ARTICOLI

INTRODUZIONE
Come in italiano in siciliano si trovano articoli maschili e femminili, singolari e plurari, determinativi e indeterminativi. In più l'articolo siciliano è spesso caricato del compito distinguere il singolare dal plurale, essendo moltissime le parole che non variano col numero. Es: 'a mugghìeri', 'i mugghìeri' (la moglie, le mogli).

ARTICOLI DETERMINATIVI
Questa parte presenta dei problemi di esposizione, infatti non è semplice decidere se l'articolo determinativo singolare maschile sia 'u' oppure 'lu'. Di fatto si usa sempre 'u', ma ci sono alcuni indizi a sostegno che la forma originaria potrebbe essere 'lu'.
- 'l apostrofo' è l'articolo usato davanti a sostantivi che iniziano per vocale ('l'agghia', l'aglio);
- i parlanti nativi, soprattutto gli anziani che hanno poca dimestichezza con l'italiano, tendono a dire 'lu aglio' quando si sforzano di parlare in italiano.
In definitiva credo che l'articolo sia ai fini pratici 'u' (e per questo lo scrivo senza apostrofo, a differenza di alcuni testi in cui si legge: 'u cavaddu, per indicare la caduta della elle).
Al di là dei problemi di resa grafica delle parole, gli articoli sono:
- u per il maschile (u cani)
- a per i femminile (a carni)
Entrambi si trasformano in elle davanti a vocale ('l'agghia, l'amìenta'; l'aglio, la menta).
Al plurale fanno entrambi 'i', e spesso sono l'unico marcatore del numero del sostantivo (i cani, i mugghìeri).
NOTA: le parole in cui è caduta la g mantengono come articolo 'u'; ad esempio non si dice 'l'attu' ma 'u attu', come se la g fosse stata rimpiazzata da una pausa (un po' come il colpo di glottide tedesco) che mantiene separati la vocale dell'articolo e la 'a', rendendo non necessaria la modifica dell'articolo. Questa è la seconda traccia lasciata dalla g dopo la sua caduta.
 
 

ARTICOLI INDETERMINATIVI
Gli articoli indeterminativi sono rispettivamente 'un' per il maschile e 'na' per il femminile. Es: 'un cristianu', 'na cristiana' (un signore, una signora).
Al plurale si può prendere a prestito la forma del partitivo, ma non è sempre possibile: 'ho visto dei signori'  si traduce 'vitti r'i cristiani', ma 'dammi dei pomodori' va tradotto usando una perifrasi ('rammi cualchi pumarùoru', oppure 'rammi n'anticchia 'i pumarùori'; qualche, un po' di pomodori).
Una regola che si può seguire è di tradurre col partitivo quando ci si riferisce a esseri animati, si usi invece una perifrasi per gli oggetti.

 


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