L'Acquedotto Carolino e i Ponti della Valle, un maestoso complesso settecentesco, sono stati proclamati Patrimonio dell'UNESCO nel 1997.
La costruzione dell'Acquedotto Carolino (così detto perché ordinato da Carlo III di Borbone all'architetto Luigi Vanvitelli) fu necessaria, non solo per alimentare le numerose fontane e la cascata della Reggia di Caserta, ma soprattutto per approvvigionare di acqua la nuova capitale e per fornire la indispensabile forza motrice agli opifici serici della vicina San Leucio.
Iniziato a costruire nel 1753 e terminato nel 1759, l'Acquedotto conduce l'acqua dalle sorgenti del Frizzo, un tenimento del comune di Airola, nel beneventano, fino alle cime di Montebriano, dopo un percorso di 38 chilometri lungo il quale sono disposti 6 trafori e 5 ponti. Lungo il condotto sono dislocati 5 mulini e numerosi torrini e bocche di ispezione.
Superato il monte Longano allo scopo di raggiungere il monte Garzano, per oltrepassare l'ampia e profonda vallata che si estendeva alle spalle dell'abitato di Maddaloni, Luigi Vanvitelli decise di costruire un Ponte con triplice ordine di arcate sovrapposte, per una lunghezza di metri 529, che in quell'epoca era il più lungo d'Europa. L'altezza, invece, nella sua punta massima, fu stabilita in metri 55,80.
Nello stesso sito furono anche costruiti un mulino ed una raffineria di ferro che utilizzavano la forza motrice dell'acqua che si immetteva nel ponte canale.
Ricadenti nell'attuale territorio di Valle di Maddaloni, i "Ponti della Valle", sono interamente costruiti in tufo grezzo e pietrisco con rivestimento esterno in mattoni e pietra da taglio; le fondazioni sono state realizzate con pietra viva e raggiungono nel punto più profondo i 40 metri.
I Ponti sono costituiti da 90 archi, 19 nella parte inferiore, 28 nella parte mediana e 43 in quella superiore, con un'altezza massima del singolo arco pari a 17 metri.
A ridosso dell'ultima serie di archi, ove scorre l'acqua del Condotto Carolino, fu realizzata anche una piccola strada larga 2,60 metri e pavimentata in basolame bianco. Mediante piccoli passaggi creati fra un arco e l'altro si può comodamente passeggiare in ogni ordine di arcate, godendo di un suggestivo panorama.
Oltre che essere l'elemento più spettacolare dell'intero Condotto, quindi, nonché una delle più ardite opere di sistemazione idraulica mai realizzate, i Ponti della Valle rappresentano un forte elemento di connotazione del paesaggio
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