GLOCKENSPIEL
o METALLOFONO
Strumento
idiofono a percussione, consistente in una serie di lamelle metalliche intonate
cromaticamente e disposte su due file. Lo strumento è suonato con l'ausilio di
due bacchette e produce un suono argentino, simile a quello di una campanella.
Possiede un'estensione che può variare dalle due ottave e mezza alle tre
ottave, partendo dal quarto do sopra il do centrale, e la sua notazione viene
effettuata due ottave più in basso rispetto ai suoni reali emessi. Il
glockenspiel può essere utilizzato anche dalle bande e viene, in questo caso,
montato su un supporto verticale. Le lamelle vengono così disposte in una
cornice a forma di lira. Il glockenspiel utilizzato in orchestra è suonato
orizzontalmente; a volte è munito di tastiera, in modo da permettere
all'esecutore di suonare un maggior numero di note simultaneamente. Parti
orchestrali per glockenspiel sono presenti nel Flauto magico (1791) di Wolfgang
Amadeus Mozart e nella Valchiria di Richard Wagner. Una variante del
glockenspiel è la celesta, nella quale le lamelle di metallo sono sospese sopra
risonatori di legno e sono suonate tramite un sistema di martelletti comandato
da una tastiera (come avviene nel pianoforte) e da una pedaliera. Brevettata nel
1886 dal costruttore francese Auguste Mustel, la celesta venne utilizzata per la
prima volta nel balletto Lo Schiaccianoci (1892) di Pëtr Ilic Cajkovskij. Sia
il glockenspiel sia la celesta sono classificabili fra i metallofoni (simili a
uno xilofono, ma con lamelle di metallo e non di legno).