LE SOPRASTAMPE

Con le innovazioni tecniche degli ultimi decenni i filatelisti hanno avuto a loro disposizione strumenti sempre migliori, basti pensare agli ultimi ritrovati della Safe ("Perfotronic", "Signoscope", lampade UV, spessimetri, etc..), ma sono nate anche apparecchiature che minacciano di creare non pochi problemi. Lasciando da parte i rischi connessi all'acquisto di tutte quelle varietà di stampa, carta e dentellature dalle discutibilissime origini (come faranno al Poligrafico a "sbagliare" tanto ma soprattutto come faranno certi pezzi ad arrivare sul mercato ! ), che peraltro sembrano raccogliere parecchio successo, uno dei settori oggigiorno più a rischio è senza dubbio quello dei francobolli sovrastampati. Si, perchè oggi una sovrastampa non è affatto impossibile da riprodurre, anche perchè nella maggior parte dei casi è costituita solo da qualche numero e/o da poche parole con caratteri largamente utilizzati anche nelle tipografie o, addirittura, sui comuni PC. Ma, come se non bastasse, i moderni scanner evitano ai falsari anche la fatica di dover ricercare il carattere giusto. Infatti, come già segnalato su "La Soffitta" di maggio 1997, una volta che il francobollo è stato "copiato" (da cataloghi o da libri o, ancora più facilmente, dai listini di vendita) e la sovrastampa isolata con un programma di grafica, quest'ultima può essere riprodotta con ottimi risultati con stampanti laser sui francobolli base che, valendo solitamente molto di meno, consentono un buon margine di guadagno ai falsari. Senza tener conto che qualcuno, non limitandosi a copiare i pezzi più rari, si può sbizzarrire a creare dei pezzi unici o inventando di sana pianta varietà (sovrastampe capovolte, imperfette, errate, di altro colore o con differenti caratteri...) o addirittura nuove soprastampe, tutti pezzi che, almeno a mio parere, non tarderebbero a trovare acquirenti. Le collezioni a rischio per i filatelisti italiani non sono certo poche: possono essere interessati periodi interi come quello della R.S.I. (con la miriade di emissioni dei C.L.N., i rari "Base Atlantica", etc..), di gran parte delle ex colonie italiane, delle occupazioni (ad esempio Cefalonia e Itaca, Governo Militare Alleato...) di Trieste AMG-FTT e di Trieste STT-VUJNA oppure singole emissioni di elevato valore (come
quelle con la sovrastampa "SAGGIO"). Per quelli che rimanessero scettici di fronte a certi rischi, ecco subito qualcosa di molto più tangibile. Una prima avvisaglia la potreste trovare a pagina 60 del listino n°66 (1996/97) della Channel Island Stamp Co. Come qualcuno saprà, nel 1940 Jersey fu occupata dalle truppe naziste e per l'occasione alcuni francobolli dell'isola furono sovrastampati con svastica e millennio: in tutto ne sono rimaste appena 5 serie complete. Ma ecco, tradotta, la shockante offerta : "Anche se sembrano perfettamente originali, sono in realtà superbe riproduzioni ! Come gli originali, sono stati sovrastampati a mano (?) su veri francobolli di Giorgio VI e la qualità è talmente buona che abbiamo dovuto stampare al retro la dicitura 'FACSIMILE' " e sotto si avverte "Questo è stato fatto per essere certi che non possano essere venduti come originali". Per la curiosità il prezzo della pseudoserie era di 74,5 sterline (poco meno di 200000 lire). La prima cosa a cui si pensa è: e se qualche pezzo fosse casualmente rimasto senza la scritta FACSIMILE ? Un buon perito sarebbe davvero in grado di distinguerlo ? Per continuare il discorso, pezzi come quello offerto nella 86° vendita della Auction Phila lo scorso 21 marzo fanno riflettere. Il lotto 1457 consisteva nell'espresso di Libia del 1933 (Sassone n°11) 1,25 lire su 60 cent. carminio scuro e bruno, soprastampa in nero, dentellato 11, descritto come "uno dei più rari francobolli-tipo dell'intera Area Italiana",
base d'asta la non proprio modica cifra di 100 milioni, la metà del valore di catalogo. Inutile dire che il francobollo senza sovrastampa vale meno, molto meno !!!  Ma il problema è molto più generalizzato e coinvolge anche quei francobolli di modesto valore che, proprio per la loro  mediocre importanza, nessuno farà mai periziare perchè la cosa diventerebbe troppo onerosa (un altro fatto che scoraggia i collezionisti a far controllare certi francobolli è che le tariffe peritali per i pezzi sovrastampati sono di solito più alte del normale). Ma allora cosa fare: mica si possono lasciare le collezioni incomplete solo per paura di essere bidonati ! E poi allora non sono solo le collezioni di filatelia tradizionale ad essere a rischio, ma anche quelle di marcofilia (se si può riprodurre una soprastampa figuriamoci un annullo), di aerofilatelia, di maximofilia, di storia postale e così via. Certo il problema non è di facile soluzione, e forse una soluzione definitiva nemmeno si può trovare, ma credo che la prudenza non sia mai troppa quando si devono spendere certe cifre. Credo che le pagine La Soffitta siano un ottimo strumento per aprire un serio e costruttivo dibattito: attendo pertanto le vostre considerazioni al riguardo.