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Si torna negli
anni ’80… I Vagh sono il progetto ideato dal chitarrista svedese Robin Vagh,
amante delle sonorità di quegli anni e deciso a ricordarci quelli che lui
definisce “the best of times”. In “Sands of time” ci sono tutti gli
elementi caratteristici del genere, ed i pezzi, quasi delle colonne sonore da
film anni ’80, sono tutti incentrati sui tipici ritornelli cantabili e di
facile presa. Il suono scelto per la chitarra dona una certa pesantezza
all’insieme, forse un elemento leggermente fuori luogo per proposte di questo
tipo. Per il resto le linee melodiche e il songwriting rispecchiano i canoni del
genere, e possiamo sicuramente affermare che l’originalità non rappresenta il
punto di forza della band di Vagh e soci. Va tuttavia precisato che, forse, il
raggiungimento di questo obiettivo non è l’interesse primario dei nostri,
indirizzati più che altro a riprendere certe sonorità considerate senza dubbio
“datate” e a riportarle alla nostra attenzione… Inutile, quindi, perdersi
in discorsi del tipo “tutto già sentito”. Lasciatemi dire soltanto che la
ballad “Alison” è inascoltabile, la voce di tale Noomi Stragefors è
assolutamente inadeguata… Un disco che sarà apprezzato soltanto dai
nostalgici, da apprezzare per il coraggio e la passione. TRACKLIST:
Tricky
/ Book of shadows / Sands of time / Blue collar proud / Hypnotized / Alison /
Coldblooded lover / Sleepwalking / Born yesterday / In the heat of the night
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