NON CHIAMATELA FANTAPOLITICA!

"Il regime capitalista soffoca ogni forma di libertà individuale e sociale... Forse domani nasceranno gli Stati Uniti d'Europa!" 

Di GIUSEPPE IANNOZZI

 

La disgregazione sociale: un tasto dolente che ogni giorno mi tocca affrontare. Spesse volte mi sono chiesto se sia giusto o meno far tanta pressione su questo tasto, eppure, la mia coscienza umana, sociale, politica, mi suggerisce che devo continuare ad insistere, nonostante il fatto che la cosa possa a qualcuno arrecare disturbo.

In questo periodo, dopo la pubblicazione di alcuni miei articoli su questa grande testata giornalistica libera di Guido Ferranova, ho visto la mia casella di posta invasa da richieste di aiuto: a tutti ho risposto con gentilezza, cercando di venire loro incontro, ovvero proponendo loro di discutere insieme i problemi che mi hanno segnalato e le loro perplessità. Per me è sempre un grande piacere quando i giovani cercano di confrontarsi con il mondo: a tutti quanti vorranno continuare a contattarmi per chiedermi un consiglio, io non mancherò di dare loro una risposta, ovviamente non sono un (o il) Padreterno, quindi i miei consigli potranno sicuramente essere suscettibili di errori.

Ciò detto, vorrei iniziare a discutere su alcuni accadimenti di questi ultimi mesi, e in particolare di questo Maggio 2002 nulla affatto felice: tutti sappiamo ormai della dichiarata crisi in Fiat (!), tutti sappiamo ormai che il nostro Presidente del Consiglio ha dato sfogo a tutte le sue ambizioni littorie, tutti sappiamo che i Sindacati stanno cercando di opporsi all’attuale Governo Berlusconi, ma i risultati sino ad oggi sono assi magri. Quello a cui stiamo assistendo è un “braccio di ferro” che temo si risolverà in un nulla di fatto: i Sindacati, dopo un primo momento di coesione, già adesso cominciano a prendere le distanze l’uno dall’altro. Cofferati sta portando avanti una battaglia contro il Governo ma è il solo ed è da solo: chi in un primo momento gli si era detto amico, oggi lo guarda già con sospetto perché teme che il leader sindacale possa entrare in politica, e una simile eventualità spaventa (e terrorizza) i sindacati, tutti, nessuno escluso.

La disoccupazione (ho parlato a lungo di questa piaga nei miei articoli precedenti ma rinfrescare un po’ la memoria non penso faccia male a nessuno) continua a crescere, ma a qualcuno fa più comodo far finta che la disoccupazione sia limitata all’Italia del Sud. Eppure, il Nord non soffre meno del Mezzogiorno: i contratti che vengono proposti ai giovani sono di collaborazione a tempo determinato o viene loro proposto un impiego come tappabuchi (mi riferisco alle agenzie interinali: quale grande vergogna per il nostro paese!), ma nell’intanto si continua a dire che l’occupazione è in aumento (chiaramente è in crescita, ma mettiamo i puntini sulle “i”, è in crescita lo schiavismo e il precariato, ecco come stanno le cose), insomma il Governo ha intenzione di proporre l’Italia agli occhi del mondo come un piccolo grande paese (piccolo, molto piccolo - ancora puntini sulle “i” – perché l’Italia è succube dell’America, una America che vuole l’Italia uguale all’America, e l’Italia ci sta e non ci sta, insomma fa la preziosa e si concede un po’, poi ritratta timidamente perché, forse, vorrebbe essere autonoma… affronterò l’argomento con maggior precisione molto presto in questo scritto). Parliamo chiaro: l’America è tutta privatizzata, persino i cessi sono privatizzati, e l’America in accordo con l’attuale Governo italiano vuole un Italia privatizzata, una Italia che venda armi a tutti, una Italia che faccia pagare ogni forma di assistenza sanitaria, una Italia che per dar sfogo al suo capitalismo impieghi schiavi nelle fabbriche e non lavoratori, una Italia razzista e intollerante dove gli scontri sulle strade fra etnie siano all’ordine del giorno, insomma una Italia che lecchi il culo all’America e non disdegni di piegarsi a novanta gradi quando il caso lo richiede (cioè praticamente sempre). Ma l’America non è l’America, l’America è sempre stata più un ideale inventato che non una realtà: oggi il tasso di disoccupazione in quel grande paese è qualcosa che fa veramente paura, il tasso di criminalità è così alto che la gente fa di tutto per beccarsi un più o meno onorevole infarto e così tirar le cuoia piuttosto che beccarsi una pallottola vagante e diventare martire di una causa non-causa; la povertà è l’unica cosa sicura e l’arrivismo (per quei pochi che se lo possono permettere) è l’unica fede in cui credere. L’America è un vuoto fatto di nulla e quello che pretende dall’Italia è uguale destino. Ma intanto in nostro caro Presidente Berlusconi cerca di tirare la Russia dentro l’Unione Europea, insomma sta cercando di “digerire” gli ultimi rossi ancor redivivi e battezzarli nel nome del Capitalismo e assolver loro così tutti i peccati! Intanto in Francia Chirac ce l’ha fatta a sgominare il pericolo Le Pen, ma Chirac, se tanto mi dà tanto, non è mica poi tanto diverso da Jean-Marie Le Pen: la Francia è stata costretta a scegliere fra due mali, e ha scelto quello che al momento è un po’ più timido (solo apparentemente), ovvero Chirac. Quindi in Francia non è cambiato nulla: la Francia continuerà ad odiare l’Italia e il resto del mondo come da un po’ di anni a questa parte è sua consolidata abitudine. 

Ma entriamo nel torbido marasma del panorama politico italiano con più rigorosità: il Governo Italiano sta facendo di tutto per portare nell’Unione Europea anche la Russia di Putin; e a quanto pare sembra proprio che il nostro beneamato Presidente ce l’abbia fatta a convincere l’”introverso” Putin di cui tutti avevano paura, e parlo al passato perché a sentire l’Onorevole Presidente oggi sembrerebbe che Putin sia stato addomesticato da lui per l’UE riducendolo ad un tenero agnellino. Ma quale interesse può avere il Governo Italiano nei confronti della Russia? La Russia di Putin non se la passa nulla affatto bene: il territorio è tanto vasto così i problemi che accoglie. Putin, l’uomo del KGB, non sembra che sia riuscito a fare niente per dar nuova vita alla Russia: le guerre interne per ottenere l’indipendenza continuano seppur notizie non vengono offerte al mondo dell’informazione, fatto sta che la confusione è l’unica legge riconosciuta oggi in Russia. E Putin ovviamente non può far altro che recitare la parte del tenero agnellino (o agnello sacrificale) e sorridere all’On. Berlusconi con un sorriso a trentadue denti e a dirsi disposto ad entrare nell’UE. Ora si possono avanzare due ipotesi: l’Italia vuole la Russia nell’UE perché così domani potrà dire di aver sconfitto la minaccia rossa, quella comunista per chi non avesse inteso, quindi per una pura questione di prestigio personale (quello dell’On. Presidente), ma così giustificata la cosa non sta in piedi se non con le stampelle, più verosimile è l’ipotesi che il Governo Italiano con l’entrata della Russia nell’UE intenda costituire “Gli Stati Uniti d’Europa” da contrapporre agli Stati Uniti d’America. Se la Russia entrasse a far parte dell’UE, gli USA si troverebbero a dover fare i conti con una Unione Sovietica capitalista (blandamente rediviva) ribattezzata Stati Uniti d’Europa, e l’Italia potrebbe avanzare la pretesa di sganciarsi economicamente e politicamente dagli Stati Uniti d’America. L’Italia è consapevole di dipendere dagli USA e una situazione del genere non piace al nostro attuale Governo per mille buone ragioni, ma soprattutto non piace perché il nostro Presidente ha smanie di conquiste napoleoniche: oggi l’Italia non può fare a meno di stare al guinzaglio degli USA, ma domani, se la Russia entrasse nell’UE, potrebbe dichiarare la sua indipendenza. La Russia, per chi non se ne fosse reso ancora conto, ha poco o nulla da offrire all’UE se non i suoi traballanti (e pericolosi) arsenali atomici, e proprio questi sono oggetto di attenzione da parte del Governo Italiano: insomma, l’Europa vorrebbe entrare in competizione con gli USA e se lo potrebbe permettere se Putin accetterà l’entrata della Russia nell’UE. Se ciò dovesse accadere, si ritornerebbe ad avere due superpotenze mondiali che si fanno la guerra: da una parte gli USA e dall’altra gli Stati Uniti d’Europa. Questa, chiaramente, è solo un’ipotesi che ha il sapore della fantapolitica, ma non è comunque da scartare almeno per due buoni motivi: Le Pen, nella sua ignoranza littoria, in campagna elettorale aveva espresso il desiderio (e la necessità) che la Francia uscisse dall’UE, poi Chirac ce l’ha fatta a sgominare Le Pen grazie all’appoggio tutto della popolazione francese e la Francia continuerà a restare nell’UE, questo è un motivo: Le Pen evidentemente, per molte ragioni (molte squisitamente razziali) non vedeva di buon occhio la Francia nell’Europa, ma sicuramente avrà anche pensato che un compagno come Putin gli sarebbe stato sullo stomaco. E perché? Beh, io non me lo vedo un Le Pen che stringe la mano a Putin: l’orgoglio francese è grande, smisurato e Le Pen avrebbe voluto per la Francia un destino diverso da quello che l’Unione Europea può offrire ai francesi. La Francia, se Le Pen avesse vinto le elezioni, avrebbe dichiarato la sua estraneità agli interessi dell’UE e si sarebbe, forse, posta come l’ultimo avamposto per difendere la purezza ariana, insomma Le Pen si sarebbe configurato come un novello Hitler; tuttavia la Francia ha optato per Chirac, ovvero per una sorta di Mussolini francese diplomatico quanto basta a fare gli interessi della Francia e a sorridere all’Europa. Chiaramente se ne deduce che l’Italia non può che guardare bene all’ascesa di Chirac, perché sarebbe stato difficile, se non impossibile, trattare con un personaggio come Le Pen, un uomo troppo poco diplomatico e individualista, persino pericoloso per l’Italia che si appresta a far conquiste napoleoniche. E l’Inghilterra? Questo è il secondo buono motivo: sin dalla nascita dell’UE, l’Inghilterra ha guardato male e all’Italia e all’Europa, difatti ha recisamente rifiutato di entrare nell’UE. Non è improbabile che l’astuzia inglese avesse e abbia previsto un panorama come quello che oggi si sta configurando in Europa o che almeno sembrerebbe bene avviato a concretizzarsi come realtà. Fantapolitica? Può darsi, ma non è una ipotesi poi così campata in aria. Tuttavia occorre tenere conto che Putin se oggi sorride all’Italia, domani, una volta nell’UE, avanzerà non poche pretese, innanzitutto un piano di risanamento per la situazione economica e finanziaria della Russia, poi Putin non è una mezza calzetta, ricordiamocelo, quindi darà non poco filo da torcere all’Europa intera. Così, magari, potrebbe accadere che l’On. Presidente che oggi veste i panni di un novello Napoleone alla conquista della Russia attraverso la via della diplomazia, domani si debba veder costretto a far marcia indietro; infatti la Russia di Putin potrebbe tranquillamente assorbire l’Europa con un colpo di stato. Non dico che ciò possa accadere dall’oggi al domani, ma nel giro di una ventina d’anni l’avverarsi del fattaccio come agnizione di quella che ora è fantapolitica è cosa plausibile.   

Ritornando sul territorio nostrano, l’Italia non versa in condizioni buone: la Fiat sta vivendo il suo collasso, almeno così ci viene fatto credere, perché intanto i miliardi per la Ferrari ci sono, invece, stranamente, quelli per i lavoratori non ci sono… Io mi preoccupo un po’ e sono sospettoso perché non ne posso fare a meno, ci sono molti validi indizi per ipotizzare che la Fiat non versi in condizioni poi così brutte, piuttosto, a mio avviso, si potrebbe dire che la Fiat con la forza del ricatto (quella del ricatto tutto rivolto all’indiscriminato licenziamento di onesti lavoratori padri di famiglia) voglia ottenere finanziamenti dallo Stato per allargarsi ancora di più e monopolizzare più di quanto già non faccia il mercato del lavoro. Ovviamente, anche questa è solo una ipotesi, ma è reale il fatto che dall’oggi al domani sulla strada potrebbero esserci migliaia di lavoratori; ed intanto lo Stato italiano continua a dire che l’economia sta andando proprio bene. La realtà è un’altra: il tasso di disoccupazione in Italia è ben più che allarmante: oggi si vive una situazione di assoluto precariato, difatti la più parte dei posti di lavoro oggi sono a rischio perché sono posti inquadrati come “lavoro temporaneo” o “lavoro a tempo determinato con contratti di collaborazione”. Una situazione del genere è speculare a quella che gli USA hanno ormai consolidato da parecchie presidenze. Mi sorge il legittimo dubbio di pensare che l’Europa voglia diventare  (sostituirsi!) come gli Stati Uniti d’America, cioè sia suo sogno quello di diventare prima potenza mondiale capitalista… A questo punto ognuno tragga le sue conclusioni e avanzi le sue ipotesi.

In ultima analisi, il presidente della Rai Baldassarre ha dichiarato che in Rai non vanno bene i giornalisti aggressivi; quando gli è stato chiesto se si riferiva a un giornalista in particolare, Baldassarre ha detto che se si trattasse di un caso isolato non sarebbe un problema ma invece il problema a suo giudizio è generalizzato. Chiaramente il presidente della Rai si sta preoccupando di dare l’avvio ad una bella epurazione così come è desiderio del Presidente Berlusconi, il quale ormai vede nella Rai uno strumento del tutto personale per propagandare il suo pensiero. Questo non è un mistero per nessuno. Per chi non se ne fosse reso conto, il TG5 ormai è diventato speculare al TG4, in quanto il povero Enrico Mentana è costretto a riciclare i servizi del TG4 per fare il suo telegiornale; il perché è presto detto: le troupe che sono state lasciate al TG5 devono servire e a Enrico Mentana e a Emilio Fede, ovviamente i servizi sono realizzati quasi tutti per il TG4 di Emilio Fede che è personaggio molto vicino all’On. Berlusconi, poi gli stessi servizi vengono passati al TG5 di Mentana perché Emilio Fede è molto generoso e ci tiene che il TG5 vada in onda tutti i giorni! E Mentana che sperava di fare un TG intelligente (o almeno apparentemente intelligente) si è lamentato che non ha delle sue troupe per realizzare i servizi giornalistici, ma il caro On. Berlusconi sembrerebbe che gli abbia detto qualcosa del tipo “o mangi questa minestra o ti butti da ‘sta finestra!” E piuttosto che andare in onda senza servizi, Mentana continua a riciclare il materiale che il direttore del TG4 gli porge con spirito caritatevole. Par quasi che il TG5 di Mentana sia diventato pericoloso, così l’On. Berlusconi ha tagliato i fondi al TG di Mentana. Evidente è che molto sta investendo nella Rai e nell’opera di epurazione: oggi Santoro e Biagi sono seduti su di una sedia elettrica, domani non è escluso che vengano messi a spasso, però prima si sospetta che avranno da affrontare non poche umiliazioni, poi il loro destino sarà quello dettato dall’ostracismo e vagheranno (forse) di rete in rete ospiti dei Talk Show a raccontare le loro tristi storie di come sono stati boicottati e intimati a tenere il silenzio circa i soprusi che in RAI hanno dovuto soffrire. Per ora Santoro e Biagi oppongono una debole resistenza in casa Rai: sono ai ferri corti con Baldassarre e i suoi uomini, cercano di provocare l’attenzione del pubblico sui loro casi professionali perché domani non si abbia a dire che non si è prestata a loro una corretta attenzione, ma l’attenzione che il pubblico rivolge loro è poca se non addirittura nulla. Infatti a tutte le ore il pubblico è piacevolmente distratto da culi e tette che hanno invaso il palinsesto Rai: se ieri donnine discinte erano un orpello nei programmi televisivi, oggi sono diventate la regola per qualsiasi programma che rispecchi la volontà del presidente della Rai, Baldassarre. Rai Uno, Rai Due sono ormai diventati organi di informazione privati ad uso esclusivo dell’On. Berlusconi e del Vaticano, Rai Tre tenta ancora di darsi un tono di decenza, ma non riuscirà a resistere a lungo: sarà inevitabile che prima o poi anche Rai Tre pieghi il capo e faccia atto di contrizione all’On. Berlusconi e al Vaticano per dichiararsi in linea con le velleità napoleoniche dell’On. Berlusconi.

Ho aperto questo articolo iniziando a parlare della disgregazione sociale, poi ho divagato, ma era un passo obbligato per comprendere quanto qui di seguito cercherò di illustrare: se l’occupazione in Italia è un fatto incontrovertibile, è perché sono in atto tutti quegli interessi di fantapolitica che mi sono sforzato di spiegare. Il gioco che il Governo sta portando avanti è sporco e meschino: il mercato del lavoro è sempre più propenso a proporre lavori saltuari e a tempo determinato, insomma non c’è interesse a dare al cittadino italiano un lavoro stabile, perché la legge imperante è quella della flessibilità. E’ retorica, lo riconosco: ultimamente ho notato che oltre alla flessibilità sul posto di lavoro è richiesta anche la trasferta, ovvero il lavoratore deve essere disposto a impegnarsi a lavorare anche solo un paio di settimane nei paesi dell’UE e poi rientrare a casa con magri guadagni a casa e magari restare disoccupato per lungo tempo. Insomma oggi, ad esempio, un pizzaiolo se vuole fare il pizzaiolo dovrebbe accettare l’idea di lavorare una stagione in Germania perché lì ce bisogno di qualcuno che si presti a fare (a essere) schiavo per il tempo d’una stagione, poi, possibilità di inserimento in un contesto lavorativo stabile praticamente nessuna. Molti accettano, molti alti declinano offerte così assurde e preferiscono la disoccupazione o il lavoro nero quando gli viene offerto. Oggi una laurea (o un diploma professionale) vale meno di niente: si tende a inserire personale sul mercato del lavoro e ad impegnarlo (a schiavizzarlo) in tutti i contesti lavorativi possibili ed immaginabili (ed inimmaginabili); accade così che l’Italia è ricca di lavoratori che non hanno una formazione specifica, perché, nonostante i loro titoli di studio, sono stati inseriti così tante volte a svolgere attività estranee alla loro formazione professionale appresa nelle scuole, che alla fine possono dire di aver avuto tante brevi (brevissime) esperienze lavorative in tanti settori ma nulla di più. Quando lavoratori così si presentano ad una azienda per cercare un posto stabile viene loro rinfacciato che non hanno maturato una esperienza specifica in un determinato settore ma solo tante esperienze che non rientrano nei profili lavorativi che l’azienda ricerca. A soffrire tutto ciò sono soprattutto i giovani: questi si adoperano un po’ in tutti i settori lavorativi, poi quando cercano un lavoro stabile sicuri di aver una certa esperienza (la cosiddetta gavetta) vengono scartati o al massimo impegnati a breve scadenza a produrre in un altro settore. Così stando le cose, un giovane lavoratore non avrà mai la possibilità di occupare un posto stabile nel panorama del lavoro e ancor più difficile, se non impossibile, gli sarà riuscire a realizzare il sogno di formarsi una famiglia. Un giovane uomo che non ha un lavoro stabile non può permettersi di nutrire l’ambizione a fermarsi in un posto sia esso familiare sia esso lavorativo, è sempre uno schiavo chiamato a lavorare oggi in un posto domani a girarsi i pollici e magari dopodomani dall’altra parte del mondo a ricoprire un ruolo lavorativo per pochi mesi. Insomma insicurezza su tutti i profili: il giovane non ha un futuro davanti a sé perché il futuro gli è stato negato. Chi poi ha una occupazione fissa, non se la passa meglio: è in prigione per tutta la vita, finché tirerà le cuoia, ma prima che ciò avvenga dovrà pagare rate e mutui per poi lasciare questo mondo con la magra consolazione di non aver lasciato debiti ai figli; ma al lavoratore fisso viene sempre più spesso richiesto di fare gli straordinari, di impegnare la sua vita in azienda  e così la famiglia che ha lasciato a casa muore per mancanza di dialogo, i figli non riconoscono il padre e la madre e si distraggono con droghe e veleni della realtà virtuale, mentre i loro genitori più non sanno che cosa sia la vita di coppia. E’ stato tutto programmato perché la società sia sempre più slegata; ma intanto il Papa predica che bisogna essere uniti sotto la bandiera cristiana della solidarietà, cioè quella che continua ad ingrassare le casse del Vaticano che manda nel Terzo Mondo i suoi missionari per istruire i poveri bambini sfortunati. E come li istruisce? Costruisce macabre scuole che insegnano ai “negretti” della nuova generazione del Terzo Mondo ad essere dei perfetti cristiani, ovvero degli schiavi che conoscono l’ABC ma nulla di più e che nutrono fede nella bontà del Cattolicesimo. Per cancellare il debito dei paesi del Terzo Mondo basterebbe un terzo delle ricchezze del Vaticano… ma il Vaticano preferisce mungere le tasche degli italiani nel nome della carità cristiana. I Missionari sono una piaga, sono mercenari al soldo del Vaticano che stanno trasformando il Terzo Mondo in un serbatoio umano di schiavi con l’ABC in bocca e la Bibbia nel cuore e nel cervello.

In conclusione l’Italia è molto, molto piccina ma qualcuno nutre ambizioni napoleoniche; il precariato è una realtà e il tasso di disoccupazione cresce di giorno in giorno; i giovani sono sempre più disillusi e ormai i più sono assuefatti all’idea di essere la generazione trainspotting e quindi vivere per morire giovani lasciando di sé neanche un bel cadavere; l’informazione viene messa in catene; e su tutto questo c’è chi ci marcia sopra, i soliti ignoti di cui conosciamo i nomi ma che si dichiarano innocenti di tutto e che si dicono disposti ad aiutare i giovani e l’Italia intera perché si possa instaurare una società stabile, una società modello 1984, ma meglio sarebbe dire un modello come Stati Uniti d’Europa.

GIUSEPPE IANNOZZI


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