Circolo della Vela Anzio Tirrena
Piccola cronaca del
***  Match Race su Vaurien    ****
Anzio 24 Agosto 2003

Il match-race é una regata fra due barche uguali. Pertanto abbiamo armato due Vaurien, quello di Marco e quello di Pietro. Uguali - chiaramente - si fa per dire.... Uno fa acqua, l'altro non stringe la bolina.
Ma andiamo per ordine.
Qui siamo ancora in spiaggia. Si estraggono le coppie e poi di accomodano, tanto per non lasciare il Caso padrone della Storia.
Poi si decidono gli incontri ed il percorso.
Stavolta - coraggiosamente - si decide di regatare di fronte al circolo appena al di là delle boe dei 200mt, il limite di navigazione. La soluzione è scelta per dare la massima visibilità anche da riva e facilitare il cambio degli equipaggi.
Nel casino generale che precede l'inizio dei giochi ci si mette anche Simona che con un congegno strano, visto in qualche film dell'orrore, cerca di ubriacare i concorrenti. Come se ce ne fosse bisogno.....

La barca giuria è composta da Paolo, l'organizzatore, Oriana e Luigi (io). Sistemiamo la boa di partenza allineata con una del canale di atterraggio e la boa di poppa a circa 1/3 di mg. Partenza in poppa, arrivo in bolina. Un giro secco, boa da lasciare a dritta nessuna altra regola se non quella di non collidere pena la squalifica di entrambi.
La partenza: un minuto dall'alzata della bandiera.
Sono previste due prove con scambio di barca.
Si comincia a regatare.
Nel frattempo arriva anche il pedalò con gli equipaggi delle regata successiva.
Il vento si mantiene costante per direzione a circa 6/8 kn rinfrescando più tardi.
Le regate del primo girone sono abbastanza dispari per forze in campo e ne vediamo un pò di tutti i colori.

Molte di più se ne vedono ai cambi di barca ed ai cambi di equipaggio.
Non è proprio il massimo della facilità affiancarsi al gommone col pattino di salvataggio e il pedalò tra le pa##e!
Anche noi sulla barca giuria non abbiamo le idee chiare e Paolo ed io facciamo a gara a chi strilla più forte il contrario di quello che ha detto l'altro.
-"Poggia!"
-"Orza!"
-"Sventa!"
-"Cazza!"
-"Vira!"
-"Stai Fermo!
Fortuna che non ci danno troppo ascolto e riusciamo a contenere i danni alle barche nell'ambito delle strusciate.
Dopo il primo turno di eliminatorie anche sulla barca giuria abbiamo le idee più chiare, allontaniamo i pattini e i pedalò e agganciamo i vaurien di poppa al gommone. La cosa comincia a funzionare e con tempi brevi.
Ad ogni partenza si gridano anche i secondi: Cinque..Quattro..Tre..Due..Uno Viaaaa! ... e Oriana viene tuffata in acqua. Ogni partenza un tuffo: tre.. due.. uno.. Nooooo!!!! SPLACH -"Siete due str##i, andate al diavolo..!"
Intorno alla barca giuria si fa un bel gruppetto. Qualcuno sul pattino, molti sul pedalò. Una specie di comunità galleggiante dove lo scherzo e lo sfottò sono d'obbligo.
Otello e Stefano arrivano con la canoa per far un po' di casino. ..e ci riescono.  Io mi tuffo per rovesciare la canoa ma i due vegliardi prontamente ci danno sotto di pagaia e si allontanano velocemente guardando indietro per vedere se riuscivo a raggiungerli a nuoto. Si fermano dopo una decina di metri su un surfista incredulo..
Nel campo di regata c'è un pò di tutto: bagnati con la testa a forma di boa, motoscafi all'ancora, surfisti (sopravvissuti a Otello e Stefano) un paio di gommoni all'ancora. uno pesca e sull'altro - una coppia focosa che  ci dà sotto di brutto. Si vede che la regata li eccita. De gustibus...
Il migliore di tutti è stato uno con un open di otto-nove metri che partito dalla Sardegna si è venuto ad ancorare proprio lì - si - avete capito bene, proprio lì fra le due boe che segnano la linea di partenza. A me veniva da ridere:-"Scusi, per favore, potrebbe spostarsi sottovento alla boa?" - "Sottochè?" - "Mettiti lì!"
Si sa, la regata attizza... Infatti, come non bastasse, alle barche in match-race ogni tanto si aggiungeva anche qualche altra deriva che però, diligentemente, si teneva scostata sottovento.
Effettivamente in certi momenti più che un match-race sembrava una corsa ad ostacoli. Considerando che l'ostacolo se c'era - era per entrambi i  regatanti, abbiamo lasciato stare e non abbiamo quasi mai cercato di sgombrare il campo.
Giusto un paio di urlacci ad un gruppo di nuotatori che approfittando delle boe si erano anche loro messi in gara. Tanto per la cronaca gli urlacci non sono serviti a niente e quelli imperterriti hanno continuato a nuotare nel campo di regata.

Come dicevo, intorno al nostro gommone si era formata una comunità galleggiante. 
Ogni tanto uno veniva tuffato.
Ecco Roberto vittima del "tu lo spingi-io scatto".
Ed ecco Oriana al dodicesimo tuffo.
Dalla barca giuria era possibile riconoscere se al timone c'era un derivista o un catamaranaro.
SI vedeva dai bordi: per il catamaranaro si risale con due bordi. Poco importa se uno va a virare in porto.
I più sensibili - in seguito - si sono accorti che in vaurien è un pelino meno veloce del formula 18 e che il bordo lungo non paga. Ma se ne sono accorti con ritardo lasciando le semifinali quasi completamente in mano a derivisti.




 

Chiaramente le semifinali sono state combattutissime ed avvincenti, un pò per aver cominciato a capire la barca un pò per il migliorato livello generale per effetto della selezione. Abbiamo potuto vedere barche che si toglievano il vento, marcature strette al limite della collisione, virate accennate per ingannare l'avversario... Insomma un certo livello di raffinatezza che sinceramente non ci aspettavamo.
Segno che se ripetiamo l'esperienza con una certa frequenza riusciamo certamente ad alzare parecchio il grado di preparazione.

 
Dire che il "clandestino" fa acqua è decisamente riduttivo. La colpa è dei tapponi svuotatori che, in dispregio alla vocazione, si spostano dal foro facendo entrare un generoso fiotto.

Come sassola viene usato di tutto, dal cappello alla bottiglia passando per il secchiello e la paletta.


Grazie ad uno moto d'acqua il vaurien plana di bolina.. o almeno ci prova!
Siamo alla finale.
Il livello è molto alto
le barche si controllano da vicino.. vicinissimo

Questa è la finalissima...
Le barche non si controllano più a distanza ravvicinata: adesso stanno proprio attaccate l'una all'altra.
..guai a chi sbaglia.

Un incrocio

 
 
 
L'arrivo dei vincitori
Gli organizzatori hanno optato per una premiazione di gruppo che sarebbe a dire che a parte il plauso olimpico ai vincitori vengono estratti tra i partecipanto un certo numero di gadget messi a disposizioni da i due sponsor: L'Accricco Mare e Yacht Service.
Poichè i partecipanti sono parecchi di più dei gadgets si decide che il premio sia giocato a pari e dispari.
Noto con piacere il carattere particolarmente "ricetivo" del nostro circolo.
Più le cose le fai strane più tutti sottostanno diligentemente.
Se invece fai una cosa "alla regola", giù tutti a protestare. Se non ci credete, guardate con quanta serietà si giocano il cappellino.
Questo incoraggia gli organizzatori ad alzare il tiro: la prossima volta la coppa la potremmo giocare a tretregiùgiù o a battimuro...
..o - perchè no? - una passatella!
Finalmete arriva la pizza. E' la migliore cosa della giornata dopo cinque ore passate sul gommone ad acqua calda e salatini.

 
Non sono l'unico ad essere affamato
Con la pizza scorrono fiumi di birra e si sa la birra è alcoolica. E l'alcool fa brutti scherzi. Ad un certo punto Pino, non so per quale motivo, tira un bicchiere di vino rosso in faccia a GianMassimo: preso in pieno!
Io che sto lì davanti faccio la battuta: -"lo rifai che faccio la foto?"
.. e quello lo rifà.. incredibile!
..ed io che stò lì davanti non posso che scattare del resto - sennò - che cronista sarei?
Nella foto potete vedere lo schizzo del secondo bicchiere di vino rosso
 

GianMassimo lì per lì appare seccato ma poi lo vado a trovare alle docce e vedo che la prende sportivamente.
Poi, dopo che GianMassimo si è cambiato, sull'uscio della doccia, viene riannaffiato a spumante. 
La serata è stata salvata dalla freddezza della vittima che è riuscita a contenersi e non prendere tutti a schiaffoni: grande prova di autocontrollo, complimenti!
Per il secondo cambio purtoppo non era rimasta che un attillato sottomuta modello "inverno sul mare del nord" .
GianMassimo lo ha indossato con una certa nonchalance ma si vedeva che sudava copiosamente. Grazie ai trentasei gradi e al simpatico sottomuta credo sia dimagrito almeno sei kg.
..dimenticavo.. questa è Oriana senza barba.

 

that's all, folks
 
 
 
 
Testo, foto e realizzazione web:
Luigi Scarnicchia 


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