La genialitā risiede nella pazzia e ai Mugshots non mancano nč l'una nč l'altra. La copertina decisamente trash ci dā una prima avvisaglia dell'instabilitā mentale del gruppo che si traduce in quattro ottime tracce di sporco rock'n roll influenzato dalle tipiche atmosfere horror punk dei compianti Misfits. Dopo un inutile intro psichedelicha si parte con la title track "Doctor is out", molto seventies ma allo stesso tempo moderna grazie ad alcuni inserti elettronici, si prosegue sullo stesso copione con la successiva "Caring" mentre con "195 Melrose Avenue" ci si addentra in sonoritā tipiche del dark rock anni 80, alla Depeche Mode per intenderci, brano interessante ma sa un pō di giā sentito e mi ricorda per certi versi la versione di Marylin Manson di "Sweet dreams", la canzone comunque si riprende nel finale dove accelera e mette in primo piano le tastiere. Si chiude in bellezza (senza contare l'outro elettronico) con "Damsel of Death", via di mezzo tra le ritmiche dannate dei primi due brani e quelle oscure di "195..". La sensazione generale č quella di una band giā pronta per il grande passo, dopo anni di gavetta (la prima formazione risale al 2001) con il giusto supporto alle spalle potrebbe davvero arrivare lontano.
