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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/20 10:41 By: bonatti Status: Utente  
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Diego scritto:
Lo conosco sì "Rino" che era anche un bravo atleta anche se è un pò di tempo che non lo vedo.
Sì. La mulattiera che parte dalla vecchia chiesa è il sentiero a cui mi riferivo parlando del Muturlungo. Passa un pò sotto il colle della Tecchia sbuca dove ora c'è la casa del Prete a Campiglia da cui si può salire con sentiero tutt'ora abbastanza evidente al famoso passo e scendere ad Azzano o andare a Granarola-Pasquilio. Io credo che a quel passo dove vi sono lapidi o croci di due partigiani morti sulle mine, si possa attribuire il nome di Pittone (da "allungato" tipo "pittolo" o "pittolone" in gergo x persona o cosa alta e lunga). Però appena posso m'informo con qualche anziano. Se non dovessi rispondere prossimamente non è x maleducazione o disinteresse ma perchè probabilmente verrò ricoverato (coliche renali insistenti).
Un saluto a tutti


Diego curati bene.

Brutti dolori le coliche.
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/20 12:31 By: bergame Status: Utente  
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Intanto un augurio a Franco e a Diego per rimettersi quanto prima in ... lizza

Poi voglio ringraziare Luca/Dok per aver citato (qualche post fa) il volume: Eserciti Popolazione Resistenza sulle Alpi Apuane, Prima parte: aspetti geografici e militari / a cura di Gino Briglia - Pietro del Giudice - Massimo Michelucci / Massa 1995 con particolare riferimento all’articolo di M.Grazia Armanini: Il Passaggio del Fronte pagg. 325-334.

Lo ringrazio perché mi ha dato modo di continuare le “esplorazioni” su altri terreni dato che per qualche mese difficilmente potrò fare uscite sul campo . in secondo luogo perché l’articolo della Armanini è veramente interessante e fa luce su molte cose mettendo dei punti fermi (anche se poi si può discutere e ridiscutere tutto, sulla base ovviamente di adeguati riscontri documentali o testimoniali).

Riporto qui i passi più rilevanti in relazione all'argomento trattato in questo topic. I brani estratti dall'articolo dell'Armanini (pagg. 328-329) sono in grassetto.

Il passaggio del Fronte venne tenuto aperto pressoché regolarmente dalla Resistenza Apuana dal 10 ottobre 1944 ... sino alla Liberazione. Attraverso di esso dal Nord andavano al Sud, nell’Italia liberata: perseguitati politici, civili, militari, sia italiani che prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento nazisti, ed anche tanti soldati della Repubblica Sociale Italiana.

In un primo momento il passaggio fu spontaneo, animato prevalentemente dalla solidarietà umana: ma quando vennero segnalati al Comandante dei Patrioti Apuani casi di persone abbandonate sul percorso montano per timore delle raffiche delle mitragliatrici tedesche, ed altri abusi, il fenomeno venne regolamentato da parte degli stessi partigiani affidandone la gestione ad un magistrato di Carrara, Roberto Mariani, il quale coordinò il servizio del transito delle Apuane.

Il punto di partenza era stato organizzato ad Antona, dove fu attrezzato un centro di raccolta in un fabbricato adibito ad asilo offerto dalle suore, che continuarono ad abitare nello stesso.

Su questa strada aperta tra i monti , quindi , chiamata poi “Via della Libertà”, iniziò l’esodo di tanta gente disperata. DA Antona a Serravezza e Pietrasanta il tragitto era di quasi 17 km (16,900): da un livello di 442m. ad Antona si saliva fino a 1164m sulle Apuane per arrivare poi a 500m nella valle del Serra, a 249m. a Seravezza e poi a Pietrasanta in pianura.

In un primo tempo veniva percorso il Passo della Cardella, sul lato sinistro del Monte Carchio, ed il Passo del Pitone. Poi, il passo della Cardella venne abbandonato perché facilmente controllabile dal nemico.

Le guide disponibili si trovavano nelle frazioni della nostra montagna, spinte in gran parte da solidarietà umana ma anche dal compenso che le persone offrivano per un servizio del genere.

Il 1° febbraio ‘45 l’organizzazione militare del passaggio del Fronte inizia ad Antona sotto la responsabilità del Comandante Vinci che organizzò le guide e i portatori, rendendoli responsabili delle loro azioni (i portatori erano gli uomini che trasportavano oltre le linee materiale di sopravvivenza per le persone, o si caricavano sulle spalle i bambini i quali, date le condizioni ambientali, non avrebbero mai potuto da soli scavalcare quei passi).

A queste guide e a questi portatori fu assegnata una quota in denaro, ricavata dalle somme che venivano offerte al comando da aprte delle persone che intendevano attraversare il Fronte.

....

Il percorso avveniva secondo secondo queste modalità e tappe: sul far della sera la comitiva partiva dal sentiero che da Antona porta alle Vigne, a Campareccia ed a Porneta (tutte località sopra Antona), attraversava a mezza costa lo sperone della Tecchia ed entrava nel castagneto di Campiglia. Superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoché verticale sino al Passo del Pitone. Di là scendeva nella valle del Serra (vedi tavole XXVII, XXXVIII, XXXIX).


Le Tavole XXXVIII e XXXIX sono i disegni di M. Pegollo già pubblicati sul topic (post a pag. 17). Mentre la tavola XXVII è la seguente



La didascalia in calce la trascrivo perché a questa risoluzione non si legge:
Il "varco della libertà" nella Linea Gotica: i passi delle Greppie (A) e del Pitone (B ) sul monte Focoraccia

La frequentazione del varco aumentò sensibilmente col passare dei giorni: esisteva sempre più gente pronta a correre quel rischio. Quando i tedeschi minarono il passo del Pitone venne messo in funzione un nuovo percorso più alto: quello che da Pian della Fioba portava alla Tecchia, dove ora sorge il piccolo sacrario dedicato ai caduti del varco della Linea Gotica, fino al Passo degli Uncini, per poi scendere lungo il fosso delle Greppie.

dall’ottobre 1944 all’aprile 1945 persero la vita lungo l’impervio cammino sedici Patrioti Apuani e diversi civili caduti sotto il fuoco delle mitragliatrici. I civili caduti furono molti; tutti casi avvenuti prima della nuova organizzazione e pertanto non è stato possibile accertare il numero esatto. I nazisti non riuscirono mai a bloccare questo passaggio di civili, partigiani e militari dell RSI sulla Linea Gotica, se non in qualche rara occasione. Chi era nativo del luogo sapeva come muoversi con sicurezza tra le rocce delle Alpi Apuane, anche di notte, nonostante le difficoltà, le intemperie, la neve ed il ghiaccio.

Il passaggio del fronte dominerà la scena fino al 29 marzo ‘45.

L’importanza di questo attraversamento è testimoniata dall’incontro tenutosi il 20 marzo ‘45 nel palazzo ducale di Massa tra ufficiali tedeschi ed il comandante dei Patrioti Apuani, Piero del Giudice. Tra l’altro, si parlò anche, da parte del comando tedesco, dell’autorizzazione per un passaggio a favore dei civili con modalità da stabilirsi; fu la proposta di un patteggiamento che poi non si concretizzò.

I dati riguardanti il febbraio 1945, sottolinenao le difficoltà del percorso ed il grosso rischio di essere colpiti dalle raffiche nemiche subito dalle guide, in prevalenza di Antona.

...

Sono conservati presso l’Archivio dell’ANPI di Massa gli elenchi dettagliati di coloro che attraversarono la Linea Gotica, ad esempio: nel mese di febbraio ‘45 passarono ben 1996 civili; nel solo giorno 26 febbraio, 157. Attraverso il passo del Pitone , nei due mesi di febbraio e marzo, furono 2146 coloro che varcarono le linee. ... In tutto il periodo i Comandi Alleati su Fronte hanno controllato l’arrivo di oltre 8000 persone, ma ve ne sono molte altre che hanno attraversato la Linea Gotica senza sottoporsi ad alcun controllo ... Nel marzo del ‘45 furono 47 le guide impegnate nell’attraversamento del Fronte. Nei mesi di febbraio e marzo i portatori utilizzati per superare la Linea Gotica furono ben 153.


il passo del pitone è identificato in modo categorico e non ambiguo col Piton di Mezzo (vedi foto). Luca lo aveva già fatto notare (post pag. 17) “il solo fatto che a quel convegno ci fossero, citiamo per tutti i due nel titolo: Pietro del Giudice e Gino Briglia (Sergio), che avevano entrambi una buona conoscenza del territorio, è una autenticazione della tesi che quelle due lettere non siano state messe lì a casaccio. un'ulteriore conferma indiretta potrebbe essere il fatto che quella attribuzione non ha successivamente scatenato dispute topografiche, almeno a quel che mi risulta”

Inizialmente si passava anche dal passo della Cardella ma poi quel tracciato fu abbandonato privilegiando quello del Pitone (di mezzo)

Successivamente, dopo che il passo del Pitone (di mezzo) fu minato , sii optò per il passo delle Greppie/Uncini,. Quindi questa ricostruzione storica non è in antitesi coi documenti prodotti da Marco (opuscolo del 1975).

La descrizione del tracciato che fornisce la Armanini (“Superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoché verticale sino al Passo del Pitone.”) non sembra compatibile col tratto iniziale del sentiero di Pisanino&co perché questo taglia quasi in orizzontale tutto il versante.

Quest’ultimo punto richiama l’ipotesi che avevo formulato (con beneficio di verifica sul campo) qualche post fa (pag 19): l’esistenza di un terzo tracciato che ricalca più o meno la linea tratteggiata delle vecchie IGM 25000 e che dal fosso di Campiglia (o da quello successivo del Pozzone) sale puntando direttamente ai pendii sotto il passo del Pitone (di mezzo) e da qui si biforca in due rami: uno che sale direttamente al passo del Pitone di mezzo l’altro che taglia in obliquo le balze rocciose e arriva al passo della Focoraccia, rimanendo sempre più alto del tracciato di Pisanino&co. Sulla foto presa dalla Tecchia (tavola XXVII) ho disegnato in rosa tratteggiato quello che potrebbe essere il tracciato di questo sentiero, in blu la traccia della mia risalita partendo dal sentiero basso (vedi mappa CTR 5000 pag. 19) e in rosa continuo il sentiero basso di Pisanino&co.

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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/20 19:34 By: pisanino Status: Utente  
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20-01-2012..ore18.42 sul topic..anello dei cavatori litigavo con Guido e pronunciavo la prima volta "sentiero della liberta'"29-01-2012...Bergame apriva il topic"sentiero della liberta'"
oggi 20-04-2012...post 25 siamo ancora distanti dal nastro d'arrivo............
Volevo fare alcuni chiarimenti.
1)il sentiero ex cai 188/bis (mulattiera/sentiero che usavano gli Antonesi,non l'ho scoperto io e soci...sul forum qualche tempo prima.....chiesi imformazioni a Guido,se era un sentiero usato dai partigiani per cui la paternita'è/o di Guido o avanti a Guido...forse Luca....io e soci abbiamo fatto solo una ricostruzione momentanea (con ometti e nastrini)del PROBABILE SENTIERO DELLA LIBERTA'.
2 )la carrareccia....dalla polla al passo/Focoraccia, èra gia'ultravisitata da Guido e Compani,IO ho solo aggiunto gli ometti nel canale....dal famoso tornantone
3 )il sentiero nastrato dalla carrareccia (ora segnato con colore spray)fino al passo/Focoraccia è stato fatto da Luigi....edicolante di Massa.
dai a Cesare...quel che è di Cesare.........
Ancora voglio far presente (e mi ripeto ancora)che forse voi non avendo esperienza.....(a parte Guido)di ripulitura sentieri cai o altri....(e visto le molteplici...possibilita' di segliere il passo/sentiero,in quanto sono piu'di uno)....optare per il passo/sentiero piu'idoneo...per..storia-..pulizia-sicurezza-eee...ripulizia negli anni a venire......
Domenica mattina...con il mio socio faccio un sopraluogo...(tempo permettendo).dal fosso di Campiglia...al Piton di mezzo (quello preferito da
Bergame.....chi si vuol aggregare....faccia un fischio...sul forum..mi sa pero' che piovera'
Vi saluto........... Pisanino
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/20 23:00 By: bergame Status: Utente  
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Mi scuso con tutti quelli che hanno contribuito alla riscoperta del sentiero che io ho attribuito a Pisanino&co. In realtà Il riferimento non era un'ipoteca sulla paternità del sentiero ma dovuto solo alla necessità di farsi capire.

Domenica non posso accompagnarvi ma se occorre hai il mio numero e non ti far scrupoli
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/21 00:01 By: moka Status: Utente  
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ciao a tutti io sono il ....co ...di pisanino come ci definisce bergame seguo il forum con grande interesse ma non sono mai intervenuto .nel mio piccolo vorrei dire la mia x quanto riguarda il sentiero della liberta ,non sono esperto come molti di voi ma mi sono documentato leggendo qualcosa e ascoltando testimonianze di persone che la guerra l' hanno vissuta e.mi sento di dire che ognuno di noi a trovato il proprio sentiero, in quanto ce ne sono piu'di uno .e sono stati usati in maniera e momenti diversi come si e detto utilizzavano prima il passo della gardella poi il pitone .la greppia ecc.tra le tante possibilita dobbiamo tener presente, che la strada dopo antona non esisteva la galleria della tecchia non cera quindi perche la chiesetta?partivano da antona e seguvano il sentiero che porta al monte antona e all attuale rifugio citta di massa"( all orto botanico)"per poi arrivare alla tecchia dove poi seguivano per l attuale 188 fino alla greppia oppure il 41, risalivano il canale d angiola per poi andare al passo degli uncini oppure alle cave delle cervaiole per poi discendere l ormai abbandonato sentiero 31 che porta ad azzano. siccome la gente ormai era allo stremo delle forze e diventava sempre più difficile affrontare certi percorsi Pietro fece un accordo con il generale Kasseling (tra l altro poi non rispettato fino in fondo ) per far passare i civili dalla strada della fortezza di montignoso .allora dico io e' pure questo un sentiero della libertà? devo condividere il pensiero di Guido quando dice che dobbiamo trovare un sentiero idoneo affinché ne possa usufruire anche persone come me" poco esperte "e soprattutto di facile mantenimento perché come si dice.. passato il santo finita la festa .. poi chi lo vorrà potrà fare il suo personale sentiero io faccio parte del c.a.i di massa e credo che si possa recuperare tranquillamente il 188 bis che a mio avviso e per gran parte di facile manutenzione visto che e' in buono stato e posso prendermi insieme a pisanino la responsabilita di segurlo ma dalla parte azzano ???un saluto e spero ci si possa incontrare presto tutti ....ciao fabri...
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/21 02:12 By: dok Status: Utente  
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Re: La descrizione del tracciato che fornisce la Armanini (“Superato il Fosso di Campiglia il sentiero saliva prima con stretti tornanti, e poi pressoché verticale sino al Passo del Pitone.”) non sembra compatibile col tratto iniziale del sentiero di Pisanino&co perché questo taglia quasi in orizzontale tutto il versante.
Quest’ultimo punto richiama l’ipotesi che avevo formulato (con beneficio di verifica sul campo) qualche post fa (pag 19): l’esistenza di un terzo tracciato che ricalca più o meno la linea tratteggiata delle vecchie IGM 25000(...)

o Bergame, guardando la tavola XXVII ritoccata non vedo dove vuoi andare a parare, anche se è apprezzabilissima la verifica che stai facendo sui tracciati delle mappe. purtroppo non conosco bene il versante massese come quello di qua, ci sono stato davvero poche volte, per cui ti parlo delle impressioni che mi sono potuto fare sulla base di quelle poche ricerche.
se infatti quello che cerchi è il tracciato descritto nell'articolo della Armanini, come ho provato anch'io con un paio d'amici nel dicembre 2009, non mi sembra proprio che quello che dici te corrisponda a quella descrizione, per l'idea che me ne sono fatto, e cioè che gli stretti tornanti siano subito dopo il Fosso di Campiglia e che poi ci sia l'impennata praticamente verticale fino al passo: tra l'altro questo dato, dei tornanti in prossimità del canale, è ripreso nella pubblicazione di Maria Del Giudice in relazione all'episodio di Marchini e Antolini. invece dal tuo schizzo sembra di capire diversamente.
quella volta si fece un percorso diverso da quello di Pisanino per intenderci: scesi da Porneta nelle selve di Campiglia si cercò un percorso più basso rispetto a quello che porta alla <casa del prete>, lo vedi bene nella vecchia IGM che punta alle casette intorno a quota 750, ma il tratto nel castagneto si trovò con alterna fortuna solo al ritorno. alle casette ci arrivammo sul tracciato dalla <casa del prete> alla <casina dei cacciatori?>, dove invece che attraversare il fosso abbiamo seguito la traccia cul costone roccioso fino alle casette, che si vedono bene anche nella tavola XXVII. qui sei ancora alto sul costone del Fosso, ma proprio lì accanto trovi un buon viottolo che scende nel canale in prossimità di una guglia caratteristica. come vedi dalla IGM in quel punto c'è più di una possibilità, oltre a quelle segnate la più plausibile mi sembrò la risalita di una piccola costa coperta di scope, facile e necessariamente a zig-zag, che andrebbe a risortire sul 188bis poco prima della curva verso il Pitone quando ti si apre la vista sulla cava della Caprara. dico andrebbe perché non l'ho percorsa tutta, era ora di tornare e gli altri mi aspettavano, ma sono arrivato fino a vedere, se non ricordo male, che fino all'innesto non c'erano difficoltà. ma non ci sono più tornato, e quindi non so dirti con maggiore certezza. comunque quella costa si trova risalendo di poco il canale, mi pare che c'erano i resti di una fornace e altri segni di vecchi passaggi. tra l'altro all'inizio del viottolo che scende nel canale c'erano vecchi segni sbiaditi di vernice.
nessuno è ancora stato lì? ero convinto di aver visto qualcosa nel topic, ma dalle ultime mappe postate non si direbbe. Pisaninooo, dove seeei?
insomma questo, se comprovato, sarebbe un attacco più diretto e più <invernale> del tracciato di Pisanino, evitandone la parte più scabrosa, cioè quella dell'attraversamento del ventaglio di affluenti del Fosso.
all'innesto nel 188bis, poi, potrebbe proseguire sulla tua traccia blu, che non conosco, o proseguire su quello fino al bivio dei passi (l'avete mai notato il grottone sottovia, che poteva essere un posto tappa?) e, perché no?, risalire diretti i pratoni sotto i paretoni del Pitone...<pressoché verticale fino al Passo del Pitone>. non ti persuade l'idea?
ciao
Luca
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