Rapporto soldi indipendenza.

 

Essere portatori di handicap fa sentire sempre la persona in stato d’inferiorità, comunque si cerchi di reagire e di prendere la vita; c’è chi si chiude in casa e non vuole affrontare la realtà e così si sente protetto, c’è chi diventa aggressivo e cerca di ovviare al problema imponendosi quasi in maniera esagerata e c’è chi si lascia plasmare dalle persone che gli stanno attorno demandando a loro qualsiasi cosa da fare, almeno non sente le difficoltà che la vita gli propone ogni istante.

Ognuno di noi cerca di difendersi dalla “Giungla” in modo differente, ma tutti si ha lo stesso scopo: soffrire il meno possibile.

Non si può certo affermare che la società sia dalla parte dei più deboli, e nemmeno che la gentilezza e la sensibilità delle persone sia considerata come ingrediente naturale della vita, del nostro rapporto con le persone, con l’esterno; anzi, se vediamo che qualcuno fa qualcosa per gli altri, subito affiora in noi un momento di diffidenza e ci chiediamo cosa voglia questa persona, oppure ne parliamo con gli amici, parenti e conoscenti,  lo facciamo come se avessimo incontrato un alieno: non solo la nostra disabilità è cosa da notare, ma anche questa persona che si è, stranamente interessata ai nostri problemi o ci ha offerto la propria disponibilità senza desiderare nulla in cambio!

Si, queste sono delle bellissime eccezioni che dovrebbero divenire normalità ma non lo sono.

La nostra vita, invece, quella reale, quella che dobbiamo affrontare ogni giorno, quando scendiamo dal letto per sederci sulla nostra splendida sedia a rotelle, è fatta di tanta indifferenza, a partire dalla persona che ti considera diversa, a tutti i problemi che ci si trova di fronte quando usciamo, o addirittura, per uscire dalla propria casa

 Chi abita in palazzine che non possono avere ascensori, si deve ingegnare e cercare soluzioni d’ogni tipo che, certo ora il mercato propone, ma a che prezzi!

Se si vuole ovviare al problema di una scala con tre, quattro rampe, ci sono i bellissimi servoscale, che devi installare ovviamente a tue spese e che hanno cifre da mille e una notte, addirittura costano molto di più d’automobili; come dicevamo, si devono installare a spese proprie, poi si, c’è, il contributo della Regione e, perché lamentarsi! C’è anche quello del Comune d’appartenenza; ma quanto costa un servoscale? 30.000.000 milioni:, poco meno poco più; e quanto hai di rimborso? Nemmeno la metà e nel giro di due-tre anni, e tu intanto devi chiedere dei prestiti, ma certo, perché lamentarsi se tutti lo fanno? Ma il portatore di handicap deve vivere con la sua pensione, e come fa a mettere da parte il gruzzoletto che gli permette di togliersi alcuni capricci? Si, perché questi, a volte, sono considerati optional!

Poi, quando chiedi l’assistenza perché queste macchine hanno anche loro dei difetti e di tanto in tanto c’è bisogno di manutenzione, ti è risposto: “Mi spiace, dovrà attendere, non possiamo correre appena lei chiama!”

E si, perché a noi il servoscale serve per fare il giretto, per prendere la famosa boccata d’aria concessa ai carcerati una volta il giorno; se poi diciamo, con voce alterata, “ Guardi che io ho degli impegni urgenti perciò devo assolutamente uscire!”

La cosa sorprende alquanto.

Insomma, cerchiamo di illuderci che il mondo sta cambiando, ma di fronte alla realtà ci svegliamo sempre con l’amaro in bocca: i soldi non fanno la felicità, ma fanno in modo che i nostri disagi siano sopportati in modo meno velenoso.

 

Nadia Minardi

 

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