La vita è l'arte dell'incontro

Ampliare la visione

di Monica Bregola

 

Siamo uomini ed è nostro destino.

Imparare ad essere spinti verso mondi inconcepibilmente nuovi.

Il vedere è per uomini impeccabili. Tempra il tuo spirito, diventa un guerriero, impara a Vedere, ed allora saprai che i nuovi mondi che possiamo vedere non finiscono mai.

Carlos Castaneda

 

 

L’IO-TU è partecipato, non pensato.

Nella relazione IO-TU è implicito il superamento della dualità. E’ andare ‘oltre’ la visione frammentaria. Per superare l’illusione della separatività  vi è il bisogno di andare oltre la visione frammentata dell’altro, trascenderla. Lo sforzo di ‘andare oltre’ significa sviluppare una percezione globale ove vive l’interezza e l’amore è un’esperienza di interezza.

Nell’apprendere l’arte dei retti rapporti umani lo sforzo da compiere è di ampliare la visione, per spingersi oltre la mente giudicante, duale, ovvero separativa perché il giudizio crea separazione.

 

 

Visione Settoriale  Visione Globale

Il coraggio di rompere gli schemi

 

Un viaggio di scoperte
non consiste nel trovare nuovi paesaggi
ma nell’avere nuovi occhi.

Proust

 

L’essere umano ha bisogno di conoscere come spinta naturale che la conoscenza non è dare continuità o creare schemi, ma è entrare nello sconosciuto, è distaccarsi dal conosciuto per andare verso l’ignoto e la conoscenza dello sconosciuto è un fatto gioioso.

Portato nel rapporto umano è il coraggio di staccarsi dall’immagine consueta e sicura che ci siamo costruiti dell’altro, positiva o negativa che sia, per entrare in una dimensione sacra, è entrare nel TU , staccarsi dal conosciuto per conoscere l’altro davvero. Ognuno di noi costruisce immagini di sé stesso, degli altri, della vita (percezione settoriale) e se da un lato ciò è importante alfine di poter ‘ri-conoscere’ la realtà è pur vero che tali immagini spesso sono limitanti e limiti nella relazione. Se pensiamo che l’altro sia egoista vedremo di lui solo quell’aspetto e proietteremo su di lui solo quell’immagine e per uno strano gioco psichico l’altro recepirà quell’immagine e reagirà di conseguenza, più o meno inconsciamente, all’evento.

“Mi rendo conto che in tanti aspetti sono un automa, sono finto, sono un replicante. Di cose imparate, appiccicate addosso, di comportamenti, di “tu devi”.

Che momenti brutti queste prese di coscienza! Si salva proprio poco. Tutto viene messo in discussione, pensi all’età che hai e sei preso dallo sconforto.

La scoperta più grande, poi, è che sono io che devo cambiare, non gli altri.

E questa scoperta è enorme. E’ una freccia gigantesca che si gira di centottanta gradi, la luce che arriva dalla parte opposta a prima. Tutto è nuovo di colpo, la vita va reinterpretata in ogni suo aspetto a partire dal più insignificante, e capisci subito che nessun aspetto è più insignificante.

Sono rinato un’altra volta, questa è la netta sensazione, perché tutto è nuovo e da scoprire, c’è da muoversi piano e umilmente. Come si fa?”

 

 

Un po’ di pratica…

 

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”

Svolgimento: individuale  in gruppo;

Materiale:  creta;

Esercizio:

1.     mi metto in contatto con la creta, ad occhi chiusi, sento il materiale tra le mani, lascio che le mie mani comincino a dare una forma qualunque alla creta;

2.     quando ‘sento’ che quella forma è terminata la osservo;

3.     piano piano riprendo la creta fra le mani e ricomincio a modellarla lasciando che prenda un’altra forma;

4.     è consigliabile continuare l’esercizio nell’opera di scioglimento e ricreazione per più volte;

5.     condivisione dell’esperienza.

Effetti:

·        flessibilità interna, fiducia

·        favorire le capacità di cambiamento e trasformazione

 

 

Quando Incontro Il Mondo Del Tu?

 

Quando anche per alcuni fugaci momenti sono libero dalle zavorre dell’IO. Nell’aprirci al mondo interpersonale il TU è inclusione, accettazione completa che non ha significato di giustificazione bensì di assenza di giudizio.

E quando cade il giudizio?

Quando profondamente ho accettato e accolto ogni parte di me. Senza riserve.

Oltre il TU della memoria, del conosciuto, dell’apparenza, dell’illusione.

Il TU si eleva, ed è TU eterno. Il mio IO spogliato e reso libero incontra il TU reale: ed è amore. Io ti riconosco nella tua essenza e purezza originaria, nel tuo essere ciò che sei da sempre.

Più la visione è globale maggiore è la possibilità per noi stessi e per il TU di esprimere ciò che siamo realmente, una mente aperta percepisce il TU nella sua globalità, è infatti vero che il potenziale umano si sviluppa e si esprime attraverso la relazione.

L’incontro attiva i potenziali. Entrare in contatto risveglia le potenzialità di entrambi.

La relazione attinge ad un livello più alto e questo innalzamento produce il cambiamento: il TU diviene unità, non giudico fermandomi alle singole parti, alcune delle quali possono risultarmi sgradite, percepisco la globalità = libertà di essere.

E’ nella circolarità che ha luogo la relazione e la percezione globale crea energia che scorre tra noi, fluida e circolare.

Nell’IO-TU non abbiamo punti di riferimento, né la tendenza ad incapsulare dentro una forma mentis, né preconcetti, né fantasie ad inquinare l’incontro.

Allora vi è una costante rinascita ed eterno fluire e ciò che nasce è fiducia.

Visto in quest’ottica anche il conflitto può elevarsi a valore e ciò accade quando diamo ad esso un senso. Dare un senso all’evento ci permette di entrare nello spazio transpersonale della relazione e di fluire in un processo di crescita dove gli eventi reciproci non sono esperienze separate bensì parti di un’unità. L’effetto venefico del conflitto è di creare separazione. In questo nostro viaggiare fra i mondi, il conflitto può divenire reale opportunità.

Così un conflitto che ci vede frustrati nel nostro bisogno d’essere amati, può divenire l’evento attraverso il quale fare l’esperienza del nostro modo di amare possessivo ed egoistico (nel senso di egocentrato)  e di aprirci a nuovi orizzonti, spazi ancora inesplorati dell’amore (potenzialità).

Quando si sciolgono le ragioni della sofferenza (gli schemi cioè le illusioni) si libera l’amore. Molteplici sono gli effetti di questo ‘risveglio’:

·        Espansione di coscienza

·        Caduta del giudizio, esperienza della non-separatività

·        Capacità di ‘entrare in contatto’

·        Libertà di essere

·        Uscita dall’egocentratura

·        Esperienza di connessione profonda,

·        Esperienza  dell’unità

·        Esperienza della dimensione transpersonale

 

Quando cade l’illusione si apre la visione.

 

un po’ di pratica…

 

Nella storia collettiva, come in quella individuale,
tutto dipende dallo sviluppo della coscienza.
Questo porta gradualmente
alla liberazione dalla prigionia dell’incoscienza,
e pertanto apporta luce oltre che guarigione.

 

C. G. Jung

 

“Ti vedo… non ti vedo”

Svolgimento: gruppi di due persone

Materiali: fogli di carta, matite colorate, pastelli, gessetti

Esercizio:

1.     Come mi vedo?  Disegnare il proprio autoritratto (può essere un’immagine simbolica o fantastica: la principessa, un cuore, un fiore…);

2.     Ognuno condivide con il  partner il proprio autoritratto;

3.     Visualizzazione e ritratto del partner. Ad occhi chiusi entro in contatto con il mio partner e lascio che emerga un’immagine spontanea che lo rappresenta e che disegno;

4.     Condivisione con il partner di quest’ultima esperienza;

5.     Successivamente ogni partner metterà di fronte a sé il proprio autoritratto e il ritratto disegnato dal compagno di lavoro condividendone le differenze di ‘visione’.

Effetti:

·                 Consapevolezza delle immagini interne che abbiamo dell’altro

·                 Consapevolezza della nostra immagine nella relazione

·                 Flessibilità e disponibilità a riconoscere di noi e degli altri molteplici aspetti

·                 Accettazione della divergenza di opinioni e idee

 

I Cicli e il Cambiamento

Ogni ciclo della vita è e richiede un cambiamento. Rompere gli schemi significa entrare in contatto con i cicli e i ritmi della vita:  nascita, infanzia, adolescenza, il ciclo lavorativo, di procreazione… I tanti cicli della nostra vita ci chiedono una costante attenzione e flessibilità. Il ciclo come bardo, cioè punto di giunzione fra due stati, è ampliamento ed espansione, è il momento in cui la vita danza.

“Nei periodi di cambiamento è come se, progressivamente, la persona e tutto il suo contorno venga illuminata da una luce diversa, che ha un altro colore e un’altra provenienza. E tutto questo processo non è continuo ma è piuttosto a salti, con periodi che sembrano di arresto, o piuttosto di rumoroso silenzio, nel senso che messaggi e avvenimenti sembrano acquetarsi un poco ma sotto sotto si sente come un lavorio continuo, indipendente, e poi, in poco tempo se non in un attimo, ecco la luce diversa. E’ come alzare lo sguardo dopo averlo tenuto lungamente basso. Vedi e ti vedi diversamente. Il salto, per quanto piccolo, e direi che non esistono salti piccoli, è meraviglioso.”

 

Un po’ di pratica…

 

“Il ciclo della Vita”

Svolgimento:  Movimento corporeo in gruppo.

Materiali: musica, grandi fogli, colori.

Esercizio: una voce fuori campo narra i passaggi

1.     Sentiamo le radici;

2.     Sentiamoci il tronco che cresce e rami che si allungano e si alzano (effetto espansione dell’albero) alla ricerca della luce;

3.     Sentiamoci gemma sul ramo e l’effetto di apertura della gemma;

4.     Sentiamoci fiore e l’effetto del apertura del fiore;

5.     Sentiamoci frutto che cresce, matura, cade nel terreno e diventa portatore  di semi di vita;

6.     Sentiamoci seme;

7.     Sentiamoci accolti nel terreno, sentiamo che la terra è nutrimento;

8.     Disegnare ogni passaggio sui grandi fogli:

·        In quale albero, fiore, frutto mi sono riconosciuta/o?

·        Quali passaggi ho vissuto di più?

Effetti:

·        Liberazione energetica e capacità di espressione corporea;

·        Sentimento profondo di essere parte del ciclo della vita.

 

 

Comunicare Per Vivere

La comunicazione influenza il comportamento

Le regole che governano le relazioni umane sono essenzialmente quelle della comunicazione. La parola ‘comunicazione’ viene intesa generalmente in un significato verbale. In realtà è ormai famosa la scoperta che non si può non comunicare. Ogni volta che due persone o più si trovano insieme esiste  comunicazione in quanto in una situazione di interazione non è possibile non avere un comportamento e questo ha valore di messaggio: fare, non fare, parlare o tacere, tutto ciò influenza gli altri nei loro comportamenti i quali risponderanno a questa comunicazione.

 

Consapevolezza come strumento

La chiave affinché le leggi della comunicazione divengano strumenti utili per stabilire retti rapporti umani è la consapevolezza verso noi stessi e verso gli altri. Per poter comprendere l’altro infatti occorre prima di tutto che noi riconosciamo ciò che stiamo provando: pensieri, emozioni, sentimenti = autoconsapevolezza. Quando questo primo ed essenziale atto non viene compiuto questi sono gli effetti:

·        L’altro non viene visto per ciò che è, ma viene usato come schermo sul quale noi proiettiamo noi stessi;

·        Esiste sono il mondo come lo vediamo noi (schemi) e le altre visioni possibili vengono respinte o rifiutate, il mondo esterno viene riconosciuto valido solo se rientra nello schema che ce ne siamo fatti e  tutto ciò è causa di profondi e dolorosi conflitti.

 

Il Linguaggio dell’Amore

 

Ciò che noi vediamo o sentiamo del TU non è mai l’uomo potenziale ma sempre qualcuna delle sue espressioni, L’uomo potenziale  sta al di là delle nostre percezioni sensoriali.

L’esperienza dell’uomo potenziale trascende i limiti del linguaggio e dei sensi, così come la realtà assoluta non è una conoscenza che passa attraverso l’intelletto e i sensi, lo stesso è dell’uomo potenziale: la sua conoscenza è una profonda intuizione che tutto comprende dalla costituzione biologica alla sfera psichica… ma che ‘contemporaneamente’ vede queste come espressioni dell’essenzialità dell’essere.

Il linguaggio ordinario risulta inadatto a descrivere l’esperienza della relazione.

E’ l’uomo potenziale che si rivela e che trascende la barriera dei sensi per essere colto e veduto nel cuore dell’essere, del mio essere che lo accoglie, ne testimonia la grandezza oltre i limiti della personalità ed è infinitamente riconoscente nel partecipare della visione originaria.

“Tutto è da “conoscere” di nuovo, da nuovo, con la sensazione, prima curiosa poi bellissima, che sono le persone e gli avvenimenti che cominciano a descrivere sé stessi, e non tu a descriverli…è molto di più di quello che prima era intuizione o sesto senso…ricordo la sensazione come di assistere a un filmato, probabilmente perché mi mancavano i punti di riferimento, mi mancava il me-che-classifico, il me-che-si-aspetta.

Persone, comportamenti: c’era questa chiarezza strana che mi faceva pensare: ma come facevo prima a non vedere…riflettendo mi rendevo conto che prima non è che non vedessi, è che quel vedere era incompleto, corto, istantaneo, scollegato dallo svolgersi degli avvenimenti, inutile per comprendere bene.”

 

Un po’ di pratica…

 

“Percezione globale, percezione settoriale”

Svolgimento: individuale in gruppo;

Materiali: una rosa;

Esercizio:

percezione settoriale

1.     osserviamo con attenzione la rosa;

2.     osserviamo con attenzione il gambo, poi le foglie, poi i petali;

3.     sentiamo intensamente il suo profumo

4.     immaginiamo di toccare il fiore e di sentire i petali vellutati;

percezione globale

5.     ora diamo tutta la nostra attenzione alla rosa nella sua totalità, percepiamo la sua interezza che è più della somma delle parti, sperimentiamo l’unità della rosa.

Effetti:

·        ampliamento della visione

·        sviluppo della mente sintetica

·        capacità di cogliere l’interezza

 

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