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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/06 22:10 By: Enzo Status: Utente  
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Rocciatore

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[b]bergame scritto:

L’altra cosa interessante che si rileva dalla mappa del 1922 sono i due sentieri che dalla polla salgono all’altissimo: uno sembra che coincidere in basso col sentiero dei cavatori e in alto col sentiero per il passo del vaso tondo.

L’altro è particolarmente sorprendente: sembrerebbe che segua inizialmente il sentiero dei cavatori, poi in alto si divide e prosegue in direzione nord attraversando il bacino sotto cava colonnoni, fino a intercettare il canale ovest che sbuca proprio sotto la vetta dell’altissimo. Mi piacerebbe ripetere anche questo percorso. Probabilmente è di difficile individuazione perché abbandonato e devastato dai ravaneti e dalla marmifera però credo di aver capito dove si prende: poco prima che la prima parte del sentiero dei cavatori sbuchi sulla strada, in corrispondenza di una focetta la lizza (che accompagna il sentiero fin dall’inizio) fa una deviazione a sx verso nord.

Un paio di osservazioni spicciole.
Primo: sulle carte della guida del 1922 gli itinerari segnati in rosso non sono propriamente sentieri, ma appunto itinerari, anche alpinistici!, descritti nel testo: se si prova a confrontare un poco testi e carte ci si rende conto che è così. Lo stesso canale OSO, segnato di rosso, non lo definirei escursionistico, e comunque lì dentro non ci sono sentieri. Questo è importante ai fini della valutazione della percorribilità di un itinerario segnato in rosso sulla guida, cioè per non avere brutte sorprese.
Secondo: credo di aver capito, Bergame, cosa intendi per la focetta dove la lizza svolta a sn verso nord sotto la strada. Da lì io ho seguito la lizza, ma dopo poche decine di metri rotti e esposti la lizza termina sulla strada. Dopodiché, più su, sopra la strada, brevi pezzi di lizza verso il canale OSO capita di vederne, ma tutto è interrotto e reso inservibile dalla marmifera.
Ho in mente un intervento più organico sull'argomento, ma se non ce la fo prima di Pasqua, auguri a tutti anche da parte mia!
Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/06 22:22 By: Enzo Status: Utente  
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Rocciatore

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paologsx scritto:
...grazie per questo prezioso documento,dal 22 sono veramente cambiate le cose,probabilmente per causa estrazione e per "convenienza" di escursione.é impressionante il sentiero che doveva andare al passo del Vaso Tondo,che probabilmente non esiste più o poche tracce,a vedere doveva essere verticale parecchio o mi sbaglio?Se è lecito,poi,ma dove hai reperito questa guida che vale oro??

Il sentiero che sulla guida del 1922 è segnato in rosso verso il Vaso Tondo è né più né meno quello che facciamo oggi. Così infatti lo descrive la stessa guida (pag. 283): 'Si può raggiungere il colletto ad ovest della quota 1460, salendo direttamente dalla rotabile di Val Serra, per ripide lizze alla Cava della Tacca Bianca, e seguendo un aereo viottolo scavato nella viva roccia, che taglia la dirupata parete meridionale dell'Altissimo'.
Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/06 22:43 By: ponticelli Status: Utente  
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Escursionista

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<<poi in alto si divide e prosegue in direzione nord attraversando il bacino sotto cava colonnoni, fino a intercettare il canale ovest che sbuca proprio sotto la vetta dell’altissimo. Mi piacerebbe ripetere anche questo percorso>>
Sabato scorso ero alla "finestra" della cava Tela, ed ho provato ad immaginare di dove potesse passare per arrivare sotto la vetta dell'altissimo: in quella direzione si vedono due piccole cave (o saggi), in qualche modo sicuramente raggiungibili, ma pensando al proseguo, se non di tipo alpinistico, l'unica possibilità potrebbe essere, direi, solo un altro percorso realizzato dai cavatori come quello per il vaso tondo!!!!
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 00:17 By: bergame Status: Utente  
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Rocciatore

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In effetti l' itinerario della guida del 1922 che arriva in vetta seguendo il canale OSO coincide in alto con l'itinerario 119ea della guida del del 1979. Questo canale è stato percorso dai genovesi Breviglieri e Frisoni nell'aprile del 1908 e probabilmente per questo è stato inserito nella guida ligure del 1922. E' vero quello che dice Enzo: gli itinerari in rosso della guida del '22 possono essere anche alpinistici e quindi non vanno presi sottogamba. Il canale OSO diventa interessante d'inverno perché la neve vi rimane a lungo. In condizioni non invernali non sembra presentare difficoltà alpinistiche vere e proprie ma nella guida del '79 è definito "molto ripido e quasi completamente erboso". Tenendo nel debito conto di questo aspetto, l'idea di partire dalla Polla e arrivare direttamente in vetta incrociando solo sporadicamente la marmifera la trovo piuttosto stimolante

x Ponticelli: dalla finestra di Cava Tela non puoi vedere il canale OSO. L'uscita del canale la vedi dalla vetta spostandoti di pochi metri lungo il costone SO. Oppure il canale nel suo intero sviluppo si vede dal passo degli uncini/greppia
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 12:37 By: dok Status: Utente  
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Principiante

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mi conforta vedere che siete arrivati anche voi al problema dei tre pitoni, che avevo già posto in quell'incontro al Mediceo del 2010: infatti quando ne parlavo alle persone da me interpellate, non ultima la Maura Del Giudice, poteva sembrare sì, di primo acchito, che mi fossi fatto una canna di troppo, come direbbe Bonatti. ma le argomentazioni e la documentazione in proposito non lasciano dubbi: il problema c'è, quantomeno quello di una definizione univoca, <scientifica> diciamo.
per le cartine dei raduni e anniversari partigiani, come quella che hai trovato, c'hai da sentire Giancarlo Bertuccelli. io ne trovai una sua, con i tracciati del ventaglio di strade vicinali che partono da Antona, in un fascicolo del '93 nella biblioteca di Massa. io ci parlai qualche anno fa, e mi sembrò più propenso a ritenere che il Pitone fosse quello di mezzo, il cosiddetto <Piton da Mezzo>, come risultò da una breve ricerca d'archivio (antiche relazioni descrittive dei termini di confine, come quello di passo Focoraccia sud secondo guida CAI 1921 ).
comunque non sarebbe male riparlarci.
sono tornato a nominare quell'incontro al Mediceo, non per dar noia a Bergame (a proposito era cambiato il nick per problemi con la vecchia email, ma sono sempre io, fidati), ma per dare qualche chiarimento ai suoi epidermici appunti: quelle quattro citazioni, il discorso della Fanfani, ecc. non le ho buttate lì per seppellire l'entusiasmo di qualcuno sotto un bilico di libri, convegni, testimonianze, ecc., ma perché ingenuamente credevo che questo fosse già patrimonio comune di chi si mette alla ricerca delle vie del fronte, indispensabile per sapere che cosa cercare. lo credevo anche perché, se uno non c'è arrivato da solo per le sue vie, ne avevo parlato pubblicamente (ed ero disponibile per ulteriori domande) in quell'incontro cui doveva partecipare anche Guido come co-relatore (altri relatori erano Torre dell'ANPI di Massa, Lenzetti autore di Guerra sulle Apuane la biografia di Vinci Nicodemi e Capovani della Sirio Giannini, coordinatore Cipollini dell'ANPI di Pietrasanta, gli ultimi due autori tra l'altro del video La Via della Libertà). Guido doveva occuparsi del versante massese, io di quello lucchese, poi Guido non venne e mi toccò fare tutto da solo.
evidentemente c'è stato un problema di comunicazione, forse qualcuno non ha <sganciato> certe informazioni (mi garba questa espressione, mi pare anche ad hoc perché ricorda gli <sganciamenti> delle formazioni partigiane durante i rastrellamenti), per cui quello che ritenevo potesse essere un punto di partenza per molti (un lavoro già fatto, semmai da verificare) ha invece ancora da essere un punto d'arrivo.
per cui ti sbagli Bergame a dire che non ho dato nulla, anzi: considera che se ora puoi farti una passeggiata domenicale al Pitone o alla Focoraccia, lo devi oltre che alle tue propensioni <cinghialesche> anche al semplice fatto che è dal 2006 che riapro quelle vie, che hanno poi conosciuto generazioni di segnature, da quando c'erano soltanto i vecchi segni dei cacciatori, di cui a quanto pare nessuno si è ancora accorto, eppure potevano bastare quelli.
non mi voglio prendere onori e oneri, non saprei che farmene, sto parlando di fatti. spero con questo sia chiusa qui la parentesi personale che forse non interessa nessuno.
Marco, come ti dicevo secondo me il Pitone va lasciato lì dov'è, limitando piuttosto la questione ai due passi della Focoraccia nord e del Pitone (per intenderci quelli in prossimità rispettivamente delle quote 1059 e 1164). questo perché ha ragione Pisanino quando dice che per i massesi (io ho sentito in particolare parenti e conoscenti di Pietro Del Giudice nel comune di Montignoso) il passo del Pitone è quello che la guida CAI chiama passo Focoraccia Nord, mentre i rilievi successivi vengono chiamati, non senza qualche dubbio su quale venga prima e quale dopo, <La Barba del Beppino> e il <Pizzo del Tabarrani>, nomi curiosi, ma che hanno una loro storia. con <Pizzo del Tabarrani> anche i Zanesi identificano il pizzo alle Greppie, mentre il Pitone è piuttosto in posizione centrale, dato che il passo della Focoraccia viene chiamato Foce Capraia.
avevo letto un vecchio articolo sulla Nazione mi pare del '75, ce lo devo avere da qualche parte, dove si parla di Passo della Focoraccia o del Pitone, in questo caso però non conta la precisione topografica, quello che conta è l'intento commemorativo e la posizione della croce è estremamente suggestiva e accessibile a tutti, se non altro alla vista, dalla cresta di Granarola, ma non ha le pretese di un GPS. tra l'altro pare che il fatto che la croce documenta sia avvenuto assai più in basso, addirittura in prossimità del fosso di Campiglia, come spiega anche la figlia di Pietro Del Giudice nella sua pubblicazione.
ma la fonte più autorevole, se si parla di documenti a memoria fresca, sono proprio gli atti del convegno internazionale di Massa che ho già citato per esteso nel mio primo post di qualche anno fa nella sezione linea gotica, con lo stupendo articolo di Maria Grazia Armanini e le illustrazioni e foto che non lasciano dubbi. lì erano presenti quasi tutti quelli che sapevano, cosa vuoi di più? anche il cippo di Tecchia parla chiaro e distingue i tre passi della Cardella, del Pitone e della Greppia.
tornando ai montignosini lo stretto passaggio ora attrezzato che collega Granarola (per intenderci venendo dal Campaccio) al passo Focoraccia nord è conosciuto come <Zappel de Sforza>, anche questo nome ha la sua storia. penso sia a questo che si riferisca Giancarlo Bertuccelli in quella citata dispensa del '93, quando nomina il passo del Zappello.
una notazione a questo punto come mio suggerimento per risolvere il dilemma dei due Pitoni, che potrebbe essere una specie di soluzione da paradosso zen: considerare la parola passo non nel senso stretto, alpinistico di valico, ma in quello più generico e popolare e pragmatico di passaggio, via, che era questo che interessava ai partigiani, non le disquisizioni storico-topografiche, che interessano noi che ora paradossalmente, dopo appena mezzo secolo, ci troviamo a fare dell'archeologia...in questa accezione infatti la via del Pitone diventa una sola, con la triplice variante arrivati da Campiglia più o meno sotto la verticale del Pitone di prendere o dritto per il Pitone o a destra per il passo della Focoraccia oppure verso il Campaccio, in direzione di altri valichi tra la Focoraccia e il Carchio. la scelta dei tragitti era decisa volta per volta in base alle condizioni meteo, alla presenza di mine o pattuglie o sulla base di altre considerazioni, per tutte queste vie, pragmaticamente, il nome era uno solo: il passo del Pitone, così attualmente la vedo io, dopo anni che ci tribolo.
a proposito ne approfitto per chiedere ai cercatori massesi se hanno già considerato l'idea di cercare altre vie da Campiglia e Antona che non siano quelle istituzionali (188, 188bis), vale a dire sotto Granarola, vedi anche lizze citate da Bradley e Medda, recentemente ho incontrato un gruppo di guide parco della provincia di Lucca che hanno esplorato proprio in quella direzione. quella ricerca mi sembra sia giustificata dalle parole di Emilio Palla in <popolo e partigiani sulla linea gotica> pag.135, e anche le successive indicazioni sembrano spiazzare un po' tutta la ricerca nel Canal Dal Prato (...se non vi bastava la confusione fino qui).
per ora è tutto, buoni grattacapi, va meglio così, Pisanino?
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 14:07 By: Marco di AS Status: Utente  
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Master

Posts: 760
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Ciao Luca, grazie per l'intervento. Nei giorni scorsi, tra l'altro, mi ha parlato di te (bene, ovviamente! )anche Angelo Nerli. Mi dà la possibilità di esprimere qui un invito che volevo fare da tempo: riconosciamo a ciascuno i suoi meriti ma cerchiamo di marciare uniti verso un unico scopo, il recupero di un percorso tra Antona e Azzano che ricalchi in modo quanto più corretto possibile il sentiero (o uno dei sentieri) della Libertà. Inutile, credo, voler cercare una gloria individuale quasi come se ci fosse da arrivare per primi su un ultimo ottomila inviolato. Anzi, secondo me è anche significativo lavorare insieme per questo scopo, proprio nel ricordo di quei partigiani che insieme fecero la Resistenza e insieme consentirono a tante persone di mettersi al sicuro nella Versilia ormai liberata. Ed è ancor più bello cercare di far questo tramite il forum, che ai suoi tanti meriti potrebbe aggiungere quello di aver facilitato e permesso questo lavoro. In questo senso inviterei anche Guido a farsi vivo, dato che il suo silenzio in questo dibattito comincia secondo me a diventare un po'... rumoroso!

Mi piacerebbe anche che presto potessimo incontrarci assieme per conoscerci e parlarne direttamente, magari anche presso Bergame visti gli impegni di lavoro che lo attendono. Spero sia possibile e che non ci siano le stesse difficoltà trovate per l'incontro sull'ambiente (che resta sempre da fare!). Pensateci e cerchiamo di organizzare. Intanto, una buona Pasqua speciale a tutti i frequentatori di questo topic.

Marco
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