RETE   NO   CENTRALE

 

 

Era Sansevero assediata dagl'imperiali e l'esercito fermato intorno ad essa minacciava vendetta contro i cittadini... ma si udirono spaventosi suoni di trombe e tamburi, comparvero sulle mura innumerevoli soldati ... guidati da un cavaliere in abiti sacerdotali ... ed atterriti gli aggressori volsero a fuga" (de Ambrosio)

 

 

versa il tuo contributo per le iniziative della RETE sul conto corrente postale 55801914 intestato a Cittadinanzattiva Puglia - causale: no centrale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

perchè diciamo NO alla centrale                                                quanto costa il ritardo sugli obiettivi di Kyoto

 

           perchè la centrale è incompatibile con San Severo: i risultati dell'analisi SWOT

 

 

I cittadini devono essere liberi di scegliere esercitando la loro sovranità sul territorio che abitano

“ … La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. (art. 1 Costituzione italiana)

il CONSIGLIO COMUNALE di San Severo del 23 settembre scorso come Ponzio Pilato si è lavato le mani:

non ha voluto adottare una delibera tesa a realizzare insieme alla Rete No Centrale una consultazione popolare sulla costruzione della centrale termoelettrica

a questo punto siamo tutti impegnati a organizzare e tenere il

R E F E R E N D U M    A U T O G E S T I T O

“… Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118 Costituzione italiana)

[vedi il REFERENDUM fatto dai nostri amici di Ferrara]

 

CHIEDIAMO

l’annullamento da parte della Regione del progetto con propria delibera, avendone il diritto-dovere, in mancanza di un Accordo Stato-Regione mai sottoscritto

MANDIAMO a casa coloro che pensano di poter essere padroni di casa a casa nostra, sulla pelle nostra e dei nostri figli !

la Politica (destra, centro, sinistra) mobiliti tutte le energie (i partiti, gli eletti nei consigli comunali, provinciale, regionale, i deputati e i senatori, i ministri) per contrastare concretamente ed efficacemente la costruzione della centrale

su questi impegni si misurerà la coerenza di amministratori e politici della nostra città, della nostra provincia, della nostra regione!

         

" Io sottoscritto candidato alle elezioni comunali di San Severo del 12-13 giugno 2004, qualunque siano i risultati elettorali, dichiaro che impegnerò tutte le mie forze e i miei poteri, favorirò ed userò ogni mezzo nonviolento possibile, sosterrò e parteciperò a tutte le forme di mobilitazione popolare, per bloccare la costruzione della centrale termoelettrica della Mirant Italia sul territorio comunale.
Tale dichiarazione di impegno avrà fine solo quando sarà fugata ogni remota possibilità che detta centrale termoelettrica sia costruita….”

(dichiarazione di impegno sottoscritta dalla quasi totalità dei candidati alle elezioni comunali di San Severo del 12-13 giugno 2004)

   .... gli ultimi aggiornamenti >>>

 

 

 

 

 

ROAD MAP CONCORDATA IL 6 GENNAIO 2007

1.    una nuova diffida formale al Ministero dello Sviluppo Economico: non si può iniziare nessuna opera di cantierizzazione in mancanza di un espresso provvedimento di nulla-osta, che sia preceduto da identici atti rilasciati da tutte le amministrazioni che hanno posto proprie condizioni e prescrizioni inserite nel decreto n. 55/02/2002 che autorizzava la centrale;

2.  una richiesta formale di riapertura del procedimento al Ministero dello Sviluppo Economico imposto dal decreto legislativo n. 59/2005 per adeguarsi alle direttive comunitarie  relative alla tutela ambientale e della salute; 

3.  una verifica del procedimento amministrativo relativo alla voltura dell’autorizzazione a favore della Enplus con D.M.  n. 55/15/2006 VL  per impugnarlo giurisdizionalmente

4.  una diffida formale al Ministero dello Sviluppo Economico da parte della Regione Puglia affinché adempia a quanto richiesto nella delibera di G.R. n. 1004 del 12.07.2006 (revoca del Decreto di rilascio dell'autorizzazione unica riguardante la realizzazione della centrale termoelettrica a San Severo e riconvocazione della Conferenza dei servizi); 

5.  nel Piano Energetico Ambientale Regionale deve essere espressamente dichiarata la incompatibilità della centrale nella zona di San Severo già destinata allo sviluppo agricolo secondo altri strumenti di programmazione e pianificazione territoriale;

6.  un’azione giudiziaria formale per dichiarare nullo il decreto n. 55/02/2002 di autorizzazione della centrale per incompetenza assoluta del dirigente regionale dell’epoca ad emettere provvedimento valido a perfezionare la necessaria intesa Stato/Regione; 

7.  accertamenti intesi a contrastare eventuali fenomeni speculativi nei passaggi della titolarità delle autorizzazioni rilasciate e nell’indebita rivalutazione dei terreni destinati ad accogliere il sito della centrale; 

8.  un ricorso alla Commissione Europea per inadempimento della Repubblica Italiana nel rilascio dell’autorizzazione unica n. 55/02/2002 in quanto non ha recepito disposizioni di diritto comunitario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

messaggi inviati alla mailing list nel 2007: 3 gennaio; 4 gennaio; 5 gennaio (1) (2); 6 gennaio (1) (2) (3); 8 gennaio; 9 gennaio; 10 gennaio (1) (2); 11 gennaio; 14 gennaio; 18 gennaio; 19 gennaio; 20 gennaio; 21 gennaio; 4 febbraio; 13 febbraio; 17 febbraio;

 

 

 

No all’assalto dei privati sulle fonti rinnovabili; Si ad una gestione pubblica per creare occupazione e salvaguardare il territorio

Posizione della RETE NO CENTRALE  sull’uso delle fonti rinnovabili espressa in occasione dell’incontro indetto dall’Amministrazione comunale l’11 luglio 2007: leggi il documento per intero

 

 

 

La dott.ssa Federica Rossi del consiglio nazionale delle ricerche - istituto di biometeorologia - sezione di Bologna, ha pubblicato uno studio sui rischi per le produzioni agricole provenienti dalla presenza in area prossima di una centrale termoelettrica

Se la Capitanata – con la scelta di Foggia come sede dell’autorità nazionale sulla sicurezza alimentare – intende essere un territorio di riferimento per la sicurezza alimentare non può certamente ospitare una centrale termoelettrica come quella che vorrebbero costruire a S.Severo su un terreno agricolo, che una manovra di fatto speculativa ha reso “industriale”. Afferma la dott.ssa Rossi: “La presenza di centrali termolettriche prossime alle zone di produzione, possono cambiare le garanzie sulle caratteristiche di ecocompatibilità e di basso impatto ambientale che rendono unico il prodotto”.

 

 

 

Il 26 giugno 2007 l'on. Michele Bordo ha rivolto un'interrogazione al Ministro dello sviluppo economico per conoscere  quali iniziative abbia avviato il Governo in merito alla centrale a turbogas di San Severo

in particolare se: stia procedendo alla declaratoria di intervenuta decadenza dell'autorizzazione; stia procedendo alla autonoma nuova valutazione di deferire la questione al Consiglio dei Ministri; stia procedendo a valutare la necessità di un'eventuale rinnovazione dell'iter procedimentale; stia considerando che la realizzazione della centrale, continuerà a trovare una forte e fondata ostilità da parte delle popolazioni locali e delle istituzioni; stia valutando le conseguenze della mancata valutazione delle esigenze manifestate dal governo regionale; stia valutando l'opportunità di emanare, con immediatezza, un provvedimento di blocco e di interdizione dei lavori di movimento terra che la ditta, nonostante l'intervenuta decorrenza dei termini e la mancata ottemperanza anzidette, ancora ha in corso sul sito interessato.

 

 

 

E' stata redatta l'ultima stesura del piano energetico ambientale per la Puglia (PEAR): i rilievi critici della RETE NO CENTRALE

La RETE NO CENTRALE ha chiesto alla Giunta Regionale di accogliere un emendamento nell'ultima stesura del PEAR. Nel documento, che dovrà essere sottoposto alla deliberazione della Giunta Regionale, non viene affermato a chiare lettere l’incompatibilità delle centrali di Modugno e San Severo, nonché di altre alimentate da fonti non rinnovabili; ma neppure viene sostenuta l'incompatibilità di megaimpianti a biomasse e di inceneritori: il tutto peggiorerà ulteriormente e irreversibilmente la situazione ambientale, dovendo sommare al dato riportato nel Pear quello prodotto da queste nuove centrali, ove realizzate. Leggi l'intero documento prodotto dalla RETE NO CENTRALE e l'ultima stesura del PEAR (obiettivi e strumenti)

 

 

 

Il presidente Vendola scrive al Ministero dello sviluppo economico: l'autorizzazione rilasciata dal Ministero per la centrale di San Severo è viziata formalmente e sostanzialmente

In una nota (1) (2) inviata alla Direzione generale per l'energia e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico il 16 gennaio 2007, il presidente della Regione Puglia, Vendola, ribadisce quanto già contenuto nella delibera di giunta regionale n. 1004/06 e cioè che l'autorizzazione alla costruzione della centrale di San Severo rilasciata dal Ministero è viziata formalmente (non è stata mai conseguita l'intesa Stato-Regione che ai sensi del decreto legge "sblocca centrali" n. 7/02 è necessaria) e sostanzialmente (l'entità dell'intervento autorizzato è indeterminato riferendosi alle volumetrie dell'impianto). Vendola conclude stigmatizzando "... la superficialità del decreto ministeriale che autorizza in astratto un impianto di forte impatto sul territorio senza conoscere la configurazione planovolumetrica e strutturale definitiva".

 

 

 

I circoli di Rifondazione Comunista di San Severo, Torremaggiore, Apricena, San Paolo Civitate, Serracapriola ribadiscono la contrarietà alla centrale e invitano i cittadini alla mobilitazione per riaprire il procedimento politico della programmazione dei fabbisogni e la localizzazione degli impianti

Nel 2002 il Governo Berlusconi, con il cosiddetto decreto sblocca centrali, apriva la strada alla costruzione di circa trenta centrali, tra cui quella di San Severo. La sbandierata autorizzazione unica era concessa sulla base di una dichiarazione di pubblica utilità che non trovava riscontro né in programmi nazionali né regionali, contrastava con le scelte delle Istituzioni locali ed era ed è fortemente avversata dalla popolazione dell’Alto Tavoliere. Attraverso successivi passaggi societari, l’autorizzazione perviene alla società “En Plus” che, nel tempo record di 10 giorni, ne ottiene la voltura dal Ministero (alla faccia dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione!!!). Nel frattempo, dal 2002 ad oggi, il quadro normativo è radicalmente cambiato recependo con il decreto 59 del 2005 recenti direttive comunitarie che prevedono per tali impianti ben altre procedure, e, ce lo ricordava qualche giorno fa l’Unione europea, le scelte strategiche in tema di energia dovrebbero ormai privilegiare le fonti rinnovabili. E’ cambiato infine il Governo sulla base di un programma elettorale e di un metodo diverso da quello del decreto salvacentrali. Chiediamo allora a quanti si appellano alla certezza del diritto, alle ragioni dello sviluppo e della crescita: È ancora politicamente corretto sostenere la sovranità delle popolazioni nel concorrere, attraverso le Istituzioni locali, alla programmazione delle fonti energetiche e al controllo della loro sostenibilità ambientale? È fondata la richiesta di riapertura del procedimento amministrativo alla luce delle nuove direttive nazionali e comunitarie come da mesi vanno sostenendo la Regione, la Provincia di Foggia e le Amministrazioni comunali interessate? Non è tempo di porre mano e concludere una programmazione del fabbisogno e delle fonti energetiche e, tra queste, di quelle rinnovabili? (17 gennaio 2007)

 

 

 

Il WWF di Foggia smentisce la Gazzetta del Mezzogiorno

" Il WWF non si è mai espresso a favore della centrale a gas di S. Severo diversamente da quanto lascia intendere un articolo apparso sulla stampa locale (Gazzetta del Mezzogiorno del 05.01.07). Le dichiarazioni riportate di Massimiliano Variale, consulente per l’energia del WWF Italia, non erano assolutamente riferite alla centrale di S. Severo ma esprimevano considerazioni generali sulle diverse tipologie di centrali nell’ambito di un’intervista rilasciata ad un’agenzia di stampa nazionale. Peraltro, tali dichiarazioni sono del tutto in linea con le posizioni che l’Associazione da sempre ha espresso sulla centrale di S. Severo. Il WWF ha sempre, infatti, sostenuto che se le centrali a gas sostituiscono preesistenti centrali termoelettriche tradizionali l’inquinamento e l’impatto ambientale complessivo diminuiscono ma se invece, come nel caso di S. Severo, costituiscono nuovi impianti, l’inquinamento complessivo e l’impatto sull’ambiente aumentano. Nel caso di S. Severo, inoltre, la contrarietà del WWF, e anche per quest’aspetto vi è ovviamente la piena concordanza con le dichiarazioni di Massimiliano Variale, scaturisce anche dall’elevato numero di impianti previsti in provincia di Foggia che determinano un’alta concentrazione in un’area relativamente ristretta. Tale concentrazione oltre alle conseguenze sull’ambiente finisce inevitabilmente con l’entrare in conflitto con la vocazione agricola e turistica del territorio. Del resto, al fine di dissipare qualsiasi dubbio che possa ingenerare la “distrazione” giornalistica, la sezione WWF di Foggia precisa che l’assoluta contrarietà dell’Associazione del Panda alla centrale di S. Severo è ampiamente dimostrata dalla partecipazione, fin dalla sua costituzione, al coordinamento di cittadini e associazioni contro l’impianto e dalle iniziative giudiziarie già intraprese dall’Associazione contro l’impianto stesso."
 

 

 

 

Il vice segretario generale di Cittadinanzattiva, Giustino Trincia,  dopo il blitz del 3 gennaio 2007  chiede un incontro urgente col Ministro Bersani

" Caro Ministro, desidero richiederle la convocazione di un incontro urgente sulla Centrale termoelettrica di San Severo, a Foggia, dopo che questa mattina, all’improvviso, la Società incaricata ha avviato i lavori di costruzione di un impianto di cui in molti nel territorio pugliese e non solo organizzazioni civiche come la nostra, hanno segnalato la incompatibilità. L’urgenza dell’incontro richiesto fa riferimento anche alla mancata convocazione di quell’incontro di verifica sull’intera questione che era stato concordato con i rappresentanti di comitati, movimenti ed esponenti istituzionali pugliesi, nell’incontro dell’agosto scorso."

 

 

 

l'interrogazione a risposta in commissione dell'on. Bordo al  Ministro dello Sviluppo economico Bersani sulla Centrale di San Severo del 26 settembre 2006

" quali iniziative si intendono assumere in merito alla centrale a turbogas di San Severo, dato atto che essa, oltre a trovare una forte e fondata ostilità da parte delle popolazioni locali e delle istituzioni comunali, provinciali e regionali, non sembra potersi realizzare allo stato attuale, viste le carenze sotto il profilo della mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute nell’autorizzazione. Non da meno, e questa è la questione più delicata e controversa, preoccupa la palese mancata valutazione delle esigenze manifestate dal governo regionale, che vede incrinati fortemente i suoi poteri di pianificazione del territorio, sia nel campo energetico, in una regione che già contribuisce in maniera molto rilevante alla produzione di energia (già oggi ben oltre il proprio fabbisogno), sia nel campo delle azioni di sviluppo e promozione delle risorse territoriali, che addirittura vengono compromesse da scelte calate dall’alto che vanificano finanche gli investimenti dei fondi comunitari in agricoltura; se si ritiene, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, di accogliere l’istanza avanzata dal Governo regionale della Puglia con la quale si chiede di riesaminare la procedura autorizzativa della Centrale."

 

 

 

Confagricoltura contro il progetto della Centrale di San Severo

La Confagricoltura, in considerazione degli interessi agro-ambientali minacciati, ha manifestato al ministero delle Attività Produttive il proprio dissenso sul tentativo di dare esecuzione al progetto di costruzione della centrale a turbogas di San Severo (Foggia). Infatti, il progetto, che nasce dall’applicazione del “Decreto sblocca Centrali” del febbraio 2002, non garantisce adeguatamente le categorie economiche e sociali della zona dal punto di vista del rispetto dei parametri eco-ambientali sensibili e della sostenibilità dal punto di vista energetico. I motivi di preoccupazione sono da ricondurre al possibile fall-out degli inquinanti di combustione ed alla logistica, con particolare riferimento alle infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio dei combustibili ed alla rete di trasmissione dell’energia elettrica, e quindi all’inevitabile innalzamento del livello di inquinamento, in una zona con spiccate caratteristiche agricole. C’è il rischio che siano vanificati anche gli sforzi degli agricoltori diretti a promuovere le produzioni di qualità che, nel tempo, si sono affermate con specifici marchi o disciplinari di tutela (produzioni biologiche, ortofrutta, floricoltura, viticoltura). A questo proposito Confagricoltura, consapevole della necessità di dotare il paese di un efficiente sistema produttivo dell’energia, richiama l’attenzione sull’ineludibile e preventivo coinvolgimento delle comunità locali e delle categorie economiche al fine di raggiungere l’indispensabile consenso nella scelta dei siti. Per Confagricoltura, peraltro, occorre dare avvio ad una nuova fase in cui la politica energetica sia basata anche sulle fonti rinnovabili, con particolare riferimento alla produzione di bioenergia da fonti agro-forestali. Tutto ciò deve essere coerentemente integrato in un piano energetico-ambientale in cui la bioenergia possa dare un contributo significativo alla riduzione della bolletta energetica nazionale, anche attraverso la creazione di distretti Energetici Ecosostenibili. (3 agosto)

 

 

 

Importante delibera della giunta regionale pugliese n. 1004 del 12 luglio 2006

La Regione chiede “al Ministero delle attività produttive la revoca dell’autorizzazione unica n. 55/02/2002 del 20 dicembre 2002 ... riguardante … la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica ....su proposta della Mirant ….”, nonché “la riconvocazione della Conferenza di servizi come disciplinata dal decreto “salva centrali” 7-2-1002 per l’esame delle problematiche connesse alla richiesta di realizzazione di un impianto ... nel territorio del Comune di San Severo…”.

La richiesta della Regione Puglia deve intendersi rafforzata dall'obbligo della A.I.A. (Autorizzazione integrata ambientale) prevista dal decreto legislativo n. 59 del 18 febbraio 2005 (art. 9 c. 4, art. 17 c. 4). La ditta En Plus risulta inadempiente perchè doveva procedere alla richiesta di Autorizzazione integrata ambientale entro il 30 luglio 2006 (vedi art.5 del decreto 59/05 nonché il decreto del Ministero dell’Ambiente del 19 aprile 2006 con cui si definiscono i termini per la presentazione delle domande di A.I.A.).

La ditta En Plus non è in possesso del parere vincolante dell’autorità di Bacino riguardante il sito, attualmente perimetrato a rischio idrogeologico con deliberazione del Comitato Istituzionale-Autorità di Bacino n. 142 del 6 aprile 2006.

Ai sensi dell’art. 5 comma 11 del dec. leg. 59/05 il Sindaco ha competenze specifiche per la richiesta di riesame dell’autorizzazione concessa alla En Plus.

Alcune domande al magnifico rettore dell'Università ed agli esimi professori:

·         non vi sembra irrispettoso nei confronti della popolazione sanseverese assumere queste posizioni senza considerare l'opposizione dei sanseveresi alla costruzione della centrale? non solo dei sanseveresi, ma anche di accreditati organismi come è possibile leggere sul nostro sito web (http://xoomer.alice.it/scuola/ )!

·         come riuscite a conciliare la mission della vostra facoltà (Facoltà di agraria) con l'appoggio ad un impianto che inquinerà e danneggerà  la nostra agricoltura? o non avete capito di cosa state parlando o soffrite di schizofrenia!

·         sapete cosa sono le polveri sottili (PM10)? ebbene la centrale di cui auspicate la costruzione ne emetterà dal suo camino un bel po'!

·         sapete che le aziende agricole attualmente esistenti attorno al sito della costruenda centrale saranno seriamente danneggiate? quanti posti in agricoltura si perderanno per costruire un impianto del genere?

·         che fine farà la produzione doc, dop ... sanseverese? forse state pensando ad un nuovo marchio di qualità: "prodotto all'ombra della centrale"!

·         vi siete informati del flop della centrale di Candela riguardo alla realizzazione di tutte le belle idee di cui ora vi state riempendo la bocca per la centrale di San Severo?

Per ora con le domande ci fermiamo qua, anche se ce ne sarebbero tante altre, forse più cattive e maliziose. Ma per ora teniamo ferma la buona fede dell'Università di Foggia.

Il presidente provinciale Giuseppe Errinio della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA) ha dichiarato:

" Bisogna privilegiare l’uso più razionale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, puntando all’organizzazione della filiera dell’efficienza energetica all’interno della quale un ruolo di primo piano spetta alle piccole imprese. L’utilizzo rispettoso del territorio non è, quindi, una scelta ideologica da parte delle imprese artigiane, ma una proposta utile a rendere protagonista il territorio e l’ imprenditoria diffusa. Su questo obiettivo può nascere una forte alleanza tra piccole imprese del mondo dell’artigianato ed amministrazione comunale sanseverese il cui territorio è oggi al centro di un’aggressione ambientale con la previsione di realizzazione di una centrale termoelettrica.  Un impianto che non serve al territorio, non è utile al tessuto imprenditoriale diffuso e che soprattutto non riscuote l’appoggio delle popolazioni locali" (Gazzetta del Mezzogiorno 7 maggio 2006)

In vista dell'incontro di consultazione territoriale sul Piano energetico ambientale regionale previsto per il 19 aprile prossimo presso la Provincia di Foggia, la RETE NO CENTRALE ha inviato un suo documentato contributo:

" Richiediamo l'attuazione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica), mirante ad una valutazione complessiva che tenga conto:

·         dello stato di crisi ambientale derivante da una pluralità di fattori (traffico e altre produzioni…),

·         della situazione epidemiologica con riguardo alla diffusione di patologie e dell'esistenza di soggetti sensibili ai diversi inquinanti,

·         dell’impatto idrogeologico,

·         del rischio sismico,

·         dell’impatto agricolo,

·         dell’impatto sul sito archeologico riguardo alla sede dell’impianto e delle opere connesse.

La richiesta si impone necessariamente perchè  il Comune di San Severo aderisce a AGENDA 21 LOCALE, ovvero all’obbligo di perseguire lo sviluppo sostenibile, di fatto incompatibile con la Centrale termoelettrica.

VOGLIAMO UNA FONTE ENERGETICA DI PACE: IL SOLE DI PUGLIA"

IL COORDINATORE DEL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE GIANMARIA GASPERI DICHIARA LO STOP ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI SAN SEVERO

In una intervista concessa alla Gazzetta del Mezzogiorno (apparsa il 16 aprile 2006) Gianmaria Gaspari, coordinatore operativo di A.FO.RI.S. associazione incaricata della redazione del PEAR (Piano energetico ambientale regionale), alla domanda su come viene affrontato  nel PEAR  il problema delle grandi centrali termoelettriche in Capitanata, ha dichiarato: " . Le incompatibilità ambientali, amministrative e sociali della centrale di San Severo, recentemente riscontrate dal Tavolo Tecnico istituito dalla Regione Puglia, hanno indotto la Giunta regionale ad assumere un atto di autotutela affinché il Ministero delle Attività Produttive riconsideri tale insediamento"

DAL COMUNICATO DELL'UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE

L’Assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha comunicato alla Giunta Regionale del 4 aprile 2006 gli esiti del Tavolo Tecnico sulla autorizzazione ministeriale della Centrale Termoelettrica di San Severo.
Al Tavolo Tecnico hanno partecipato, nel corso di diverse riunioni, il Sindaco di San Severo, dott. Michele Santarelli, l’Assessore all’Ambiente dello stesso Comune, il dott. Michele Irmici, il Vicepresidente della Provincia di Foggia, l’arch. Franco Parisi, funzionari dei Settori Urbanistica e Ambiente della Regione, e rappresentanti di associazioni ambientali ed economiche locali.
Le conclusioni del Tavolo Tecnico evidenziano fondate ragioni per richiedere al Ministero per le Attività Produttive, da un lato, l’esercizio dell’autotutela per vizi formali rilevati per il conseguimento dell’intesa Stato-Regione, dall’altro, la convocazione della Conferenza di Servizi per l’esame del progetto, opportunamente ridotto nelle volumetrie previste, tenendo conto anche dei problemi di compatibilità con il vincolo archeologico che insiste sull’area.
“E’ un risultato importante per la comunità locale – spiega l’assessore Barbanente - ma ancora una volta è la dimostrazione della scarsa linearità di procedure di autorizzazione di impianti che dovrebbero essere ispirati a principi di massima trasparenza e cautela”.

IMPORTANTE PRESA DI POSIZIONE DELLA REGIONE PUGLIA: SULLA CENTRALE DI SAN SEVERO LA GIUNTA REGIONALE ASSUME LA POSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN SEVERO. LA CENTRALE NON SI FARA'

Nella riunione di consultazione a Bari per il Piano energetico ambientale del 27 marzo 2006, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, economici, sociali, dell'università, l'assessore regionale Losappio ha manifestato la chiara presa di posizione della Regione: riguardo alla centrale termoelettrica di San Severo, la Regione Puglia assume la stessa posizione espressa dal Consiglio comunale di San Severo: la centrale non si farà. Il proposito, nelle prossime riunioni del tavolo tecnico che si riunirà domattina a Bari, sarà tradotto tecnicamente in atti amministrativi.

 

 

 

 

               rete contro la turbogas di Aprilia       

dossier di Medicina Democratica sull'impatto causato dalla liberalizzazione del mercato dell'energia in Italia

 

 

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