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M’immagino un giovanissimo lettore, una giovane lettrice avida di manga. Entrano in edicola e subiscono immediatamente il fascino della splendida, scarna copertina. Un Angelo che accenna un sorriso triste. La lettura, invece, non sarà semplice, affatto. L’autore è quel Mohiro Kito che ha mietuto tanto successo col suo Narutaru (su Kappa Magazine, la rivista ammiraglia della Star Comics). Ma qui non c’è ironia, se non quella crudele che parla della morte; c’è però poesia, una poetica triste e cosciente della fine e della caducità di tutto ciò che vive. E di tutto ciò che è meccanico. In un momento nel quale tanto parlare si fa intorno ad A.I.-il film di Spielberg
tratto da un’idea di Stanley Kubrick- la lettura di quest’opera disegnata, questo manga, ci porta a riflettere sul significato della libertà, dell’amore, del volo e della morte, anticipando di ben quattro anni alcune delle tematiche del film di cui sopra. Quanto ben di dio per un “semplice” manga dai disegni affusolati e dalle atmosfere un po’ steampunk un po’ “praterie alla Georgie”. Davvero: i Giapponesi raccontano in un modo molto diverso dal nostro, forse sono più liberi dalle sovrastrut-
ture narrative che, talvolta, soffocano l’Occidente. Sappiamo che Pinocchio è noto in tutto il mondo e anche, anzi: proprio, i Giapponesi gli sono particolarmente affezionati. Come in Pinocchio anche ne Le Ali di Vendemiaire abbiamo angeli artificiali dotati di coscienza, prigionieri di Mangiafuoco ben più crudeli e spietati dell’originale; preti morbosi e “gentiluomini” pronti a spezzare, amputare, decapitare… Nulla a che fare con lo splatter, anche se le creature artificiali avrebbero da ridire su quest’ultima affermazione (se volete saperne di più, se ciò che qui è scritto pare eccessivo, non avete che da leggere il manga per rendervi conto di persona). Fanno spesso capilino, tra una vignetta e l’altra, alcune lapidi, come a farci presentire il sapore di morte che si respira in tutto il manga; morte talvolta evitata per un soffio, ma un angelo (artificiale?) ricorda al protagonista del momento –e ricorda quindi a noi che leggiamo- che ogni attimo è regalato, che il tempo per quanto concetto astratto, è per l’uomo bene prezioso, ma mai più prezioso della libertà. L’aspirazione al volo, così bramata e così impossibile da ottenere se non tramite artifici meccanici, è qui 
tema narrativo fondamentale. E, ancora, si affronta in tono  tutt’altro che lieve il tema della  dipendenza, della malattia, della crescita. Questo è un manga del quale non si riesce a immaginare quale possa essere il fruitore naturale, il target: e non è ciò un bene per il Fumetto? Io credo di sì,assolutamente. A chi potra piacere? Agli amanti delle atmosfere steampunk? Qui di steampunk c’è solo un breve
accenno, come una veloce metafora di un mondo che non-cè-ma-potrebbe-essere(stato). Non è uno shojo e l’azione è misurata, come se la parte più importante della narrazione si svolgesse nella mente del lettore. Un Grand Guignol di legno e metallo, chiese cattoliche all’orizzonte, paesaggi che potrebbero essere ovunque e da nessuna parte. Certo: se fosse uscito per la Vertigo, a colori, disegnato all’americana, forse avrebbe avuto un pubblico sicuro e più definito. E invece è un piccolo volumetto, con qualche accenno di occhioni, una sceneggiatura scarna e perfetta, onirica, strana… Riporto qui il breve cenno tratto dalle anticipazioni sulle uscite di settembre del sito www.manga.it : “Dall’autore di NARUTARU (l’apprezzatissima serie-rivelazione pubblicata mensilmente su Kappa Magazine) ecco un’incredibile storia in due parti che vi affascinerà con le sue
atmosfere oniriche e steampunk allo stesso tempo. Lasciatevi catturare in questo volo di angeli artificiali, e addentratevi in un inizio del XX secolo che, forse, è esistito in una realtà parallela alla nostra La seconda e ultima parte sarà pubblicata su Storie di Kappa 87.” Quattro episodi, forse autoconclusivi o che forse, invece, avranno un legame tra loro che soltanto il secondo volume potrà chiarire. In ogni episodio qualcuno dovrà crescere, qualcuno morire, qualcuno volare; ma tutti dovranno decidere su qualcosa di molto importante. Mi rendo perfettamente conto che questa è una “recensione” atipica e che la mia scelta di non fare riassunti o anticipazioni può causare confusione o disorientamento. Questo è un manga intenso, nel quale la storia in sé, se riassunta o narrata qui, verrebbe banalizzata, stravolta, negata. Leggete il manga, certamente, alla fine, sarete d’accordo con me. Emozioni.
Orlando Furioso
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Ottobre 2001