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L'editoriale

La forma alternativa di donna - 03/11/02

 

Quale alternativa alla donna odierna? Alla luce dei fatti fin ora commentati, tutti i punti sono a sfavore del sesso maschile.  La donna è capace, in un attimo, di catapultarsi dal sentimento più profondo per un ragazzo al vittimismo più egoista.  L'alternanza dei loro comportamenti è condizionata dalle offerte del mercato maschile, non in grado di auto-regolarsi: l'errore più grande che può fare il maschio è quello di approfittare e non rinunciare ai bisogni sessuali immediati di una donna.

Quindi che alternativa hanno gli uomini? Cosa può riempire quel loro vuoto sentimentale e sessuale? Cosa? Mi viene in mente la prostituzione. Ma siamo sicuri della soddisfacibilità dell'uomo?

Si parla spesso della riapertura delle case chiuse perché l'opinione pubblica è scandalizzata dalla presenza delle prostitute o dei quartieri ghetti dove si esercita la professione. E ad essa si aggiunge il giudizio negativo degli uomini che usufruiscono del servizio.

Io credo che debbano essere giudicate le persone che sostengono quelle tesi. Lo dico con tranquillità perché a volte non ci si chiede mai se nelle nostre famiglie ci siano delle persone che si prostituiscono o vanno dalle prostitute, però senza essere pagate o senza pagare. Perché il punto essenziale è questo.

Non basta vivere sulla strada, o pretendere il pagamento volta per volta della prestazione giornaliera, per essere puttana!

Se proprio dovessimo essere rigorosi, a norma di definizione di prostituta, la donna che si fa mantenere da uno ricco lo è anche. E lo sono anche le donne in "carriera" ("carriera" costruita con poca carriera alle spalle, e molte concessioni sessuali!). E lo sono anche le donne che (a me personalmente) confidano che l'interesse per un ragazzo si misura in soldi e bellezza.

A questo punto mi chiedo:

1) Il termine puttana, lo vogliamo usare bene?

In fondo, la prostituta, così come la vediamo sulla strada, ottiene il capitale delle sue prestazioni, sotto forma di rendita giornaliera. La prostituta, vista nel mondo perbene, assume il capitale delle sue prestazioni, sotto forma di accumulazione iniziale (l'uomo che la mantiene è già ricco), o finale (l'uomo che la mantiene è anziano, e l'attesa della sua morte è alta, perché ad essa corrisponderanno i benefici della successione).

2) Il termine puttana, in senso dispregiativo, è proponibile di più a quelle dichiarate o a quelle non dichiarate?

3) Il dichiararsi "puttana" costituisce reato?  Con la riapertura delle case chiuse, la risposta è "SI". La casa chiusa non è altro che un carcere per le donne che si concedono a pagamento. Un carcere ingiusto se consideriamo che altrettante donne non dichiarano la professione, ma la esercitano direttamente o indirettamente. Come dire "La legge è uguale per tutti"?

E poi, è immorale stare sui marciapiedi?

Parlano di moralità gli uomini che non soddisfano il loro bisogno sessuale o quelli ai quali le donne la danno subito?

Parlano di moralità le "puttane" non dichiarate o le donne che credono solo nei sentimenti?

Attenzione: nella risposta c'è il significato della prostituzione.  Se ci chiedessimo: "Perché mai nasce la prostituzione?" risponderemmo " In genere la prostituzione è alimentata dal bisogno maschile, non sempre soddisfatto dalle donne". E non vi sembra una risposta anche alla presa di posizione della moralità?

Dopo questa riflessione potreste chiedermi: "Dato che credi più nelle prostitute che nelle donne non praticanti, perché non vai dalla prostituta a soddisfare i tuoi bisogni?". La risposta che darei sarebbe questa: "Ammiro di più chi fa la puttana di mestiere piuttosto che quelle che si comportano da puttane e non lo fanno per lavoro.  A volte si vive nella speranza di offrire la propria unicità fisica solo a chi non la lega ad un atto materiale e/o soprattutto a chi la unisce a quella sentimentale.  Il problema è che spesso non ci accorgiamo della falsità di quello che ci circonda e finché un uomo ha questa speranza, fa finta di non vedere prostitute.... ma quando la speranza termina l'uomo soddisfa il suo bisogno fisico, però purtroppo non colma quel vuoto che avrebbe voluto riempire."

Qual è allora la forma alternativa della donna? Qual è? E' quella di difendere se stessa. E' quella di capire questi ragionamenti . E' quella di difendere il suo aspetto evitando la legalizzazione della prostituzione mediante le case chiuse. E' quella di non giudicare le professioniste della prostituzione. E' quella di non giudicare gli uomini che vanno dalle prostitute. Questa deve essere la nuova donna. Non è tanto l'incomprensione o lo sdegno che ridurrà il problema della prostituzione. E neanche gli apparati anti-prostituzione delle forze dell'ordine. La prostituzione si risolve alla radice:

1) Dare forme alternative di lavoro alle donne che esercitano la professione per poter vivere, visto che esistono puttane che fanno altri lavori:-)

2) Il cambiamento della donna, che deve aprirsi ai problemi maschili: non socchiudere il sesso e i sentimenti ad un sottoinsieme di uomini rendendo quest'ultimi detentori supremi della femminilità, e alimentando nell'altro sottoinsieme, restante e più cospicuo la ricerca dell'alternativa prostituente.

:-)

 

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