AlpiApuane.com è un portale che si
avvale della collaborazione di volontari ed appassionati; non beneficia
di contributi pubblici di nessun genere e viene gestito ed
aggiornato esclusivamente con risorse private.
L’altra cosa interessante che si rileva
dalla mappa del 1922 sono i due sentieri che dalla polla salgono
all’altissimo: uno sembra che coincidere in basso col sentiero dei
cavatori e in alto col sentiero per il passo del vaso tondo.
L’altro
è particolarmente sorprendente: sembrerebbe che segua inizialmente il
sentiero dei cavatori, poi in alto si divide e prosegue in direzione
nord attraversando il bacino sotto cava colonnoni, fino a intercettare
il canale ovest che sbuca proprio sotto la vetta dell’altissimo. Mi
piacerebbe ripetere anche questo percorso. Probabilmente è di difficile
individuazione perché abbandonato e devastato dai ravaneti e dalla
marmifera però credo di aver capito dove si prende: poco prima che la
prima parte del sentiero dei cavatori sbuchi sulla strada, in
corrispondenza di una focetta la lizza (che accompagna il sentiero fin
dall’inizio) fa una deviazione a sx verso nord.
Un paio di
osservazioni spicciole. Primo: sulle carte della guida del 1922 gli
itinerari segnati in rosso non sono propriamente sentieri, ma appunto
itinerari, anche alpinistici!, descritti nel testo: se si prova a
confrontare un poco testi e carte ci si rende conto che è così. Lo
stesso canale OSO, segnato di rosso, non lo definirei escursionistico, e
comunque lì dentro non ci sono sentieri. Questo è importante ai fini
della valutazione della percorribilità di un itinerario segnato in rosso
sulla guida, cioè per non avere brutte sorprese. Secondo: credo di
aver capito, Bergame, cosa intendi per la focetta dove la lizza svolta a
sn verso nord sotto la strada. Da lì io ho seguito la lizza, ma dopo
poche decine di metri rotti e esposti la lizza termina sulla strada.
Dopodiché, più su, sopra la strada, brevi pezzi di lizza verso il canale
OSO capita di vederne, ma tutto è interrotto e reso inservibile dalla
marmifera. Ho in mente un intervento più organico sull'argomento, ma
se non ce la fo prima di Pasqua, auguri a tutti anche da parte mia! Enzo
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/06 22:22
By: Enzo
Status: Utente
Karma: 5
Rocciatore
Posts: 114
paologsx scritto: ...grazie
per questo prezioso documento,dal 22 sono veramente cambiate le
cose,probabilmente per causa estrazione e per "convenienza" di
escursione.é impressionante il sentiero che doveva andare al passo del
Vaso Tondo,che probabilmente non esiste più o poche tracce,a vedere
doveva essere verticale parecchio o mi sbaglio?Se è lecito,poi,ma dove
hai reperito questa guida che vale oro??
Il sentiero che
sulla guida del 1922 è segnato in rosso verso il Vaso Tondo è né più né
meno quello che facciamo oggi. Così infatti lo descrive la stessa guida
(pag. 283): 'Si può raggiungere il colletto ad ovest della quota 1460,
salendo direttamente dalla rotabile di Val Serra, per ripide lizze alla
Cava della Tacca Bianca, e seguendo un aereo viottolo scavato nella viva
roccia, che taglia la dirupata parete meridionale dell'Altissimo'. Enzo
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/06 22:43
By: ponticelli
Status: Utente
Karma: 1
Escursionista
Posts: 13
<<poi in alto si divide e prosegue in direzione nord
attraversando il bacino sotto cava colonnoni, fino a intercettare il
canale ovest che sbuca proprio sotto la vetta dell’altissimo. Mi
piacerebbe ripetere anche questo percorso>> Sabato scorso ero
alla "finestra" della cava Tela, ed ho provato ad immaginare di dove
potesse passare per arrivare sotto la vetta dell'altissimo: in quella
direzione si vedono due piccole cave (o saggi), in qualche modo
sicuramente raggiungibili, ma pensando al proseguo, se non di tipo
alpinistico, l'unica possibilità potrebbe essere, direi, solo un altro
percorso realizzato dai cavatori come quello per il vaso tondo!!!!
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 00:17
By: bergame
Status: Utente
Karma: 6
Rocciatore
Posts: 166
In effetti l' itinerario della guida del 1922 che arriva in vetta
seguendo il canale OSO coincide in alto con l'itinerario 119ea della
guida del del 1979. Questo canale è stato percorso dai genovesi
Breviglieri e Frisoni nell'aprile del 1908 e probabilmente per questo è
stato inserito nella guida ligure del 1922. E' vero quello che dice
Enzo: gli itinerari in rosso della guida del '22 possono essere anche
alpinistici e quindi non vanno presi sottogamba. Il canale OSO diventa
interessante d'inverno perché la neve vi rimane a lungo. In condizioni
non invernali non sembra presentare difficoltà alpinistiche vere e
proprie ma nella guida del '79 è definito "molto ripido e quasi
completamente erboso". Tenendo nel debito conto di questo aspetto,
l'idea di partire dalla Polla e arrivare direttamente in vetta
incrociando solo sporadicamente la marmifera la trovo piuttosto
stimolante
x Ponticelli: dalla finestra di Cava Tela non puoi
vedere il canale OSO. L'uscita del canale la vedi dalla vetta
spostandoti di pochi metri lungo il costone SO. Oppure il canale nel suo
intero sviluppo si vede dal passo degli uncini/greppia
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 12:37
By: dok
Status: Utente
Karma: 0
Principiante
Posts: 4
mi conforta vedere che siete arrivati anche voi al problema dei
tre pitoni, che avevo già posto in quell'incontro al Mediceo del 2010:
infatti quando ne parlavo alle persone da me interpellate, non ultima la
Maura Del Giudice, poteva sembrare sì, di primo acchito, che mi fossi
fatto una canna di troppo, come direbbe Bonatti. ma le argomentazioni e
la documentazione in proposito non lasciano dubbi: il problema c'è,
quantomeno quello di una definizione univoca, <scientifica>
diciamo. per le cartine dei raduni e anniversari partigiani, come
quella che hai trovato, c'hai da sentire Giancarlo Bertuccelli. io ne
trovai una sua, con i tracciati del ventaglio di strade vicinali che
partono da Antona, in un fascicolo del '93 nella biblioteca di Massa. io
ci parlai qualche anno fa, e mi sembrò più propenso a ritenere che il
Pitone fosse quello di mezzo, il cosiddetto <Piton da Mezzo>, come
risultò da una breve ricerca d'archivio (antiche relazioni descrittive
dei termini di confine, come quello di passo Focoraccia sud secondo
guida CAI 1921 ). comunque non sarebbe male riparlarci. sono
tornato a nominare quell'incontro al Mediceo, non per dar noia a Bergame
(a proposito era cambiato il nick per problemi con la vecchia email, ma
sono sempre io, fidati), ma per dare qualche chiarimento ai suoi
epidermici appunti: quelle quattro citazioni, il discorso della Fanfani,
ecc. non le ho buttate lì per seppellire l'entusiasmo di qualcuno sotto
un bilico di libri, convegni, testimonianze, ecc., ma perché
ingenuamente credevo che questo fosse già patrimonio comune di chi si
mette alla ricerca delle vie del fronte, indispensabile per sapere che
cosa cercare. lo credevo anche perché, se uno non c'è arrivato da solo
per le sue vie, ne avevo parlato pubblicamente (ed ero disponibile per
ulteriori domande) in quell'incontro cui doveva partecipare anche Guido
come co-relatore (altri relatori erano Torre dell'ANPI di Massa,
Lenzetti autore di Guerra sulle Apuane la biografia di Vinci Nicodemi e
Capovani della Sirio Giannini, coordinatore Cipollini dell'ANPI di
Pietrasanta, gli ultimi due autori tra l'altro del video La Via della
Libertà). Guido doveva occuparsi del versante massese, io di quello
lucchese, poi Guido non venne e mi toccò fare tutto da solo. evidentemente
c'è stato un problema di comunicazione, forse qualcuno non ha
<sganciato> certe informazioni (mi garba questa espressione, mi
pare anche ad hoc perché ricorda gli <sganciamenti> delle
formazioni partigiane durante i rastrellamenti), per cui quello che
ritenevo potesse essere un punto di partenza per molti (un lavoro già
fatto, semmai da verificare) ha invece ancora da essere un punto
d'arrivo. per cui ti sbagli Bergame a dire che non ho dato nulla,
anzi: considera che se ora puoi farti una passeggiata domenicale al
Pitone o alla Focoraccia, lo devi oltre che alle tue propensioni
<cinghialesche> anche al semplice fatto che è dal 2006 che riapro
quelle vie, che hanno poi conosciuto generazioni di segnature, da quando
c'erano soltanto i vecchi segni dei cacciatori, di cui a quanto pare
nessuno si è ancora accorto, eppure potevano bastare quelli. non mi
voglio prendere onori e oneri, non saprei che farmene, sto parlando di
fatti. spero con questo sia chiusa qui la parentesi personale che forse
non interessa nessuno. Marco, come ti dicevo secondo me il Pitone va
lasciato lì dov'è, limitando piuttosto la questione ai due passi della
Focoraccia nord e del Pitone (per intenderci quelli in prossimità
rispettivamente delle quote 1059 e 1164). questo perché ha ragione
Pisanino quando dice che per i massesi (io ho sentito in particolare
parenti e conoscenti di Pietro Del Giudice nel comune di Montignoso) il
passo del Pitone è quello che la guida CAI chiama passo Focoraccia Nord,
mentre i rilievi successivi vengono chiamati, non senza qualche dubbio
su quale venga prima e quale dopo, <La Barba del Beppino> e il
<Pizzo del Tabarrani>, nomi curiosi, ma che hanno una loro storia.
con <Pizzo del Tabarrani> anche i Zanesi identificano il pizzo
alle Greppie, mentre il Pitone è piuttosto in posizione centrale, dato
che il passo della Focoraccia viene chiamato Foce Capraia. avevo
letto un vecchio articolo sulla Nazione mi pare del '75, ce lo devo
avere da qualche parte, dove si parla di Passo della Focoraccia o del
Pitone, in questo caso però non conta la precisione topografica, quello
che conta è l'intento commemorativo e la posizione della croce è
estremamente suggestiva e accessibile a tutti, se non altro alla vista,
dalla cresta di Granarola, ma non ha le pretese di un GPS. tra l'altro
pare che il fatto che la croce documenta sia avvenuto assai più in
basso, addirittura in prossimità del fosso di Campiglia, come spiega
anche la figlia di Pietro Del Giudice nella sua pubblicazione. ma la
fonte più autorevole, se si parla di documenti a memoria fresca, sono
proprio gli atti del convegno internazionale di Massa che ho già citato
per esteso nel mio primo post di qualche anno fa nella sezione linea
gotica, con lo stupendo articolo di Maria Grazia Armanini e le
illustrazioni e foto che non lasciano dubbi. lì erano presenti quasi
tutti quelli che sapevano, cosa vuoi di più? anche il cippo di Tecchia
parla chiaro e distingue i tre passi della Cardella, del Pitone e della
Greppia. tornando ai montignosini lo stretto passaggio ora attrezzato
che collega Granarola (per intenderci venendo dal Campaccio) al passo
Focoraccia nord è conosciuto come <Zappel de Sforza>, anche questo
nome ha la sua storia. penso sia a questo che si riferisca Giancarlo
Bertuccelli in quella citata dispensa del '93, quando nomina il passo
del Zappello. una notazione a questo punto come mio suggerimento per
risolvere il dilemma dei due Pitoni, che potrebbe essere una specie di
soluzione da paradosso zen: considerare la parola passo non nel senso
stretto, alpinistico di valico, ma in quello più generico e popolare e
pragmatico di passaggio, via, che era questo che interessava ai
partigiani, non le disquisizioni storico-topografiche, che interessano
noi che ora paradossalmente, dopo appena mezzo secolo, ci troviamo a
fare dell'archeologia...in questa accezione infatti la via del Pitone
diventa una sola, con la triplice variante arrivati da Campiglia più o
meno sotto la verticale del Pitone di prendere o dritto per il Pitone o a
destra per il passo della Focoraccia oppure verso il Campaccio, in
direzione di altri valichi tra la Focoraccia e il Carchio. la scelta dei
tragitti era decisa volta per volta in base alle condizioni meteo, alla
presenza di mine o pattuglie o sulla base di altre considerazioni, per
tutte queste vie, pragmaticamente, il nome era uno solo: il passo del
Pitone, così attualmente la vedo io, dopo anni che ci tribolo. a
proposito ne approfitto per chiedere ai cercatori massesi se hanno già
considerato l'idea di cercare altre vie da Campiglia e Antona che non
siano quelle istituzionali (188, 188bis), vale a dire sotto Granarola,
vedi anche lizze citate da Bradley e Medda, recentemente ho incontrato
un gruppo di guide parco della provincia di Lucca che hanno esplorato
proprio in quella direzione. quella ricerca mi sembra sia giustificata
dalle parole di Emilio Palla in <popolo e partigiani sulla linea
gotica> pag.135, e anche le successive indicazioni sembrano spiazzare
un po' tutta la ricerca nel Canal Dal Prato (...se non vi bastava la
confusione fino qui). per ora è tutto, buoni grattacapi, va meglio
così, Pisanino? ciao Luca
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/07 14:07
By: Marco di AS
Status: Utente
Karma: 7
Master
Posts: 760
Ciao Luca, grazie per l'intervento. Nei giorni scorsi, tra
l'altro, mi ha parlato di te (bene, ovviamente! )anche Angelo Nerli. Mi dà la possibilità di esprimere qui
un invito che volevo fare da tempo: riconosciamo a ciascuno i suoi
meriti ma cerchiamo di marciare uniti verso un unico scopo, il recupero
di un percorso tra Antona e Azzano che ricalchi in modo quanto più
corretto possibile il sentiero (o uno dei sentieri) della Libertà.
Inutile, credo, voler cercare una gloria individuale quasi come se ci
fosse da arrivare per primi su un ultimo ottomila inviolato. Anzi,
secondo me è anche significativo lavorare insieme per questo scopo,
proprio nel ricordo di quei partigiani che insieme fecero la Resistenza e
insieme consentirono a tante persone di mettersi al sicuro nella
Versilia ormai liberata. Ed è ancor più bello cercare di far questo
tramite il forum, che ai suoi tanti meriti potrebbe aggiungere quello di
aver facilitato e permesso questo lavoro. In questo senso inviterei
anche Guido a farsi vivo, dato che il suo silenzio in questo dibattito
comincia secondo me a diventare un po'... rumoroso!
Mi piacerebbe anche che presto potessimo
incontrarci assieme per conoscerci e parlarne direttamente, magari anche
presso Bergame visti gli impegni di lavoro che lo attendono. Spero sia
possibile e che non ci siano le stesse difficoltà trovate per l'incontro
sull'ambiente (che resta sempre da fare!). Pensateci e cerchiamo di
organizzare. Intanto, una buona Pasqua speciale a tutti i frequentatori
di questo topic.
Marco
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in
scrittura.