I FRANCOBOLLI SOVRASTAMPATI AMG-VG (prima parte)
(La soffitta n. 2, maggio '96)

Con un Ordine datato 27 luglio 1945 il Colonnello americano Alfred C. Bowman predispose che dopo l'esaurimento delle scorte di francobolli esistenti (RSI) venissero utilizzati i francobolli del Governo Italiano ai quali sarebbe stata soprastampata la dicitura A.M.G.-V.G. (Allied Military Governement - Venezia Giulia). Questa, in forma molto sintetica e semplificata, è la genesi dei sovrastampati giuliani, 21 valori di posta ordinaria, 7 di posta aerea, 2 espressi e 4 interi postali, utilizzati nel territorio occupato dalle forze alleate per circa due anni (dal 22.9.45 al 15.9.47). Più che di un'occupazione si trattò dell'istituzione di un Governo militare, che iniziò il 22.6.45 con il Proclama n. 1 del Maresciallo Harold Alexander (comandante supremo alleato delle forze operanti nello scacchiere mediterraneo), in seguito al ritiro dell'armata del generale iugoslavo Tito.

Nonostante alcuni problemi di ambientazione e convivenza con una parte della popolazione filo-separatista, il Governo Militare iniziò ad operare, e una delle prime cose che fece fu proprio quella di stabilire la sua sovranità sul territorio, decidendo di far utilizzare solo i sovrastampati.

Il processo di sovrastampa iniziò all'incirca nel mese di settembre presso la tipografia Fortuna di via Nordio 4, Trieste. Si utilizzò il procedimento tipografico, mediante il quale venivano unite in una matrice 4 tavole da 25 impronte, in modo da poter sovrastampare con una sola battuta un foglio intero di 100 esemplari. I primi francobolli ad essere sovrastampati furono i valori dell'Imperiale (c. 10, 20, 60, e £. 1, 2, 5, 10 di posta ordinaria; c. 50 di posta aerea). Per il valore da 5 lire venne realizzata una sovrastampa adatta al formato più orizzontale che verticale di questo francobollo, così come in seguito per gli alti valori della Democratica, la posta aerea e gli espressi. In tutto furono utilizzati 6 tipi differenti di sovrastampa.

Nessuno dei 31 valori andò fuori corso durante il periodo dell'A.M.G.-V.G. Considerando il contesto storico-politico e le affrancature interessanti generate da un uso corretto e da uno precario (miste, usi fuori territorio oppure usi fuori periodo, tassazioni, ecc..), a mio parere questo è da ritenersi uno dei settori più interessanti della ricerca storico-postale (intesa nel vero senso collezionistico di questi due termini) del dopoguerra italiano. Infatti è utile ricordare che per Storia Postale deve intendersi lo studio e la ricerca relativi alle affrancature (tariffazioni), ai percorsi (collegamenti postali) ed agli annullamenti e bolli accessori, rilevabili sugli oggetti postali viaggiati.

E' in questa ottica che l'aerogramma raccomandato da Trieste per Santos (Brasile) di seguito descritto assume interesse per lo studioso e il collezionista. Affrancato per 88 lire (15 per la lettera, 20 per la raccomandazione e 53 di sovratassa aerea per il Brasile) questo documento presenta l'annullo di partenza Trieste succ. 3 (P.zza della Borsa) del 4.12.46. Inoltrato per via aerea arrivò a Santos il 6.1.47 ove attuarono la ricerca del destinatario (Mac Lauglin e Cia.), probabilmente una società brasiliana il cui nominativo reperito a Trieste, mancava dell'indirizzo. Infatti, sul retro del documento il mittente triestino P. Boschian (che, come si può dedurre dal testo dell'aerogramma, era un importatore) indica di restituire al mittente la missiva in caso di non reperimento del destinatario. Sebbene i tempi si discostino notevolmente dagli auspicati cinque giorni, nel mese di maggio l'aerogramma riparte per l'Italia (probabilmente non più per via aerea, bensì per via ordinaria) e arriva a Roma l'8.6.47. Qui viene inoltrato via ferrovia (annullo AMBULANTE VENEZIA - TRIESTE del 10.6.47) a Trieste ove arriva l'11.6.47, ben sei mesi dopo la sua partenza: 88 lire sprecate, un rapporto commerciale mancato, ma una gioia per un giovane collezionista di storia postale dei giorni nostri.

Maurizio Achini.