SCANDALO   ! ! ! ! ! !

È il grido unanime che dall’ Olimpo filatelico italiano si è alzato per l’attribuzione a WIPA 2000 del Gran Premio Nazionale alla collezione di prefilateliche austriache del viennese F.Pushmann invece che alla raccolta di gemme filateliche di Lombardo Veneto del romano O.Masi. Scandalo perché i giurati hanno applicato alla lettera il regolamento. Scandalo perché è stata preferita una collezione di studio e certamente meno costosa a una raccolta di splendidi pezzi miliardari. Scandalo perché non ha prevalso il preconcetto che un Gran Premio Nazionale a un’ esposizione per l’anniversario di un primo francobollo debba essere “di norma” assegnato a una collezione di filatelia tradizionale. Personalmente mi auguro che questa condotta scandalosa sia di esempio per altre giurie a tutti i livelli domani e sempre.
I grandi della filatelia tradizionale non si sono resi conto probabilmente che  ormai da tempo il collezionismo si è avviato a diventare adulto e i tentativi di fermarne l’ evoluzione si risolveranno in una carica dei seicento dal risultato prevedibile. Le splendide gemme della filatelia tradizionale potranno conservare tutto il loro fascino e anzi accrescerlo se inserite in un più ampio contesto storico-postale. Ovviamente questa possibilità suppone un lavoro preparatorio di studio che non è possibile a chi è avvezzo a delegare ad altri l’ assemblaggio dei pezzi da esporre. Per una raccolta di filatelia tradizionale bastano le risorse economiche ma per una collezione organica di storia postale è indispensabile l’ impegno personale anche in disponibilità di tempo per la ricerca e l’approfondimento oltre a una sorta di particolare vocazione collezionistica.
A che vale blaterare sull’ importanza dello studio e della ricerca se poi quando questi positivi aspetti vengono premiati si scatena il finimondo e a che vale promuovere a chiacchiere le nuove frontiere se poi si dice che lo spazio per la “Classe Aperta” è stato fatto a spese dei grandi collezionisti.
I mercanti del grande giro gridano allo scandalo, giustamente preoccupati perché se le  gemme non valgono più a conquistare l’ ambito premio anche il valore venale ne soffre dal momento che queste risultano meno appetibili per il magnate-collezionista a caccia di orgasmatici riconoscimenti internazionali e mondiali. Ma già dagli anni settanta si poteva intravedere l’ ascesa irresistibile della storia postale e dunque occorreva da tempo muoversi in tal senso invece di abbarbicarsi a una visione collezionistica antiquata e che, purtroppo, si tenta ancora di tenere in vita come se nulla fosse cambiato in un secolo e mezzo.
Per il presidente del Club de Montecarlo de l’ Elite de la Philatelie “Il collezionismo che conosciamo è nato nel 1850 subito dopo l’ emissione del francobollo e non certo nel tardo 15° secolo”.
P. Provera  grande collezionista di Austria e Lombardo Veneto ha dichiarato: “La prefilatelia, che pure colleziono, è per me un corollario della filatelia vera e propria. La scelta dei giurati è stata, a mio giudizio sia sciovinista sia populista”.
P. Bianchi, che a Mosca 97 ha visto la sua prestigiosa “Russia Imperiale” soccombere di fronte a una collezione di storia postale locale si rammarica che “oramai le giurie privilegiano lo studio sotteso ad una collezione rispetto alla sua bellezza”.
La scarsa lungimiranza di collezionisti e mercanti ha prodotto una situazione da cui oggi si tenta di uscire proponendo di cambiare (e qui tutti sembrano d’ accordo) le regole del gioco. Ma a parte le difficoltà pratiche la soluzione proposta se attuata prolungherebbe solamente uno stato d’ agonia della filatelia intesa in senso tradizionale.
Prima o poi ci si dovrà rendere conto che la FILATELIA è una categoria della STORIA POSTALE perché il francobollo pur se nuovo costituisce in ogni caso un documento  di cui la storia può giovarsi  per raccontare e spiegare avvenimenti. E in questo senso sopravviverà. Ovviamente anche il concetto di collezionismo storico-postale dovrà evolvere non disdegnando gli aspetti documentali del francobollo sciolto.

Carmine Criscuolo