A dispetto di quanto bonariamente scritto da Filanci nel suo “I francobolli
& la posta”, le scottature alle dita non sono l’unico rischio a cui
va incontro chi utilizza la cosiddetta lampada di Wood (dal cognome del
suo ideatore, il fisico statunitense Robert William Wood) per divertirsi
a ricercare la fluorescenza (o meglio la sua assenza) nei francobolli.
La maggior parte delle lampade in circolazione è infatti di 2 tipi
uno, per evidenziare la fluorescenza, che emette radiazioni ultraviolette
della lunghezza d’onda di 366 nm (per inciso il nanometro è la miliardesima
parte del metro), ed un altro, per evidenziare la fosforescenza, che emette
sempre radiazioni ultraviolette ma della lunghezza d’onda di 254 nm, quindi
a contenuto energetico di poco superiore, ma sempre incapace di produrre
ionizzazione. Quello che non tutti sanno è che le 4 basi azotate
che costituiscono il DNA, la ben nota molecola depositaria dell’informazione
genetica di un individuo, hanno mediamente un picco nel loro spettro di
assorbanza proprio in prossimità dei 254 nm ! Sarà senz’altro
noto a chi si è preoccupato di abbronzature che la radiazione ultravioletta
(UV), che comprende convenzionalmente le lunghezze d’onda comprese tra
i 4 e i 400 mm, è suddivisibile in 3 fasce:
UV-A (320/400 nm: usati nei “lettini” per le abbronzature, possono ustionare
ma hanno relativamente pochi effetti carcinogenetici.
UV-B (290/320 mm: molto rappresentati nella luce che ci arriva dal Sole,
con effetti carcinogenetici più significativi, ma anche necessari
per l’ attivazione della vitamina D; quelli a 297 nm sono i principali
responsabili delle abbronzature)
UV-C (200/290 nm: danneggiano molto seriamente il DNA delle cellule dell’epidermide,
inducendone la morte cellulare o, in alternativa, la proliferazione tumorale,
ma sono fortunatamente rari nella radiazione solare che ci arriva)
Dunque soprattutto la lampada che emette radiazioni di 254 nm, rientrando
tra gli UV-C, è pertanto, secondo alcuni anche indipendentemente
dal livello di pigmentazione di chi ne viene colpito, un agente mutageno
e potenziale fattore eziologico di carcinomi e melanomi, anche in individui
che godano di eccellente salute e non presentino predisposizione genetica
per tali neoplasie: basti pensare che i 254 nm sono usati per la purificazione
dell’acqua da microorganismi proprio perché inducono morte per danneggiamento
del loro DNA. Il consiglio è quindi di informarsi sul prodotto che
state utilizzando. So per certo che l’A.C.S. vanta tra i suoi Soci molti
medici e, da matricola in medicina, gradirei sapere il loro parere al riguardo,
soprattutto sull’efficacia di eventuali protezioni, per poi farvi decidere
se vale o meno la pena di correre il rischio.