Analizzando attentamente le relazioni tecniche proposte dalla Ditta Fri-el Spa e i relativi atti amministrativi dell’attuale amministrazione comunale il Coordinamento ha rivelato delle imprecisioni tecniche e delle illegittimità amministrative.

Secondo la sentenza n.1785/2003 del TAR Puglia “costituisce regola di buona amministrazione che l’Ente pubblico ceda i propri beni alle migliori condizioni di mercato, tenendo conto del valore degli stessi e della capacità di produzione della ricchezza secondo le stime dei propri organi tecnici. Pertanto, nell’esercizio della sua attività funzionalizzata è giusta regola che l’Amministrazione effettui la scelta del contraente basandosi sull’offerta più adeguata e non in conformità a mere valutazioni soggettive (…)”. La stessa sentenza in conclusione chiarisce che le amministrazioni devono attuare “una seria formulazione delle proposte d’interventi” sostenuta da “una ragionata e programmata utilizzazione del territorio comunale ai fini dello sfruttamento e della distribuzione razionale delle sue risorse (…)”.

Inspiegabilmente il Consiglio Comunale di San Paolo di Civitate a ristretta maggioranza in data 24/01/03 ha approvato uno schema di convenzione con FRI.El Spa secondo una chiara trattativa privata senza una pubblica gara sull’affidamento del servizio e l’erogazione dello stesso. Inoltre, l’interesse pubblico deliberato in merito al progetto, è privo di un qualsiasi sostegno scientifico in quanto non basato su uno studio del territorio ed una programmazione ragionate sull’utilizzazione delle risorse territoriali.

Basti pensare che il Regolamento regionale su parchi eolici prevede che lo studio sulla ventosità sia fatto da un ente pubblico, l’attuale amministrazione ha delegato la stessa ditta al siffatto studio. Sempre lo stesso precisa che “In generale vanno privilegiati gli impianti realizzati in aree già interessate da fenomeni di antropizzazione e posti a servizio di attività di piccola e media industria”. Il parco eolico in questione non è interessato né da antropizzazione e né tanto meno da attività di piccola e media impresa!!!

In più la legge Regione Puglia 12/4/01 n. 11. all’art. 1 comma 2 chiarisce che “La VIA ha lo scopo di assicurare che nei processi decisionali relativi a piani, programmi di intervento e progetti di opere o di interventi, di iniziativa pubblica o privata, siano perseguiti la protezione e il miglioramento della qualità della vita umana, il mantenimento della capacità riproduttiva degli ecosistemi e delle risorse, la salvaguardia della molteplicità delle specie, l'impiego di risorse rinnovabili, l'uso razionale delle risorse.”

Tale procedure vengono attuate prime di definire i termini dell’insediamento per garantire il principio di autotutela del territorio!!!!

Altro fatto grave è costituito dal fatto che i terreni destinati al sito sono ai confini del sito archeologico vincolato di “Teanum Civitate”, al Regio Tratturo “Aquila Foggia” e ai territori del Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT9110002 “Valle del Fortore con invaso di Occhito”. La ditta e le istituzioni hanno trascurato che quei terreni, pur se ai confini dei siti archeologici, sono interessati dalla presenza di ruderi di interesse architettonico (villaggi neolitici, ville, fattorie e strade romane, reperti medioevali). Senza trascurare che in quei territori sono presenti aziende agricole che stanno perseguendo uno sviluppo di agriturismo ed agricoltura biologica.

In sostanza l’occupazione dei terreni servirà alla sola ditta per produrre energia da vendere all’Enel accumulando cospicui guadagni e lasciando le briciole al comune. Per trent’anni (termine del contratto stipulato dal comune di San Paolo e la ditta) di servitù coatta il guadagno sarà dell’1,7% sul netto degli introiti, di 1.500 € per l’installazione di una torre sul terreno e di circa 150.000€ per la realizzazione di un progetto di interesse pubblico. Pochissimo a confronto di quanto la ditta intascherà tra incentivi statali ed energia che venderà all’indotto pubblico.

Quindi guadagni doppi per la ditta che fino al 2008 ( e probabilmente oltre!!) sull’energia prodotta dal parco eolico e allo stesso tempo “Certificati verdi” spendibili per investire nella produzione energetica su fonti più redditizie (gas naturale, petrolio, carbone, ecc.).

In mancanza di un Piano Energetico Regionale e in presenza in surplus di circa il 40% per il 2001 e oltre il 55% per il 2002 del reale fabbisogno energetico in Puglia, il Consiglio Provinciale di Foggia, ha deliberato (del. nr. 11 del 2/5/2002) una moratoria dei progetti di centrali sul territorio della Provincia di Foggia per bloccare una selvaggia e incontrollata nascita di centrali energetiche sul nostro territorio. L’amministrazione di San Paolo non ha tenuto conto neanche di queste indicazioni!!!!!!

Non si vuol condannare l’energia eolica tra quelle “ sporche”,  bensì denunciare il fatto che si svende il nostro territorio per accaparrarsi un pugno di certificati verdi e non certo per contribuire ad emancipare l'Italia dalle fonti fossili (petrolio e carbone) o per creare sviluppo nei territorio interessati ai Parchi Eolici. Con questa presa di posizione si vuol denunciare la  mancanza sia di una programmazione di sviluppo socio-economico del territorio che di una democrazia partecipativa negli atti decisionali. Non si possono favorire insediamenti di tale importanza sulla pelle dei cittadini senza informarli correttamente e consultarli preventivamente!!!

Per quanto espresso il Coordinamento Contro le centrali ha richiesto nelle sue controdeduzioni quanto segue:

leggi per intero la nota inviata dal Coordinamento