RETE NO CENTRALE |
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Era Sansevero assediata dagl'imperiali e l'esercito fermato intorno ad essa
minacciava vendetta contro i cittadini... ma si udirono spaventosi suoni di
trombe e tamburi, comparvero sulle mura innumerevoli soldati ... guidati da
un cavaliere
in abiti sacerdotali ... ed atterriti gli aggressori volsero a
fuga" (de Ambrosio) |
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versa il tuo contributo per le iniziative della RETE sul conto corrente postale 55801914
intestato a Cittadinanzattiva Puglia - causale:
no centrale |
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perchè
la centrale è incompatibile con San Severo: i risultati dell'analisi SWOT |
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I cittadini devono essere liberi di
scegliere esercitando la loro sovranità sul territorio che abitano “ … La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione.” (art. 1 Costituzione
italiana) il CONSIGLIO COMUNALE
di San Severo del 23 settembre scorso come Ponzio Pilato
si è lavato le mani: non ha voluto adottare
una delibera tesa a realizzare insieme alla Rete No Centrale una
consultazione popolare sulla costruzione della centrale termoelettrica a questo punto
siamo tutti impegnati a organizzare e tenere il R E F E R E N D U M A U T O G E S T I T O “… Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni
favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo
svolgimento di attività di interesse generale, sulla
base del principio di sussidiarietà” (art. 118 Costituzione italiana) [vedi il REFERENDUM
fatto dai nostri amici di Ferrara] CHIEDIAMO l’annullamento da
parte della Regione del progetto con propria delibera, avendone il
diritto-dovere, in mancanza di un Accordo Stato-Regione mai sottoscritto MANDIAMO a casa coloro che pensano di poter essere padroni di casa a casa nostra, sulla pelle nostra e dei nostri figli
! su questi impegni si
misurerà la coerenza di amministratori e politici della nostra città, della
nostra provincia, della nostra regione!
"
Io sottoscritto candidato alle elezioni comunali di San Severo del 12-13 giugno 2004, qualunque siano i risultati elettorali,
dichiaro che impegnerò tutte le mie forze e i miei poteri, favorirò ed
userò ogni mezzo nonviolento possibile, sosterrò e parteciperò a tutte le
forme di mobilitazione popolare, per bloccare la costruzione della centrale
termoelettrica della Mirant Italia sul territorio
comunale. (dichiarazione
di impegno sottoscritta dalla quasi totalità dei candidati alle
elezioni comunali di San Severo del 12-13 giugno 2004) .... gli ultimi aggiornamenti >>> |
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ROAD MAP
CONCORDATA IL 6 GENNAIO 2007 1. una
nuova diffida formale al Ministero dello Sviluppo Economico: non si
può iniziare nessuna opera di cantierizzazione in
mancanza di un espresso provvedimento di nulla-osta, che sia preceduto da
identici atti rilasciati da tutte le amministrazioni che hanno posto proprie
condizioni e prescrizioni inserite nel decreto n. 55/02/2002 che autorizzava
la centrale; 2. una richiesta
formale di riapertura del procedimento al Ministero dello Sviluppo
Economico imposto dal decreto legislativo n. 59/2005 per adeguarsi alle direttive
comunitarie relative alla tutela ambientale e della salute; 3. una verifica
del procedimento amministrativo relativo alla voltura dell’autorizzazione a
favore della Enplus con D.M. n.
55/15/2006 VL per impugnarlo giurisdizionalmente; 4. una diffida
formale al Ministero dello Sviluppo Economico da parte della Regione
Puglia affinché adempia a quanto richiesto nella delibera di G.R. n. 1004 del 12.07.2006 (revoca del Decreto di
rilascio dell'autorizzazione unica riguardante la realizzazione della
centrale termoelettrica a San Severo e riconvocazione della Conferenza dei
servizi); 5. nel
Piano Energetico Ambientale Regionale deve essere espressamente dichiarata la
incompatibilità della centrale nella zona di San Severo già destinata
allo sviluppo agricolo secondo altri strumenti di programmazione e
pianificazione territoriale; 6. un’azione
giudiziaria formale per dichiarare nullo il decreto n. 55/02/2002
di autorizzazione della centrale per incompetenza assoluta del dirigente
regionale dell’epoca ad emettere provvedimento valido a perfezionare la
necessaria intesa Stato/Regione; 7. accertamenti
intesi a contrastare eventuali fenomeni speculativi nei passaggi della
titolarità delle autorizzazioni rilasciate e nell’indebita rivalutazione dei
terreni destinati ad accogliere il sito della centrale; 8. un ricorso alla Commissione Europea per
inadempimento della Repubblica Italiana nel rilascio dell’autorizzazione
unica n. 55/02/2002 in quanto non ha recepito disposizioni di diritto
comunitario. |
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messaggi inviati alla
mailing list nel 2007: 3 gennaio; 4
gennaio; 5 gennaio (1) (2); 6 gennaio (1) (2) (3); 8
gennaio; 9 gennaio; 10 gennaio
(1) (2); 11 gennaio; 14 gennaio; 18 gennaio; 19 gennaio; 20 gennaio;
21 gennaio; 4 febbraio; 13 febbraio; 17 febbraio; |
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No all’assalto dei
privati sulle fonti rinnovabili; Si ad una gestione
pubblica per creare occupazione e salvaguardare il territorio Posizione della
RETE NO CENTRALE sull’uso
delle fonti rinnovabili espressa in occasione dell’incontro indetto
dall’Amministrazione comunale l’11 luglio 2007: leggi il documento per intero |
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La dott.ssa Federica Rossi del consiglio nazionale delle ricerche - istituto di
biometeorologia - sezione di Bologna, ha pubblicato uno studio sui rischi per le produzioni
agricole provenienti dalla presenza in area prossima di una centrale
termoelettrica Se |
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Il 26 giugno in particolare se:
stia procedendo alla declaratoria di intervenuta decadenza
dell'autorizzazione; stia procedendo alla autonoma nuova valutazione di
deferire la questione al Consiglio dei Ministri; stia procedendo a valutare
la necessità di un'eventuale rinnovazione dell'iter procedimentale;
stia considerando che la realizzazione della centrale, continuerà a trovare
una forte e fondata ostilità da parte delle popolazioni locali e delle
istituzioni; stia valutando le conseguenze della mancata valutazione delle
esigenze manifestate dal governo regionale; stia valutando l'opportunità di
emanare, con immediatezza, un provvedimento di blocco e di interdizione dei
lavori di movimento terra che la ditta, nonostante l'intervenuta decorrenza
dei termini e la mancata ottemperanza anzidette, ancora ha in corso sul sito
interessato. |
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E' stata redatta l'ultima stesura del piano energetico ambientale
per |
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Il presidente Vendola scrive al
Ministero dello sviluppo economico: l'autorizzazione rilasciata dal Ministero
per la centrale di San Severo è viziata formalmente e sostanzialmente In una nota (1) (2) inviata alla Direzione
generale per l'energia e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo
economico il 16 gennaio 2007, il presidente della Regione Puglia, Vendola, ribadisce quanto
già contenuto nella delibera di giunta regionale n.
1004/06 e cioè che l'autorizzazione alla costruzione della centrale di
San Severo rilasciata dal Ministero è viziata formalmente (non è stata mai
conseguita l'intesa Stato-Regione che ai sensi del decreto legge
"sblocca centrali" n. 7/02 è necessaria) e sostanzialmente
(l'entità dell'intervento autorizzato è indeterminato riferendosi alle
volumetrie dell'impianto). Vendola conclude
stigmatizzando "... la superficialità del decreto ministeriale che
autorizza in astratto un impianto di forte impatto sul territorio senza
conoscere la configurazione planovolumetrica e
strutturale definitiva". |
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I circoli di Rifondazione Comunista di San Severo, Torremaggiore, Apricena, San
Paolo Civitate, Serracapriola
ribadiscono la contrarietà alla centrale e invitano i cittadini alla
mobilitazione per riaprire il procedimento politico della programmazione dei
fabbisogni e la localizzazione degli impianti Nel 2002 il
Governo Berlusconi, con il cosiddetto decreto
sblocca centrali, apriva la strada alla costruzione di circa trenta centrali,
tra cui quella di San Severo. La sbandierata autorizzazione unica era
concessa sulla base di una dichiarazione di pubblica utilità che non trovava
riscontro né in programmi nazionali né regionali, contrastava con le scelte
delle Istituzioni locali ed era ed è fortemente avversata dalla popolazione
dell’Alto Tavoliere. Attraverso successivi passaggi societari,
l’autorizzazione perviene alla società “En Plus” che, nel tempo record di 10
giorni, ne ottiene la voltura dal Ministero (alla faccia dell’inefficienza
della Pubblica Amministrazione!!!). Nel frattempo, dal 2002 ad oggi, il
quadro normativo è radicalmente cambiato recependo con il decreto 59 del 2005
recenti direttive comunitarie che prevedono per tali impianti ben altre
procedure, e, ce lo ricordava qualche giorno fa l’Unione europea, le scelte
strategiche in tema di energia dovrebbero ormai privilegiare le fonti
rinnovabili. E’ cambiato infine il Governo sulla base di un programma
elettorale e di un metodo diverso da quello del decreto salvacentrali.
Chiediamo allora a quanti si appellano alla certezza del diritto, alle
ragioni dello sviluppo e della crescita: È ancora politicamente corretto
sostenere la sovranità delle popolazioni nel concorrere, attraverso le
Istituzioni locali, alla programmazione delle fonti energetiche e al
controllo della loro sostenibilità ambientale? È fondata la richiesta di
riapertura del procedimento amministrativo alla luce delle nuove direttive
nazionali e comunitarie come da mesi vanno sostenendo |
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Il WWF di Foggia smentisce " Il WWF non
si è mai espresso a favore della centrale a gas di S. Severo diversamente da
quanto lascia intendere un articolo apparso sulla stampa locale (Gazzetta del
Mezzogiorno del 05.01.07). Le dichiarazioni riportate di Massimiliano
Variale, consulente per l’energia del WWF Italia, non erano assolutamente
riferite alla centrale di S. Severo ma esprimevano considerazioni generali
sulle diverse tipologie di centrali nell’ambito di un’intervista rilasciata
ad un’agenzia di stampa nazionale. Peraltro, tali dichiarazioni sono del
tutto in linea con le posizioni che l’Associazione da sempre ha espresso
sulla centrale di S. Severo. Il WWF ha sempre, infatti, sostenuto che se le
centrali a gas sostituiscono preesistenti centrali termoelettriche
tradizionali l’inquinamento e l’impatto ambientale complessivo diminuiscono
ma se invece, come nel caso di S. Severo, costituiscono nuovi impianti,
l’inquinamento complessivo e l’impatto sull’ambiente aumentano. Nel caso di
S. Severo, inoltre, la contrarietà del WWF, e anche per quest’aspetto
vi è ovviamente la piena concordanza con le dichiarazioni di Massimiliano
Variale, scaturisce anche dall’elevato numero di impianti previsti in
provincia di Foggia che determinano un’alta concentrazione in un’area
relativamente ristretta. Tale concentrazione oltre alle conseguenze
sull’ambiente finisce inevitabilmente con l’entrare in conflitto con la
vocazione agricola e turistica del territorio. Del resto, al fine di
dissipare qualsiasi dubbio che possa ingenerare la “distrazione”
giornalistica, la sezione WWF di Foggia precisa che l’assoluta
contrarietà dell’Associazione del Panda alla centrale di S. Severo è
ampiamente dimostrata dalla partecipazione, fin dalla sua costituzione,
al coordinamento di cittadini e associazioni contro l’impianto e dalle
iniziative giudiziarie già intraprese dall’Associazione contro l’impianto
stesso." |
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Il vice segretario generale di Cittadinanzattiva,
Giustino Trincia, dopo il blitz del 3 gennaio 2007 chiede un
incontro urgente col Ministro Bersani " Caro Ministro, desidero
richiederle la convocazione di un incontro urgente sulla Centrale
termoelettrica di San Severo, a Foggia, dopo che questa mattina,
all’improvviso, |
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l'interrogazione a risposta in commissione dell'on. Bordo al Ministro dello Sviluppo economico Bersani sulla Centrale di San Severo del 26 settembre
2006 " quali
iniziative si intendono assumere in merito alla centrale a turbogas di San
Severo, dato atto che essa, oltre a trovare una forte e fondata ostilità da
parte delle popolazioni locali e delle istituzioni comunali, provinciali e
regionali, non sembra potersi realizzare allo stato attuale, viste le carenze
sotto il profilo della mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute
nell’autorizzazione. Non da meno, e questa è la questione più delicata e
controversa, preoccupa la palese mancata valutazione delle esigenze
manifestate dal governo regionale, che vede incrinati fortemente i suoi
poteri di pianificazione del territorio, sia nel campo energetico, in una regione
che già contribuisce in maniera molto rilevante alla produzione di energia
(già oggi ben oltre il proprio fabbisogno), sia nel campo delle azioni di
sviluppo e promozione delle risorse territoriali, che addirittura vengono
compromesse da scelte calate dall’alto che vanificano finanche gli
investimenti dei fondi comunitari in agricoltura; se si ritiene, da parte del
Ministero dello Sviluppo economico, di accogliere l’istanza avanzata dal
Governo regionale della Puglia con la quale si chiede di riesaminare la
procedura autorizzativa della Centrale." |
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Confagricoltura contro il
progetto della Centrale di San Severo |
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