Il paese di Cornice


Cornice
Cornice è una frazione del comune di Sesta Godano in provincia della Spezia, a 390 metri s.l.m..È un tipico borgo di crinale la cui impervia posizione ha imposto agli abitanti un isolamento che non è stato sempre negativo ma anzi, in alcuni periodi, lo ha preservato da avvenimenti storici distruttivi.

L'andamento delle abitazioni, edifici in pietra, è lineare ed asseconda la particolare orografia del sito. I percorsi viari dell'abitato corrono esternamente al nucleo le cui case si affacciano sugli orti e si collegano con le vie di accesso al paese che sono quattro, compresa la strada comunale percorribile in automobile(si snoda dall'Aurelia fino al paese interamente sotto un fresco castagneto). Delle tre mulattiere, una, a sud, congiunge Cornice con Ca' di Vara, l'altra, a nord, con Mangia, l'ultima, ad est, è la strada vicinale" delle ville".

La splendida vista che si può godere dall'alto del borgo spazia a 360 gradi sui monti ricchi di vegetazione oltre che su altri paesi ( Brugnato, Borghetto,Bozzolo,Serò, Scogna, Godano) e rappresenta la caratteristica di maggior pregio di Cornice. Il territorio intorno, molto scosceso su tre lati (ad eccezione del versante verso nord - est) ha olivi, viti e soprattutto castagni che, fino alla seconda guerra mondiale hanno garantito il sostentamento degli abitanti. Fin dalle epoche più remote infatti, a causa della naturale povertà della regione, la gente era abituata a sopportare fatiche e stenti ed a lottare ogni giorno per la sopravvivenza. Gli abitanti di Cornice discendono, come quelli di Brugnato, dai Liguri Briniati, dal carattere forte e bellicoso che li ha aiutati a condurre una vita dura ma indipendente. Oggi il paese garantisce soggiorni tranquilli e, nello stesso tempo, facili collegamenti (in cinque minuti si può arrivare al casello di Brugnato, sull'autostrada A 12).

Un po' di storia.

Cornice divenne parrocchia, intitolata a S. Colombano, nel 1133, quando l'abbazia di Brugnato, dalla quale dipendeva la nostra Chiesa, fu elevata a sede vescovile. Da alcuni documenti importanti come l'estimo delle chiese della diocesi di Brugnato, redatto nel 1451 dal vescovo Antonio Uggeri, risulta che Cornice era un centro importante poiché pagava ogni anno un tributo rilevante ( due lire e dieci soldi) per quei tempi. La Chiesa attuale è stata consacrata il 26 giugno 1667 dal vescovo di Brugnato G.B.Di Dieci ma l'altare maggiore, in marmo, fu costruito solo nel 1708.

Nel 1260, anno di inizio delle pie confraternite, a Cornice fu eretta una chiesa della SS. Annunziata nella quale si celebrava la novena e la festa dell'Annunziata. Oggi l'edificio esiste ancora (locale ex oratorio ) ma la chiesa è stata sconsacrata negli anni '70. Il paese è caratteristico anche dal punto di vista architettonico per la presenza di passaggi voltati (vòte), percorsi coperti che un tempo erano più numerosi e permettevano agli abitanti di spostarsi da un capo all'altro del borgo senza uscire allo scoperto. Nei giorni di pioggia si poteva, e si può ancora per quelli rimasti, accedere ai fondi alle cantine ed alle stalle senza bagnarsi.

Un tempo (fino agli anni '60) l'asse viario principale del borgo era caratterizzato da un selciato in pietra che è stato poi cementificato a seguito di interventi molto discutibili. Alcune scalinate portano alla parte alta del paese dove sorge la Chiesa parrocchiale col campanile, in posizione dominante rispetto al resto dell'abitato. A Cornice, in epoca feudale, hanno dominato i Malaspina ed alcuni storici ritengono che il castello sia andato distrutto, come del resto quello della vicina Godano. Sembra certo che, sempre in epoca medievale, nel nostro paese esistesse un ospizio per viandanti poiché il borgo sorgeva su un'importante via di crinale non lontana da una delle tante diramazioni della Francigena, la strada più importante dei grandi pellegrinaggi medievali, passante per Arsina ed il monte Pietra Colice ( oggi passo del Bracco). Infatti i pellegrini che volevano dirigersi verso Santiago di Compostela, in Galizia,che come Roma e Gerusalemme era una meta importantissima per il Cristiano, lasciavano la via principale a S.Stefano( da qui la Francigena andava verso Luni ) e, attraversando la Val di Vara e la Liguria, arrivavano in Provenza per immettersi nella via Tolosana che li avrebbe condotti a Santiago.

Se consideriamo che le vie di crinale erano scelte dai pellegrini perché potevano viaggiare tranquilli, lontani dai pericoli del fondovalle( che assume importanza solo nel basso M.Evo), possiamo facilmente credere che Cornice fosse, all'epoca, molto frequentata. A questo proposito si può citare: "Val di vara" da "Liguria Guide"( Sagep):"Il fondovalle è attraversato dalla strada che valica la linea spartiacque e porta a Borgotaro, un'altra strada, salendo da Sesta alla Foce d'Agneta, conduce al passo del Rastrello e da qui a Zeri. Queste linee di valico furono percorse fin dall'antichità da strade attraverso le quali si svolgevano i traffici tra il Parmense e la Liguria orientale. Ecco perché vi si allineavano castelli, pievi, ospitali e borghi medievali.

Non è un caso, dunque, se nel territorio di Sesta Godano si trovano i centri storici più antichi e meglio conservati della Val di Vara, a partire da quel miracolo di edilizia rurale fortificata che sono Mangia e Cornice". La stessa guida dice ancora di Cornice: "…raggiungibile da una strada che si snoda in mezzo ai castagneti, immersa in una galleria così verde e così ombrosa che quasi non lascia trapelare la luce del sole. Il paese è come un palcoscenico con i praticabili costituiti dai muri in pietra delle case nei quali si aprono porte e scale o si spalancano archi improvvisi cui fa da sfondo la valle del Vara con la sua cerchia di monti". Continuando con le citazioni bisogna ricordare la poesia di Eugenio Giovando che è possibile leggere nel nostro sito.

IL DIALETTO DI CORNICE. Al loro arrivo in Val diVara i Romani impongono il latino ad una popolazione di origine caucasica che parlava una lingua propria. Alla caduta dell'Impero romano prende forma una nuova parlata che si allontana dal latino a causa delle influenze Franco-Provenzali e, successivamente, iberiche ed arabo-turche.


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