"Deep down Louisiana close to New Orleans Way back up in the woods among the evergreens There stood a log cabin made of earth and wood Where lived a country boy named Johnny B. Goode"
Johnny B. Goode - Chuck Berry
Ma
che mal d'Africa e mal d'Africa; noi abbiamo il mal degli States ed
ogni 2 anni dobbiamo per forza tornarci. Dopo la west Coast, il New
England e la Florida, vogliamo visitare gli stati del sud e per la
precisione, le storiche città della musica: New Orleans, Memphis
e Nashville. Max è un chitarrista rock-blues: per lui questo
viaggio è un vero pellegrinaggio alla mecca della musica.
Poi, si sa, "Per certi viaggi non si parte mai quando si parte. Si parte prima". (da "Se ti abbraccio non aver paura" di F. Ervas). Infatti noi con la testa, siamo partiti da tempo ed abbiamo organizzato tutto con molti mesi di anticipo.
Lasciamo la nostra auto a Parkingo Malpensa e partiamo in orario con un volo American Airlines.
Milano - Miami e poi Miami - New Orleans.
E'
la prima volta che voliamo con American ma rimaniamo un po' delusi. Gli
aerei sono molto spartani: no televisore personale nel sedile, pasti e
bevande ridotti al minimo sindacale. Una volta avevamo talmente sete e
non vedendo nessuno passare con le bevande, abbiamo dovuto inventarci
la storia che mia figlia doveva prendere un farmaco per poter avere
un bicchiere d'acqua (diviso in 3).
Comunque i voli AA si sono rivelati abbastanza puntuali.
Arrivati
a New Orleans abbiamo qualche difficoltà ad individuare il banco Budget
per il noleggio auto. O meglio: lo troviamo abbastanza velocemente, in
un'aerea esterna e staccata dal terminal ma lo sportello risulta chiuso
e non capiamo a chi dobbiamo rivolgerci. Dopo aver vagato inutilmente
da un piano all'altro del terminal, scopriamo che i noleggi auto vengono gestiti da
Avis (nessun cartello per spiegare questa cosa). Ecco: anche Budget sarà
un autonoleggio da eliminare dai nostri viaggi futuri.
Fortunatamente,
l'auto che ci viene assegnata, una Chevrolet Impala, funzionerà
benissimo per tutto il viaggio e non darà il minimo problema.
Per
la prima notte, arrivando a New Orleans che è ormai sera (e piena
notte per l'orario italiano) abbiamo scelto un hotel vicino
all'aeroporto:
Questa è stata un'idea molto saggia. Gli hotel in centro a New Orleans costano
un occhio della testa. Così almeno abbiamo risparmiato un po',
considerato che, a quell'ora non potevamo far altro che andare a
dormire.
DOMENICA 26 APRILE 2015 - NEW ORLEANS Al mattino scopriamo che la colazione è compresa nel prezzo e si tratta di un bellissimo
buffet con anche la macchina per farsi da soli i Waffel che noi
apprezziamo sempre molto. Subito dopo, partiamo per il centro di New Orleans, verso il nostro hotel dove rimarremo per 2 giorni. L'hotel si chiama HOTEL ASTOR CROWNE PLAZA NEW ORLEANS FRENCH QUARTER . E' un buon hotel 4 stelle, posizionato magnificamente, con un ingresso addirittura sulla famosa Bourbon Street. Tale posizione, però, si paga profumatamente; è molto caro per i servizi offerti: - no Wi-fi gratuito nelle camere (ma solo nelle sale comuni); - no colazione -
piscina piccola, sporca e fredda, posizionata su un terrazzo dell'hotel
(non ne abbiamo usufruito in quanto impraticabile). Inoltre,
quando abbiamo prenotato gli Hotel con booking.com, non abbiamo
tenuto conto che i prezzi indicati sono senza tasse (l'equivalente
della nostra Iva). Quindi i prezzi di prenotazione devono essere tutti
aumentati di un buon 20%. Inoltre il cambio euro/dollaro è
altamente sfavorevole per noi, rispetto al tempo della prenotazione. Insomma: abbiamo sforato alla grande le previsioni di spesa per tutti gli hotel dell'intero viaggio. Ovviamente,
essendo mattina presto, la nostra camera non è pronta. Ci consentono
tuttavia di lasciare i bagagli in custodia e di parcheggiare l'auto nel
loro parcheggio con Valet. Molto comodo.
Hotel Astor Crowne Plaza-New Orleans
Prendiamo uno dei taxi che
stazionano sempre davanti all'hotel e andiamo al noleggio auto elettriche dove abbiamo
prenotato una caratteristica macchina per questo nostro primo giorno: www.neworleanselectriccars.com , 180 dollari per
l'intera giornata (fino alle 20). Con la macchinina possiamo visitare con
comodità tutte le vie del French Quarter. La mattina poi, è il momento
migliore per visitarlo con tranquillità. Poi, da mezzogiorno, si
riempirà di gente e quindi risulterà tutto più caotico. Con l'auto
elettrica possiamo viaggiare molto lentamente e fermarci ogni momento
per scattare foto. Per soste prolungate tuttavia, è
necessario parcheggiare nei normali parcheggi, con le stesse
regole delle normali auto.
Parcheggiamo infatti in Jackson Square, già affollata sin
dal primo mattino. Visitiamo la St. Louis Cathedral, anche se in quel
momento si celebra la Messa, essendo un giorno festivo. Poi le tappe d'obbligo
di ogni viaggio: negozio Voodoo Harley Davidson e pranzo all' Hard Rock Cafè,
posizionato vicinissimo al nostro hotel. Max per la prima volta
assaggia il Gumbo, un misto di minestra, spezzatino e riso tipico di
New Orleans.
Gumbo
Quel
giorno fa molto caldo. Siamo solo ad aprile ma qua le temperature sono
piuttosto alte. E' per questo motivo che abbiamo deciso di anticipare
il nostro viaggio in primavera anzichè al mese d'agosto come nostra
abitudine. Nel pomeriggio si fanno i
primi acquisti. Compriamo per tutti le classiche collanine di New
Orleans. Si tratta delle collanine che nel periodo del carnevale (Mardì
gras) gli uomini gettano dai tipici balconcini della città alle
belle ragazze che mostrano loro le proprie "grazie". Vi è una vera e
propria gara tra le ragazze per ottenere il maggior numero di
collanine. Fortunatamente non è Mardì gras, tuttavia le strade si
animano dei più strani e variopinti personaggi possibili. Oltre ai
classici musicisti collocati in ogni angolo delle città, ci sono i
personaggi più pazzi in assoluto. Come ci dice qualcuno: "qui sono
tutti matti". Alla domenica pomeriggio poi, c'è un'euforia diffusa.
Insomma: sembra un vero manicomio. Ma"ci sta". Il bello di New Orleans
è proprio questo: vivere così la città. New Orleans è però
essenzialmente il French Quarter. Il resto della città è poco
interessante.
La sera però, è ancora tutto
elevato all'ennesima potenza. La Bourbon Street diventa pedonale e la
via è molto affollata. Da tutti locali fuoriesce musica. Sulla porta
dei locali, i "buttadentro" invitano ad entrare, mostrandoci i
loro menu. Al primo locale accettabile entriamo. Ristorante Nola, piuttosto
rustico con discreta scelta di cibi. Mangiamo quasi sempre dei panini con
hamburger e patatine. Qui
li chiamano Po-boy , abbreviazione di
Poor Boys per ricordare che un tempo i panini erano destinati ai
ragazzi poveri. Siamo poveri anche noi e quindi ordiniamo proprio
quelli. Il conto però non è affatto per povera gente. Spendiamo circa
80 dollari per 3, inclusa la fastidiosa mancia (tip) che negli Stati Uniti è
d'obbligo nella misura tra il 10 ed il 18% circa. E' talmente d'obbligo
che viene d'ufficio inclusa nello scontrino e non possiamo esimerci.
Dobbiamo dare la mancia a tutti: camerieri, autisti e persino ai
musicisti che suonano nei locali. Evidentemente, oltre ai camerieri, i
gestori dei locali non pagano neanche loro. Il loro stipendio è
la mancia dei clienti. Forse gli americani hanno capito tutto e noi
italiani, come al solito, niente. Dimenticavo:
nel pomeriggio facciamo un triste tentativo di usufruire della piscina
dell'hotel ma si tratta di un tentativo fallito. Nessuno di noi ha il
coraggio d'entrare visto lo stato in cui si trova (come già detto:
piccola, fredda e sporca). Ci limitiamo a stenderci sulle sdraio del
terrazzo ad ascoltare la musica che proviene dalla sottostante Bourbon
Street, per rilassarci prima di cena. Mia figlia preferisce recarsi,
invece, nella palestra super attrezzata dell'hotel. Qui le cose vanno
meglio. Ci sono davvero tanti attrezzi e macchinari. Dopo cena, vaghiamo un po' per
la via e poi rientriamo in hotel. Siamo stanchi. Non ci abitueremo mai,
per tutto il viaggio, al fuso orario. Ci svegliamo sempre molto presto
al mattino e, alla sera ovviamente, abbiamo sonno presto. Cosa ci
possiamo fare?
LUNEDI 27 APRILE 2015 - NEW ORLEANS Purtroppo piove. Il pensiero ci assale subito: non sarà così per tutto il resto del nostro viaggio? Proprio oggi che abbiamo prenotato l'escursione con il battello a vapore Natchez sul Missisipi! Facciamo
colazione in un Fast Food, proprio accanto al nostro hotel. Spendiamo
poco, trattandosi di un semplice Fast Food. Comunque qui servono la tipica colazione
americana, con dei piccoli Pan Cakes, anche se troppo simili a
quelli venduti dai nostri McDonald in Italia.
La pioggia aumenta,
aumenta. Prendiamo un taxi con un tassista ladro che, quando riferiamo
che dobbiamo recarci all'imbarco della motonave Natchez ci applica un
prezzo "procapite" e non si capisce il motivo, visto che la
destinazione è pur sempre Jackson Square. Insomma, spendiamo il
doppio del dovuto ed arriviamo sotto una
pioggia battente, talmente forte che ora capiamo cosa sia stata l'alluvione di New Orleans con l'uragano Kathryna. Temiamo
un uragano anche noi e temiamo l'annullamento della gita in nave.
Ma ciò non accade fortunatamente. Comunque, ci lasciano attendere
l'ora dell'imbarco sotto un tendone precario e ci inzuppiamo per bene. Saliti a bordo ci
accomodiamo nella sala ristorante dove un gruppo Jazz suona dal vivo
per tutta la durata della navigazione; 1 ora e mezza. Piacevole
l'atmosfera all'interno della nave, la vista della bella e tipica ruota della nave che macina acqua a tutto andare: "Rollin', rollin', rollin' on the river" - da Proud Mary dei Creedence Clearwater. Tuttavia
il paesaggio
che si scorge in questo breve tratto del Mississipi non è proprio
accattivante. In aggiunta a tutto questo, il tempo lugubre infierisce
notevolmente. Insomma, non apprezziamo molto questa esperienza che
consigliamo a tutti di evitare.
Allo sbarco, ci ripariamo nel
vicino Centro Commerciale, dove acquistiamo bamboline Voodoo per tutti.
Ne acquistiamo ben 10 ma si sa.....di una bambolina voodoo, per il
classico rito degli spilloni, serve sempre. Ne
compriamo un paio anche noi, perchè, a volte, io e mia figlia, ne
abbiamo proprio bisogno. 2 spilli per ogni bambola sono già in
dotazione. Ma noi ne abbiamo bisogno molti di più. Quindi ne
acquisteremo un scatolina a parte con la capocchia
colorata. La pioggia sembra rallentare, così
passeggiamo un pochino nelle vie del French Quarter, vicino alla Jackson
Square e poi cerchiamo faticosamente di trovare un taxi per rientrare in hotel. Purtroppo,
proprio prima di uscire per cena, la pioggia forte riprende. Non ci
resta che recarci nel locale più vicino al nostro hotel, da Subway e
cenare con uno dei famosi lunghi panini farciti come vogliamo noi.
MARTEDI' 28 APRILE - MEMPHIS Per
colazione scegliamo un IHOP posizionato vicino all'hotel. Conosciamo
già questa catena, dai nostri precedenti viaggi negli States e sappiamo
che qui, il Breakfast, sia dolce che salato è veramente grande. Max
sceglie un Breakfast completo, dolce + salato con dei pancakes;
Clarissa ordina dei Pancakes dolci al cioccolato bianco e lamponi ed
io, Daniela, dei French toast panna e fragole. "Si....stupendo" (da "Stupendo" di V. Rossi).
I pancakes di IHop
Poi,
lasciamo definitivamente New Orleans, direzione Memphis. Oggi le miglia
da percorrere sono tante. Il viaggio durerà più o meno 6 ore. Non sono
previste tappe intermedie onde arrivare a Memphis ad un orario decente.
Facciamo solo una sosta "tecnica" in un tipico locale americano Paul's
Cafe a Ponchatoula.
Nel primo pomeriggio arriviamo al nostro hotel a
Memphis, Hampton Inn & Suites Memphis-Beale Street.
Come dice il nome stesso, l'hotel è favolosamente collocato all'angolo
con la famosa e bellissima Beale Street.
Questo sarà il nostro hotel
preferito di tutto il viaggio. E' semplicemente perfetto. Ha tutto
quello che deve avere. Costo sempre medio/alto ma questo albergo lo
merita. Purtroppo, anche questa camera, ha 2 letti Queen piuttosto
piccoli (da 1 piazza e mezza, per intenderci). Troppo stretti per me e
mia figlia nello stesso letto, che ha ormai 18 anni). Siamo scomodi ma lo
saremo in tutti i letti di questo nostro viaggio. Le camere triple
sembrano non esistere negli Stati Uniti: o si prende una camera doppia
con 2 letti Queen, o 1 unico letto King Size e ci si arrangia in tre,
oppure si devono prendere 2 camere raddoppiando i costi. Così ci siamo
strettamente arrangiati per tutta la vacanza. Subito dopo, il
programma prevede la visita agli Sun Studios,
gli storici studi di
registrazione di Elvis, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash e altri famosi. La
visita è bellissima ed interessante per tutti gli amanti della musica
in quanto si va a visitare proprio la culla del Rock&Roll, ancora
tutto conservato intatto, oggi come allora. Annesso agli Studios c'è il
classico Gift Shop con Gadgets, magliette ma anche i 45 giri in vinile
originali.
Sun Studios
Al rientro decidiamo di andare nella piscina dell'hotel.
Qui troviamo una piscina con temperatura freddina (ma non
eccessivamente), oltre ad una piccola vasca di acqua bollente. Ci
bagniamo ora qua ed ora là. Siamo le sole persone in piscina e
l'atmosfera è piacevolmente tranquilla e rilassante. Per la sera è
d'obbligo andare in Beale Street. E' fantastica, con tutte le insegne
dei locali illuminate. Abbiamo davvero l'imbarazzo della scelta nel selezionare il ristorante dove cenare. Da quasi
tutti i bar e ristoranti fuoriescono le note della musica dal vivo,
suonata sin dal pomeriggio, che si mischiano l'una all'altra
formando una piacevole confusione ed allegria. Si, perchè Beale Street
è allegria allo stato puro. Quella sera troviamo anche una bella
esposizione di auto d'epoca lungo tutta la via. Scegliamo di andare in
un locale di cui si parlava in un diario di viaggio: The Pig on Beale,
attirati dai prezzi più bassi. Ebbene non ci andate. E' una vera
delusione. Porzioni miniscule servite in piatti di plastica in un
locale brutto e sporco. Persino i menu sono unti. Il famoso panino con
Barbecue, tipico della città di Memphis (sfilacci di carne di maiale) è
risultato piuttosto asciutto e poco gustoso. E poi in questo locale non
suonano nemmeno. Lasciate perdere. Andiamo subito in un altro locale,
per mangiare qualcos'altro in quanto abbiamo ancora fame. Scegliamo il
Jerry Lee Lewis' Cafe, dove c'è musica dal vivo, ambiente piacevole e
delle buone patatine fritte.
The Pig on Beale
The Pig on Beale
Jerry Lee Lewis' Cafè
MERCOLEDI' 29 APRILE - MEMPHIS
colazione all' Hotel Hampton Inn-Memphis
Dopo
un'abbondante colazione a buffet nel nostro hotel, partenza per
Graceland,
la dimora del mitico Elvis Presley. Graceland si trova
alla periferia di Memphis. Il tragitto è breve. Parcheggiamo l'auto
nell'adiacente parcheggio al prezzo di 10 dollari,. Abbiamo la
prenotazione per le ore 10.15 del tour dell'abitazione (Mansion Tour),
così le pratiche di accesso alla biglietteria sono super veloci. Ci
indicano subito la navetta da prendere, senza alcuna coda e consegnano
ad ognuno di noi un Tablet con auricolari. Tutto organizzato
professionalmente. Prima di salire sulla navetta ci scattano la
classica foto di rito che poi venderanno a peso d'oro (35 dollari, sono
pazzi. La ignoriamo). La navetta percorre un breve tragitto e ci lascia
proprio davanti la porta di casa di Elvis. Una guida fa una breve
introduzione e poi ci invita a seguire l'itinerario con il nostro
tablet che ci mostra le immagini ed i dettagli dei vari locali con
spiegazione in Italiano. Visitiamo il piano terra della casa privata di
Elvis, con salottino, camera da letto dei genitori di Elvis, sala da
pranzo, cucina, Jungle room (una strana sala relax di Elvis). Poi si
passa al piano interrato dove si visita la sala video/salottino con
grande schermo per vedere i film e la sala biliardo. Il piano
superiore, con le camere da letto, è invece privato e non si visita. Si
visita però il
cortile sul retro della casa con Ufficio per la posta delle Fans, una
lunga galleria con tutti i trofei, vestiti e cimeli, il recinto con i
cavalli, la piscina e poi, la cosa più importante: la tomba di Elvis e
dei suoi genitori con monumento e bella fontana. Al termine, la navetta
ci riporta all'area biglietteria, dove vi sono tanti negozi con tutto
il merchandising di rito. Acquistiamo pochissime
cose e poi ce ne andiamo. Tour
veramente interessante che consigliamo. Volendo, è possibile fare un
tour più completo (con differente tariffa) comprendendente anche la
visita al museo delle auto, degli aerei e qualche altra cosa. A noi
invece interessava
solo la casa vera e propria e perciò è andata benissimo così.
ingresso Graceland
salottino Elvis
Camera genitori Elvis
Sala Pranzo Elvis
Cucina Elvis
Jungle Room
Sala video Elvis
Sala Biliardo
Ufficio
Sala Trofei
Piscina Elvis
Tomba Elvis
Nel
pomeriggio, abbiamo prenotato la visita alla fabbrica Gibson, la
famosissima e prestigiosissima chitarra. Si visita l'attuale fabbrica
vera e propria, assistendo ad alcune fasi di lavorazione delle chitarre
semi-acustiche. Qui vi sono 80 dipendenti che producono 60 chitarre
ogni giorno. Ogni chitarra necessita di 3 settimane di lavorazione e
questo ne giustifica ampiamente il prezzo. Annesso alla fabbrica, vi è
un piccolo negozio con vendita di alcune chitarre (ma non il catalogo
completo).
Prendiamo poi la nostra auto per recarci a visitare una
concessionaria Harley che abbiamo notato il giorno prima, sulla strada
per Memphis: la Southern Thunder Harley di Southaven (MS). Bella
concessionaria con ampia esposizione. All'ingresso ci colpisce subito,
su di un piedistallo, l'Harley dedicata ad Elvis con la riproduzione
della firma di Elvis sul serbatoio.
Per la sera scegliamo il King's
Palace in Beale Street,
bellissimo locale dove mangiamo veramente bene
con musica dal vivo, ovviamente. In particolare segnaliamo il dolce, il
Voodoo Chocolate Passion. Terminata la cena ci spostiamo nel
patio/garden del King's Palace dove c'è un'altra band che suona.
Bravissimi e tutto molto coinvolgente.
Questa sera c'è un'atmosfera
pazzesca in città. Sembra di essere in un film. Nella via c'è persino
un'esposizione con circa 300 moto, tutte ben allineate. Un colpo
d'occhio impressionante. A conclusione di questi 2 giorni in questa città,
possiamo dire che Memphis è la città preferita di questo nostro viaggio. La prima in classifica in assoluto. Ci è
piaciuta molto e consigliamo la visita a tutti, in particolar modo agli
appassionati di musica come noi.
GIOVEDI' 30 APRILE - NASHVILLE Lasciamo a malincuore Memphis; l'ultima città del nostro itinerario, Nashville, ci attende. Prima
di tutto però una veloce tappa alla Bumpus Harley Davidson di Memphis.
Poi ci rimettiamo subito in marcia perchè anche oggi ci attendono
parecchie miglia per raggiungere Nashville (circa 3 ore d'auto). Facciamo solo una sosta
veloce ad un grazioso laghetto per la pesca sportiva che scorgiamo
lungo la strada.
T E N N E S S E
Le tipiche casette residenziali del Tennesse
Arriviamo alle porte di Nashville e subito ci
accorgiamo che è una caotica città moderna tutta grattacieli. La cosa
ci lascia un po' allibiti e ci delude un po'.
Nashville
Ci attendavamo una città
più accogliente e simile a Memphis ed invece non è così. Anche il
nostro hotel, DoubleTree by Hilton Downtown Nashville,
è una costruzione molto moderna nel centro di Nashville, ma non troppo.
O meglio, si trova in Downtown Nashville ma purtroppo un po' distante
dal centro nevralgico di Nashville, la Broadway Street, dove tutto si
concentra. Per raggiungere questa famosa Broadway Street, unica zona
d'interesse di Nashville dobbiamo sempre prendere dei taxi, oppure
affidarci alla navetta dell'hotel (con i suoi tempi e modi). Di andarci
in auto, non se ne parla nemmeno. Non vi sono parcheggi e, se ci sono,
costano tantissimo, tipo 10 dollari l'ora o peggio a quota fissa di 25
dollari indipendentemente dal tempo di sosta. Per la serata,vogliamo
assolutamente un locale con musica dal vivo dove cenare. Purtroppo
tutti questi locali sulla Broadway non permettono l'accesso ai minori
di 21 anni. Quindi, per mia figlia che ha solo 18 anni, è un problema.
Moriremo di fame? Troviamo un primo locale che ci fa entrare senza bloccarci
all'ingresso, il Tin Roof; ceniamo un po' con le solite cose ma la musica è
decisamente a volume troppo alto. Non ci capiamo tra noi ed anche
comunicare con la cameriera è un vero problema. Dopo cena, visitiamo i negozi di Gadgets sulla Broadway; qui mia figlia la fanno entrare senza problemi. Che bastardi!
Tin Roof
Tin Roof
Negozi in Broadway Street
VENERDI' 1 MAGGIO 2015 Cerchiamo
un Ihop poco distante per far colazione, considerato che la stessa non
è compresa nel costoso prezzo della stanza. Lo troviamo a qualche
minuto d'auto. Eh sì, perchè a Nashville, senza auto, non si va da
nessuna parte. Il nostro hotel è vicino a tutto e vicino a niente.
Spostarsi è sempre un problema. Che palle! Nashville non ci piace
proprio. O meglio: io e mia figlia la detestiamo. A Max piace perchè un
un susseguirsi di locali e tutti fanno musica dal vivo già da
mezzogiorno. In
mattinata tentiamo di raggiungere in auto l'hard rock Cafè
ma non riusciamo a parcheggiare. Così Max dovrà tornare a riportare la
macchina in hotel e tornare con lo Shuttle dell'hotel. Beviamo qualcosa
all'Hard Rock in attesa di Max e poi percorriamo un po' la Broadway
Street che, di mattina, è un po' più praticabile che nel resto della
giornata.
A seguire visitiamo la Country Music Hall of Fame, anch'essa
prenotata da casa, famoso museo dedicato alla musica Country con
attività interattive e mostra di cimeli dei grandi interpreti di questo
genere musicale.
Al pomeriggio rientramo in hotel per uno spuntino
nello
Starbucks, collocato proprio nella hall del nostro hotel. Decidiamo di
andare un po' nella piscina dell'hotel ma l'acqua è praticamente
ghiacciata. Qui sono pazzi a tenere questa temperatura. Infatti
in piscina non c'è nessuno. Ci sono alcune persone in palestra ma, in
piscina, solo noi. Chissà perchè? Ovviamente non facciamo affatto il
bagno e, poco dopo, rientriamo in camera. Per cena, il personale
dell' hotel ci indica gentilmente un locale che ammette persone sotto i
21 anni: niente meno che il B.B. King Blues Club. Purtroppo l'autista
della navetta ci fa perdere molto tempo per raggiungere il locale che
dista pochi minuti dall'hotel, in quanto il ca..one, decide di
accompagnarci per ultimi e di farci fare il giro di tutta la periferia
di Nashville, rischiando di non farci trovare posto nell'unico locale
accessibile della città. Fortunatamente ce la facciamo perchè arriviamo
ad un'ora relativamente decente ed il locale è piuttosto grande. Al
centro troneggia un palco veramente gigantesco dove nel corso della
sera si alterneranno ben 2 band: una Jazz e l'altra Blues. Ed io che a
Nashville pensavo di ascoltare solo musica Country....
Bhè, lo
ripeto. A me Nashville non piace. Quella sera poi, venerdì sera, è un
delirio collettivo. Sembrava un manicomio: ciurme di passanti che
attraversavano, carrozze di cavalli a destra, ridicoli Pedal Tavern con persone che pedalano e bevono, a sinistra....mah. Meno male che domani ce ne andiamo da qui. Tuttavia
la serata al B.B. King è risultata veramente piacevole. Dopotutto
è la nostra ultima sera. Domani si torna a casa.
SABATO 2 MAGGIO 2015 - RITORNO A CASA Il
volo è alle 12. Quindi abbiamo tutto il tempo per un'ultima buona
colazione americana dal nostro ormai abituale IHOP. Poi ci dirigiamo verso
l'areoporto, collocato a 20 minuti dal centro, per la riconsegna
dell'auto. Pratiche d'imbarco veloci e senza problemi, per il primo
volo Nashville - New York con un aereo minuscolo, da circa 50 posti,
che ci fa' un po' paura. Ma andrà tutto bene. Arriviamo
puntuali al
JFK di New York, che ci intimoriva un po' per la grandezza, ma troviamo senza problemi
il gate per il volo su Malpensa. Partiamo con 30 minuti di
ritardo sul solito aereo spartano American Airlines, ma poi arriviamo
puntuali a destinazione. Attendiamo l'arrivo del valet di Parkingo con
la nostra auto e, tutti incriccati, dopo il lungo volo, andiamo a
casina:
chi ha male alla schiena, chi ha il male al collo, chi ha male al culo.
In
definitiva: un viaggio bellissimo, poco battuto dagli italiani, ne
abbiamo incontrati solo 2 a New Orleans, infatti anche noi, a dir la
verità, siamo stati altre 3 volte negli States prima di venire in
questa zona, ma è stata un'esperienza molto bella perchè queste 3 città
sono davvero le "città della musica". Vedere locali che fanno musica
dal vivo già dalla tarda mattina e poi per tutto il giorno è fantastico
e l'ambiente è sempre molto divertente e amichevole; si sa gli
americani con i turisti sono sempre gentilissimi e accoglienti
soprattutto quando ci si ritrova insieme in un locale a ascoltare
musica. E poi insomma Memphis è "the birthplace of rock 'n roll!"