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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 12:50 By: guido Status: Utente  
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pisanino scritto:
18-12-2011...ore 16.43....ho parlato per la prima volta "sentiero dei partigiani e del tratto passo del Pitone/Focoraccia...la Polla"con Guido.
Non voglio mettere zinzania....(scintille tra le parti)ma ho notato...sul sito che mi hai consigliato di cliccare...!!!!!!....(linea gotica anno 2009 ).un personaggio che credevo vergine del Forum..cresciuto con noi dal topic aperto da te (Altissimo-sentiero della liberta')in quanto io è dall'ottobre 2011 che mi sono iscritto e non ho mai notato un suo intervento...(se non mi sbaglio in questo)eeeee.....chi..èèèèèèèè........questo personaggio..?????

DOK...in arte...e Luca...nella persona..si proprio il nostro acculturato scriba...Luca.
per cui vedo gia' dal post del 31-07-2009 un vivace..intervento nei confronti di Guido (come lo è attualmente oggi)
ora..io non voglio polemizzare.....ma voglio dire....."ragazzi voi due con tutte le imformazioni che avete nella zucca.....ma se invece di beccarvi come due galletti....vi univate nella ricerca...!!!non solo oggi 2012 avevate scoperto la via della liberta'....maaa...le vie..della liberta'.

Secondo me...quando si litiga specialmente tra amici..nessuno ha ragione faccio un'appello a Luca....(personaggio misterioso)perchè non ci vediamo noi tre da Andre...e risolviamo una volta x tutte questa inutile/futile..storia che si è creata tra di voi...????caso mai contattami al 3272812008.
Vi saluto..tutti..Pisanino


a questo pisanino non scappa nulla....
io me ne ero dimenticato alla grande...
Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 13:02 By: dok Status: Utente  
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Rocciatore

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5)Altra cosa non meno importante delle altre.....Io e Fabbri..abbiamo setacciato tutta la parte dei Massesi..da Darola (lago delle trote di Antona-bosco centro-basso di campiglia-parte bassa sotto la cava di caprara risistemato il sentiero da Antona al passo Focoraccia...fatto presente sul topic...e da voi è partito solo una flebile osservazione da Dok-Luca...poi silenzio estremo.....ma siamo un gruppo...????? o siamo come al campionato di calcio serie ...A voi e serie B...noi..!!!!
Nb= non c'è bisogno che rispondiate.....non vi scomodate....basta solo che lo leggete....

o Pisanino, lo sai e lo sanno tutti quanto è importante il lavoro che state facendo e oltretutto in netta minoranza numerica dalla parte di là, e anche per me in particolare che ci conosco poco. ma vatti un po' a rileggere i vecchi post, se, oltre all'interesse dimostrato, ho mai trascurato di ripondere a una tua domanda, ma fai anche caso alle risposte che mi hai, o sarebbe meglio dire, non mi hai dato. il dialogo c'è se è sostenuto dalle due parti, sennò si va a perdere.

Luca dice che Guido si è finalmente messo in gioco a carte scoperte, ma lui continua a scoprirne una alla volta, come dicevo anche nel post precedente. Il che può essere anche divertente, ma fino a un certo punto. Tra le tante cose che mi piace fare, tanto per intendersi, se devo giocare a scacchi preferisco farlo su una scacchiera e non propriamente su un forum di montagna.
o Marco! che potrebbe essere questa, una domanda? ho inteso bene? volevi forse dire: scusa Luca, visto che pare ne sai qualcosa, ce ne puoi parlare un po', per favore?...grazie!
chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto...diceva qualcuno

e poi permettetemi una battuta, naturalmente senza intenti polemici, che mi pare proprio...grazie Plinio!...a dok: oooh, ragazzi!!! e un siamo mia qui (sul versante massese) a battere il ferro ai...Fabbri, o a ddrizza' le torri a'...Pisani..ni??? (e sul versante lucchese) a far la barba ai...Barbieri???
...e lasciamo che un po' di lavoro, che quello è il su'lavoro, lo faccino anche loro, altrimenti a ritrovarsi tutto fatto poi rischiano per davvero di addormentarsi nelle cappelle rispettivamente di Tecchia e di Mortigliani...sisiziocane!

e si potrebbe aggiungere: ...e un siamo mia qui a far da guida...al Guido, o a svelà i segreti dell'Apuane...al Marco di Apuane Segrete...sisiziocane!

e poi, lasciamelo dire, stiamo esplorando, si può dire come pionieri del nostro tempo, questo straordinario territorio e sinceramente preferisco farlo con gli occhi di un bambino, e vedere e raccontare le cose come me le ha raccontate chi c'è passato e ci ha vissuto prima di me, perché è così che ne parla la gente che ci ha campato, lavorato, cacciato, ecc., facendo riferimento a quella grotta, a quella pianta, a quella fornace...
la natura è sì una cosa vivente, ma anche e soprattutto, per il modo in cui possiamo entrarci in relazione, una cosa vissuta, una cosa raccontata, è storia, narrazione.

e certo non intendevo qualcosa come la <relazione!> di Guido, che più che una relazione a me pare la trascrizione per non udenti di un episodio di inceppamento del robotino di <guerre stellari>, o qualcosa del genere...e meno male che non è venuto quella volta al Mediceo, che non so quali disordinate reazioni di panico isterico tra il pubblico avrebbe potuto scatenare un intervento simile! è andata bene, via...

Guido ha scritto:
RELAZIONE INTEGRALE:

PASSO FOCORACCIA DAL F. SERRA (loc. Paradiso - Canale di Palerosa - Viarello di Palerosa - Colle Perletti): La strada di Malbacco sale lungo la sponda sinistra orografica del f. Serra per compiere un marcato tornante verso destra in loc. Le Ruote (q.384; guardrail, palo metallico con cartello stradale degli accessi al fiume e grata metallica di una canala di cemento), qui la si abbandona per seguire a sinistra un evidente sentierino erboso che prosegue lineare e pianeggiante, dopo uno slargo erboso delimitato dalla vegetazione a livello del quale si piega appena a sinistra esso va avanti piegando lievemente a destra; compiute quattro lievi curve il sentiero scolletta tra vegetazione per piegare poco a sinistra all’altezza di un paletto di legno infisso, dopo aver piegato subito oltre poco a destra si raggiunge un marcato bivio presso due vecchie ruote legate con cavi elicoidali ad una pianta, ignorato il sentiero che scende a sinistra (questo prosegue nel bosco per scendere lungo un canaletto e chiudersi nella vegetazione), si sale a destra con quattro lievi curve per piegare a sinistra a livello di una conca con vegetazione dopodiché il sentiero prosegue scollettando poco oltre mentre piega a destra per traversare in quota passando un modesto scolo. Dopo due lievi curve se ne passa un secondo anch’esso poco marcato, la traccia poco sopra piega poco a sinistra per scendere brevemente incontrando un cavo elicoidale trasversale dopodiché piega poco a destra per andare avanti con andamento lineare in quota con tre lievi curve per poi piegare lievemente a sinistra lungo dei marcati roccioni a livello dei quali si trova un riparo, compiute due lievi curve la traccia terrosa piega a destra per rimontare molto ripida come solco terroso; questo piega a sinistra e subito sopra a destra all’altezza di una pianta con una corda ed un filo di ferro, da qui il sentiero sale a destra presso un rudere nascosto dalla vegetazione situato poco più a destra, il sentiero svolta a sinistra per poi piegare a destra e continuare a traversare in leggera salita con quattro lievi curve, si piega a sinistra in salita su scure rocce coperte di muschio, dopo aver scollettato si piega a destra e poi a sinistra attraversando un marcato canaletto laterale a livello di un modesto saltino roccioso. Subito oltre il sentiero piega a destra e poi a sinistra scollettando presso una pianta caduta, si piega a destra per traversare comodamente in quota con tre lievi curve appena accennate scavalcando una placca lungo il soprastante roccione per poi piegare lievemente a destra lungo la vegetazione in vista del sottostante f. Serra scavalcando queste rocce divise da uno spacco roccioso, dopo due lievi curve appena accennate si attraversa uno scolo nel bosco con felci per traversare lungo dei roccioni e piegare poco a destra per aggirare da sinistra un masso con traverso più delicato lungo il soprastante roccione e piegare a sinistra per scendere tra sassi e le rocce del successivo ed evidente canaletto sassoso laterale; giunti poco sotto all’altezza di un palo metallico infisso si piega a sinistra nella boscaglia incontrando alcuni cavi elicoidali da dove si scende brevemente raggiungendo l’ampio greto bianco e sassoso del f. Serra (q.401; loc. Il Paradiso), che si attraversa più o meno all’altezza di dove si sbuca con il sentiero passando tra sassi e massi dove più comodo, giunti sulla sponda opposta del greto si scende a sinistra tra alcune piante passando facilmente un breve gradino di sassi di fiume arrivando quindi lungo la base di una marcata fascia di placconate rocciose scure che delimita la sponda destra orografica del fiume in una zona detritica. Si sale obliquamente verso sinistra in aderenza queste placconate rocciose per poi traversare in quota verso sinistra su queste placche percorrendo la cengia seguita da un sentiero lungo il folto paleo e le scope aiutandosi con un buon cavo metallico, si piega poco a sinistra per traversare un tratto più stretto della cengia lungo il placcone roccioso aiutandosi sempre con il cavo metallico per andare avanti poi lungo delle rocce (un chiodo kong verde), passato un tratto con delle scope si piega a destra in vista della sottostante cascata che scende nel fiume presso un enorme masso erratico; si traversa piegando poco a destra lungo le scure placconate rocciose seguendo l’evidente e comodo sentiero erboso lungo il cavo metallico (un chiodo kong verde), che entra nel bosco di scope dove termina poco più avanti, oltre l’evidente sentiero scolletta piegando a sinistra su delle rocce per scendere brevemente e piegare in seguito a destra andando avanti traversando in leggera discesa lineare nel fitto bosco di scope con tre lievi curve appena accennate. Dopo aver piegato poco a sinistra all’altezza di una pianta caduta il sentiero prosegue con evidente percorso piegando lievemente a destra nelle fitte scope lungo delle rocce, il sentiero va avanti lineare e pianeggiante, dopo due lievi curve appena accennate esso esce dalla fitta boscaglia in una zona più aperta dove il sentiero terroso e sassoso piega poco a destra per traversare in leggera salita questa zona franosa, la traccia traversa lungo le placche rocciose dove si trova un buon cavo metallico (un chiodo verde kong); si scolletta per piegare lievemente a destra abbassandosi lungo il successivo tratto caratterizzato da un pendio di placconate rocciose compatte sopra la sottostante vegetazione (tre lievi curve), si traversa lungo queste placche (un chiodo più sopra), per seguire il sentiero che continua a traversare per poi scendere ripidissimo a sinistra tra le scope ed il paleo lungo il cavo metallico che finisce poco più sotto. Il sentiero continua a scendere per piegare a destra poco più sotto, compiute due lievi curve questo traversa in quota nelle fitte scope, esso prosegue con tre lievi curve per andare avanti con percorso evidente e pianeggiante piegando lievemente a destra, lievemente a sinistra ed ancora lievemente a destra mantenendosi sempre in quota nel bosco di fitte scope dopodiché sale obliquamente su placche e rocce con due lievi curve incontrando delle tacche scavate, salito il breve tratto successivo con bellissimi gradini di sasso il sentiero spiana e piega a destra sempre tra fitte scope con tre lievi curve appena accennate; dopo aver piegato a sinistra esso continua piegando lievemente a destra sul muro a secco per poi piegare a sinistra passando sotto alcuni cavi elicoidali sospesi a livello del sassoso canale boscoso in vista di alcuni muri a secco situati più sopra, da qui si traversa in leggera salita verso sinistra percorrendo dei placconi rocciosi lungo un vecchio cavo elicoidale (traccia poco sopra ed altro muro a secco sopra di esso), si sale lungo il bordo del sottostante salto dopodiché si scolletta lungo il cavo elicoidale di queste placconate rocciose camminabili. Da qui il sentiero prosegue pianeggiante per un tratto dove si trovano delle scure rocce percorrendo una stretta cengetta, il sentiero va avanti nel bosco di fitte scope con due lievi curve appena accennate raggiungendo un bivio non troppo marcato da una traccia sembra scende a sinistra, si prosegue dritto in piano (ometto), con il sentiero che piega lievemente a destra per salire delle facili placche rocciose gradinate a livello delle quali si scolletta piegando a sinistra e subito oltre a destra scavalcando delle altre rocce dopodiché si scende direttamente il successivo tratto più ripido e roccioso; scese queste rocce dalla base di esse si prosegue con il sentiero che traversa in leggera discesa piegando lievemente a sinistra lungo gli imponenti roccioni soprastanti situati nel bosco di scope per poi continuare piegando lievemente a destra e poi a destra in modo più marcato nel bosco dal fondo roccioso a livello della dorsale che delimita la sponda sinistra orografica del Canale di Palerosa, appena sopra a livello di questo crinale il sentiero svolta a destra mentre va aprendosi la visuale attraverso le piante, da qui il sentiero rimonta con gradini di sasso su delle rocce con due tacche scavate piegando a sinistra. Poco più sopra si piega a sinistra in modo più marcato per continuare in salita verso sinistra tra erba nel bosco con due lievi curve scavalcando le radici di una pianta caduta dopodiché si piega poco a destra per rimontare la traccia che sale molto ripida nel bosco erboso con scope dove piega poco a sinistra per proseguire in salita obliqua verso sinistra, questa poi traversa piegando a sinistra sul fondo roccioso del bosco dove si trovano due placche; da qui si va avanti in salita piegando ampiamente a destra lungo le rocce salendo tra scope sempre nel bosco (una vecchia fettuccia), con un tratto di sentiero piuttosto evidente per poi scollettare scavalcando delle rocce (due tacche scavate), da qui il sentiero traversa in quota con evidente percorso compiendo due lievi curve, scavalcate delle altre rocce presso un soprastante masso (resti di muro a secco più sopra), il sentiero continua con andamento lineare in leggera discesa scavalcando delle altre roccette (piccolo pianoro boscoso poco sopra). Il sentiero continua a traversare mantenendosi in quota mentre piega lievemente a sinistra (ometto), dopo aver scollettato si va avanti in falsopiano piegando lievemente a destra seguendo sempre l’evidente sentiero (una fettuccia), che sale obliquamente la successiva valle boscosa (una traccia traversa dritto in quota), incontrato un ometto si piega a sinistra traversando su scoscese e ripide placche coperte di muschio che si salgono obliquamente con attenzione presso delle placche scavate; da qui il sentiero traversa in quota verso sinistra (una fettuccia poco sotto), per piegare poco a destra ed andare avanti con andamento lineare lungamente in leggera salita traversando con quattro lievi curve appena accennate costeggiando poi una bella placca nel fitto bosco di scope, passata una roccia sulla destra si piega lievemente a sinistra salendo nel bosco di scope più fitte su scure rocce coperte di muschio raggiungendo quindi un breve gradino roccioso da una traccia scende obliquamente a sinistra lungo le rocce. Si sale facilmente il breve gradino roccioso per seguire il sentiero che continua a traversare in salita obliqua sopra questo terrazzo roccioso salendo poi alla destra di un masso appoggiato per poi piegare a sinistra presso delle rocce da dove il sentiero spiana per poi piegare a destra ed andare avanti in falsopiano nel bosco di scope, compiute due lievi curve il sentiero piega a destra in vista del sottostante e marcato Canale di Palerosa a livello di un bivio dove una traccia continua dritto in leggera discesa in direzione del canale; qui si sale invece a destra con la traccia che compiute due lievi curve piega lievemente a destra in salita scavalcando delle rocce con alcune tacche per continuare a salire obliquamente con percorso meno evidente su alcune roccette dopodiché si piega lievemente a destra con il sentiero nuovamente visibile, dopo tre lievi curve appena accennate in vista di una cascata nel sottostante canale si raggiunge un bivio dove una traccia sembra salire a destra. Qui bisogna continuare dritto con andamento parallelo al sottostante canale seguendo la traccia che rimonta con due lievi curve sopra ad un muretto a secco da dove poi si sale direttamente un tratto meno evidente del sentiero che rimonta tra vegetazione presso delle piante cadute (tacca su di una roccia nascosta), si piega a destra poco sopra per salire obliquamente in questa direzione lungo la vegetazione, più sopra si piega a sinistra per poi rimontare un tratto più largo e pulito compiendo due lievi curve raggiungendo quindi un ometto in vista di una polla situata alla base di una bella cascata del levigato canale di placche rocciose (Canale di Palerosa); si prosegue compiendo due lievi curve presso di esso subito oltre in vista delle soprastanti rocce affiancate sulla sinistra da un muro a secco (cavo elicoidale trasversale; v. nota), giunti ad un ometto poco oltre presso delle rocce si piega poco a sinistra per traversare una placchetta rocciosa umida e coperta di muschio percorrendo con esigua cengetta per poi piegare ancora poco a sinistra al canaletto di scure placche rocciose immediatamente oltre dopodiché il sentiero piega a sinistra e subito sopra a destra presso una pianta per rimontare in salita obliqua su placche coperte di muschio e paleo infilando una valletta boscosa laterale. La si sale con due lievi curve lungo una pianta caduta sulla destra compiendo in seguito tre erte svolte terrose sotto un cavo elicoidale sospeso, giunti a livello della dorsale boscosa il sentiero svolta a sinistra per passare una pianta caduta e continuare a traversare in leggera salita in questa direzione nella fitta vegetazione del bosco dove si scavalcano poi delle scope con due lievi curve seguendo il sentiero che dopo aver piegato poco a sinistra in leggera salita traversa un evidente placconata rocciosa scura ed umida coperta di muschio con percorso a cengia scavato; poco più avanti la traccia nel bosco di fitte scope svolta a destra per salire ripida, obliqua e terrosa sempre tra scope rimontando sul fondo roccioso con due lievi curve pervenendo quindi a livello di un muro a secco presso il quale si piega a sinistra per traversare in questa direzione con due lievi curve, incontrato il muro a secco della soprastante piana boscosa si arriva ad un canaletto sassoso ma secco che si attraversa raggiungendo la piana boscosa sul lato opposto (ometto), da dove la traccia va avanti piegando lievemente a destra in leggera salita lungo il muro a secco. Saliti sul muro a secco non troppo evidente appena oltre si svolta a destra per rimontare in ripida salita lungo la massima pendenza nel bosco erboso con due lievi curve lungo i resti di un muretto a secco, dopo due gradini di sasso si piega poco a destra all’altezza di un masso affiancato da un muro a secco sulla sinistra, da qui si sale verso destra lungo le rocce dove si trovano i resti di un muro a secco raggiungendo delle piante secche a livello delle quali si piega a sinistra per salire il breve gradino roccioso seguendo la traccia poco evidente che sale a delle piante sul muro a secco; in salita qui si piega a destra arrivando sotto ad un grosso masso isolato, ci si porta a destra a livello di un imponente placconata rocciosa che si traversa verso destra lungo il suo bordo inferiore per poi piegare a sinistra su di essa portandosi quindi al bordo superiore di essa per traversare verso sinistra con la traccia che piega poco a destra su delle rocce dove si trova una tacca scavata dopodiché si raggiunge il colletto a monte del sottostante masso appena sotto dei massi e delle lastre appoggiate. Subito oltre si piega a destra per seguire il sentiero che sale più ripido raggiungendo un ripianetto erboso dove si svolta a destra per salire in questa direzione piegando lievemente a destra lungo una marcata fascia rocciosa soprastante ed aggettante oppure seguendo la traccia poco sotto che rimane parallela traversando tra fitte scope, costeggiata una placca si piega a sinistra per continuare in salita più ripida nel bosco erboso con scope lasciando la fascia rocciosa sulla sinistra; si piega a destra e poi a sinistra per continuare a salire con due lievi curve appena accennate tra erba e scope dopodiché essa piega a sinistra in modo più deciso (più sopra a destra fuori dal bosco si trova un’imponente placconata rocciosa), per compiere due lievi curve e raggiunge una zona pianeggiante del bosco di fitte scope da dove si sale piegando a destra per acquistare quota lungo la massima pendenza con quattro lievi curve appena accennate, dopo aver piegato a sinistra si svolta a destra facendosi strada nel fitto bosco di scope. Si prosegue in salita obliqua verso destra incontrando due gradini di sasso delle rocce, dopo quattro lievi curve si svolta a sinistra per salire obliquamente piegando a sinistra nel bosco erboso con scope dopodiché si svolta a destra presso delle rocce (più a sinistra si trova un tratto più aperto del bosco), per salire obliquamente verso destra nelle fitte scope tra erba sino ad un pianoro boscoso da dove si continua a salire in questa direzione per compiere due svoltine e salire obliquamente lungo delle rocce dopodiché si piega a sinistra per salire con breve gradino roccioso coperto di terra; da qui si continua a traversare verso sinistra in falsopiano con quattro lievi curve appena accennate raggiungendo uno slargo terroso nel bosco di fitte scope dove si svolta a destra per salire subito a sinistra rimontando lungo la massima pendenza con la ripida traccia terrosa che sale tra scope con due lievi curve per piegare a destra e compiere una lunga salita obliqua in questa direzione con percorso terroso tra le fitte scope compiendo una decina di lievi curve appena accennate dopodiché essa piega a sinistra per salire ripida e rettilinea sempre sul fondo terroso lungo la massima pendenza con percorso non troppo evidente (due lievi curve). In ripida salita obliqua verso sinistra nel bosco con scope e paleo dopo un ometto si piega a destra sotto la soprastante placconata rocciosa da dove si sale obliquamente verso destra nel bosco erboso con scope seguendo la traccia terrosa che raggiunge quindi uno slargo boscoso (un ometto), a livello del quale si piega a sinistra per salire obliquamente verso destra con tre lievi curve rimontando poi sempre in salita ma con percorso meno evidente puntando ad una doppia pianta secca; da qui si sale in salita più ripida ed obliqua verso destra nel bosco erboso con vegetazione con percorso poco evidente compiendo quattro lievi curve per poi andare avanti traversando verso destra nel bosco lungo le soprastanti rocce in ripida salita obliqua con la traccia terrosa che poi traversa in quota sempre verso destra nel bosco lungo la soprastante placconate. Poco oltre la traccia pianeggiante piega a sinistra a livello di alcune roccette situate poco sopra per salire obliquamente con la ripida traccia terrosa che acquista quota nel bosco di scope, sempre in salita si piega a sinistra e poi poco a destra presso un ometto da dove la traccia sale alla base del soprastante e ripido versante roccioso, qui si piega a destra per traversare in salita obliqua in questa direzione con la traccia terrosa che compiute due svolte sotto delle grosse scope secche sale tra folta erba sotto un imponente ed ampia pancia rocciosa scura; da qui la traccia compie una lunga salita obliqua verso destra con alcune lievi curve nella folta erba costeggiando la soprastante parete rocciosa tra scope e poi nel bosco, compiute due lievi curve più ripide ed evidenti nella folta erba si arriva sotto la bella parete rocciosa verticale a livello di un riparo, si segue a destra la traccia che nella folta erba in salita piega lievemente a sinistra costeggiandone la base per poi salire obliquamente con percorso terroso tra folto paleo sempre lungo di essa. Con due lievi curve si arriva in un punto in cui obliquamente verso sinistra sembra salire una cengia rocciosa, bisogna invece continuare a salire obliquamente verso destra nel bosco seguendo le tracce che salgono oblique con andamento più o meno parallelo alla soprastante parete, tuttavia conviene rimanere nei pressi di essa per poi salire obliquamente lungo le scure placche basali in una zona più aperta tra folta erba e cespugli da dove si continua a risalire faticosamente con le tracce che compiono alcune lievi curve e delle svoltine nella folta erba con percorso terroso lungo la soprastante parete; si continua salendo dove comodo evitando punti delicati (alcune rocce ed zolle di terra un po’ instabili), si continua a salire obliquamente tra piante su zolle di paleo e terra smosse rimontando dove comodo tra le rocce, saliti più sopra si arriva in vista del soprastante anfiteatro roccioso lungo la cresta principale che delimita la sponda sinistra orografica del Canale di Palerosa, tuttavia conviene traversare verso destra mantenendosi in quota su tracce terrose e scoscese tra piante e scope andando avanti poi traversando nel bosco piegando lievemente a destra lungo la soprastante fascia rocciosa. Poco più avanti si sale obliquamente verso destra nel bosco roccioso di lecci su facili rocce (I; volendo è possibile passare più comodamente più sotto), raggiungendo quindi un colletto boscoso lungo la cresta rocciosa principale presso delle piante dove poco a destra si trova un ripiano roccioso panoramico, lo si valica piegando a sinistra per portarsi sul versante opposto (versante destro orografico del Canale del Prato di Greppia), dove la traccia traversa lungo le rocce tra scope per poi piegare lievemente a sinistra in leggera salita raggiungendo un colle roccioso nei pressi di una punta rocciosa aggettante; si sale obliquamente appena a destra di essa su rocce aiutandosi con le tacche scavate lungo le sottostanti scope andando avanti in salita obliqua in aderenza su placche rocciose con alcune tacche raggiungendo poi un colle tra scope da dove si sale con due lievi curve lungo le successive rocce del filo gradinato con tacche sino a che subito sopra non si piega a sinistra per raggiungere un terrazzo da dove si entra nella pineta attingendo subito ad un colle boscoso con rocce affioranti e scope sul ciglio di una sottostante parete rocciosa (anfiteatro roccioso citato precedentemente nella relazione). Da qui la traccia prosegue in salita percorrendo il crinale boscoso tra scope e pini, dopo due lievi curve in un facile tratto più roccioso si piega lievemente a sinistra per continuare a salire con la traccia rettilinea che rimonta tra fitte scope, dopo due lievi curve si esce dalle scope per seguire una traccia che sale ripida ed obliqua nel bosco erboso sino a che a sinistra sotto le rocce aggettanti si trova un riparo che con breve deviazione può essere toccato; dopo due lievi curve appena accennate a sinistra si stacca una traccia che traversa per raggiungere un punto panoramico sulla cresta (q.754), la traccia prosegue dritto andando avanti con andamento lineare traversando il versante boscoso destro orografico del Canale del Prato di Greppia della cresta in leggera salita per poi piegare lievemente e lungamente a destra con un’ampia virata salendo poi a livello di un colletto roccioso tra scope dove a destra si trova un caratteristico e stretto ripiano roccioso panoramico proteso del vuoto. Qui si piega a sinistra per traversare in quota piegando lievemente a sinistra entrando nella faggeta passando una dorsale laterale da dove la traccia continua a traversare nel bosco con radici con andamento lineare, questa continua con andamento simile nella faggeta compiendo quattro lievi curve per poi traversare in salita obliqua piegando lievemente a destra ed in seguito lievemente a sinistra scavalcando un albero caduto, da qui essa sale obliquamente in ripida salita lungo una serie di tronchi caduti rimontando la valletta boscosa per poi svoltare a sinistra ed acquistare quota faticosamente con cinque svolte; si curva a sinistra raggiungendo un ripiano erboso sulla cresta con alcuni alberi dove si apre il panorama (due modeste salienze rocciose sulla sinistra), si va a destra scavalcando le facili roccette percorrendo una traccia che segue il crinale, compiuto uno stretto passaggio tra due piante si raggiunge un colletto dove la traccia si allarga a destra per traversare piegando lievemente a sinistra tra scope prima in quota e poi in leggera salita per piegare in seguito lievemente a destra in vista del soprastante ripiano situato sulla cresta principale. Con stretto percorso si piega a sinistra per poi traversare in leggera discesa con quattro lievi curve appena accennate raggiungendo un tratto più scosceso e franoso (eventualmente si può traversare anche più sotto), dopodiché si riprende salire piegando lievemente a sinistra con tre lievi curve seguendo la traccia che sale obliqua per poi piegare a destra ed in seguito a sinistra per risalire il pendio boscoso con radici e poi acquistare faticosamente quota rimontando lungo la massima pendenza con alcune svoltine seguendo poi la traccia che traversa verso destra con tre lievi curve; questa poi traversa verso sinistra raggiungendo nuovamente la dorsale a livello di un ripiano dove si trova un vecchio palo di legno (q.835), da qui la traccia sale a destra con due lievi curve appena accennate, superate delle rocce con delle tacche dopo due svolte si monta la dorsale boscosa tra fitte scope, dopo altre due lievi curve si raggiungono delle rocce che si passano a destra oppure si può salire direttamente, scavalcata la groppa intermedia si perviene ad un colle erboso tra scope da dove si segue la traccia a destra che traversa con andamento lineare in leggera discesa tra folta erba. Giunti a livello di un modesto slargo presso un riparo lungo le soprastanti e marcate rocce subito oltre si piega a sinistra per traversare tra folta erba piegando lievemente a destra lo scosceso versante erboso costeggiando le soprastanti rocce dopodiché ci si abbassa tra folta erba per compiere due lievi curve pianeggianti, scesi nuovamente si recupera una traccia rimane invece più bassa, si piega poco a sinistra per infilare un breve camino roccioso (I+), usciti da esso si piega a destra e subito a sinistra per seguire il buon sentiero che tra folta erba compie due lievi curve appena accennate; questo piega a destra a livello della successiva valletta per salire su rocce (I), per poi raggiungere una specie di terrazzo panoramico sul sottostante anfiteatro della valle del Serra, dopo aver piegato a sinistra si compiono due lievi curve appena accennate tra fitte scope per poi traversare con attenzione lo scosceso versante boscoso con alcune rocce per poi andare avanti continuando a traversare lo scosceso versante erboso della faggeta per poi piegare lievemente a sinistra e salire obliquamente con tre lievi curve appena accennate arrivando sopra lo spacco roccioso di un sottostante invaso boscoso. Qui si svolta a sinistra sopra di esso per rimontare la soprastante valle erbosa che si sale lungamente e faticosamente lungo la massima pendenza tra erba nella faggeta raggiungendo quindi la cresta principale dove ci si affaccia sulla sottostante valle solitaria del Canale di Palerosa, si percorre a destra la dorsale in leggera salita tra piante e scope toccando quindi un colletto erboso da dove la traccia si allarga sulla destra nell’erba per traversare in leggera discesa piegando lievemente a sinistra con cinque lievi curve; si piega ampiamente a sinistra in ripida salita rimontando il pendio della faggeta su radicitra grosse faggi salendo quindi obliquamente al ripiano boscoso ma comunque panoramico del Colle dei Perletti o di Perlettaia 911 m dove si trova una punta rocciosa protesa nel vuoto della sottostante e solitaria valle del Canale di Palerosa, da questo colle si traversa in quota verso destra mantenendosi sempre sul versante destro orografico del Canale del Prato di Greppia passando una grossa pianta caduta (vecchio cartello di caccia inglobato dalla pianta). Si traversa in leggera discesa piegando lievemente a sinistra dopodiché si piega a sinistra per rimontare il bordo del sottostante rocce in ripida salita lungo la massima pendenza, compiuto questo lungo tratto in ripida salita rettilinea tra paleo, brughiera e cespugli la traccia presso delle rocce situate sul bordo svolta a destra ed in seguito a sinistra per poi piegare a destra sopra di esse e salire obliquamente verso destra tra paleo, erica e cespugli salendo delle facili rocce ed una placca inclinata; la traccia presso il filo piega lievemente a destra prima di raggiungere il soprastante sommo roccioso (alcune salienze rocciose), per traversare a destra mantenendosi in quota tra fitte scope con percorso non troppo marcato, essa piega poco a sinistra e poi a destra per continuare in ripida discesa tra paleo e scope, si piega poco a sinistra per traversare in quota e piegare lievemente a destra scendendo brevemente per poi traversare delle placche rocciose con alcune tacche scavate. Si scende lungo di essa nei pressi del suo bordo inferiore dopodiché il sentiero svolta a sinistra per salire poco sopra e piegare a destra, superato il breve gradino roccioso (I), la traccia sale obliquamente verso destra con percorso più evidente compiendo due lievi curve per poi piegare lievemente a sinistra salendo obliquamente delle placche rocciose camminabili, essa con una lunga traversata in salita lineare tra fitte scope sino a raggiungere l’evidente dorsale (crinale ENE della q.1057), dove ci si affaccia sulla successiva valle dove scende un canaletto (questo è uno dei rami del Canale del Prato di Greppia); la si sale a sinistra rimontando la traccia che acquista quota tra paleo ed erica piegando a sinistra ed in seguito a destra a livello della dorsale in un punto di detritico, da qui la cresta sale più rocciosa per cui si traversa in salita obliqua lineare verso destra tra folto paleo incontrando un tratto roccioso un po’ franoso, si va avanti lungamente con la traccia che prosegue tra paleo ed erica con quattro lievi curve dopodiché si traversa una placca rocciosa inclinata. Si piega poco a destra ed in seguito in salita lievemente a sinistra traversando la placconata rocciosa seguendo la traccia che prosegue tra paleo ed erica passando a monte di altre placconate rocciose, si piega poco a sinistra per poi tagliare un’altra placca a livello dell’invaso di questa valletta dove si piega a destra con attenzione rimontare con due svolte ripide ed erbose seguendo poi la traccia che continua a salire obliquamente verso destra imboccando quindi una caratteristica ed evidente rampa rocciosa obliqua con alcune belle tacche scavate (I); salita quest’ultima a livello della dorsale poco oltre si svolta a sinistra per rimontare il bordo di essa con andamento parallelo alla valle erbosa con alcune colate di sassi sulla destra, si acquista faticosamente quota con sei svoltine per poi salire obliquamente verso destra in ripida salita, compiute due svolte evidenti e due lievi curve appena accennate la traccia svolta a sinistra per poi piegare a destra e svoltare a sinistra più sopra per andare avanti poi piegando a destra salendo in direzione di tra faggi isolati. La traccia curva a sinistra intorno ad essi, giunti sopra questi faggi si traversa in salita piegando lievemente a destra e poi con andamento obliquo e lineare, si piega a destra per continuare a salire obliquamente piegando lievemente a sinistra e poi con andamento rettilineo in leggera salita con quattro lievi curve appena accennate tra folto paleo dopodiché la traccia piega a destra presso un colle roccioso dove sulle rocce a sinistra si trova un cavo elicoidale (q.1057; appena più a sinistra si trova il terrazzo panoramico con i resti di una postazione per mitragliatrice ed alcuni cavi elicoidali – da confermare??); qui si va a destra per scavalcare le rocce e raggiungere un colle roccioso da dove si scende tra folto paleo piegando poco a sinistra ed in seguito lievemente a destra con tre lievi curve (q.1053), dopodiché la traccia spiana e piega lievemente a sinistra per andare avanti in piano con quattro lievi curve e poi in salita lungo le placche piegando lievemente a sinistra, si piega poi lievemente a destra avvicinandosi alle salienze rocciose della soprastante dorsale. La traccia piega lievemente a sinistra per salire obliquamente e piegare a sinistra raggiungendo un colle a livello del quale si piega a destra per seguire la traccia che tra rocce gradinate piega a sinistra, poco oltre essa si allarga a sinistra per piegare lievemente a destra in salita obliqua, dopo le rocce inclinate e sporgenti si perviene ad un colletto erboso appena alla sinistra della modesta quota erbosa sulla destra (q.1070), da qui si va a sinistra proseguendo tra rocce e lastre affioranti (piccolo riparo poco sotto); essa continua tra erba piegando lievemente a destra in leggera discesa, toccato un colletto erboso si piega lievemente a sinistra alla destra di rocce affioranti (q.1065), raggiungendo un bivio all’altezza di un altro colle erboso (sulla sinistra prosegue il Viarello dell’Aiola; v. ), si segue la vaga traccia sulla destra che traversa pianeggiante e lineare in direzione di una macchia di fitte scope, entrati nei fitti cespugli essa sale per scollettare piegando a destra poco sopra tra fitte scope, dopo aver piegato poco a sinistra si traversa lungamente in leggera salita tra fitte scope per poi scavalcare delle marcate rocce piegando a sinistra a livello di un colletto roccioso presso di esse. Si traversa in quota lungo le rocce piegando poco a destra all’altezza di un riparo, scesa una roccia la traccia piega lievemente a sinistra per traversare tra fitte scope, dopo aver piegato poco a destra essa piega a sinistra in modo più evidente a livello di una dorsale laterale, subito oltre si scende direttamente lungo la massima pendenza tra bassi cespugli, scesi con tre curvette si piega a sinistra per scende obliquamente a livello di tre faggi con la traccia che continua in discesa lineare con tre lievi curve appena accennate; dopo aver piegato poco a destra si piega a sinistra per scende obliquamente e piegare lievemente a sinistra, compiute due lievi curve tra scope si continua a traversare in leggera discesa piegando lievemente e lungamente a sinistra, scavalcate delle rocce si scendono quelle subito sotto facilmente per poi traversare in quota sino a raggiungere la paretina di una punta rocciosa aggettante, poco oltre si piega a sinistra per compiere due lievi curve appena accennate in leggera discesa tra folta erba dopodiché si piega a destra a livello del marcato invaso di un canaletto da dove si sale obliquamente scavalcando delle rocce seguendo il sentiero che piega poco a sinistra per poi scollettare piegando poco a destra tra scope. Si va avanti piegando lievemente a sinistra tra erba mantenendosi in quota con tre lievi curve appena accennate raggiungendo marcato canaletto delimitato da scoscesi versanti rocciosi a livello del quale si piega a destra per seguire il sentiero che tra erba traversa in leggera salita piegando lievemente a sinistra, compiuto un tratto più roccioso ma pianeggiante con due lievi curve appena accennate si traversano delle altre rocce; dopo tre lievi curve sempre in quota l’evidente sentiero piega a sinistra a livello di alcune rocce dove sopra si trova un albero, da qui si traversa in leggera discesa piegando lievemente a destra con cinque lievi curve tagliando una zona rocciosa più detritica dopodiché il sentiero sassoso sale obliquo e rettilineo tra paleo, più avanti si scavalcano delle rocce per poi piegare a sinistra all’altezza di una dorsale erbosa da dove sentiero prosegue piegando lievemente a destra e poi lievemente a sinistra presso delle rocce. Si va avanti con il sentiero che taglia il pendio tra detriti piegando lievemente a destra lungo il versante roccioso soprastante, dopo due lievi curve appena accennate esso continua lineare tra folto paleo per proseguire in leggera salita in una zona più detritica percorrendo una facile placca rocciosa camminabile dopodiché si piega lievemente a sinistra salendo una roccia per seguire il sentiero sassoso e detritico che sale obliquamente lungo le rocce con cinque lievi curve (segno rosso; segno arancione e freccia rossa poco sotto, v. ); compiute due lievi curve tra erba si sale a livello di un colle erboso sullo spartiacque che si valica per scendere brevemente al sottostante segn.33 (v. ), che si percorre a destra per pochi metri raggiungendo la sella erbosa del Passo Focoraccia 1056 m (v. ). Ore 2.30 850mdS 100mdD EE+

Nota.- (visita ai ripari): Da qui si rimonta obliquamente per poi piegare a destra e salire in direzione dell’incisione rocciosa alla sinistra del muro a secco incontrando un cavo elicoidale trasversale, si raggiunge così il soprastante pianoro boscoso da dove si continua a destra per imboccare una traccia che rimonta obliquamente in questa direzione con sei lievi curve appena accennate nel bosco di fitte scope per poi svoltare a sinistra in un punto non troppo evidente dove più a destra si trova lo scavo di una polla (ancora più a destra si trova uno scavo roccioso un marcato di un riparo con una polla); si sale obliquamente verso sinistra rimontando la traccia non troppo marcata che dopo due lievi curve continua a salire obliquamente in questa direzione nel bosco erboso con scope dove poi si svolta a destra per salire obliquamente, tuttavia conviene invece salire obliquamente verso sinistra incontrando altre fitte scope dopodiché si traversa verso sinistra in quota con il sentiero più marcato che raggiunge un anfratto roccioso probabilmente adibito a riparo (polla; ometto poco oltre). Ore 0.10 50md E+
Guido

ora mi pare di aver inteso che c'è una scadenza imminente...e anche la persona che ad ora ha dato maggiormente prova di equilibrio mi pare che cominci a dare segni di insofferenza e a fare osservazioni e avanzare pretese che non le spettano: ma che volete di più da me? ...che da bravo sciamano evochi Sciamino che vi porti su e che vi dica le cose? giù via, e siete, ma dimolto curiosi! e ora vorreste organizzare un incontro, chiaramente senza persone <extra> da ascoltare, che se lo volete fare così fatelo pure dove vi pare e tranquillamente senza di me, e tanto fate lo stesso quello che vi pare, e io mi cercherò un altro spazio più adeguato per dire la mia. e come vuoi che vada a finire un incontro su queste basi, se non nella migliore delle ipotesi a pitonate giù nel fiume o sui ravaneti delle cave, che lì la materia prima non manca...a proposito Bergame, se ci sei anche te, mettete magari la regola che non valgono le <pitonate di mezzo>, ovvero quelle sotto la cintola...

Non c'è certezza in quanto non abbiamo possibilità di parlare con qualcuno che ci dica "si passava di li, di là e di sù" e che quindi certifichi in modo scientifico e sicuro quale fosse il percorso (almeno così credo). Quindi possiamo fare tutti delle supposizioni, e tutti, a nostro modo, lo facciamo. Facendo tentativi ed ipotesi. Esplorando il territorio e studiando le carte.

I libri, come dici tu stesso, non sono sempre sicuri. Le fonti non sono certe e spesso sono contrastanti. Poi in queste faccende della guerra c'è ancora meno attendibilità. Quindi a cosa ci aggrappiamo? Solo a quello che vediamo e che abbiamo percorso? beh si, almeno in parte, almeno il viottolo c'è...e si percorre, lo mettiamo la sera sulla CTR e ci fa una bella impressione, no? ops, ora ce n'è più di uno? chi ha ragione? TUTTI e NESSUNO perchè non si può sapere!

allora io domani vado a aprire una via tra gli ombrelloni del Cinquale, o tra il falasco del Lago di Porta, o tra le vigne di Palatina, o in Pellungo o in Novello, faccio una bella relazione, chiamiamola così, e poi la sbatto sul forum, pretendendo che venga considerata un sentiero della libertà, dopo che si è fatto un lavoro non indifferente di definizione di cosa di cosa si sta cercando come <Sentiero della Libertà> e come lo si debba intendere: di una cosa solo sono sicuro, che di certo non avrò gli applausi e lo stappamento di champagne e la pizza fumante prima ancora di aver pubblicato una sola stupida riga di questa relazione. e per questo e altri dettagli non trascurabili, tanto per rimanere in tema evangelico -guarda un po' manca solo Matteo, perché Marco e Luca ci sono, una sorta di Giovanni con l'Apocalisse pure- al vostro posto mi curerei assai più della trave nel mio occhio che della pagliuzza in quello di quell'altri.

tra il <sapere come lo chiami: scientifico> e il <non sapere nulla> c'è il tutto, c'è il mondo della vita, della ragionevolezza, del buon senso, del senso comune, chiamalo come ti pare: è quel complesso di cose, di cui spesso in gran parte neanche siamo consapevoli, che per dirla in due parole ci permette distinguere le <cose grossomodo ammodo> e quelle <completamente di fori>.
e ora vengo al punto.
a parte il fatto che Sciamino nel suo diario non fa un solo minimo accenno a Palerosa -anzi, lo stesso Colle della Perlettaia per lui è digià <out>- e questo solo già mi farebbe pensare, e mi porterebbe piuttosto a cercare di chiarire qualcosa come i Gaglini, che anche secondo l'unico altro che ne parla, il Federigi, erano un passo importante e certo. invece che andare ai Gaglini, che probabilmente se non c'ero io in questo forum, neanche venivano considerati, e anche ho faticato assai a farli prendere in considerazione, andate pure a rileggevi i post...dicevo, invece che ai Gaglini uno va in Palerosa!
e va bene, uno può andare dove gli pare, e ci mancherebbe, e te lo dice uno che ci ha lavorato parecchio sull'ipotesi Palerosa, tanto che per un periodo qualcuno ad Azzano e a Fabbiano poteva anche conoscermi come <ecco quello del Palerosa>...che a ripensarci ora quella espressione potrebbe essere un eufemismo per <ecco quello completamente di fori>, che nel mio caso torna in tutti i sensi, ma può più gentilmente significare <fuori strada>.
è parlando con questa gente, interrogandoli e ascoltando i loro racconti, e solo così, oltre che ovviamente andandoci su quei monti, che uno ha un briciolo di possibilità di ricostruire quella trama di conoscenze, quel senso comune che poi ti facilita un discernimento tra opzioni altrimenti solo probabili e sostnzialmente equivalenti, come nel tuo <chi ha ragione? TUTTI e NESSUNO perchè non si può sapere!>, che è la madre di tutte le cazzate.
si può invece sapere eccome -e il modo l'ho suggerito e torno a proporlo: incontro con chi qualcosina la sa- che Sciamino non avrebbe mai detto una cazzata come quella che la via, invernale per giunta, per scendere di Granarola passa per Palerosa, perché a nessun zanese con la testa sulle spalle passerebbe per la testa di scendere proprio di lì d'inverno e tantomeno di portarci dei disgraziati, anche se qualche traccia c'è, quando di alternative ce n'è quante ne vuoi. questa è l'ultima delle possibilità da prendere in considerazione, è <out>, è completamente <fuori strada>, anche se ci sta che qualche diavolo sia passato di lì, ma anche qualora questo fosse provato, per me non basta a farne una <Via della Libertà>.
badiamo a come parliamo, a come scriviamo, le parole sono importanti.
pure il Fabrizio Federigi non fa cenno alcuno a Palerosa: <...cercheremo di descriverne l'andamento partendo dal corso del Serra. Lungo il torrente, nei pressi della Polla ai piedi dell'Altissimo, c'è il Canal dal Prado di Greppia, salendo il quale, ad un certo punto, si trova il Col della Perlettaia. Poco sopra, c'è una grotta che prende il nome da un pastore, un certo Celè, e da qui si diramano diversi sentieri da capre...>.
e allora perché andare a cercare in Palerosa? almeno avere il buon senso di appoggiarsi ad altre fonti, e non mettere in bocca a Sciamino quello che non ha mai detto.
la zona tra Palerosa e Canal dal Prado, con la Grotta Stiappata e il Colle della Perlettaia, sono interessanti sì, ma quasi sicuramente non per il passaggio del fronte, ma per le opere della Todt e del Piano Fanfani.
La Todt, il reparto edile dell'esercito tedesco, fece in quella zona (e anche in altre) trincee e suppongo camminamenti che sarebbero dovuti essere di grande valore strategico nel caso di un'opposizione frontale all'avanzata alleata, cosa che come sappiamo non avvenne, e queste opere rimasero inutilizzate.
Il Piano Fanfani, nell'immediato dopoguerra in conseguenza dei fondi stanziati e per la legge forestale di rimboschimento-risistemazione idrica e in funzione di stato sociale, le trecento lire al dì e cinquecento per i capifamiglia, ha avuto lassù nel Colle della Perlettaia il principale cantiere-vivaio, e di lì passava un grosso traffico quotidiano di persone, mentre una parte veniva smistato in direzione Grotta di Celè e poi Serra dei Pradetti, che è la zona rimboschita a conifere e faggete sopra il troncone superiore della Fanfani. e questo è un ulteriore indizio: conifere, ma non solo=Piano Fanfani
per quanto riguarda il passaggio regolamentato del fronte, quello passava nel Serra e Canal dal Prado, come si ricava espressamente dal Federigi (ma avrà chiesto a sciamino?) e per indizi da Sciamino: il Pitone, i Gaglini, il Forcello sì, Colle della Perlettaia, ce li vedeva lì dal Palazzo e andava a recuperarli se ne avevano bisogno, per ricordarne qualcuno, dicevo quello passava sui resti delle rispettive vie di lizza. quella del Serra veniva percorsa in discesa fino in prossimità della verticale del Palazzo, per poi risalire nella selve fino a intercettare la Via degli òmini, ovvero dei cavatori, su cui si trova la Grotta di Para', dov'era di stanza permanentemente una pattuglia della F3 con a capo ConteGiò, oppure, pare precedentemente, sul percorso dell'attuale strada asfaltata (la Vianova) passando dal mulino sul Rio. altri percorsi più bassi erano comunque praticabili. quella del Canal dal Prado veniva percorsa dalla grotta di Celè fino alla confluenza e al guado del Serra, per poi scendere lungo quella del fiume fino alla quota 400 riportata nell'altimetria del grafico di Mario Pegollo i passato postata da Bergame, dove è presente anche la quota 459 della Grotta di Parà. la lizza del Canal Prado, o meglio più probabilmente un percorso misto tra sentiero della Grotta Stiappata e Colle della Perlettaia, che fu risistemato a puntino coi lavori della Fanfani assieme al tratto che discende dal Palazzo, e la vecchia lizza che correva più prossima all'alveo del torrente e il cui andamento è ben registrato nei mappali del catasto più recente, meglio che in quello lorenese.
l'attacco della via di Palerosa se non sbaglio è più bassa di una cinquantina di metri se non sbaglio, questo lo può dire forse con maggiore precisione Guido, ma questo non è che un dettaglio.
la visione di insieme pià attendibile ce la da il tracciato di ConteGiò che assieme a Gino Briglia/Sergio partecipò alla stesura di Popolo e partigiani sulla linea gotica, di Emilio Palla: posto intanto qualche immagine di questo tracciato stiracchiato sulla mappa del '78, nell'attesa che Bergame che c'ha passione le produca su altre basi:







come si può vedere i due tracciati, quello di ConteGiò, in perfetta linea coi dati del convegno internazionale, e quello del Silicani, sono sostanzialmente identici, tranne l'accesso da Palerosa invece che dal Canal dal Prado. E' solo una mia impressione o è possibile che accortamente il Silicani abbia ricavato dalla traccia del sentiero di Palerosa sulle mappe quella deviazione dalla retta via, visto che doveva produrre un tracciato per un articolo in cui si parla di Palerosa invece che di Canal dal Prado? è solo una mia congettura, ma mi pare ragionevole.
affrontando il problema ancora più a monte, cioè da dove viene questo Palerosa che entra in concorrenza col Canal dal Prado, e cioè quali sono i fondamenti dell'affermazione di Emilio Palla, si possono fare tante congetture le più cervellotiche, ma due dati credo che valga la pena di considerare: uno è una certa comprensibile confusione in merito a conoscenze così specifiche (un canale che forse anche tanti giovani zanesi neanche hanno sentito nominare) da parte di un massese che cerca di ricostuire sulle mappe e sul territorio un quadro d'insieme ben più vasto, problema che un lucchese ha specularmente sul versante opposto, vedi il Fondone, il Fosso di Campiglia o del Pozzone...
(anche il massese Miniati, citato, farla del canale di Palerosa come <ultimo della serie prima dell'Altissimo>
confusione che può essere stata amplificata non solo dalla voce <Canal del Prato di Greppia> sulla vecchia IGM e riportato allo stesso modo sulle Multigrafic successive, io ho quella del '78 e del '90, voce che si estende ben oltre il limite proprio, fino a coprire una notevole porzione del fiume Serra, così da far pensare che quello possa essere il nome del fiume principale o quantomeno della parte alta del fiume, e che l'ultimo canale della serie sia Palerosa...ma anche e soprattutto il tornantone <alle Rote> sulla strada di Azzano, la vecchia IGM lo porta fin sotto il Palazzo, che non lo era certo ai tempi della guerra e non lo è stato successivamente, ma il dato è riportato fedelmente nelle Multigrafic successive fino credo al 2000 circa, e qui lascio sbizzarrirsi Bergame, se lo vuole fare, poi però non mi si venga a dire che faccio partecipare gli altri solo per oscure e non tanto apprezzabili ragioni.
se lo volete potete contare sulla mia piena collaborazione purché si faccia con garbo, se invece per qualche ragione preferite farne a meno basta che me lo dite chiaramente e arrivederci, speriamo magari di incontrarci più positivamente in situazioni meno...belliche.
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 14:04 By: Marco di AS Status: Utente  
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graphgraph
Grazie per la franchezza, Luca, e grazie per le risposte. Avrò anche dato segni d'insofferenza, ma almeno qualche risultato l'ho ottenuto!

Nessuno, certamente non io ma penso proprio neppure gli altri, ha pretese nei tuoi confronti o vuole carpirti segreti né, d'altra parte, vuol fare a meno della tua collaborazione, ma dopo 45 pagine o quante sono c'è anche bisogno di razionalizzare un po', nel senso di non tirarla tanto per le lunghe sugli argomenti che si toccano. Le motivazioni per escludere Palerosa le hai portate ora; continuiamo pure a discuterne ma intanto andiamo avanti con le ipotesi di ripristino. Ieri, tanto per aggiornarvi, Nerli ha avuto anche l'ok dal Parco e presto vedrò di postare una proposta aperta naturalmente alla discussione. L'urgenza c'è perché conosco i miei polli, nel senso che so come vanno certe cose se non si coglie la palla al balzo, ci sono già esperienze in merito. Ora c'è una situazione favorevole che non sappiamo quanto possa durare, quindi vediamo di sfruttarla, no? Come ho già detto, è anche un'occasione per la salvaguardia delle Apuane e sarebbe un peccato perderla.

Io in effetti, francamente, non amo essere caustico, scusa quindi se ho urtato la tua suscettibilità, ma mi sembrava che altrimenti l'avremmo tirata per le lunghe. Anche per questo, però, non capisco il perché del tono che stai usando nei confronti di Guido: se giudichi esagerata la sua relazione, non c'è bisogno di dirlo in quel modo e usare quei termini sul forum. Penso che un incontro tra tutti noi sia più che necessario, non per giungere a chissà quali conclusioni ma per guardarci negli occhi e, spero bene, darci alla fine la mano. I motivi di stima reciproca non mancano certo, guardiamo di non farli venire meno. Poi continuiamo pure a discutere di tutto, perché la storia e le nostre montagne lo meritano. Cerchiamo però di esserne degni tutti assieme.

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 14:05 By: pisanino Status: Utente  
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Rocciatore

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NO..NON HA PIU' SENSO...ALMENO PER ME...CONTINUARE..NON COSI.....C'E' DELL'APREZZA NELLE PAROLE DI LUCA......UN GRUPPO SE NON E' UNITO...IN TOTALE ARMONIA..E TOTALE AMICIZIA....NO..IO VIVO DI SEMPLICE REGOLE...RISPETTO-AMICIA-LEALTA'....NO... NON C'E' IN QUESTO GRUPPO.....lUCA SURCLASSA LA MIA SEMPLICE PROPOSTA DI CHIARIRE DELLE INCOMPRENSIONI E DI FARE GRUPPO.....NO..NON SI PUO' CONTINUARE COSI(ALMENO PER ME SE QUELLO VICINO NON MI COPRE LE SPALLE...MA MI SPINGE NEL BARATRO )MI DISPIACE LUCA RIMANI PURE TU....SEI MOLTO PIU' IMPORTANTE FORSE IL PIU' IMPORTANTE PER LA RICERCA DI QUESTA STORIA INFINITA......MA IO NO LASCIO..PERCHE' PER ME PRIMA VIENE L'UOMO L'AMICIZIA,IL RISPETTO E POI TUTTO L'ALTRO.........TI SALUTO CON GARBO COME PREFERISCI.....MA MI LASCI MOLTO DELUSO.....DAL TUO CONTINUARE ...ASTIO VERSO UNA PERSONA...CHE PER CASO DICO PER CASO HA SBAGLIATO CON TE...NON RIESCI A PERDONARLO...................CONTINUA PURE TU..........E POI ALLA FINE DI TUTTO MENTRE PERCORRI LA VIA DELLA LIBERTA......DA <ANTONA AD AZZANO....NON SCIVOLARE NEL TUO ASTIO...POTRESTI CADERE IN UN BARATRO SENZA FINE.

SALUTO...CON RISPETTO/AMICIZIA...TUTTI E BUON PROSEGUO...NOI CI SENTIREMO SU ALTRI TOPIC....PISANINO
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 14:22 By: guido Status: Utente  
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Qui mi sembra che il garbo lo stiamo usando tutti tranne te…ma cmq, pace. E ti assicuro, non lo penso solo io…ma tu continua a modo tuo che ti devo dire? Il problema Pisanino è che io non ho sbagliato un bel niente, se costui ha un problema con me (come si evince dall’astio con cui si diverte ad attaccarmi anche a sproposito), si spieghi pure. Io con lui non ho alcun problema, lui forse si. Pace, non è a questo punto un problema mio ma suo…quindi se vuole risolverlo bene altrimenti che si moderi.

Questa relazione è quella estesa, sto lavorando alla versione in sintesi sicuramente ben più comoda e maneggevole e vedrò di postarla, ma non credo abbia molto senso quindi credo che non la inserirò (anzi forse farò sparire anche quella che c’è). Per la Guida delle Apuane io lavoro così (dall’esteso alla sintesi), ma non pretendo tu possa capirlo visto che hai una visione limitata a 3 canaloni e per l’aggiunta di un solo versante…quindi…non ti stare a scomodare a capire come funziona a livello generale un lavoro che dura da più di 10 anni.

Siamo tutti ormai curiosi da sapere cosa sai, ma anche di capire chi sono queste persone “extra” di cui parli più volte…se facciamo un incontro, come spero, immagino sia assolutamente molto importante convocare queste persone “extra” a cui tutti noi non riusciamo ad accedere ma tu si…Ma il clima che hai creato sta incrinando e rendendo troppo tesa la questione.

Per sapere scientifico intendo quello che è certificato e dimostrato. Visto che i libri non lo sono, ci vuole una persona (che ha vissuto, percorso quegli itinerari), che ci dia la chiave. Forse una persona “extra” a quanto pare. Che la mia opzione del Canale di Palerosa desti dubbi non ne ho mai fatto mistero, e tu questo continui a NON prenderlo in considerazione e rimani fermamente convinto che io veda solo quello come itinerario della libertà (proprio io che sono sostenitore che vi sono più itinerari e non uno unico..). L’ho scritto quando l’ho pubblicato, magari prova a rileggere…ok?
Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/09 15:52 By: Marco di AS Status: Utente  
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Pisanino, mollare non ha senso: resta valida la proposta di vedersi tutti assieme. Sarà che sono un inguaribile ottimista, ma credo che i margini per chiarirsi e continuare di buon accordo ci siano sempre.

E mi dispiace anche che Guido abbia tolto la sua relazione, anche se lo posso ben capire. Spero solo sia una decisione passeggera e che ci siano a breve buoni motivi per ripensarci.

Marco
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