Gli stadi di sviluppo dell'"Ixodes"(zecche) riprodotti a grandezza naturale
CHE COS'È? La malattia di Lyme (il nome deriva dall'omonima cittadina americana dove fu descritto il
primo caso nel 1975) è un'infezione batterica che colpisce prevalentemente la pelle, le
articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni.
Può manifestarsi con sintomi talora gravi, persistenti e, se non curata, assume un decorso cronico.
COME SI TRASMETTE? A causarla è un batterio della famiglia delle spirochete, di cui sono serbatoi naturali i topi
del bosco. Altri animali selvatici (come lepri, volpi, ungulati e uccelli) possono occasionalmente
ospitare il batterio e contribuire alla sua diffusione in ambito silvestre. Le zecche (specialmente del genere Ixodes, il più diffuso in ambiente alpino) sono il
principale vettore della malattia. Succhiando il sangue degli animali infetti, raccolgono la
spirocheta e con i morsi successivi sono in grado di trasmetterla ai nuovi ospiti. Le zecche
pungono indifferentemente tutti gli esseri a sangue caldo, compreso l'uomo. Il morso non è doloroso
e, proprio per questo, passa inosservato. Una volta attaccate alla pelle agiscono come una
pompa succhiando e rigettando continuamente il sangue: in questo modo possono contaminarne una
quantità enorme in poco tempo.
Alla fine si lasciano cadere sul terreno. L'HABITAT DELLE ZECCHE
Vivono sul terreno, sull'erba. Prediligono i climi temperati e le zone a maggiore umidità.
Si trovano in prevalenza ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino ai
corsi d'acqua. Raramente sopra i 1.500 metri.
Le zecche pungono da primavera ad autunno inoltrato, anche se non si possono escludere i mesi
invernali. Non tutte le zecche sono infette e costituiscono pericolo di malattia. COME SI RIMUOVONO LE ZECCHE
Devono essere subito asportate perchè tanto maggiore è il tempo che restano attaccate alla pelle,
tanto più aumentano i rischi di contrarre l'infezione. Per rimuoverle è opportuno non toccarle con
le mani e applicare localmente una sostanza oleosa o irritante (alcol, etere, acetone) lasciandola
agire per qualche minuto.
Utilizzando quindi una pinzetta si deve afferrare la zecca (operando una torsione vicino alla pelle)
e staccarla con una leggera trazione, senza strappare. COME SI MANIFESTA LA MALATTIA? Il segno più frequente e caratteristico è un arrossamento della pelle (solitamente localizzato
nella zona del morso) che tende lentamente ad espandersi.
Questa lesione (dalla caratteristica forma a "bersaglio") ha il nome di eritema migrante compare dopo
un periodo di 4-60 giorni dal morso.
Più raramente l'infezione si presenta con dolori articolari o disturbi del sistema nervoso. COME SI EVOLVE?
Dopo la prima localizzazione nella pelle il batterio trasmesso dalla zecca può diffondersi in
qualsiasi parte del corpo e coinvolgere:
le articolazioni (artriti);
il sistema nervoso(meningiti, neuriti dei nervi cranici, difficoltà motorie e perdita
della sensibiltà, agli arti);
altri organi interni(cuore, occhio, fegato, reni con disturbi di varia entità).
Se lasciata progredire l'infezione tende a cronicizzare e, dopo un periodo di anni dall'inoculazione
del batterio, determinare esiti permanenti. COME SI PREVIENE?
Poiché non esiste ancora un vaccino contro la malattia la migliore prevenzione è quella di
assumere alcune precauzioni per evitare, durante le escursioni nei boschi, il morso delle zecche. Le principali misure preventive sono:
usare indumenti che coprono quanto più possibile il corpo,
evitare di sedersi sull'erba,
al rientro lavarsi accuratamente ed accertare l'assenza di zecche sui vestiti e sul corpo,
ricordarsi che le zecche sono più attive da aprile a novembre.
Un'altra precauzione importante è quella di tenere regolarmente sfalciato il giardino di casa e di
ispezionare frequentemente gli animali domestici (cani e gatti in particolare) al fine di liberarli
da eventuali parassiti che potrebbero facilmente introdurre nell'ambiente familiare. COME SI CURA? La terapia avviene con comuni antibiotici che però vanno prescritti dal medico e assunti nelle
dosi, con le modalità e i tempi richiesti dall'infezione. Una terapia iniziata tempestivamente, alla comparsa dei primi sintomi, è garanzia di completa e
definitiva guarigione.
Tratto dall'opuscolo "UN NUOVO RISCHIO DA ZECCA: LA MALATTIA DI LYME" edito da: REGIONE DEL VENETO - DIPARTIMENTO PER LE FORESTE E L'ECONOMIA MONTANA A cura di: - dott. Maurizio Ruscio
Laboratorio di Analisi Ospedale Civile di Gemona del Friuli (UD)
- dott. Antonella Zarattini Dominese
Settore Igiene Pubblica - Oderzo (TV)