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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/21 16:45 By: dok Status: Utente  
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sisiziocane. la discussione si è arenata sul più bello, proprio quando saltano fuori due testimonianze chiave e un reperto dalle bancarelle del Cinquale. e dici bene Bergame, ce n'è da scriverci un romanzo storico-thriller, il titolo c'è già su misura: <Il Nome del Palerosa>...
io, più modestamente, nei panni che mi sono stati affibbiati di <Hannibal LuCannibal>, mi trovo però più a mio agio nella sceneggiatura del mio filme...<Il Silenzio degli Scriba>, e con un massiccio intervento rompo il suddetto silenzio, nell'attesa che lo <scriba burocrate fiorentino> finisca di cucinare ammodo il <ragguaglio alla tonfanese>.
ma prima di venire al punto faccio due osservazioni cui si è accennato nell'incontro, ma che non hanno avuto gli onori della cronaca:

... x BERGAME per quanto riguarda l episodio di Marchini e la bomba ,sembra da testimonianze di, Giuseppini di Antona e Mario Canti di resceto era uno dei seccorritori che sono andati a prenderlo,loro dicono che e' successo una una cinquantina di metri appena dopo il passo dove ce la lapide scendendo verso campiglia poi sulla cartina lo vedremo fatemi sapere luogo e ora di domenica ciao Fabbrì
o Fabri, a me il Mario Giuseppini di Antona ha detto che il fatto di Marchini Antolini è successo addirittura dopo il fosso, quindi in linea con quanto scritto nell'opuscolo dell'ANPI.
confermo invece la distinzione dei tre passi: il Zappello, ovvero il passo della Focoraccia, il Pitone e la Greppia. e la distinzione di una via bassa e una via alta di Campiglia, quest'ultima come accesso al passo della Greppia.

xLuca: ma quelli che hai disegnato sono tornantini o sbaglio ? sembrano coincidere con la descrizione dell'Armanini (stretti tornanti subito dopo l'attraversamento del fosso) . C'è qualcosa che non ti convince ? forse perché vuoi prima capire come proseguiva il percorso nella parte sopra il 188bis ? LA traccia che hai trovato sembra coincidere con una linea tratteggiata presente anche sulle vecchie IGM, è quindi probabile che questa traccia proseguisse verso la famosa linea tratteggiata scomparsa che passava dal pitone di mezzo, ovvero, come fai notare te, che la sua prosecuzione naturale fosse verso l'alto e non verso il 188bis. Poco più su di dove sei arrivato te si stacca poi la traccia che avevo percorso io nella mia ultima esplorazione, quella che te hai definito "cervellotica". A ben guardare la mia traccia "cervellotica" sembra proprio la continuazione naturale di quei tornantini che hai disegnato , anche perché non presenta perdite di quota e prosegue quasi dritta fino al passo (come aveva fatto notare anche Marco in un post di qualche giorno fa).
o Bergame, chiarito che il passo da me tracciato non ha corrispondenti con tracce IGM, dico che la mia esitazione riguarda solo il fatto che questo passo non ha ancora avuto il conforto nè di una testimonianza nè di un documento, perciò per ora rimane una semplice ipotesi. comunque quando parlavo di <prosecuzione naturale> tale da far apparire il 188bis una derivazione di quello mi riferivo alla parte bassa del 188bis non a quella successiva, che appunto prosegue verticale con un altro paio di tornanti, mentre il 188bis ci arriva in traversata: si tratta di impressioni, l'innesto è comunque il punto di intersezione di due vie distinte che vengono dalla parte bassa e dalla parte alta di Campiglia. per me rimane semmai da verificare la possibilità di una discesa diretta dai <Gaglini di Guido>, che a suo tempo avevo ipotizzato potesse essere stata praticata da Sciamino in riferimento a un episodio raccontato nel suo diario.



ma diamo un'occhiata a questo percorso in Palerosa, che è stato recentemente disseppellito come un'ascia di guerra dall'irriducibile <trio de'bombaroli>...
intanto qui un'occhiata dai <Cornetti>, sulle placche di cresta tra Palerosa e Canal Dal Prado, in una posizione strategica di primo piano con una vista a 360gradi, se non fosse per la crescita recente della vegetazione sul versante nord. accanto al corno di sinistra il Palazzo



nella mappa ho tracciato il percorso di Guido e quello, in rosso e con una certa approssimazione, che secondo me potrebbe essere un percorso più plausibile sulla falsariga dello schizzo del Silicani. le nostre strade si dividono di brutto in A2, in località <ai Castagni del Moro>, dove il viottolo, attrezzato e manutenuto dai zanesi per qualche ragione, finisce. e la sua funzione doveva essere appunto quella, di arrivare fino lì, dove c'era una selve e probabilmente qualche manufatto.







risalendo il versante sulle tracce che collegavano i castagni e sulla linea di minor pendenza, si incontrano ogni tanto scavi a nicchia nei poggi come questo, di origine incerta



poco sotto la cresta, in corrispondenza di un tratto di bosco a grossi alberi svelti, il versante si presenta un po' più aperto e mi affaccio sulle placche rocciose lato sud, con vista sulla strada per Azzano e sul Cavallo



e in poco si è in cresta in A3, con uno scavo a nicchia lato Palerosa e un paio di tane di volpe lato Canal Dal Prado. il camminamento di cresta è ampio e pulito, capre e cinghiali hanno fatto un buon lavoro di manutenzione. procedendo di pochi passi in direzione Palazzo si arriva ai <Cornetti> B1, una curiosa formazione rocciosa al cui piede c'è una postazione circolare scavata e rinforzata a pietre. la vista è spettacolare e suggestiva, nessuna foto può renderla









procedendo verso Focoraccia si vede il primo rilievo B2 che occorre montare in parte e poi costeggiare sul lato nord, traversando un breve tratto di pochi metri ben percorribile ma con grande esposizione B3, dopodiché si apre il bosco che scende gradualmente fino al Col della Perlettaia B4



di qui per procedere verso la Foce Capraia occorre risalire di poco su un buon viottolo e poco sotto la cresta seguire una traccia ben marcata quasi in pari che porta nel Canal Dal Prado nel punto dove si arriva scendendo in prossimità del tornante della Via Fanfani B4-B5. da notare lo scorcio sulle vie di cava dal Col della Perlettaia: quattro piccioni con una fava, la lizza della Tacca Bianca e la via degli òmini, la lizza della Mossa-Vincarella, e un breve tratto della marmifera poco prima della Mossa, dove è scavata nel monte













di qui B5 le possibilità sono due: o risalire il canaletto del tornante B5-C1 e poi magari proseguire diretti lungo il crinale fino al Pitone oppure risalire il ramo dx orografico del Canal Dal Prado sui percorsi dei cacciatori, e che sia io che Marco e Fiorenzo conosciamo, seppure con varianti di uscita diverse -io ne uscii sotto l'<Aiola> poco prima di D1, Marco e Fiorenzo sull'altro versante- in direzione Foce Capraia.
lascio le considerazioni alla discussione
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/21 18:19 By: andre Status: Utente  
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eh dok?
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/22 21:03 By: dok Status: Utente  
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andre scritto:
eh dok?
ciao Andre! geht schon besser?
l'avevi mai visto il Palazzo da quella prospettiva?
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/23 01:20 By: bergame Status: Utente  
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visto che Luca,nonostante la gamba malandata, ha riaperto le danze, mi sento in dovere di riemergere temporaneamente dalla full immersion lavorativa stagionale. Per prima cosa, per rispondere parzialmente a Nonoomassese, voglio dare la mia versione sul'incontro di domenica 8 agosto.

L'incontro si è tenuto al Lido di camaiore al fresco dei pini in un pomeriggio torrido. Ci siamo seduti su vecchie panche attorno ad un tavolaccio annerito e lì , dopo aver tirato fuori carte e documenti , abbiamo cominciato a … tracannar: io mi son scolato una birra grande, luca c'è mancato poco, marco tre bicchieri , Guido soltanto due (ma sottobanco secondo me teneva le riserve strategiche). Fabri si è limitato ai succhi di frutta ma nonostante l'apparente sobrietà si è lanciato nella difesa della tesi del pitone di mezzo … ops forse non dovevo dirlo . Allora io per ripicca, sentendomi preso alle spalle, mi sono messo a contestare la veridicità della mappa di Porneta e ad avanzare dubbi sulle testimonianze portate da Fabri. Insomma le parti si sono rovesciate ed ognuno si è trovato schierato sul fronte avversario Visto che la discussione non prometteva nulla di buono, ad un certo punto è intervenuto il provvidenziale Marco che ha rimesso uomini e cose al loro posto, facendo rientrare ciascuno nei propri ranghi.

A parte gli scherzi: la discussione è stata pacifica e vivace, nessuno si è fatto male (tranne Luca ma per altri motivi) e l'intesa è stata ampia. Non ci siamo accordati su programmi e tempi ma a me è sembrato che il gruppo di ricerca fosse già di fatto costiuito e che fosse anche ben affiatato. L'unico rischio che ho percepito a posteriori, è che, per eccesso di unanimismo e di spirito di gruppo, potesse soffrirne la ricerca e la vivacità della discussione. Io per esempio, alla fine mi son scoperto un po' meno pitoniano di mezzo. Pure Fabri , che ha riferito interessanti testimonianze dirette (che farebbe bene a mettere nero sui bianco qui o da qualche parte) mi è sembrato propendere per un pitonismo meno separatista e bombarolo. Bisogna dire però che mancava il terzo del trio, quello più scapestrato ed insofferente delle discussioni tra scriba. I presupposti comunque sono più che buoni. Poi non so se alla fine prevarrà la linea aperta al dialogo di Fabri o l'anima manichea e estremista di Pisa.

Ho fatto un breve riassunto in cui ho messo un po' di invenzione e un po' di impressioni. Le cose non sono andate esattamente così ma spero di aver reso l'idea. Forse Marco saprà essere più preciso e, nel rispetto dell' etica giornalistica, saprà fare un sunto meno sgangherato,.

Per quanto riguarda Luca ci risiamo: si merita un'altra sonora bacchettata. Ma questa volta non per le sue turbolenze dialettiche, ma per essere arrivato alla riunione pedalando per vari km con uno strappo muscolare che, a fine riunione, gli faceva assomigliare il polpaccio destro ad un grosso melone.

Per quanto riguarda il suo ultimo intervento ... bella la relazione fotografica e la CTR rielaborata. Una osservazione volante (so che mi ripeto, ma che ci volete fare invecchiando ci si fissa) : se la grotta di celé è una di quelle nel canale del prato (ramo sx , cioè quello che scende dal passo della greppia) e se il col della pelettaia è quello in B4 mi chiedo come può il Federigi dire che "poco sopra il col della perlettaia si incontra la grotta di celé" ?
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/23 21:56 By: dok Status: Utente  
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o Bergame, rispondo qui alle domande che sono sicuro mi farai dopodomani e ti dico anche l'ora, tra le due e le tre di notte: sai com'è, con la tua non più tenera età, per usare un eufemismo, stai diventando estremamente prevedibile, vediamo un po' se ci azzecco.
che dire poi della battutaccia che farai per concludere in bellezza il post, non sto qui ora a suggerirtela: dico solo che per aguzzà l'ingegno potresti anche te metterti temporaneamente fuori uso una zampa, così mi risparmerei di stare a spiegarti le cose...sisiziocane
e in realtà ero convinto che saresti arrivato da solo alla considerazione che quello in rosso -e mettiamoci pure i segmenti blu tratteggiati nell'alveo del canale, ora sulla destra ora sulla sinistra- non è, come dici, <un'ipotesi di tracciato>, o <un percorso che per qualche logica e convenienza potrebbe essere preferito ad altri>, ma è Il Percorso, La Via del Canal Dal Prado, ovvero la via che da tempi immemorabili ha battuto la gente apuana per portarsi in quel crocevia di percorsi che è la cresta Focoraccia-Altissimo.
tra l'altro martedì ho fatto una bella chiacchierata col Davide Del Giudice, che spero di avere presto qui tra noi sul forum, che oltre alle antichissime tracce di vita e di insediamenti in quell'area, ha qualcosa da dire anche su quel tratto di fronte dalla prospettiva dei tedeschi-alpini della Monterosa, aspetto che ancora ci manca: posso anticipare che è emerso qualche datto interessante riguardo alla toponomastica e geografia militare, in particolare in riferimento al passaggio alla Greppia, rafforzando un'ipotesi che avevo già espresso nel mio intervento sui Gaglini, e che si era confermata nella mia ultima uscita di qualche settimana fa.
altro punto interessante è la versione dualistica -Focoraccia e Greppie- che danno le testimonianze degli alpini della questione dei passi, che per me paradossalmente rafforza la tesi del terzo passo, quello del Pitone presso quota 1164, come unica zona realmente franca: un aspetto che ha qualche implicazione interessante, su cui avremo modo di tornare.

avevo già accennato in maniera puramente <scribistica> a questo percorso in un intervento al mio rientro, ripromettendomi di tornarci meglio in seguito: ora ci torno con mappe e materiale fotografico, sperando di non scontentare nessuno...ma veniamo alla mappa, sulla base di una rielaborazione della CTR in cui è evidente qualche ritocco alla toponomastica dell'area, praticamente è rimasto al suo posto solo il monte Focoraccia. il tracciato in rosso è definito da una serie di punti con la lettera G, e non a caso, dato che questo è il percorso disegnato anche dal ConteGiò.
del tracciato fanno anche parte, come dicevo, i segmenti tratteggiati in blu, che sono i pochi segmenti importanti della strada-lizza del Canal Dal Prado resistiti al tempo e alla forza della natura. l'importanza di questi tratti sta nel permettere di configurare l'ipotesi, che avevo già espresso in passato, di un percorso misto tra il sentiero della Grota Stiappata-Col della Perlettaia e lizza nel canale, come era anche prassi più recente dei cacciatori di Azzano.
le ragioni questo percorso misto, e qui vengo a rispondere alla domanda di Bergame, sono brevità e ergonomia del percorso da una parte, e superamento di difficoltà dovute al periodo invernale-piena e comunque roccia bagnata- e alla presenza di ostacoli praticamente insormontabili dall'altra, come le cascate riprese in qualche foto: nel caso della zona del Forcello, che è quella che interessa a Bergame, l'itinerario più diretto è senz'altro quello sul tratto di lizza in buone condizioni sull'ansa del canale, che permette di evitare l'aggiramento del Col della Perlettaia, resta da vedere se fosse praticabile all'epoca e nella stagione invernale il tratto di canale a basso dislivello G4-G6, altrimenti è giocoforza seguire la linea rossa. avevo già detto che il sentiero del Colle della Perlettaia è stato messo a punto nel periodo postbellico del Piano Fanfani, ma probabilmente una qualche traccia era già presente, anche se di difficile riconoscimento, come emerge dal diario di Sciamino, oltre al fatto che alzarsi sul Col della Perlettaia significava comunque esporsi alla vista dall'Altissimo-Cervaiole: dati che fanno propendere per un percorso basso nel canale, oltre che escludere qualsiasi percorso che scollettasse in Palerosa...come ho già detto e non mi stanco di ripetere il passo era nel Canal Dal Prado e non in Palerosa, e se un giorno riuscisse di fare un incontro da Andre con la gente del posto di spiegazioni ce ne sarebbero per tutti.

la via del Canal Dal Prado ha origine alla confluenza del canale nel fiume Serra, dove si incontrano anche le rispettive lizze: qui il tratto del fiume visto dal guado. in questo punto G2 l'attacco del sentiero è sulla sinistra guardando verso Focoraccia, quello della lizza sulla destra, vedi foto successiva





due scorci sui tratti superstiti della lizza sui lati opposti presso G3-G4 e un ostacolo insormontabile in G3, in corrispondenza del quale un buon viottolo si stacca dal canale e procede a G4 dopo aver risalito di poco il versante















superato un tratto imboscatissimo in corrispondenza di un canaletto si raggiunge la piattaforma G4 a strapiombo sul canale e di lì si risale il versante su viottolo scalettato che si perde per un brevissimo tratto fino a raggiungere la Grotta Stiappata, poi si procede praticamente in pari fino al Col della Perlettaia, su uno stradello ampio e a tratti scalettato, notare un paletto con filo spinato della recinzione del cantiere vivaio della Fanfani













ma facciamo un salto giù nel canale in corrispondenza dell'ansa del canale, subito dopo la quale c'è il Forcello, in cui si incontrano i due rami del Canal Dal Prato: qui la lizza è in buone condizioni e permette di superare l'ostacolo della cascata che nella stagione invernale ha una bella portata







risalendo il ramo dx orografico del canale si distingue bene il rilievo del piano di strada della lizza





e alzando lo sguardo ci troviamo di fronte il Col della Perlettaia, terrazzato a ampie piane e poggi anche murati e traversato il ramo dx del canale un ampio stradello G6-G7 riporta nel ramo sx, poco sopra un brevissimo tratto scalettato: che si tratti di un resto del Viarello del Prato? in verità ho setacciato tutta la zona superiore fino a risbucare sulla via Fanfani in corrispondenza del primo tratto esposto dopo la Grotta di Celè, ma a parte tracce di animali e fili elicoidali di teleferica non ho trovato altro. risalendo il canale canale, invece, dopo un tratto meglio percorribile sulla sinistra alla base del bosco, si perdono poi le tracce della strada-lizza in un ravaneto di massi enormi che si attraversano comunque con facile arrampicata fino alla via Fanfani in corrispondenza della Grotta di Cele'











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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/07/24 07:12 By: andre Status: Utente  
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Wow Luca! sono senza parole!
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