La Mèsola 2727 m     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Passo Fedaia (2044 m), raggiungibile in due modi:
  1. risalendo la Val di Fassa fino a Canazei, da cui una strada asfaltata conduce, attraverso le frazioni di Alba e Penìa, al Pian Trevisan (1717 m) e successivamente sulla sponda del grande bacino idroelettrico della Fedaia, all'altezza del passo (12 km da Canazei);
  2. risalendo la Val Cordevole fino a Caprile, da dove si imbocca la strada della Val Pettorina che, attraverso Rocca Piètore e Sottoguda, raggiunge la bella conca di Malga Ciapela (stazione di partenza della funivia della Marmolada): una strada, asfaltata ma molto ripida, conduce al Passo Fedaia (19 km da Caprile).

All'inizio del lago, in versante fassano, sorge il bel Rifugio Castiglioni alla Marmolada, presso il quale è consigliabile lasciare l'auto.

Descrizione Dal Rifugio Castiglioni si prende il sentiero 601 ("Vièl del Pan"), che inizia ad inerpicarsi ripidamente sulle falde prative della Catena del Padòn. Mano a mano che si sale, il fronteggiante Ghiacciaio della Marmolada è sempre più imponente e spettacolare. Raggiunto un panoramico poggio erboso (2349 m, h 0,40) si lascia il sentiero principale per prendere una traccia sulla destra che traversa quasi orizzontale i ripidi prati e, con un'ultima salita tra splendidi pascoli, conduce alla sella prativa di Porta Vescovo (2478 m, h 1,15). Qui sorge la stazione di arrivo della funivia in partenza da Arabba, possibile accesso alternativo. Nei pressi della stazione funiviaria sorge anche il Rifugio Porta Vascovo. Bella vista sulla Marmolada e, sul versante opposto, sul Gruppo di Sella, sul quale emerge la piramide del Piz Boè (3151 m). Da qui ci si dirige a destra (indicazioni per la "Via Ferrata delle Trincee"), dove appare evidente la scura cima della Mèsola, la più alta elevazione del sottogruppo del Padòn. Tralasciando la traccia che conduce in breve all'attacco della ferrata (difficile ed esposta), si prosegue in piano tra prati e macereti, finchè si giunge alla base di un evidente canale erboso che sale ripido fino alla forcella di divisione tra le due cime della Mèsola (Occidentale ed Orientale, h 1,25). Abbandonato il sentiero, si risale detto canale, con fatica ma senza alcuna difficoltà, a parte la grande ripidezza che impone una certa attenzione, fino alla forcelletta cui fa capo (h 2); sull'altro versante precipita una verticale parete rocciosa su un tetro canalone che confluisce in Val d'Ornella (bella veduta sull'abitato di Arabba). Da questa forcelletta è possibile, utilizzando l'ultimo tratto della ferrata (di minore difficoltà) che sale a sinistra, raggiungere la vetta occidentale della Mèsola, la meno elevata; per salire alla vetta orientale, si deve proseguire per una traccia sulla destra che si inerpica con diversi tornanti sulla cresta fino ad un ripiano con grandi massi (caverna di guerra, h 2,15), alla base dell'appicco roccioso terminale della Mèsola. Di qui il sentiero prosegue in grande esposizione per una esigua cengia che aggira un aereo spigolo: aggirato questo spigolo, dovrebbe essere possibile raggiungere il versante orientale e di qui facilmente la vetta. A causa della mancanza di materiale di assicurazione, l'ultimo tratto di salita non è stato affrontato. Il ritorno si effettua per lo stesso itinerario di salita in h 1,30.
Tempo totale h 4 - 4,30
Difficoltà EE
Dislivello circa 700 m
Ultimo sopralluogo agosto '94
Commenti Periodo consigliato: metà giugno - fine settembre

Itinerario molto panoramico; nonostante la relativa brevità, è piuttosto faticoso, e non risulta del tutto chiaro il proseguimento dell'itinerario dal terrazzino con i grandi massi: secondo il libro di Visentini, infatti, dalla forcelletta di divisione tra le due cime, con alcune svolte il sentiero condurrebbe direttamente sulla cima più alta. In realtà, il percorso non sembra così elementare.