Collac' 2715 m     

Home Catinaccio Marmolada Sassolungo e Sella Latemar Pelmo e Civetta Croda da Lago e Nuvolau Tofane Antelao Sorapiss e Marmarole Dolomiti di Sesto

Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Conca del Ciampac' (2180 m), raggiungibile comodamente in funivia da Alba di Canazei; nei pressi della stazione superiore della funivia, ai margini della conca, sorgono tre rifugi: a destra, la Baita Toni Valeruz, di fronte il Rifugio Ciampac' ed il Tobià del Jagher. La conca del Ciampac' è anche raggiungibile a piedi da Alba, per carrareccia sterrata, in h 1,45.
Descrizione Dalla stazione superiore della funivia si prende quell'evidente stradetta che si inoltra serpeggiando nella vasta conca prativa, purtroppo deturpata dagli sbancamenti per i numerosi impianti di risalita; sulla sinistra incombe l'alta muraglia del Collac' (questo è il versante dove sale la Via Ferrata dei Finanzieri, difficile itinerario ora forse smantellato, informarsi!), mentre sulla destra è l'ampia parete nerastra della Crepa Neigra (2534 m), ben riconoscibile fin dal fondo della Val di Fassa. Superati i rifugetti ed alcune baite, il sentiero continua sul fondo della conca fino ad un bivio: tralasciando il ramo di destra, diretto alla Sella del Brunec (2428 m, vedi itinerario Passo di San Nicolò), si prende quello di sinistra, che tende gradatamente a piegare verso Est, mentre la pendenza aumenta sempre più. Si imbocca così il largo canale erboso racchiuso tra i contrafforti del Collac' (a sinistra) e del Sasso Nero (2601 m, a destra) e, con salita nell'ultimo tratto ripidissima, anche se elementare, si raggiunge la larga insellatura della Forcia Neigra (2512 m, h 1). Di qui si apre la meravigliosa vista della Val Contrin, dei Vernel, della Marmolada (quasi di profilo) e del blocco Cime d'Ombretta - Sasso Vernale; alla base della parete Sud della Marmolada, si nota l'ampia sella del Passo d'Ombretta (2704 m). Dalla Forcia Neigra, si tralascia sia il sentierino che, aggirato il Sasso Nero sul versante di Contrin, passa dal colletto tra questo e l'ardita Torre Dantone, diretto al Passo di San Nicolò, sia i ripidi ed infidi pendii che scendono verso il fondo della Val Contrin (la discesa da questo lato, anche se descritta come facile, richiede sicuramente attenzione e piede sicuro); si prende invece quella traccia, ben evidente, che traversa in piano alla base delle rocce del Collac', in ambiente erboso ma esposto. Una ripida ma breve discesa permette di aggirare una grande quinta di roccia e, dopo un altro traverso rasente alle rocce in ambiente precipite, si toccano le ghiaie di un ampio canalone che incide tutto il fianco sud-orientale della montagna, canalone la cui esistenza è insospettabile dal basso. La vecchia via normale risaliva il canalone sul fondo, dove la grande friabilità poteva causare problemi: il nuovo tracciato si svolge quindi sulla sponda sinistra, all'inizio per facili coste prative, poi per roccette abbastanza sicure. Lungo tutta la salita, comunque, le corde metalliche consentono di procedere in sicurezza. In alto, quando ormai oltre il Sasso Nero è visibile la Catena di Costabella - Uomo, il canale presenta una strozzatura: un traverso un po' delicato, ma assicurato dalla corda fissa, consente di raggiungere, ormai alla base del testone roccioso della vetta, una placconata rocciosa piuttosto ripida. Risalita la placconata grazie anche ai pioli metallici, si tocca la forcellina cui il canalone fa capo, ormai sulla cresta principale: bella vista aerea sulla conca del Ciampac', sulla fronteggiante Crepa Neigra e sui più lontani gruppi del Sassolungo, del Catinaccio, del Latemar e della Vallaccia. Dalla forcelletta si traversa, nuovamente sul versante del Ciampac', per una larga cengia fino ad un'altra più stretta forcella, dove si risale un camino di tre metri grazie ai pioli e alla fune; si arriva così all'ultima crestina che si risale senza difficoltà, tralasciando negli ultimi metri l'uscita della Ferrata dei Finanzieri sulla destra, fino in cima (2715 m, h 2,30). Panorama a giro d'orizzonte (la vetta è piuttosto isolata), e particolarmente istruttivo sull'orografia del Gruppo della Marmolada; impressionante la vista a volo d'uccello su Alba, circa 1300 m più in basso. Ritorno per la stessa via di salita in h 1,45.   
Tempo totale h 4,15 - 4,30
Difficoltà EE
Dislivello circa 600 m
Ultimo sopralluogo agosto '94
Commenti Periodo consigliato: luglio - fine settembre

Itinerario molto panoramico e poco faticoso; uno dei più raccomandabili del Gruppo della Marmolada. Certo da non sottovalutare, è consigliabile per esempio non soffrire di vertigini, ma il tracciato è tutto sommato sicuro e i pochi punti scabrosi sono ottimamente attrezzati. Ottima occasione per l'escursionista di scalare una cima ardita mantenendo le difficoltà alla sua portata.