alberto Delvigo

Una "Bomba" sta  per esplodere trascinandosi dietro tutto quello che troverà ...

 

Cosa spinge tanti giovani a lavorare per la Costituente?

In effetti sono veramente tanti i giovani che contribuiscono in tutta Italia a questo progetto, abbiamo contatti diretti con centinaia di giovani, ma sono centinai anche coloro che hanno qualche anno in più, tutti uniti da una comune passione politica e dalla condivisone degli stessi ideali.

Fondamentalmente lo spirito che ci spinge a lavorare a questo progetto è la convinzione della necessità di una grande forza Socialista in Italia.

Volete ricreare il PSI ?

Questa domanda si ripercuote ogni giorno su ognuno di noi e a dire il vero qualcuno la strumentalizza a fini propri.

Nessuno vuole ricreare il Psi, anche se non ci sarebbe nulla di male, anzi…, siamo convinti che la politica che esprimeva il Partito Socialista Italiano sia oggi essenziale per governare l’evoluzione della società in una condizione di vera giustizia sociale e quindi vogliamo costruire una grande forza politica che, nascendo sì dalla storia del Partito Socialista Italiano, guardi avanti senza rimpianti, nostalgie e vecchi rancori sulle spalle, nell’interesse dei cittadini.

Cosa ne pensate dei movimenti socialisti oggi esistenti?

Ripeto che non siamo qui a giudicare nessuno, però una cosa sento di dirla, tutti i movimenti oggi esistenti hanno avuto un importante ruolo politico mantenendo viva una grande cultura e una minima organizzazione dalla quale oggi bisogna ripartire per costruirvi sopra un grande palazzo.

Come risponde il mondo socialista a queste vostre iniziative ?

In questi due anni di attività politica abbiamo girato l’Italia in lungo e in largo, abbiamo incontrato migliaia di socialisti, abbiamo trovato l’entusiasmo di coloro che continuano a svolgere una militanza politica all’interno dei movimenti esistenti, delle associazioni, dei circoli, ma la soddisfazione più grande è la risposta che arriva da socialisti che avevano abbandonato ogni forma di attivismo : " con voi giovani ritroviamo l’entusiasmo per un nuovo impegno " la frase che si ripete.

A cosa è dovuto questo ritrovato spirito ?

Dopo dieci anni di tentativi mancati, dopo delusioni e corse di interesse personale di pochi, l’entusiasmo e la pura passione politica giovanile danno una nuova speranza, alla quale noi cercheremo di non mancare.

A molti potrebbe venire il dubbio che vogliate creare l’ennesimo partitino Socialista ?

In un mondo ormai globalizzato non serve un ennesimo partito che nulla può dinanzi le grandi sfide del nostro paese e del mondo, ma una grande forza politica.

Come vi ponete con lo SDI e il nuovo PSI ?

Non serve guardare indietro, ma avanti, come ho già risposto prima, per costruire un grande palazzo serve edificare su solide fondamenta , le solide fondamenta sono la storia e i valori, di conseguenza i movimenti esistenti devono essere parte integrante di questo grande palazzo.

Ovviamente gli edificatori devono essere coerenti con la storia se vogliono renderla protagonista del futuro, gli anni passati hanno segnato piccole storie differenti alle quali nessuno ha titolo per dare commento , da oggi però chi si sente socialista non può stare con chi ha valori completamente differenti.

Come rispondono questi movimenti ?

I socialisti non possono che rispondere bene, naturalmente ci sono tante persone che si sono trovate ad avere una casa, che se pur piccola, è tutta per loro e ovviamente preferiscono possederne una minuscola rispetto a una molto più grande da dividere.

Sono piccoli ostacoli che verranno sicuramente travolti da un grande progetto.

Come pensate sia possibile superare i piccoli movimenti e le loro divisioni personali?

La storia è sicuramente in grado di insegnarci a guardare al futuro, il Partito Socialista nasce 110 anni fa come una federazione di associazioni, oggi il nuovo grande Partito Socialista deve nascere come allora da una federazione di Associazioni, movimenti , circoli e partiti già esistenti.

L’adesione a questo progetto dovrà avvenire senza ombra di dubbio in questi termini.

Con i Ds come vi ponete ?

Un grande maestro è colui che insegna la sua arte a chi vuole apprenderla, perché se no con lui muore anche lei.

I Ds in Europa si definiscono Socialisti, se in Italia vorranno fare altrettanto saremo lieti di insegnare loro ad esserlo realmente.

Quando pensate di realizzare questo ambizioso progetto ?

Un progetto si può definire grande quando affronta grandi difficoltà e per vincere grandi difficoltà c’è bisogno di tempo.

Serve quindi continuare a realizzare incontri in tutto il paese, la spinta deve crescere dal basso.

Attualmente le cose si stanno però muovendo sempre più rapidamente, sintomo di una " bomba " che sta per esplodere trascinandosi dietro tutto quello che troverà.

Personalità della nostra storia politica, come Rino Formica, sono scese in campo per portare il loro significativo contributo. Tra non molto saremo pronti.

Ottimista ?

No, sicuro.

 


A CREMA CONTINUA L'OPERATO DELLA COSTITUENTE

 CREMA - I SOCIALISTI TORNANO PROTAGONISTI

Continua l'operato della costituente Partito Socialista Riformista Pse nel Cremasco, Sabato 1 Febbraio persso il circolo Arci alle ore 14.30, presentazione della Associazione Laico Socialista proviciale.

Alla nuova associazione politica aderiscono circa una quarantina di socialisti, tra i quali visi noti  e esponenti politici di rilievotra gli altri : Nicola Fontanella, Lorenzo Ravizza, Massimiliano Aschedamini, Ferruccio Bianchessi, Mario Calzi, Chiodo Egidio, Amedeo Giuliani, Virginio Venturelli e l'Ass.  Costantino Rancati e l'Ass. Francesco Verdelli.

Il segretario pronviale Ds Garatti, guarda all'iniziativa con molta attenzione  si rende disponibile a aprire un confronto e si lascia andare : " I Socialisti Riformisti sono i ben venuti".

Nicola Fontanella responsabile Provinciale per la Costituente commenta con queste parole: "sabato sarà l'inizio di una nuova stagione socialista a Crema ".

Per informazioni Nicola Fontanella : Cell .340 3884651  


  La Costituente Domenica 9 Febbraio a Caresana ( Vercelli ) organizza :  
Per una prospettiva Laica e Socialista
Dall'unità l'occasione Socialista "
Progetto Formica"

  La Costituente  Partito Socialista Riformista Pse di Vercelli organizza a Caresana, presso la sala attinente il Palazzo Comunale, alle ore 16.00, un convegno per lanciare anche nel Vercellese un grande progetto politico. Interverrano Giovanni Tressoldi ( Responsabile Provinciale  ), Delbene Daniele ( Presidente Nazionale ), l' On. Felice Borgolio, Responsabili della Costituente del Piemonte e di altre Regioni e esponenti politici locali. L'invito ovviamente è rivolto a tutti i Piemontesi e non solo. Per informazioni 3383403631.  


   Domani Socialista si rinnova ...
 
e dai prossimi giorni sarà disponibile il nuovo indirizzo www.domanisocialista.it  

Domani Socialista si rinnova, dopo essere divenuto punto di riferimento di miliaia di socialisti, per consolidare la propria funzione di informazione della Sinistra Laico Socialista Riformista. Oltre alla veste grafica già in parte attiva, nei prossimi giorni sarà fruibile nei prossimi giorni il nuovo indirizzo www.domanisocialista.it .Per ora il sito rimane momentaneamente ai fini tecnici www.domanisocialista.ion.it . Sul sito sono attivi un forum libero diponibile per chiunque volesse esprimere la propria opinione, una chat socialista e altri interessanti servizi, oltre alle consuete notizie.  


SABATO 1 FEBBRAIO IN SICILIA I SOCIALISTI APRONO A UN NUOVO FUTURO

Dall'Unità l'Occasione Socialista

Come uscire dalla crisi

Verso un’associazione politica laica, riformista e liberalsocialista – Dibattito pubblico sulle prospettive di una moderna Sinistra.

BROLO (ME), 1° FEBBRAIO 2003

ORE 10,30/13,30 – ORE 14,30/17,00

PIAZZA ANNUNZIATELLA

Parteciperanno numerosi lider politici locali, interverranno tra gli altri :

On. Turi Lombardo, On. Claudio Signorile Antonio Matasso - Presidente della Associazione Siciliana " Socialisti Riformisti "

  Per ulteriori informazioni 3807173055


    INIZIATIVE IN OGNI PROVINCIA D'ITALIA
Il 2003 l'anno del risveglio Socialista

   Dalla metà del mese di Gennaio la Costituente si pone di organizzare convegni in ogni provincia d'Italia al fine di creare le fondamenta di un grande progetto politico, al quale si sta adoperando  l'ex Ministro Rino Formica, partendo dalle realtà di base . Prossime sono alcune iniziative organizzate in Piemonte, in Lombardia, in Calabria, in Sicilia,in Campania, in Friuli, nel Lazio, in Liguria, in Toscana e moltissime altre le seguiranno in tutto il paese. >> La Costituente è a disposizione per contribuire in questa direzione, aperta a mettersi a disposizione di tutti i compagni che vorranno organnizzare convegni delle loro realtà locali, commenta DelBene Daniele Presidente del Movimento,questa volta un grande progetto politico travolgerà resistenze, interessi personali e l'italia tornerà ad avere una grande forza Socialista capace di governare l'evoluzione della società. <<                                                             s.a.  


   NELLE EDICOLE Leggi la :

   
di Claudio Signorile
 
WWW.GAZZETTAPOLITICA.IT  

n.4 24 gennaio 2003

  In prima:

         Socialismo istituzionale (editoriale)

                  L’Europa non è la Nato (Anthony Lee)

 Il progetto di società della nuova sinistra di governo        pag. 3

        2003, riformismo debole o forte

Michela Mastrodonato sulla situazione Nord Coreana tra Usa e Cina     pag. 5

       La grande muraglia  di Kim Jong-il

 Mark Montgomery sul comportamento dei Paesi Arabi nella guerra a Saddam       pagine centrali

        Il Libano come paradigma

 Simone P. Barillari intervista Brian Fawcett sui media                  pag. 8

        Tecnologia matrigna

 Elisabetta Tonni racconta le ragioni della svolta nel circo della Forula Uno   pag. 9

        La Formula di Bernie

 Paolo Febbraro recensisce l'ultimo libro di Giorgio Manacorda             pag. 11

        Una mente poetica oltre il Novecento


Contributi (2) Informiamo che chiunque può inviare un proprio commento a: domanisocialista@libero.it


 

GRAZIE A BUSH L’EUROPA È PIÙ VICINA ?

Ci sono momenti in cui la storia si affida agli eventi lasciando che uomini e popoli si esercitino per tempi maturi.

Si parla spesso dell’assenteismo europeo rispetto agli avvenimenti seguiti alla caduta del muro.

Il ruolo minimale dell’Europa ha reso certamente più cruente crisi come quella jugoslava, ma da un altro punto di vista, il tempo ha permesso all’Europa di assimilare gli effetti e gli sconvolgimenti geopolitici derivanti dalla caduta del muro, quali il nuovo assetto dell’ex Unione Sovietica, la riunificazione della Germania, l’espansione dell’Europa verso est sino (per ora) al confine russo, avere il tempo di eliminare ogni residuo del passato stabilizzando in qualche modo l’area balcanica.

L’Europa ha potuto varare ed applicare l’Euro prima che il gigante monetario rappresentato dal dollaro, padrone delle riserve monetarie mondiali, potesse di fatto impedirne la nascita e la crescita.

Oggi, l’Euro non rappresenta solo una comoda moneta di circolazione interna funzionale agli europei, ma un punto di riferimento alternativo al dollaro sia negli scambi internazionali che come moneta di riserva complementare e/o in alternativa al dollaro.

Il ruolo a volte da comparsa, giocato dall’Europa sullo scenario mondiale negli ultimi dieci anni, ha permesso all’Europa di curarsi le proprie ferite, crescere nella consapevolezza del proprio ruolo e prepararsi ad essere protagonista del nuovo equilibrio mondiale.

Non si può avere un ruolo internazionale se non si fa prima ordine e ci si autogoverna in casa propria.

È del tutto normale che seppure in corso, un processo storico come la costruzione socio-politico-economico-finanziaria dell’Europa, abbia pause e tempi lunghi dovuti alla complessità dei particolarismi storici e pratici di popoli e nazioni che la compongono.

Dopo il 1945 l’Europa ha scelto di compiersi attraverso il consenso e la partecipazione dei suoi membri interrompendo i tentativi millenari susseguitisi dall’Impero Romano in poi di stabilizzare un’Europa fondata sul dominio di uno dei suoi popoli sugli altri.

Va ricordato che l’altro "grande stato occidentale", formatosi dopo la guerra di indipendenza dagli inglesi, attraverso la conquista di un vasto territorio sottratto agli indiani, ai messicani ed ai francesi, ricompattato attraverso una guerra di secessione, ha avuto più di due secoli per organizzare il proprio assetto interno ed estendere la sua influenza politico- militare ed economico-finanziaria verso l’esterno.

È altresì vero che oltre un certo limite di tempo non si può andare, soprattutto quando si è consapevoli del danno irreparabile che l’inerzia e l’attendismo cronico potrebbero provocare.

Ma, ecco che arriva una spinta che potrebbe far accelererare la conclusione del processo di unificazione europea. Questa spinta ci arriva dalle dichiarazioni del Presidente Bush che "candidamente", fra le altre cose, ha dichiarato (con tutti i comportamenti che ne conseguono) : "prepariamoci ad una guerra che duri almeno per i prossimi trent’anni".

Come gli esperti ed i più avveduti sanno, è già stato un "miracolo" che durante l’epoca dei due blocchi contrapposti non si sia arrivati alla distruzione dell’umanità.

L’esistenza di due blocchi era comunque congeniale alla pratica politico-diplomatica americana. Tutta la storia americana si è formata sul dualismo, sul muro contro muro, sui buoni ed i cattivi, sul bene e sul male, sull’amico e sul nemico.

È una logica radicale, adatta per un mondo diviso in due, con al massimo qualche "non allineato" che non conta, proprio come avviene da sempre all’interno degli USA dove solo due partiti si alternano e/o si dividono il potere.

La "concezione" bipolare americana, la si potrebbe "figurare" composta di linee rette orizzontali e verticali formanti parallelogrammi e trapezi, con esclusione di curve, circonferenze e cerchi.

Ma dopo la caduta del muro il mondo è ridiventato rotondo.

Ciò significa dover recuperare i concetti che fecero della politica un’arte ed una scienza applicabili alla soluzione dei problemi. Concetti cari agli europei sin dall’antica Grecia, rispolverati ogniqualvolta bisognava sistemare i guasti delle guerre evitandone il ripetersi imparando col tempo di non dover necessariamente sterminare i vinti o diventarne i perenni carcerieri o dominatori.

Esperienza trasmessa nel DNA di popoli e stati che hanno convissuto per secoli con realtà complesse dove alleanze, compromessi e scontri, fanno parte di un dosaggio accurato che tiene conto di protagonisti e comparse, degli effetti immediati e futuri e di quanto altro è adattabile per uno sviluppo socio economico che ha bisogno di pace per realizzare programmi e dare i suoi frutti.

Sicuramente, gli Europei, per non parlare degli italiani, sanno che ci sono mille altri modi di affrontare i problemi prima di imboccare la guerra dei trent’anni (fra l’altro l’ Europa ha già avuto la "guerra dei trent’anni" e "la guerra dei cent’anni").

Il tempo sta dimostrando che affidare acriticamente il proprio destino di europei all’alleato/fratello/amico americano non è proprio la soluzione migliore.

Come europei ci stiamo rendendo conto che il "grande fratello" ha imboccato una strada pericolosa e senza via di uscita: quella di intervenire nello scenario mondiale affidandosi esclusivamente alla propria superiorità militare, non potendo più contare sul surplus economico degli anni precedenti.

Una strada che gli europei hanno abbandonato da più di mezzo secolo, esattamente nel 1945, cioè quella dell’uso della guerra per ampliare confini e territori e per aumentare la propria influenza politico-economica.

Deve ritornare la Politica con la P maiuscola per dare delle soluzioni che siano gestite anch’esse da Uomini Politici che non si limitino al ruolo di cortigiani o di meri opportunisti occasionali.

Per quella Politica c’è bisogno di un’Europa che prenda coscienza del proprio ruolo in un mondo dove agiscono solo armi e mercati senza una Politica che circoscrivendo il loro potere valorizzi la persona ed il ruolo sociale dell’uomo quale strumento di pace, convivenza e sviluppo per tutta l’umanità.

All’Europa non servono i comportamenti di un Tony Blair dalle "braghe corte" o atteggiamenti di altri "premier" che dimostrano la mancanza di una capacità politica adatta a tutelare e promuovere l’interesse dei cittadini europei che rappresentano.

L’epoca dell’assenteismo e del disimpegno politico internazionale dell’Europa è finita:

o l’Europa si attrezza completando velocemente la formazione di un grande stato federale operativamente funzionale ed efficace, al fine di poter così adempiere ad un ruolo politico capace di promuovere quell’equilibrio mondiale non più fondato sul terrore delle armi, ma sulla ragione e sulla "convenienza della politica",

oppure tutti subiremo le conseguenze di un mondo lacerato da guerre, terrore e vendette con la cancellazione di ogni diritto e libertà (la democrazia sarà solo un concetto astratto) molto simile (se non un doppione su scala mondiale), al laboratorio mediorientale della "non politica" praticata da Sharon & Soci.

Per concludere, anziché spostarsi sulle tesi di guerra e di scontro del "grande fratello", gli europei che hanno a cuore la propria storia e dignità, dovrebbero raccordarsi con i milioni di cittadini americani ed inglesi e molti dei loro rappresentanti che, pur non "sposando" le tesi belliche del nuovo "fondamentalismo" d’oltreoceano, non hanno ancora una "guida politica visibile" che rappresenti un’alternativa alla guerra totale promossa ed avviata da chi li governa e dai vari "zio Tom" che li seguono.

Enrico Gervasoni / 22 dicembre 2003

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WASHINGTON, 24 gennaio 2003 (News Agencies)

Un gruppo di oltre 100 esperti legali hanno pubblicato venerdi' scorso una lettera indirizzata a Bush nella quale lo avvisano che gli ufficiali superiori statunitensi potrebbero essere perseguiti se soldati Usa commetteranno crimini di guerra in Iraq.
Gli autori affermano che violazioni delle leggi umanitarie internazionali da parte delle forze Usa e alleate "sono state abbondantemente documentate" durante la Guerra del Golfo del 1991, le campagne miliari in Kosovo nel 1999 e in Afghanistan nel 2001.

"Considerate le violazioni del passato, ci sono ragionevoli basi per ritenere che in caso di azioni militari contro l'Iraq, simili comportamenti si ripeteranno", riporta la lettera.Firmata da oltre 100 fra avvocati e giuristi di organizzazioni non governative, e' stata spedita anche a Rumsfeld, il Primo Ministro inglese Tony Blair e quello canadese, Jean Chretien.Le violazioni del passato includono "indiscriminati metodi di attacco", l'uso di bombe a frammentazione e ad esplosivo aerosol, l'attacco a centrali elettriche. Uno dei firmatari, Michael Ratner, Presidente del Centro per i Diritti Costituzionali di New York, ha dichiarato: "Mi auguro che questa guerra ingiustificata non inizi mai, ma se il Presidente Bush continuera' su questa strada, temiamo che sara' una guerra che colpira' in modo criminale il popolo iracheno come quella del 1991."Gli esperti "stanno mettendo in guardia i governanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada sul fatto che tali pratiche illegali non potranno e non dovranno essere usate nuovamente", dice Ratner.La Gran Bretagna ed il Canada fanno entrambe parte del Tribunale Penale Internazionale, creato il primo luglio scorso per trattare i casi di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita'."Sebbene gli Stati Uniti non abbiano ratificato il trattato che istituisce il TPI, funzionari statunitensi che commettano crimini internazionali potranno nondimeno essere ritenuti responsabili, secondo i principi della Giurisdizione Universale e del "War Crimes Act", ha dichiarato il giurista. [...] Secondo Ratner, la preoccupazione principale che sta alla base della lettera e' stata la convinzione che "sara' molto alto il numero delle vittime civili che ci saranno se gli Stati Uniti e le altre forze della coalizione non applicassero le norme del diritto umanitario internazionale nell'attaccare l'Iraq"; una stima dell'Organizzazione Sanitaria Mondiale ritiene che 500mila civili potrebbero necessitare di assistenza piu' o meno importante a causa dei danni diretti e indiretti.Il giurista ha dichiarato inoltre che i firmatari non ritengono che "tutte le 'vie pacifiche' per risolvere la disputa siano esaurite come fissato dall'Articolo 33 della Carta delle Nazioni Unite".

"Riteniamo che ogni futuro uso della forza, in mancanza di una nuova Risoluzione del Consiglio di Sicurezza, costituira' un crimine contro la pace, una guerra di aggressione che violerebbe la Carta delle Nazioni Unite".

Enrico Gervasoni / 24 dicembre 2003


 Caro Direttore,

tempo fa scrissi una frase in cui l’aggettivo libero poneva in evidenza il cambiamento sostanziale di significato dei <<governi liberi con liberi governi>> (quando governi liberi divengono liberi governi creano popoli sudditi e governi schiavi dei propri orrori).

Fui contestata da un amico che riteneva vi fosse in ambedue i casi un senso positivo.

Così non era. Non era poiché l’aggettivo libero <<per lo più positivo e comprensivo di notevoli pregi e garanzie, il significato può tuttavia negativamente ed eufemisticamente alludere a mancanza di controllo e di ritegno>>, a seconda, quindi, di come si "usa", per la sua dualità di significato, cambia da positivo in negativo e viceversa.

Un insegnante mi ha raccontato che dopo aver svolto una lezione sul significato di esercitare la libertà si è sentito, nell’aula, un prorompente <<rumore>> proveniente dal fondo dei calzoni di un alunno che, rimproverato energicamente, ha giustificato l’accaduto dicendo di aver << esercitato il significato di libertà>>. Quest’aneddoto potrà far sorridere o ridere ma rimarca la grave superficialità e confusione di intendere il significato del termine, del saper vivere, della convivenza, di libertà.

Per quel che mi riguarda ho inteso, da sempre, la libertà come il bene più prezioso del mondo con il presupposto di esercitarla parallelamente al rispetto per tutto e tutti.

Troppo spesso si usa il termine tolleranza che, come ho espresso in una mia precedente opinione, è ben altra cosa del rispetto.Rispetto per le diversità, rispetto per il proprio ambiente, per i nostri simili e per tutte le creature viventi vuol dire comprendere la vita con tutte le sue pluralità e da essa cogliere l’essenza del vivere libero. Libertà e rispetto sono compagni indispensabili in una società, qualsiasi società, il venir meno di uno dei due genera odi, infelicità, sopraffazione, dolore, guerre, ignoranza, orrori.

Non sarò mai una persona libera se userò la mia libertà danneggiando qualcuno o qualcosa, poiché dalla distruzione non può che generare il male che ritorna, poi, a noi stessi.

Il giudizio è opinione e l’opinione è confronto, dialogo, stimolo di riflessione che può portare a rivedere un giudizio, sia nel bene sia nel male, il pregiudizio è, per me, inammissibile.

La sessualità come l’omosessualità (in natura vi sono più di seicento casi d’omosessualità) sono argomenti che richiederebbero un'ampia riflessione, mi limito, però, ad affermare che ogni essere, a mio parere, è libero d’amare chi vuole, senza essere additato, emarginato, insultato, contestato con l’arroganza di definire se stesso giusto, osceno il "diverso", come sta succedendo per la manifestazione dei gay pride a Bari, (o come ho letto su televideo, del 17 u.s. a pag. 115: due consiglieri della Lega , Enzo Boso e Sergio Dirina,hanno proposto sui treni carrozze per soli immigrati " per far rispettare le normali regole di convivenza civile" non ebbe inizio così l’olocausto?) quando quotidianamente siamo soffocati dalle vere oscenità che prendono il nome di : guerre, fame, disoccupazione, ingiustizia, iniquità, ipocrisie, egoismo e violenze d’ogni genere.

La sessualità è qualcosa di troppo personale ed intimo per concepire una qualsiasi imposizione o verità unica e legittima (condannando e bandendo, chiaramente, tutte le degenerazioni quali la pedofilia che fa parte degli orrori e la prostituzione sia femminile sia maschile quando, però, imposta).

La famiglia, normalmente, è riconosciuta solo quando è composta di un uomo, una donna e dei figli. E’ un concetto rispettabilissimo sul quale è stata basata anche la mia educazione come per tanti altri, ma la mia osservazione e riflessione mi hanno portato, anche, a definire e considerare famiglia esseri che vivono insieme. Può essere costituita da tre donne o un uomo e due donne o da due uomini e un cane e via dicendo. In ogni caso da persone, esseri viventi che basano la loro quotidianità sul sentimento dell’amore, nel senso più ampio del termine, sul rispetto e la stima reciproca, sul crescere insieme condividendo e vivendo ogni istante gustando ed assaporando il piacere di stare insieme che spesso, purtroppo, anche in famiglie così dette normali non c’è.

Mentre scrivo ho di fronte una bandiera che è composta di tanti colori, al centro vi è scritto pace, è quasi difficile raccontare l’armonia che sprigionano quei colori diversi messi insieme, d’altronde come è anche in natura, l’accostamento di differenti tonalità che riescono ad emanare un’uguale ed omogenea intensità, irradiando ogni cosa d'allegria e tanta luce.

Allegria e luce che giorno dopo giorno stiamo distruggendo.

Alla base di tutto è indispensabile la libertà ed il rispetto, l’uno è l’equilibrio dell’altro per giungere all’armonia, al sapere, al comprendere, all’essenza della vita che tanto difendiamo a parole ma che nei fatti facciamo di tutto, imponendo le nostre verità, a vanificare l’opportunità donataci: vivere.

Per dirla come Richard Bach in "il gabbiano Jonathan Livingston" : << Altro che far la spola tutto il giorno, altro che la monotonia del tran-tran quotidiano sulla scia dei battelli da pesca! Noi avremo una nuova ragione di vita. Ci solleveremo dalle tenebre dell’ignoranza, ci accorgeremo d’essere di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi! Impareremo a volare!>>

Anna Prato -Responsabile Costituente Lecce


   Numerosi sono i compagni che hanno dato un loro contributo,  a loro un fraterno ringraziamento.  

ATTENZIONE A TUTTI COLORO CHE NON VOGLIONO SOLO PARLARE !!!

  SE TI SENTI SOCIALISTA NON RESTARE A GUARDARE ! CONTIAMO ANCHE SU DI TE !   La Costituente Nazionale Partito Socialista Riformista Pse si è posta un obbiettivo politico di estrema importanza e di enorme valore culturale nel voler rendere protagonista del futuro dell'Italia una grande forza Socialista. Questo impegno è dovere di tutti i Socialisti ed in particolare delle nuove generazioni. La Costituente ha organizzato e sta organizzando decine di iniziative e anche attraverso " Domani Socialista ", ma per poter continuare a contribuire al raggiungimento del fine sopra indicato ha bisogno di un aiuto da parte di tutti. Sicuramente questo aiuto arriverà, come nella nostra storia è sempre arrivato dai veri Socialisti. Non conta la quantità ma il gesto e di questo ve ne siamo già da ora riconoscenti.  

Conto Corrente Postale : 20 06 33 35
Causale : Sottoscrizione per un futuro Socialista


  Domani Socialista  
L'informazione della Sinistra Laico Socialista Riformista a cura della Costituente Nazionale Partito Socialista Riformista PSE   www.domanisocialista.ion.it www.socialisti.info

 


A cura della Costituente Nazionale Pse : www.socialisti.info