Fare una fanfic con il computer che ti cancella capitoli interi a tua insaputa non è affatto bello...tuttavia credo di esserci riuscita, finalmente! Allora, questa è la mia prima opera, perciò vi prego di essere indulgenti..!Questa rubrica l'ho creata per racchiudere varie storielle rigorosamente yaoi...^^... (un titolo alquanto originale, non trovate?).

Allora, questi quattro capitoli sono nati per essere letti insieme, tuttavia si possono leggere anche separatamente; questo perché gli ultimi due raccontano la stessa storia dei primi, vista però dal punto di vista dell'altro protagonista. Io tuttavia consiglio di leggerli tutti, perché nel primo ci sono particolari che nel secondo non sono presenti e viceversa (come sono cattiva, eh?). Ok, ora non mi resta che augurarvi buona lettura e dirvi arrivederci alla fine della storia...Bye!!!

Le situazioni di Lui &…Lui

   - …DAL DIARIO DI UNA MANAGER -

By Volpy

 

CAPITOLO 1

Quella fu la prima volta che Rukawa mi rivolse la parola di sua spontanea volontà e la cosa mi stupì per due motivi principali; il primo era perché, conoscendolo ormai dai tempi delle medie, non pensavo che fosse il tipo da chiedere aiuto ad estranei per fatti personali. Il secondo era perché, ammettendo il fatto che avesse avuto bisogno di aiuto, la faccenda non riguardava nemmeno lontanamente il basket.

Avevamo appena vinto la partita contro il Ryonan e ci eravamo appena assicurati il biglietto per il campionato nazionale. Andava tutto per il meglio e Rukawa mi sembrava al top della forma, tuttavia quella volta, dopo l’allenamento, mi trattenne per parlarmi; ormai se n’erano andati via tutti ed in palestra c’eravamo solo io e lui.

Inizialmente, nonostante sapessi benissimo che lui non fosse il tipo da saltar addosso alle ragazze indifese, ero tesa e imbarazzata; dopotutto eravamo soli, Rukawa ed io, un ragazzo e una ragazza, nella palestra deserta…ma poi lui si appoggiò contro il muro sospirando e chiudendo gli occhi. Si passò una mano fra i capelli e disse deciso:

-Senti, ho un problema-

Giuro che in quel momento pensai addirittura che quello non fosse il Rukawa ed in qualche modo indifeso.

-Che cosa c’è che ti preoccupa? Il campionato?-

-Affatto. Quello è l’ultimo dei miei pensieri-

-Mh. Allora cos’hai?-

-E’ un po’ imbarazzante da dire. Non so da dove cominciare-

-Beh, se tu non cominci io come posso aiutarti- dissi sorridendo cercando di allentare la tensione che si era creata –Credo si tratti di qualcosa di veramente importante, se ne parli con me. Dopotutto non hai mai chiesto niente a nessuno-

-Sei l’unica persona qui, che conosco al punto da fidarmi abbastanza…-

Notai che Rukawa era sempre più irrequieto; continuava a passarsi la mano fra i capelli, a cambiare posizione e soprattutto cercava in tutti i modi di evitare di incrociare il mio sguardo.

-Avanti Ru, io sono qui che ti ascolto. Spara pure!-

Calò un silenzio innaturale. Ormai erano quasi le nove di sera.

Non sapevo come comportarmi; mi sentivo fuori posto ed inutile, quando ad un tratto Rukawa uscì con una frase che mi spiazzò del tutto:

-Mi piace una persona-

-Ah! Oh…Ru, ma è semplicemente magnifico! Finalmente anche il lupo solitario, freddo ed insensibile quale Kaede Rukawa si è innamorato!!-

Questo mio entusiasmo però fu subito spento dal suo sguardo gelido che mi fissava dritto negli occhi.

-Ah-ehm…scusa, Ru…è solo che è così strano detto da te…che mi sono commossa! Allora, qual è il problema?-

-…-

Eccolo di nuovo. Il Rukawa taciturno. In momenti di alta tensione come questo, il suo silenzio mi davvero sui nervi.

-E…posso sapere chi è la fortunata?- azzardai.

-E’ proprio questo il punto-

Non riuscivo a capire, così continuai a chiedere:

-Uhm…vediamo…è forse Haruko?-

-Chi?-

“Oohh…andiamo bene!” pensai “Di sicuro non è lei…”

-Ma come chi è? La sorella di Akagi…-

-Ah, quella…pfui!-

-Senti, Ru, arriva al punto! Io non posso star qui in eterno!-

Lui mi guardò incessantemente, tanto che mi pentii della frase che avevo appena pronunciato.

Iniziò a fissare il pavimento davanti a lui.

-Si tratta di Akira Sendo-

Silenzio totale.

Mi sentii gelare.

-Ah!- riuscii infine ad esclamare. Solo questo, nient’altro, ma dentro di me urlavo a squarciagola: “Che cosa?!? Akira Sendo?!? Dico, ma stiamo scherzando? No, scusa, fra tutte le ragazze che gli corrono dietro, il signorino si va a innamorare di uno come…di Akira Sendo? Occavolo…”

-E…dunque…ah-ehm…e…quando è…successo?- deglutii.

Ero imbarazzatissima, non sapevo cosa dire, continuavo a giocare con i capelli e a sistemarmi la maglietta.

-…-

-…-

-Durante la partita-

-Mh. Ti…va di…parlarne?- disse sedendomi per terra, con la schiena contro il muro e con la mano gli feci segno sul pavimento accanto a me.

Rukawa mi fissò dall’alto e poi decise di sedersi. Poi guardando nuovamente il pavimento (ma che ci troverà di così interessante..?), iniziò:

-Ero preso dalla partita. Il mio unico pensiero era annientare Sendo; dopotutto era lui l’artefice della mia prima sconfitta…però poi…vedendolo giocare…mi resi conto di quanto lui mi fosse superiore-

-Beh, è normale- intervenni io – E’ più grande di te, avrà pure più esperienza…-

-Infatti- annuì Ru un po’ innervosito dalla consapevolezza della bravura del rivale – Ma la mia voglia di riscatto era troppa, tanto che superava perfino la mia ammirazione per lui-

-Ma allora come hai fatto a…-

-Mentre giocavo non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ma non solo per il suo stile…mi sentivo strano, come attratto; poi…alla fine, quando abbiamo vinto e ci siamo stretti la mano, ne ho avuto la conferma. Per un attimo ho pensati di…-

 Si bloccò.

Io lo guardai cercando di trovare una risposta e vidi che il suo volto non era più di quel colorito pallido suo solito, ma che invece era paonazzo.

Io sorrisi e dissi:

-Ok, non c’è più bisogno che continui…credo di aver capito. Immagino che il problema principale che ti poni sia…“Come mi comporto? Dopotutto non è normale che io sia attratto da un uomo” Vero, Ru?-

Lui sospirò chiudendo gli occhi e piegando la testa all’indietro, poi esclamò:

-Cazzo!-

Mi accorsi che il suo tono era davvero frustrato, e così dissi:

-Io credo che prima di darti consigli dovrei chiederti: “Tu ami veramente Sendo?”-

Ru mi fissò, poi imbarazzato volse il suo sguardo altrove e con un sottile filo di voce disse solo:

-Credo…di sì-

-Beh, e allora qual è il problema?- risposi dandogli una pacca sulle spalle –Basta che vai lì e glielo dici; se il tuo amore è vero non capisco dove…-

-Sì, continua a riempirti la bocca di belle parole, tanto non sei tu quella innamorata di una del tuo stesso sesso! Tu non sai quanto sia difficile rendersi conto di essere “diversi” e soprattutto accettarlo!-

Scattò in piedi con un balzo e continuò:

-Cosa credi? Se fosse stata una ragazza mi sarei già dichiarato e…e magari me la sarei già portata a letto! Ma qui si tratta di una cosa del tutto differente! Io…io…- piano piano la sua voce andava smorzandosi fino a concludersi in un silenzio di rabbia, lasciando la frase incompleta.

Io allora mi alzai e mi avvicinai a Rukawa, ora di spalle.

Gli appoggiai la mano sulla spalla e dissi con tono calmo e piuttosto basso:

-Scusa Ru…hai ragione…ma cerca anche tu di capire me…io non mi sono mai trovata in questo tipo di situazioni e…e di conseguenza…non so proprio cosa dirti…insomma…-

Lui si voltò guardandomi e si scusò dicendo:

-No, scusami tu…è solo che sono così nervoso…non so cosa fare-

Detto questo si allontanò avviandosi verso l’uscita, con aria veramente abbattuta.

-Ah…Ru…-riuscii poi a chiamare.

Lui si fermò senza girarsi, in attesa del mio seguito.

-Eh…mi dispiace di non poterti essere d’aiuto, però…per quel che posso dire…l’importante è che tu faccia e dica quello che ti senti dentro. Se lo farai…Sendo capirà; non è poi così spietato e crudele! Ah, e un’altra cosa…se nel caso dovessi dichiararti…promettimi che non proverai mai e poi mai vergogna, ok? Siamo intesi?-

Ru tacque per un attimo e poi disse:

-Hn. Cercherò…e se dovesse davvero accadere, sarai la prima…e forse l’unica…a saperlo. Ti ringrazio, Ayako senpai-

Io sorrisi dicendo:

-Di niente, Rukawa…di niente!-

Una settimana dopo notai in Rukawa un cambiamento stupefacente, e non solo io ne sono la testimone. Durante gli allenamenti era caricato da far paura, non si lasciava sfuggire un’azione e i ragazzi che giocavano contro di lui erano realmente intimoriti dal suo atteggiamento minaccioso.

In questo ultimo periodo Rukawa stava mostrando le mille sfaccettature del suo carattere, risultando a volte completamente diverso dall’idea che uno si era fatto di lui.

In effetti era vero. Rukawa era davvero inquietante e questo non lo pensavo solo io; mentre tornavano negli spogliatoi, sentii Yasuda e Kogure parlare del cambiamento del suo cambiamento e persino Ryota e Mitsui discutevano dell’incredibile energia del loro compagno.

Ciò mi fece supporre che qualcosa era cambiato.

Che Rukawa fosse andato da Sendo? No, altrimenti me lo avrebbe detto, lo aveva promesso…allora che cosa lo aveva portato a questo cambiamento?

La cosa mi assillava così tanto che il giorno seguente, dopo gli allenamenti, lo fermai per avere chiarimenti.

-Ru…cos’è successo per farti cambiare così tanto?-

-Tante cose-

-Oh…del tipo? Posso sapere?-

-Sono andato dall’allenatore Anzai-

-Eh?-

-Avevo intenzione di andarmene in America-

-Che cosa?! E…e ci vai?-

-No-

Tirai un sospiro di sollievo, però mi sorse un dubbio:

-Come mai?-

-L’allenatore vuole farmi diventare il numero uno di tutto il Giappone-

-Davvero?!- esclamai strabiliata.

-Sì. E lo voglio anch’io-

-Beh, è ovvio…caspita, sono davvero contenta! Spero ti ricorderai della tua cara manager Ayako quando sarai una star!-

-…-

-Ora capisco il tuo cambiamento. E’ per questo che negli allenamenti sei diventato iper-attivo e quasi minaccioso! Beh, un po’ ti capisco…con uno scopo come il tuo non bisogna certo dormire sugli allori…-

-L’allenatore dice che non sono ancora al livello di Sendo-

Tutta la mia euforia si spense in un attimo. Ancora quel nome. Possibile che tutto ciò che riguardava Rukawa doveva riguardare direttamente o no anche Sendo? Poi chiesi:

-Siamo sicuri che…il tuo cambiamento…è dovuto solo per raggiungere lo scopo che ti sei prefissato?-

-…-

-…-

-Infatti non è così-

Questa volta fui io a tacere.

-Subito dopo essere tornato dalla visita all’allenatore…sono andato al liceo Ryonan-

Fui sorpresa da ciò.

Rukawa continuò:

-Ho incontrato Sendo…e l’ho sfidato ad un incontro one-on-one-

 

-Ehilà-

-Ehilà. Facciamo una gara?-

Lui accettò.

 

Mi avvicinai lentamente a Ru, che riprese a raccontare:

-Abbiamo continuato a giocare finchè non si fece buio…-

 

-Non ti stanchi proprio mai, eh? Ormai è buio, non si vede più il canestro; su, smettiamo-

-…-

Lui poi si allontanò, riprese la giacca e la borsa e mi salutò:

-Allora ciao! In bocca al lupo per il torneo interscolastico-

-…-

Ad un tratto si fermò:

-A proposito…perché hai voluto gareggiare con me?-

-…dimmi: a livello nazionale…c’è qualche atleta più bravo di te?-

-…beh…allora non sai niente, eh?-

-…-

-Sì, ce n’è uno-

 

-Ma questo glielo chiesi solo per avere un quadro della situazione a livello sportivo-

Io ormai ero davanti a Ru, lui mi guardò e poi volse lo sguardo di lato, continuando a dire:

-Sendo se ne stava andando…quando io lo fermai dicendogli che c’era un altro motivo per cui volli incontrarlo; lui allora si fermò voltandosi. Io non sapevo che fare…ma poi…-

Io ero in ansia per Ru.

 

-Sendo…io ho una cosa da dirti-

Lui mi fece uno di quei suoi soliti sorrisi dolcissimi e mi disse:

-Avanti, dimmela-

Io arrossii…mi sentivo imbarazzato e tremendamente goffo.

-Sendo, io…-

Mentre lo dicevo mi avvicinavo progressivamente a lui.

-I-io…nonostante il mio orgoglio me lo impedisca…ho un’altra opinione di te-

-Ah…- disse lui ridacchiando – Ti ringrazio, Rukawa; detto da te è un bel complimento!-

-Tu…cosa pensi di me, Sendo?- chiesi quando gli fui di fronte.

Lui era evidentemente imbarazzato.

-Rukawa…no-non guardarmi con quegl’occhi…-

-Ebbene?- domandai ancora, questa volta più deciso.

 

-In quel momento ero totalmente fuori di me, non sapevo quello che facevo-

-Ma poi cos’è successo?-

Silenzio totale.

Mi guardò, cambiò direzione dello sguardo…poi chiuse gli occhi.

-…-

-…-

-L’ho baciato-

-…c…checcooosaaa?!? L’hai baciato?!-

-E’ quello che ho detto-

-E…e lo dici così, come se niente fosse?-

Lui abbassò lo sguardo tacendo.

-E Sendo? Come l’ha presa Sendo?-

Ancora una volta silenzio; poi Ru prese fiato e continuò a ricordare…

 

Quello era il mio primo bacio…ero così teso che non sapevo che fare…però, dopo che lo feci, ormai ero lì e…e devo dire che…beh, comunque, lui mia ha…spintonato via-

-S…s…smettila, Rukawa!!-

Mi allontanò da lui e mettendosi la mano sulla bocca e continuando ad ansimare mi fissava con uno sguardo che mi parve spaventato e quasi inorridito. Era paonazzo.

-Non prendermi in giro! Non mi dirai che stai facendo sul serio?!-

In quel momento ebbi la conferma che Sendo non avrebbe mai compreso i miei sentimenti. Ebbi un fremito al cuore, tanto che feci una cosa che non facevo da tantissimo tempo…-

 

Io lo guardavo ansiosa, in attesa di un qualche seguito e lui non tardò a continuare, con la sola differenza che ora lo faceva con un filo di voce:

-Piansi-

Per un attimo restai sorpresa.

-Però non è che piansi a dirotto, mi uscirono solo delle lacrime scomposte e…ecco, io…-

 

-Ma dai Sendo, come credi che io abbia potuto fare per davvero! Non ti facevo così idiota…era uno stupido scherzo, scemo!-

Così passai davanti a lui e me ne andai lasciandolo lì da solo.

 

Rukawa era lì, davanti a me, con le lacrime che scendevano da sole, contro la sua volontà.

Ed io non potevo fare nulla per evitarlo.

Alla fine cercai di consolarlo, ma non credo che ciò sia servito a molto. Gli dissi anche che ora non poteva pensare a Sendo, che si doveva concentrare sul campionato per dare il meglio di se’ stesso; sinceramente non so quanto mi abbia ascoltato, so soltanto che da quel giorno il carattere di Ru si fece ancora più duro di quello che era già.

Tutti si accorsero del suo cambiamento, ma nessuno lo attribuiva di certo al genere di problemi che realmente aveva, anzi, tutti pensavano che Rukawa non aveva niente come scopo, se non quello di vincere il campionato nazionale.

Io purtroppo sapevo che non era così, ed ogni volta che lo vedevo starsene in disparte o allenarsi da solo, non riuscivo a non pensare ad Akira Sendo, la causa di tutti i suoi problemi.

FINE CAPITOLO 1 

“…dal diario di una Manager”, Continua…

“Le Situazioni di Lui &…Lui”, Continua…

 

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