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Testo critico di pittura - Testo dettagliato lavori

 

L'ARTE "DEL COLORE"

Il percorso creativo tra grafica e pittura

Il percorso pittorico di Daniele Biaggi prende vita , e si sviluppa fin dagli inizi della sua vita, dall’adolescenza attraverso disegni di studio e di copia di soggetti tra i più svariati.Poi con una profonda e articolata ricerca sulla costruzione del disegno; attraverso studi anatomici, bozzetti , disegni di elaborazione grafica usando numerose tecniche pittoriche e grafiche.

Tutto ciò fin dal periodo dei primi studi artistici Liceali e Accademici dove studia perfezionando , in maniera magistrale , l’uso e la padronanza di tutti i metodi e materiali pittorici, arrivando ad una profonda e completa conoscenza del mezzo espressivo da usare come tramite della propria ricerca.

Come detto ; agli albori la ricerca si concretizza sostanzialmente nella conoscenza e nell’apprendimento della teoria del disegno attraverso degli “studi”.(di cui nella sezione studi ve n’e’ un’ampia selezione) ; tali studi consistono nell’apprendimento della teoria della prospettiva , nello studio del nudo e negli ornati decorativi ; nelle nature morte, nello studio della teoria delle ombre affiancando lo studio del disegno tecnico prospettico e progettuale.

La"Grafica"

Col passare del tempo la sua maturazione creativa sfocia in una ricerca pittorica molto particolare, “grafica” che ha come soggetto princiaple e preponderante il ritratto 
e in particolar modo del viso femminile. Potremmo dire “ la donna” attraverso una visione piu decorativa “effimera”, quasi allegorica che si contrappone a quella piu impegnata e di denuncia della scultura ;(che trova nel sito un grande spazio con  foto e testo di sostegno).

La ricerca e’ mirata allo scopo di descrivere cercando di dare  una sensazione emotiva del soggeto attraverso la percezione di linee e il cromatismo dei colori.
Tutto questo avviene senza una descrizione vera e propria dei tratti somatici del viso , il lavoro su risolve , in effetti, nella ricerca di linee libere e fini a se stesse ; senza vincoli , legami , o condizionamenti l’una verso l’altra.

Le linee fluttuano nello spazio bidimensionale creando tra loro un equilibrio cromatico e compositivo che visto e letto nel loro insieme crea un’apparente visione , quasi inesistente “evanescente”, del titratto. Come per la tecnica impressionista che smembrava le parti pittoriche trasformandole in pennellate di pura materia cromatica ; cosi questa operazione tenta di dare una entita’ autonoma alla linea e al colore liberandolo dal vincolo descrittivo , per far si che la linea risulti un elemento principale e autosufficiente tale da non necessitare di un soggetto per giustificarne la sua esistenza.

Il discorso fin qui fatto sulla ricerca della “linea” e del conseguente avvaloramento delle sue caratteristiche e’ doverosamente proiettabile alle sculture che fin dagli inizi fondano in essa il loro elemento cardine ; facendo diventare la scultura il frutto tridimensionale della eleganza di questo elemento grafico.

C’e’ una  distinzione fondamentale da fare parlando della concezione dell’artista rigurdo la “linea”.
Nell’arte grafica e’ l’elemento di svincolo della forma. Egli usa la linea come una pennellata ,un soggetto  autonomo , che viene concepito e gestito in funzione e parallelamante al colore ; mentre nella scultura e’ sinonimo di concetto , di volume e materia. 
Nella scultura la linea e molto piu razionalizzata e caricata di elementi caratteristici e simbolici. La linea qui e’ un mezzo fondamentale al punto che osservando queste sculture ne si evince il suo rigore e la sua elegante progettazione e sviluppo. Qui essa diviene simbolo , linguaggio , elemento ; viene concepita come mezzo costruttivo del pensiero , ma mai con l’intento dell’effimero o del superfluo.

La "Pittura"

Nell’ultimo periodo creativo l’artista si e’ dedicato ad una nuova ricerca che prosegue il suo cammino artistico grafico occupandosi di pittura , cercando di collegarsi e completare la ricerca , che porta avanti attorno alla cultura e agli stilemi dell’arte africana.
Infatti , se ben ricordiamo; il suo percorso scultoreo inizia proprio con lo studio e lo sviluppo delle forme antropomorfe delle sculture rupestri dell’era paleolitica che testimoniano la chiara matrice a cui attinge da sempre come fonte creativa.
Da qui la sua ricerca prende due strade diverse ma parallele portando avanti tematiche che appartengono profondamente alla cultura africana da sempre. Queste due strade ricercano una la ritrattistica  ponendo l’accento sulla maschera come mezzo espressivo e decorativo e l’altra la danza come espressione gestuale della cultura e delle tradizioni di questi popoli.

Questi due soggetti parallelemante portati avanti e studiati cercano di porre in luce aspetti caratteristici e diversi e propri delle due tematiche.
I due filoni prendono il nome di : ”il volto e la maschera” per quando tiguarda la ritrattistica femminile e  “la danza” per l’altra.

"Il volto e la maschera"

Con questo titolo l’artista qui cerca di fermare il rapporto secolare e indissolubilmente della  cultura africana , che in ogni regione , lega il corpo alla sua trasformazione tramite il mascheramento , ma non con maschere e corredi di vestizioni ,  bensi dipingendosi con pigmenti che disegnano sul volto e sul corpo immagini e simboli colorati.
La parte piu “truccata” e “mascherata” e’ il volto , ma anche il corpo nella sua interezza diviene superficie per dar forza a decori di ogni tipo.
Nella millenaria cultura africana disegnare il corpo e’ una pratica normale, quotidiana , come il tatuarsi per i popoli delle regioni piu nordiche, attribuendo ai disegni simboli che hanno il compito di suggellare concetti a livello simbolico che corredano lo svolgimento di ogni pratica e rito che regola la vita degli abitanti del villaggio.
Con queste premesse e’ facile capire come quest’aspetto abbia affascinato e catturato la creativita dell’artista stimolandolo in una ricerca tra storia e decorazione in cui i colori diventano incarnazione di sapori e idee dell’africa.
E’ facile capire come il volto femminile che da anni e’ soggetto di studi prenda una luce e una identita’ tutta nuova conferendo una strada di ricerca tutta da sviluppare.

"La danza"

La danza e’ il soggetto principale dell’altra tematica che la ricerca dell’artista ha sviluppato , ponendo al centro del concetto creativo la volonta’ di trasferire sulla tela gli elementi fondamentali della danza africana.
Il vigore fisico , il ritmo , il movimento , il colore , il rapporto con la terra e la natura , la forza del sovrannaturale che la danza simboleggia per i popoli d’africa , il ritmo e la musica che scorrono nel sangue e nei muscoli di questi danzatori.
La danza e’ la piu forte testimonianza di tradizioni tribali di gruppo in africa,  essa e’ la manifestazione umana piu’ frequente e presente in ogni momento della vita di questi popoli.
E’ un momento fondamentale per la vita sociale di queste popolazioni che fondano gran parte della loro storia attraverso quest’arte corporea antica di millenni.
Cosi l’artista catturato da tale forza di storia e tradizioni cerca di trasferire tramite il colore il sapore e l’emozione di una delle cose che contraddistunguono maggiormente questa gente e che ha condizionato in maniera profonda la danza nel mondo fino ai nostri giorni.

 

 

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