I SERVIZI POSTALI PER MILITARI DURANTE LA 1° GUERRA MONDIALE
(La Soffitta n°12)

Tra le varie scelte possibili per un approfondimento culturale magari più teso all'aspetto postale e meno a quello storico o viceversa, un po', forse ultimamente dimenticato e sottostimato dai collezionisti, riveste particolare importanza il periodo riguardante la 1° guerra mondiale. Da esso, ancor oggi, si possono ottenere moltissime soddisfazioni anche perché trattasi di materiale in parte (ancora) non difficilmente reperibile, ma che, a mio parere, darà a breve scadenza molte “sorprese” non solo di tipo culturale, ma pure, e soprattutto, di tipo economico, a motivo del fatto che non esistono più – e non sono mai esistite – grosse accumulazioni sul mercato il quale non potrà più, a distanza di 60 – 70 anni, rifornirsi in archivi che per il settore in questione sono stati sempre scarsi, provenendo la maggior parte della documentazione da corrispondenze private, anch'esse ormai disperse e/o distrutte. Il periodo è ricco di avvenimenti e trasformazioni socio-culturali importantissime, le quali influenzeranno i decenni successivi, precursore per l'Italia di diverse imprese Coloniali ed all'Estero con poi l'instaurarsi di quel declino che avrà la sua maggiore estrinsecazione con l'epilogo della 2° guerra mondiale.

Cimentandosi collezionisticamente su questo argomento, si potrà dimostrare il servizio postale per militari italiani e loro alleati sia in suolo nazionale che oltre confine dall'entrata dell'Italia nella Grande Guerra in data 24/5/1915 ed anche oltre la fine delle ostilità nel 1918 e precisamente, ad esempio fino al 16/6/1923, data di chiusura dell'ultimo ufficio di Posta Militare, trattando sia dell'Esercito, che allora comprendeva anche l'Aviazione, che della Marina, tenendo conto in questo caso che entrambi seguirono in buona parte le stesse disposizioni per la corrispondenza pur mantenendo alcune particolari differenziazioni.

Nel contesto si potranno inoltre illustrare, a motivo degli importanti collegamenti, connessioni e correlazioni con il servizio postale militare, tutti quei servizi per combattenti dipendenti dall'amministrazione postale civile, la censura della corrispondenza, il servizio epistolare per i prigionieri internati, confinati, detenuti e profughi. Si potranno verificare i particolari metodi di inoltro della posta, le tariffe, le esenzioni, le franchigie, le agevolazioni, i tipi e sottotipi di bolli postali, denunciando le tante inadempienze, irregolarità, particolarità, tolleranze, curiosità e stranezze che ebbero modo di verificarsi dato il volume di traffico postale e la molteplicità di disposizioni, luoghi, situazioni e persone. Si potrà ancora scoprire la presenza e l'operatività nel conflitto delle varie Armi, Corpi e Reparti, anche in considerazione del fatto che molti di questi avevano in dotazione propri bolli di tipo non tradizionale, oppure dell'uso dei vari supporti epistolari usati dai militari, prime fra tutti le cartoline in franchigia sia ufficiali che private. La curiosità potrà poi portare a collezionare il servizio postale anche delle nazioni nemiche – Austria, Ungheria, Germania, ecc. – magari solo operanti in territorio nazionale e/o di influenza italiana (Balcani, Levante, ecc.).

E' chiaro che questo mio scritto è da considerarsi una chiacchierata propedeutica non avendo certo la pretesa di dare risposta a tutti gli interrogativi sull'argomento: ciò potrà comunque per buona parte realizzarsi attraverso una serie di specifici studi che se sarà utile potranno pubblicarsi sul notiziario ACS, fermo restando la mia disponibilità, per quanto mi sarà possibile, di fornire individualmente dei ragguagli ai Soci che ne faranno richiesta. Non di meno sul mercato vi sono diversi studi di settore pubblicati in Italia ed all'estero da associazioni come l'AICPM o da autori vari come Buzzetti, Cadioli, Cecchi che ho consultato e che consulterò per eventuali futuri articoli: sono tutte validissime pubblicazioni ma alle volte hanno il difetto di rivolgersi a soli collezionisti molto avanzati con notizie tanto specifiche e settoriali che alla fine disorientano e scoraggiano chi vuole iniziare una collezione di tal genere.

A questo punto credo che saranno gradite preliminarmente alcune osservazioni su come impostare una raccolta del genere, tenendo presente che sarebbe utopico e infantile pensare di possedere “tutto” in collezione: non si tratta di raccogliere francobolli nuovi o usati, ma trattasi di una collezione Marcofilo-storico-postale (si potrebbe anche comporre una di tipo tematico) dove ognuno potrà possedere delle cose forse simili, ma mai uguali, per cui ogni collezione sarà originale e sostanzialmente irripetibile. Pertanto, a meno che non si voglia solo per scopi storico-culturali, raccogliere sistematicamente e occasionalmente tutto ciò che capita sull'argomento, si impone una certa scelta di settore all'interno del quale lo sviluppo potrà essere globale o particolareggiato.

Di seguito accenniamone qualcuno:

A) MARCOFILO: attraverso i bolli si testimonierà la presenza del maggior numero possibile di uffici di posta militare e/o delle Regie Navi, limitandosi a raccogliere una sola impronta per ufficio o per natante o un solo bollo per tipo. Oppure raccoglierli a gruppi di uffici e navigli specializzando anche i vari sottotipi di impronte postali: in questo settore potranno pure studiarsi i vari tipi di annulli dell'amministrazione civile che servirono i militari di terra e di marina.

B) TERRITORIALE: raccolta relativa ad un solo fronte o teatro di guerra od operazioni militari come quelle in Italia, nel Trentino o dell'Isonzo, oppure di oltre confine, come quello albanese, macedone, francese, estremo orientale, ecc. Oppure relativo a reparti confinari o periferici o delle basi navali terrestri, sia in Italia che all'estero, che non sempre ebbero una funzione secondaria nelle sorti del conflitto.

C) TEMPORALE: studio relativo ad un determinato periodo come quello iniziale o delle varie battaglie dell'Isonzo o di Caporetto o a quello successivo alla fine del conflitto nel 1918 fino agli anni '20, periodo in cui vi furono diverse operazioni militari di completamento, ampliamento, stabilizzazione di determinate zone: il settore può essere utilizzato, principalmente quest'ultimo, oltre che per militari, anche per marinai.

D) CORPI E REPARTI: si assemblerà il materiale relativo ad esempio ad un'Armata ed alle grandi unità da questa dipendenti oppure ai vari reparti (Fanteria, Trasmissioni, Genio, Cavalleria, Aviazione, Sanità, ecc.) ricordando che per tale tipo di raccolta si è costretti, nella maggior parte dei casi, a selezionare annulli di tipo amministrativo, per cui per rendere la raccolta di tipo postale, si dovranno ricercare esclusivamente documentazioni ove appaiono chiaramente le connessioni tra questi reparti e la posta a cui gli stessi si appoggiarono per disposizioni o necessità.

E) INTERI POSTALI DI FRANCHIGIA:studio e raccolta dei vari supporti (cartoline, buste, biglietti, pieghi, ecc.) del tipo ufficiale o privato usati per la corrispondenza dai vari militari.

F) PRIGIONIA: selezione sulle corrispondenze dei prigionieri di guerra, internati belligeranti e non, confinati, profughi, detenuti sia italiani all'estero che stranieri in Italia.

G) CENSURA:documentazione postale relativa ai metodi della censura delle corrispondenze da e per militari italiani ed alleati: la collezione in questo periodo può espandersi anche alla censura della corrispondenza civile sia nazionale che proveniente dall'estero.

H) SERVIZI POSTALI: raccolta, indipendentemente dagli uffici postali, volta alla dimostrazione dei servizi forniti ai combattenti dalla posta militare (corrispondenza, pacchi, a denaro, telegrafico, telefonico, ecc.)

I) ESERCITI STRANIERI: raccolta della documentazione relativa alle forze militari di altra nazionalità operanti come alleati o contrapposti sul suolo italiano o di influenza nazionale: tale raccolta non è molto agevole in quanto il materiale occorrente non facilmente si reperisce sul mercato nazionale.

Concludendo possiamo affermare quanto oltre che collezionisticamente, storicamente e culturalmente una collezione di tal genere possa avere importanza e presentare stimoli suggestivi: la posta militare sembrerebbe rivestire un'importanza minore di altro servizi, ma non è così in quanto di primaria importanza per il morale dei combattenti che rischiano la vita separati dai propri affetti e dall'ambiente familiare, esercitando di conseguenza un influsso determinante sul comportamento ed il rendimento dei combattenti, quindi sulla saldezza dei reparti, una “consolation de la vie” (Voltaire) o “...la dolcezza di una parola d'amore che arriva da lontano a dispetto di tutto” (Soffici).

Pertanto è l'organizzazione della posta militare – e quella della Grande Guerra è il primo razionale esempio sul quale si basò il funzionamento delle poste militari successive – che assicura il mantenimento di questo legame esistenziale che non interrompe il colloquio dei ricordi.