Argomenti trattati:

 

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 L'autore ringrazia i collaboratori:

    I propri familiari, in particolare la moglie Anna, per la collaborazione ed i consigli;

    Clara Cravos per i suggerimenti e la consulenza sulla traduzione della pagina 1 indice delle caratteristiche  costruttive;

    Prof. De Astis per la descrizione sui trattamenti dell'acciaio e sul reperimento dei componenti meccanici;

    Dott. Martino Paolucci del CNR di Roma per le indicazioni ed i suggerimenti durante il workshop sull'idrogeno del 24 Ottobre 2002.

   Andrea da Tenerife (Isole Canarie) per i suggerimenti sul serbatoio termico e la recensione sull'idrogeno

Recentemente (novembre 2004) hanno espresso il loro interesse a realizzare tale concentratore solare il Sig.Adriano Riatti di Cavriago (Reggio Emilia), suo figlio Paolo, Ingegnere Aeronautico, insieme ad un gruppo di sperimentatori nell'aeronautica e nell'astronomia, tra i quali il Sig. Carlo, pilota di aerei ultraleggeri ed il Sig.Claudio, progettista di un telescopio Newtoniano di notevoli caratteristiche (vedi foto).

I sig.ri Lino Terzi, Paolo e Adriano Riatti hanno anche ricostruito, presso la Bottega Aeronautica " La Capannina" di Cavriago in scala 1:5 il mitico caccia RE 2005; vedi link:

 

http://www.infoaviazione.it/Segnaliamo/ritornoReggianeRE2005.htm

 

Il Sig. Carlo Panciroli ha invece realizzato in laboratorio, insieme al figlio un motore a 2 tempi da 175 c.c. di cilindrata in gradi di sviluppare ben 20 Cv, per aerei ultraleggeri o parapendio a motore.

 Collegamenti utili:

    www.windpower.org/tour/index.htm     sito sull'energia eolica molto ben documentato.

http://www.elettricita.ch/new/energia_ambiente/ecologia3/ecologia3.htm  (ecologia; Università Svizzera)

http://www.enea.it

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 Lettere inviate e pubblicate:

Lettera pubblicata sul giornale di Trieste "Il Piccolo" del 29 luglio 2002.

Spett. Redazione de Il Piccolo,

ho letto con interesse l’articolo di Giorgio Lago "Salviamo la Terra" pubblicato sul Vostro giornale il 14/07/2002.

Ad un tale articolo, che descrive in modo equilibrato ed obiettivo un futuro apocalittico per l’ambiente nel quale viviamo non si può che rispondere con proposte e soluzioni forti, che coinvolgano le singole persone, responsabilizzandole e rendendole protagoniste della costruzione del proprio futuro.

Insegno elettronica e telecomunicazioni in un Istituto Professionale di Genova ma mi interesso anche di energie rinnovabili ed ho pubblicato sul mio sito personale: http://digilander.iol.it/digitalrino una descrizione dettagliata su come costruire un concentratore solare partendo da semplici specchi quadrati opportunamente disposti su pannelli piani.

Mediante un motore ad aria calda che segua il ciclo Brayton, sufficientemente leggero date le piccole potenze in gioco, con una superficie complessiva di 6 m² dovrebbe riuscire a produrre 1 Kw di potenza elettrica oltre all’acqua calda, a differenza delle celle fotovoltaiche tradizionali che, oltre a produrre solo energia elettrica, occuperebbero una superficie almeno doppia; in più sarebbe costantemente orientato verso il sole, che porta ad un altro raddoppio della potenza media ottenibile rispetto al fotovoltaico in in posizione fissa (ad esempio sul tetto di casa).

A favore delle celle fotovoltaiche resta la capacità di produrre energia anche con cielo nuvoloso, ma in tal caso la potenza generata non supera il 10% o il 20% di quella massima.

Se 50 milioni di Italiani installassero tale concentratore solare nel proprio giardino o "adottassero" un tale dispositivo installato in terreni assolati o lungo i bordi dei terreni agricoli, dove le coltivazioni dovrebbero sopportare solo saltuariamente l’ombra di tale concentratore che si sposterebbe secondo il percorso del sole, si occuperebbe solo l’1 per mille del territorio nazionale e si avrebbe a disposizione una potenza complessiva di ben 50 Gigawatt, più che sufficienti a coprire i fabbisogni energetici nelle giornate di sole, proprio nel periodo di maggiore richiesta, cioè nelle ore diurne; la potenza eccedente potrebbe inoltre essere accumulata nelle centrali idroelettriche predisposte, pompando acqua dal basso verso la diga ed utilizzando tale energia in assenza di sole.

Dopo lo sviluppo dei trasporti, che ha visto la produzione di massa dell’automobile e delle comunicazioni ed elaborazione dei dati, con la produzione di massa dei personal computer, penso sia arrivata l’era del "personal" nel campo delle energie rinnovabili, a mio parere il miglior modo di utilizzare l’energia da fusione nucleare proveniente dal sole, essendo le centrali a fusione nucleare ben lontane dall’essere realizzate e discutibili sul piano della sicurezza ambientale.

La produzione di massa di tale concentratore potrebbe inoltre interessare anche le aziende automobilistiche, almeno per la produzione del motore, con positivi effetti sull’occupazione, sopratutto in un momento di relativa crisi come quello attuale.

Mi piacerebbe sentire il Vostro parere in proposito; potete utilizzare gli scritti ed i disegni presenti sul mio sito con la sola richiesta di citare l’autore.

Distinti saluti.

                            Ing. Zefferino Pavanelli

e-mail: zpavanel@libero.it

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 Programmi previsti:

    software per simulare il funzionamento del motore a ciclo Brayton

 

Telescopio "Newtoniano"   progettato da Claudio Bertozzi e realizzato dal gruppo di astrofili GASI di Iano di Scandiano (RE) coordinati da Guido Grazioli.

(visionato anche dall'astronoma Margherita Hack)

 

Alcune delle immagini che rappresentano le sensazioni (di Clara Cravos)  dopo la lettura del sito (dicembre 2003):

Cloud (nuvola):

Cyclonegraham (ciclone):

Fire_starter (scintilla di accensione):

Idee luminose:

 

 

 

 

IL RITORNO DEL Reggiane RE 2005

 

 

 

Realizzato presso la Bottega Aeronautica " La Capannina" di Cavriago da Lino Terzi, Paolo e Adriano Riatti in scala 1:5 il mitico caccia RE 2005 ha preso il volo sulla pista erbosa della nuova e bella aviosuperfice di Castellazzo di Reggio Emilia.

 

Pilotato dal C.te Giacinto Melegari, del gruppo aeromodellisti "Top Gun" di Castellazzo il Sagittario, cos’ veniva chiamato l’ aereo costruito a Reggio Emilia negli anni 40, ha eseguito diverse figure acrobatiche deliziando i presenti tra i quali i "nonnini" Renato e Glauco ex dipendenti delle Officine Reggiane .

 

Il Re 2005, interamente progettato e costruito nelle Officine Reggiane negli anni 40 venne considerato dagli Alleati l’ aereo piu’ significativo prodotto in Italia nel periodo bellico.

 

Il bombardamento di Reggio Emilia del 44 blocco’ di fatto la produzione del velivolo e successivamente non venne utilizzato il know-how sviluppato dalle maestranze reggiane e cosi’ si persero queste avanzatissime tecnologie.

 

 

Reggiane Re. 2005 "Sagittario"

Caratteristiche Monoplano monomotore da caccia / intercettazione
Anno di Costr. 1942
Primo Volo maggio 1942
Progettista Ing. Roberto Longhi – Ing. Antonio Alessio
Equipaggio n. 1
Ap. Alare 11,00 m.
Lunghezza 8,73 m.
Altezza 3,15 m.
Sup. Alare 20,40 mq.
Motore 1 Daimler Benz DB605A –12 cilindri a V poi 1 Fiat Ra. 1050 R.C. 58 Tifone da 1475 cv (potenza di decollo); 1355 cv (potenza a 5700 m.)
Peso max 3610 kg.
Peso a secco 2600 kg.
Armamento 3 cannoncini Mauser da 20mm e 2 mitr. da 12,7 mm
Velocità max. 628,5 Km/h ( a 6950 m )
Tangenza prat. 12000 m
Autonomia 1250 km
Produzione 32 velivoli compresi i due prototipi e 8 velivoli modificati in allestimento specifico per la Luftwaffe
Varianti Re. 2005 MM 495 con elica VDM tedesca e motore DB 605 A1

 

Motore a 2 tempi da 175 c.c. costruito dal Sig. Carlo Panciroli

 

Concentratore solare installato presso un centro sociale del comune di Fidenza

 

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