MALATTIA


Chi siamo noi che avvertiamo i contrasti
che soffriamo il presente
cercando di fuggirlo
tendendo ad una libertà stoica?
Chi siamo noi che sentiamo i grovigli
che come rami ballerini tra le foglie
ci tengono l’anima?
Chi siamo noi timorosi dell’indifferenza
di affogare nell’uguale, nel banale
confusi tra masse stolte?
Forse malati?
Sprezzante di piatte atmosfere
e sterili abitudini
mi sorprendo fiera nell’udirmi:
"O malattia, mio privilegio".


SCAGLIE


Me ne vado per una strada in rovina
sgualcita di crepe
di terricci smussati
di pietre taglienti.
Ogni passo è in fallo
e diverso dall’altro.
Ogni passo urla con strazio fermezza.
Ma il mio
è un cammino storto,
stonato
che si infrange nel farsi
Ed io stessa non sono altro
che scaglie di vetro
senza unità.
Dolce sarebbe l’oblio
delle orme
già morte.


POESIE
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